LA FAGLIA DI LAMEZIA TERME A cura degli alunni della classe 1° D eoa guidati dalla prof.ssa Maria Carmela Lento Progetto “Scuola-territorio”
INDICE IL COMUNE DI LAMEZIA TERME LA SISMICITA’ DEL TERRITORIO CHE COSA E’ UN TERREMOTO CHE COSA E’ UNA FAGLIA FAGLIE E TERREMOTI LA CALABRIA « SCHIACCIATA» CALABRIA TERRA BALLERINA LE FAGLIE IN CALABRIA IL SISTEMA DI FAGLIE CALABRESI CARATTERISTICHE DELLE FAGLIE CALABRESI LA FAGLIA LAMEZIA CARATTERISTICHE E LOCALIZZAZIONE DELLA FAGLIA LA PREVISIONE DI UN TERREMOTO I TERREMOTI PIU’ RILEVANTI A LAMEZIA LE ALTRE FAGLIE NEL TERRITORIO IL RADON COME ELEMENTO DI ALLERTA DIFENDERSI DAI TERREMOTI SI PUO’
Il Comune di Lamezia Terme Nasce dall’unificazione di tre comuni( Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia). Il comune di Lamezia Terme ha sede nella pianura costiera detta piana di Sant'Eufemia, posta al centro della costa tirrenica in Calabria, a metà strada fra la costa tirrenica e l'Appennino calabrese ed è posizionato all'imboccatura occidentale dell'istmo di Marcellinara la striscia di terra più stretta d'Italia, dove il Mare Tirreno dista in linea d'aria circa 30 km dal Mare Ionio.
LA SISMICITA’ DEL TERRITORIO Il territorio comunale di Lamezia Terme è classificato in zona sismica 1 ad elevata sismicità catastrofica. La zona sismica 1, è la zona più pericolosa dove possono verificarsi forti terremoti. In Calabria comprende 261 comuni tra cui Lamezia Terme.
I criteri per l'aggiornamento della mappa di pericolosità sismica sono stati definiti nell'Ordinanza del PCM n. 3519/2006, che ha suddiviso l'intero territorio nazionale in quattro zone sismiche sulla base del valore dell'accelerazione orizzontale massima(ag) su suolo rigido o pianeggiante, che ha una probabilità del 10% di essere superata in 50 anni. Zona sismica Descrizione accelerazione con probabilità di superamento del 10% in 50 anni [ag] accelerazione orizzontale massima convenzionale (Norme Tecniche) [ag] numero comuni con territori ricadenti nella zona (*) 1 Indica la zona più pericolosa, dove possono verificarsi fortissimi terremoti. ag > 0,25 g 0,35 g 703 2 Zona dove possono verificarsi forti terremoti. 0,15 < ag ≤ 0,25 g 0,25 g 2.229 3 Zona che può essere soggetta a forti terremoti ma rari. 0,05 < ag ≤ 0,15 g 0,15 g 2.807 4 E' la zona meno pericolosa, dove i terremoti sono rari ed è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. ag ≤ 0,05 g 0,05 g 2.224 I criteri per l'aggiornamento della mappa di pericolosità sismica sono stati definiti nell'Ordinanza del PCM n. 3519/2006, che ha suddiviso l'intero territorio nazionale in quattro zone sismiche sulla base del valore dell'accelerazione orizzontale massima(ag) su suolo rigido o pianeggiante, che ha una probabilità del 10% di essere superata in 50 anni.
CHE COSA E’ UN TERREMOTO “Un terremoto è uno scuotimento del terreno dovuto al movimento di rocce in prossimità di fratture – chiamate faglie – che attraversano la superficie terrestre“
Che cos’è una faglia Le faglie sono fratture della crosta terrestre lungo cui si verificano movimenti, e quindi, terremoti.
La Calabria «schiacciata» La Calabria è collocata esattamente lungo la zona di contatto tra l’Europa e l’Africa che si stanno avvicinando con una velocità media di circa 7 millimetri/anno; in altre parole la Calabria è “schiacciata” dalla grande morsa costituita dalla placca africana a sud e dalla placca europea’’
FAGLIE E TERREMOTI Le rocce calabresi compresse in questa morsa, si rompono lungo tante fratture chiamate faglie che pervadono la regione. Ogni volta che una roccia si rompe si producono i terremoti.
Calabria «terra ballerina» Queste condizioni hanno reso la Calabria una delle zone al mondo più esposte ai rischi naturali. Da qui l’atavico appellativo dato alla nostra regione di “terra ballerina”.
LE FAGLIE IN CALABRIA Le faglie che attraversano la Calabria sono tra le più pericolose del Mediterraneo. Secondo la “Teoria della tettonica a placche’’ i continenti non sono fermi ma si muovono e costituiscono un insieme di placche rigide che “galleggiano” su un orizzonte plastico. I continenti possono avvicinarsi o allontanarsi reciprocamente. Lungo i limiti di contatto tra i continenti le rocce si rompono. Le rotture avvengono lungo fratture chiamate faglie, lunghe decine e decine di chilometri e profonde generalmente fino a 15-20 km.
