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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI TERREMOTI

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Presentazione sul tema: "DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI TERREMOTI"— Transcript della presentazione:

1 DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI TERREMOTI

2 I terremoti di casa nostra
La sismicità della penisola italiana si concentra nelle Alpi Orientali, lungo la Catena Appenninica, l’Arco Calabro, la Sicilia Orientale e il Promontorio del Gargano, con valori medi di Ml compresi tra 5 e 6. Questa distribuzione non è casuale, ma si può interpretare con la teoria della tettonica a placche. La sismicità è infatti connessa alle strutture che sono state identificate come zone di interazione tra la placca Africana e quella Eurasiatica.

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6 Terremoti storici

7 Rischio sismico in Italia

8 Rischio sismico nelle Marche
Quella parte corrisponde alla zona a maggior rischio sismico, in effetti lì avvengono il maggior numero di terremoti

9 Terremoto centro Italia 1997

10 Terremoti storici: il terremoto di Colfiorito
Il terremoto del 26 Settembre Alle ore 2.33 si è verificato il primo di una serie di eventi sismici nella zona di confine tra Umbria e Marche. Le coordinate geografiche dell'epicentro delle due scosse principali sono: Lat. 43.0N, Lon.12.9E, vicino a Colfiorito, frazione del Comune di Foligno. La sequenza sismica in atto è stata caratterizzata, oltre che dalle due forti scosse delle ore 2:33 e 11:40 del 26/9, da diverse centinaia di repliche delle quali più di 70 con magnitudo superiore a 3. Tempo (ora italiana) Magnitudo  (MD=Magnitudo Durata, ML=Magnitudo Locale) Scala Mercalli 2.33  ML=5.5 VIII 11.40  ML=5.8 VIII-IX 11.46  ML=4.7 VII

11 Alle 11:42 una scossa sismica dell'ottavo grado della Scala Mercalli fa crollare in due punti la volta della Basilica Superiore di Assisi. I danni subiti dalla chiesa sono gravissimi.

12 La condizione delle case del centro storico dopo il terremoto.
Nocera Umbra La condizione delle case del centro storico dopo il terremoto. Molti vicoli erano off limits..

13 Le frazioni di Nocera Umbra Colle

14 La rete mobile dell'ING è intervenuta a seguito del terremoto del 26 Settembre installando 13 stazioni sismiche nell'area epicentrale. Le prime ad essere installate, il venerdì 26, sono state le 8 stazioni remote, cioè stazioni che registrano in locale 24 ore su 24. Il sabato 27 sono entrate in acquisizione anche 5 stazioni telemetrate che trasmettono dati al centro di acquisizione mobile montato su un camion, posizionato nella parte alta del paese di Colfiorito.

15 La figura rappresenta un quadro della sismicità storica a partire dal XIV secolo. Storicamente l'area è stata colpita da numerosi forti terremoti. Si ricordano inoltre le sequenze del nella Valle del Topino (massima intensità VIII-IX grado) durata molti mesi e quella di Gubbio del 1984 (massima intensità VIII grado) durata due mesi. Gubbio

16 ATTIVITA’ SISMICA DELLE MARCHE
Il territorio marchigiano è stato sede di intensa attività sismica, sia per l’intensità dei terremoti, che per la loro frequenza. A partire dall’anno 1000 ad oggi, possiamo contare circa una ventina di eventi distruttivi con zona epicentrale in territorio marchigiano.

17 L'Appennino Umbro-Marchigiano è caratterizzato da una sismicità frequente e diffusa, che si manifesta con periodi di intensa attività che possono durare anche molte settimane, intervallati da periodi di relativa quiescenza.

18 La figura illustra la sismicità attraverso una mappa dove sono stati riportati tutti gli eventi registrati e localizzati dalla rete sismica nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica dal gennaio 1979 al 25 settembre 1997.

19 Inquadramento geodinamico delle Marche
Per spiegare le ragioni della sismicità nelle Marche occorre allargare lo sguardo all’intero Appennino centrale. L’Appennino è una catena montuosa di recente formazione (nell’ordine della decina di milioni di anni) che ancora continua a formarsi. È costituito da una serie di scaglie accavallate tra di loro che avanzano verso e al di sopra di una zona relativamente più stabile. Alle spalle della catena appenninica, lo spazio lasciato libero da questa, nella sua migrazione verso Nord-Est, vede la formazione di strutture distensive.

20 Terremoto centro Italia 2016
24/08 20/10

21 Il terremoto del 30 ottobre 2016 delle 07:40:17 ora italiana è stato l’evento italiano più forte avvenuto in Italia dopo quello6.9 MW del 1980 dell’Irpinia. La magnitudo calcolata nella sala di monitoraggio INGV è 6.1 ML e 6.5 MW. Il terremoto ha interessato le province di Perugia, Macerata e Rieti ed è stato fortemente risentito in tutto il centro Italia; l’epicentro è ubicato a 5 km da Norcia, 7 da Castelsantangelo sul Nera e Preci, 10 da Visso. Si ricorda che in caso di un terremoto di magnitudo 6.5 la faglia attivata ha una superficie di qualche centinaio di chilometri quadrati e quindi l’intera zona sopra e attorno alla faglia viene interessata da forte scuotimento.

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24 Terremoti superiori al 5.5


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