EVOLUZIONE DELLA TELEVISIONE

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Transcript della presentazione:

EVOLUZIONE DELLA TELEVISIONE Leonardo © De Agostini Scuola

Leonardo © De Agostini Scuola Anni ’20 e ’30 Televisore meccanico Il televisore meccanico fu inventato in Scozia, distribuito in pochi esemplari per i più abbienti, e servì a trasmettere le prime trasmissioni in Gran Bretagna Leonardo © De Agostini Scuola La storia della televisione comincia nella seconda metà degli anni ‘20 del Novecento, quando lo scozzese Baird, considerato da molti il suo inventore, costruì il televisore meccanico. Esso utilizzava un disco meccanico rotante (già brevettato nel 1884 dal tedesco Nipkow) con dei fori disposti a spirale che riproducevano un’immagine delle dimensioni di un francobollo. Questo apparecchio venne fabbricato industrialmente in mille esemplari per il pubblico appassionato e facoltoso, che poteva così assistere alle prime trasmissioni in Gran Bretagna. Anche in Italia i fratelli Fraccaro cominciarono a produrre un kit di montaggio con cui costruire in casa il proprio televisore meccanico. credits photo: commons.wikimedia.org/RUNNER1616

Televisore elettronico Anni ’20 e ’30 Televisore elettronico Il televisore elettronico con tubi catodici , inventato nel 1927, arrivò in Italia nel 1936, dove le prime riprese si svolsero negli studi dell’EIAR Leonardo © De Agostini Scuola Nel 1927 l’americano Farnsworth costruì il primo televisore elettronico con tubi catodici. Questo apparecchio venne fabbricato in Italia solo nel 1936 e andò ad affiancare il televisore meccanico. In questo periodo non esistevano ancora veri e propri studi televisivi e le riprese si svolgevano in sale di fiere o locali degli studi radiofonici dell’EIAR (l’attuale Rai). Il regime fascista era interessato alla televisione, poiché vedeva in essa un veicolo di propaganda, ma con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale le sperimentazioni vennero sospese. credits photo: commons.wikimedia.org/LOEWE AG

Anni ’50 In Italia la visione della tv era collettiva perché si trattava di un bene di lusso I televisori anni ’50 erano ingombranti, in legno e in bianco e nero Negli anni ’50 i televisori utilizzavano circuiti a valvole e tubi catodici molto allungati e per questo motivo erano molto ingombranti e pesanti. Erano quasi sempre in legno, con una parte frontale in vetro per proteggere da urti il tubo catodico molto fragile e spesso venivano collocati su un trespolo. Da qui trasmettevano immagini in bianco e nero da un unico canale. Nel 1954 cominciarono le trasmissioni ufficiali della Rai, con una copertura del territorio e ore di trasmissione limitate. In questi anni il televisore era ancora un bene di lusso in Italia, per cui ci si ritrovava nei bar o a casa dei vicini per una visione collettiva. credits photo: commons.wikimedia.org/MARCIN WICHARY (visione collettiva); commons.wikimedia.org/EVERT F. BAUMGARDNER (televisore di legno) Leonardo © De Agostini Scuola

Leonardo © De Agostini Scuola Anni ’60 - ’70 Leonardo © De Agostini Scuola I televisori a colori arrivarono in Italia solo nel 1976, mentre negli Stati Uniti già negli anni ’60 Negli anni ’60 in Italia crebbe la diffusione del televisore, che diventò il centro della vita familiare. I nuovi apparecchi avevano tubi catodici più corti e i transistor al posto delle valvole: per questo motivo erano più compatti e spesso di plastica. Nel 1962 ci fu il primo collegamento via satellite tra Italia e Stati Uniti, che segnò l’avvento della comunicazione interplanetaria. Dalla metà degli anni ’60 iniziarono a diffondersi in tutto il mondo i televisori a colori, che in Italia arrivarono con notevole ritardo nel 1976. credits photo: commons.wikimedia.org/REMCO VAN DER MEER (televisore); commons.wikimedia.org/JAMES VAUGHAN (pubblicità) I nuovi televisori erano più compatti, con tubi catodici corti e transistor al posto delle valvole

Leonardo © De Agostini Scuola Anni ’80 - ’90 Leonardo © De Agostini Scuola I televisori proposti nel mercato italiano dal 1980 erano tutti a colori con tubi catodici compatti e circuiti elettronici allo stato solido, solitamente in plastica e dotati di telecomando. Gli italiani sostituirono così lentamente i vecchi apparecchi in bianco e nero con quelli di nuova generazione. La fruizione della televisione diventò sempre più personale e sia le tv pubbliche che quelle private cominciarono a promuovere palinsesti per diversi tipi di pubblico. Negli anni ’80 in Italia i televisori in bianco e nero vennero sostituiti da quelli a colori, in plastica e dotati di telecomando

Leonardo © De Agostini Scuola Oggi I televisori di oggi sono al plasma, LCD (a schermo piatto retroilluminato e alta risoluzione) oppure Laser TV (fissati al muro e con visione 3D) e la trasmissione è digitale Leonardo © De Agostini Scuola I televisori degli anni ’80 nei decenni successivi sono stati oggetto di miglioramenti, come quello importante che negli anni 2000 ha riguardato la tecnologia al plasma e quella LCD (Liquid Crystal Display), nata per i monitor dei personal computer e poi adottata anche per il televisore, che permette di avere uno schermo piatto, retroilluminato e ad altissima risoluzione. Sono poi nate le Laser TV, con schermo ancora più sottile e fissato al muro come un quadro, ora arricchite per la visione in 3D. Un’altra rivoluzione del settore è avvenuta sul finire del primo decennio ed è consistita nel passaggio dal segnale analogico a quello digitale, che permette l’accensione di un maggior numero di canali.