I sentimenti.

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Transcript della presentazione:

I sentimenti

Ragione - Sentimenti Raziocinio: autocontrollo (enkráteia): compiti, doveri Anche il senso del dovere e di responsabilità è un’emozione I valori morali non sono mai emotivamente neutri Un essere umano senza sentimenti è inconcepibile (Heidegger) Non c’è nessuna contraddizione tra ragione e sentimenti: è un insieme, a volte in lotta, a volte in accordo Il sentimento può cavarsela senza ragione, ma senza sentimenti la ragione ha grossi problemi Sono i sentimenti a mostrare alla ragione la via da seguire Senza sentimenti il pensiero non si muove

Il sentimento come collante Non sono affatto superflui, dannosi, fastidiosi o primitivi e non ci distraggono da ciò che è essenziale Possono roderci l’animo e ostacolare il pensiero La vita senza sentimenti sarebbe una catastrofe (gioia, ira, gelosia) I neuroni non avrebbero motore o carburante La decisione di essere razionali e di non ascoltare i sentimenti è una decisione emotiva Non è facile comprenderli: per questo i filosofi a volte non se ne sono occupati

Pathos, passio sensazioni, emozioni, sentimenti impulsi corporei, utili all’autoconservazione dell’individuo e alla tenuta del gruppo Paura: istinto di fuga Ribrezzo: contro intossicazioni, malattie Compassione: contro isolamento Fame, bisogno di sonno, di calore, fuga, attacco, sesso: aspiro a qualcosa e cerco di evitare qualcosa Mi aiutano a reagire adeguatamente a uno stimolo esterno, permettono di regolare il mio stato interiore Forti sbalzi emotivi; funzione riequilibratrice rabbia, eccitazione sessuale, lutto o dolore È difficile evocarli e smorzarli sono loro a controllare noi

Neurotrasmettitori Sostanze messaggere che vengono mandate in giro e provocano determinate reazioni: smorzano, accelerano, motivano, bloccano Acetilcolina: eccitante, stimolante Nervi e muscoli; ghiandole sudoripare; apprendimento (mancanza: Alzheimer) Dopamina: motivante, stimolante Circolazione del sangue; contro pressione bassa; ormoni (eccesso: psicosi, schizofrenia) Serotonina: riequilibrante circolazione del sangue; pressione; restringe i vasi (polmoni, reni); dilata i vasi (muscoli); ritmo sonno-veglia; contro stress (fuori controllo: situazioni piacevoli, benessere, o spiacevoli, emicrania) Neroadrenalina: accelerante, emozionante Arterie, aumenta pressione sanguigna; rimedio contro gli choc

Sistema limbico Materia grigia Ipotalamo Amigdala Controlla comportamento (aggressività, difesa); senso di fame; grida di dolore, gemiti e lamenti Ipotalamo Assunzione cibo e liquidi; comportamento sessuale, aggressività e difesa Ritmo sonno-veglia, circolazione sanguigna Nucleo praeopticus medialis (più pronunciato negli uomini che nelle donne (aggressività e sessualità) Amigdala Angoscia, paura, apprendimento, novità

Emozioni di base

Wilhelm Wundt Lust: piacere; Unlust: dispiacere Erregung: eccitazione; Hemmung: inibizione Spannung: tensione; Lösung: rilassamento

Paul Ekman Anger, Wut: rabbia Fear, Angst: paura, Disgust, Ekel: disgusto Surprise, Überraschung: sorpresa Happiness, Joy, Glück: felicità Sadness, Trauer: tristezza

Ulteriori emozioni Amusement: divertimento Contempt, Verachtung: disprezzo Contentment, Zufriedenheit: contentezza Embarrassment: imbarazzo, disagio Excitement: eccitamento Guilt, Schuldgefühl: senso di colpa Pride in Achievement, Stolz: fierezza nella conquista Relief, Erleichterung: sollievo Satisfaction: soddisfazione Sensory pleasure: piacere sensibile Shame, Scham: vergogna

Sigmund Freud e la psicoanalisi L’inconscio

La psicoanalisi Il concetto di inconscio (C.G. Carus, E. von Hartmann) Psicoanalisi (J. Breuer): Teoria delle pulsioni Sogno, lapsus, motti di spirito, sessualità (libido) Copernico, Darwin, Freud Inconscio-conscio Es: pulsioni (fame, sesso, invidia, odio, fiducia, amore) Super-Io: norme, ideali, esempi da seguire, visioni del mondo (educazione, gruppo) Io: equilibrio tra Es, Super-Io e mondo esterno

Psicoanalisi: metodo, non scienza Pulsioni-Ragioni Esperienze inconsce (imprinting nell’ infanzia) Conflitto neuroscienze - psicoanalisi Aree della coscienza: corteccia Aree dell’inconscio: tronco, cervelletto, talamo Impossibile comunicare i processi inconsci con il linguaggio Psicoterapia: interpretazione, ermeneutica TAC: reazioni delle aree cerebrali