IL SISTEMA DI FAGLIE CALABRESI La Calabria è attraversata da un sistema di faglie in piena attività (linee in rosso nella figura accanto; i pallini in rosso rappresentano gli epicentri dei terremoti catastrofici – con le date dell’evento – che hanno colpito la Calabria e il loro diametro è proporzionale all’intensità del terremoto)
Caratteristiche delle faglie calabresi Le faglie in Calabria possono essere lunghe da decine fino a centinaia di chilometri e profonde generalmente da 10 a 40 chilometri. Si sviluppano generalmente longitudinalmente rispetto alla regione (in direzione Nord-Sud), presentano lunghezze variabili tra 20 e 100 km e profondità intorno ai 10-15 km“. le faglie della Calabria meridionale sono più lunghe di quelle della Calabria settentrionale e quindi possono generare terremoti molto più catastrofici
LA FAGLIA LAMEZIA L’area comunale lametina presenta una fascia di circa 600 metri con vincolo di completa inedificabilità dovuto alla presenza della “Faglia di Lamezia”, una faglia sismogenetica (attiva negli ultimi 40.000 anni capace di originare terremoti e deformazioni in superficie).
CARATTERISTICHE E LOCALIZZAZIONE DELLA FAGLIA Si tratta del tipo di faglie attive e capaci del sistema “Lamezia-Catanzaro”, il quale è costituito da una complessa serie di faglie minori, discontinue all’affioramento, a scorrimento normale od obliquo, delimitanti il bordo settentrionale della struttura negativa della Stretta di Catanzaro, con orientamento da E-W a SW-NE ed arrangiamento en echelon sinistro. (Fonti: INGV – banca dati DISS3, ISPRA – banca dati ITHACA
LA PREVISIONE DI UN TERREMOTO Attualmente la scienza consente di prevedere DOVE si verificheranno i terremoti, poiché sono ben note le faglie attive da cui si originano i terremoti: riguardo alle faglie calabresi, queste zone sono ben localizzate. Non è, invece, possibile prevedere QUANDO si verificheranno i terremoti, cioè quando queste faglie si muoveranno
I TERREMOTI PIU’ RILEVANTI A LAMEZIA L’elevata sismicità della zona è una conseguenza del succedersi di numerosi terremoti nel tempo . ANNO LUOGO LATITUDINE LONGITUDINE MAGNITUDO 1609 NICASTRO 38,968 16,353 5,57 1728 39 16,250 4,83 1908 39,128 16,313 4,81 2001 S. EUFEMIA 38,808 15,864 5,60
LE ALTRE FAGLIE NEL TERRITORIO LAMETINO Nel territorio comunale sono presenti altri lineamenti tettonici che costituiscono la porzione terminale di importanti sistemi di faglie regionale. In particolare, nella zona montuosa nei pressi della frazione di Serra Castagna è presente una faglia denominata “Abritti” appartenente al Sistena di Faglie Val Savuto- Decollatura (ITHACA – Catalogo Faglie Capaci – ISPRA); in prossimità del confine con il comune di Gizzeria è presente una faglia denominata “Zinnavo” appartenente al sistema di faglie Fuscaldo-Falerna (ITHACA – Catalogo Faglie Capaci ISPRA)
IL RADON COME ELEMENTO DI ALLERTA Attualmente negli Stati Uniti, ma anche in Italia, sono in corso ricerche mediante lo studio di un gas radioattivo , il Radon , che può risalire lungo le faglie prima che la stessa faglia si muova, cioè prima che si verifichi un terremoto. Misurando con appositi strumenti le quantità di Radon in superficie è possibile osservarne aumenti nelle concentrazioni e ipotizzare l’avvicinarsi di un evento sismico. Tuttavia questi studi sono ancora in una fase embrionale, poiché ancora non sono ben noti i meccanismi di propagazione del Radon lungo le faglie. Tutto ciò non consente di fornire sistemi di allertamento affidabili.
Difendersi dai terremoti si può Ci si può difendere, come fanno i giapponesi e gli americani, semplicemente costruendo case capaci di resistere ai terremoti; ad esempio, inserendo, in corrispondenza delle fondazioni degli edifici, una sorta di “cuscinetti” (paragonabili agli ammortizzatori delle auto) capaci ci assorbire quasi tutta l’energia dei sismi ed impedendo così che la stessa possa trasmettersi agli edifici stessi. Inoltre bisognerebbe essere addestrati, sin dai tempi dell’asilo, a comportarsi in caso di sismi, secondo un protocollo di regole ben stabilite che evitano fenomeni di panico di massa che potrebbero avere conseguenze ben più drammatiche dei terremoti.
FINE