La dinastia Giulio-Claudia

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Transcript della presentazione:

La dinastia Giulio-Claudia Ipertesto della prof.ssa M. G. Desogus

Il nome Gens Iulia da Augusto, figlio adottivo di C. G. Cesare Gens Claudia da Tiberio, figlio di Tiberio Claudio Nerone

La dinastia Giulio-Claudia (14-68 d.C) Tiberio (14-37 d. C.) Caligola (37-41 d. C.) Claudio (41-54 d. C.) Nerone (54-68 d. C.)

Tiberio (14-37 d. C.) Un buon governante all’inizio Un valente generale, conquistatore della Pannonia (moderna Ungheria) Usa i suoi liberti come funzionari Sceglie Seiano come prefetto del pretorio, con però poteri straordinari, rendendolo il suo vice Seiano uccise però il figlio Druso minore e per questo fu condannato a morte

Caligola (37-41 d. C.) Era figlio di Germanico, il più amato ed abile tra i generali dei romani. Prende il nome dalle caligae, ossia dei calzari militari che indossava fin da ragazzo. Si comportò come un sovrano orientale, con una politica accentratrice e dispotica. Disprezzava il senato.

Claudio (41-54 d. C. ) Fu scelto perché apparteneva alla gens Giulio-Claudia. Era un letterato e un intellettuale. Risanò le casse dello Stato, che erano state gravemente compromesse da Caligola. Conquista la Britannia, la Tracia, la Mauritania Il suo punto debole furono le mogli, soprattutto Messalina e Agrippina.

Nerone ( 54-68 d. C.) Fu istruito dai migliori maestri dell’epoca, soprattutto dal filosofo Seneca. Divenne imperatore a 17 anni e per questo fu guidato per 5 anni dalla madre Agrippina, dal prefetto del pretorio Afranio Burro e dal maestro Seneca. Nel 59 d. C. Nerone ordinò l’assassinio di sua madre, su istigazione dell’amante Poppea. Da allora fu padrone di Roma.

Nerone tra poesia e assassini Da un lato Nerone si presentava come un intellettuale e soprattutto come un grande poeta, tanto da partecipare spesso a gare poetiche (che lui naturalmente vinceva). Dall’altro lato tutti – popolo e avversari politici lo videro come un uomo spietato e come il mandante di tanti assassinii (quello della madre, di Seneca, della prima moglie Ottavia…).

Panem et circenses Nerone riuscì a governare ben 14 anni perché si ingraziò il popolo con una politica di “panem et circenses” (“distribuzione di pane e realizzazione di giochi circensi e gladiatori”). Istituì i “Neronia”, giochi che dovevano imitare le Olimpiadi greche.

Nerone e i cristiani Nel 64 d.C vi fu un grandissimo incendio a Roma, tanto devastante che il popolo sentì il bisogno di dare la colpa a qualcuno. Poiché Nerone aveva dei progetti per modificare l’architettura di Roma, il popolo gli diede la colpa di tutto questo. Allora Nerone accusò i cristiani di essere gli autori dell’incendio.

La morte (68 d.C.) Nel 68 d.C. il generale Galba si fece proclamare imperatore dalle sue truppe. A questa notizia, Nerone capì di aver perso il suo potere e preferì farsi uccidere da uno schiavo piuttosto che aspettare di venire assassinato dai suoi nemici.