Inconscio Processi che viviamo a livello subliminale, senza rendercene conto La nostra attenzione può rivolgersi solo a una minima parte di ciò che vediamo, udiamo, tocchiamo: il resto si sposta nell’inconscio Percepiamo ciò che corrisponde al nostro interesse attuale (mangiare; turista) Più ci si concentra su una cosa, meno si avverte tutto il resto (incidenti) Esperimento della maschera da gorilla (Simons e Chabris)

Inconscio Esperienze vissute nel grembo materno e nei primi tre anni di vita Comportamenti automatizzati Cose vissute e dimenticate Possono ritornarmi in mente anche dopo tantissimo tempo (odori) La corteccia riceve il materiale da elaborare dalle percezioni, come dalle sensazioni e dalle emozioni Percezioni inconsce prevalgono su quelle consapevoli

Psicoterapia Rimozione: Terapie delle psicopatologie: Traumi infantili (ricordo doloroso) Pulsioni sessuali (contro Super-Io: coscienza morale) Terapie delle psicopatologie: Ipnosi Interpretazione dei sogni Libere associazioni Far riemergere alla coscienza il rimosso (ciò che è stato eliminato dalla coscienza ed è divenuto inconscio)

La memoria

Eric Kandel Mollusco Aplysia 20.000 cellule nervose visibili a occhio nudo Elettrochoc: Le cellule nervose si trasformano; aumenta la plasticità delle sinapsi Immagazziniamo non già delle parole o delle frasi, ma i significati che le parole e le frasi assumono per noi -volti, appartamento

La memoria dei significati Come si trasformano le informazioni in significati? Chi determina la selezione? Cane – anniversario Non possiamo controllare la memoria a nostro piacimento Non possiamo volutamente dimenticare ciò che ricordiamo Baule Sono io stesso che ricordo ? O la memoria conduce una vita autonoma da me?

Tipi di memoria Immagazziniamo significati, non dati (archivio, cd) I savant: Kim Peek Stephen Wiltshire Memoria dichiarativa, esplicita, conscia Memoria non dichiarativa, nascosta, inconscia

Sigmund Freud e la psicoanalisi L’inconscio

La psicoanalisi Il concetto di inconscio (C.G. Carus, E. von Hartmann) Psicoanalisi (J. Breuer): Teoria delle pulsioni Sogno, lapsus, motti di spirito, sessualità (libido) Copernico, Darwin, Freud Inconscio-conscio Es: pulsioni (fame, sesso, invidia, odio, fiducia, amore) Super-Io: norme, ideali, esempi da seguire, visioni del mondo (educazione, gruppo) Io: equilibrio tra Es, Super-Io e mondo esterno

Psicoanalisi: metodo, non scienza Pulsioni-Ragioni Esperienze inconsce (imprinting nell’ infanzia) Conflitto neuroscienze - psicoanalisi Aree della coscienza: corteccia Aree dell’inconscio: tronco, cervelletto, talamo Impossibile comunicare i processi inconsci con il linguaggio Psicoterapia: interpretazione, ermeneutica TAC: reazioni delle aree cerebrali

Inconscio Processi che viviamo a livello subliminale, senza rendercene conto La nostra attenzione può rivolgersi solo a una minima parte di ciò che vediamo, udiamo, tocchiamo: il resto si sposta nell’inconscio Percepiamo ciò che corrisponde al nostro interesse attuale (mangiare; turista) Più ci si concentra su una cosa, meno si avverte tutto il resto (incidenti) Esperimento della maschera da gorilla (Simons e Chabris)

Inconscio Esperienze vissute nel grembo materno e nei primi tre anni di vita Comportamenti automatizzati Cose vissute e dimenticate Possono ritornarmi in mente anche dopo tantissimo tempo (odori) La corteccia riceve il materiale da elaborare dalle percezioni, come dalle sensazioni e dalle emozioni Percezioni inconsce prevalgono su quelle consapevoli

Psicoterapia Rimozione: Terapie delle psicopatologie: Traumi infantili (ricordo doloroso) Pulsioni sessuali (contro Super-Io: coscienza morale) Terapie delle psicopatologie: Ipnosi Interpretazione dei sogni Libere associazioni Far riemergere alla coscienza il rimosso (ciò che è stato eliminato dalla coscienza ed è divenuto inconscio)

Tre componenti della memoria Memoria episodica: biografia Memoria dei fatti: ricette, numeri di telefono o di conto corrente, orario treni Memoria della familiarità: automatismi Tastiera, strade giuste, cambiare le marce, portiere, attaccante

Distinzioni nella memoria Cose note e cose sconosciute Cose importanti e non importanti Chi è che decide che cosa è importante? L’inconscio? Sinapsi modificate in funzioni delle esperienze Le cellule nervose non possono apprendere tutto: solo limitatamente plastiche

Proteina creb Ogni volta che un neurone espelle questa proteina, il numero dei collegamenti sinaptici aumenta Memoria corta: sinapsi più efficienti Memoria lunga: miglioramento quantitativo Come il nostro cervello immagazzina impressioni? Perché distingue ciò che è importante da ciò che non lo è? Il linguaggio

La memoria

Eric Kandel Mollusco Aplysia 20.000 cellule nervose visibili a occhio nudo Elettrochoc: Le cellule nervose si trasformano; aumenta la plasticità delle sinapsi Immagazziniamo non già delle parole o delle frasi, ma i significati che le parole e le frasi assumono per noi -volti, appartamento

La memoria dei significati Come si trasformano le informazioni in significati? Chi determina la selezione? Cane – anniversario Non possiamo controllare la memoria a nostro piacimento Non possiamo volutamente dimenticare ciò che ricordiamo Baule Sono io stesso che ricordo ? O la memoria conduce una vita autonoma da me?

Tipi di memoria Immagazziniamo significati, non dati (archivio, cd) I savant: Kim Peek Stephen Wiltshire Memoria dichiarativa, esplicita, conscia Memoria non dichiarativa, nascosta, inconscia

Tre componenti della memoria Memoria episodica: biografia Memoria dei fatti: ricette, numeri di telefono o di conto corrente, orario treni Memoria della familiarità: automatismi Tastiera, strade giuste, cambiare le marce, portiere, attaccante

Distinzioni nella memoria Cose note e cose sconosciute Cose importanti e non importanti Chi è che decide che cosa è importante? L’inconscio? Sinapsi modificate in funzioni delle esperienze Le cellule nervose non possono apprendere tutto: solo limitatamente plastiche

Proteina creb Ogni volta che un neurone espelle questa proteina, il numero dei collegamenti sinaptici aumenta Memoria corta: sinapsi più efficienti Memoria lunga: miglioramento quantitativo Come il nostro cervello immagazzina impressioni? Perché distingue ciò che è importante da ciò che non lo è? Il linguaggio

Il linguaggio Ludwig Wittgenstein

Trattato logico-filosofico, 1922 «Ogni filosofia è critica del linguaggio.» La filosofia ha il compito di correggere i difetti del linguaggio In una frase i <sostantivi> (o i nomi) devono corrispondere a delle <cose> (o a delle persone) del mondo e i verbi a degli stati di fatto. Solo attraverso la loro composizione in un enunciato, essi acquisiscono un significato. Se i nomi e la sintassi corrispondono alle cose e al rapporto tra le cose reali, allora la frase è vera. La verità è adaequatio rei et intellectus: corrispondenza tra le cose e il pensiero Si tratta di costruire una lingua di precisione, capace di descrivere oggettivamente la realtà in tutti gli ambiti della vita

Critica la Tractatus «Tutto ciò che si può dire, si può dire con chiarezza, e di ciò di cui non si può parlare, si deve tacere» Wittgenstein propone una lingua autoritaria, totalitaria: un linguaggio di precisione di tipo scientifico è una lingua disumana Vuole eliminare le espressioni, l’uso dell’ironia e della metafora Un obiettivo simile contrasta con la funzione fondamentale del linguaggio: permettere agli individui di comprendersi

La logica è soltanto uno degli strumenti del pensiero ed è soltanto uno degli elementi del linguaggio.

Noam Chomsky Gli uomini vengono al mondo con un senso innato per il linguaggio e la grammatica. Per questo i bambini piccoli imparano la loro prima lingua in modo quasi automatico. Essa cresce con loro, quasi come le membra del corpo. Affinché questo avvenga, è però essenziale che i bambini possano imitare ciò che ascoltano.

Mentre sembra che negli scimpanzé ogni suono abbia un significato particolare, nell’uomo suoni come «ba» o «do» hanno progressivamente perduto il loro significato originario, trasformandosi in sillabe. Gli uomini usano suoni privi di significato per formare delle parole significative. La laringe umana si è progressivamente abbassata, provocando così un notevole aumento della gamma di suoni utilizzabili per il linguaggio.

Aree di Broca e di Wernicke L’area cerebrale che rende possibile la nostra grammatica è nota da tempo: l’articolazione di una serie di suoni tesa a formare dei significati ha luogo nell’area di Broca, che si trova un po’ al di sopra del nostro orecchio sinistro. E’ quasi esclusivamente qui che fino all’età di circa tre anni i bambini generano il loro linguaggio: senso innato per la grammatica della prima lingua appresa. Sembra che le lingue imparate successivamente vengano apprese con l’aiuto di aree cerebrali confinanti. L’area di Broca sta alla base dei movimenti necessari per parlare, della formazione dei suoni, dell’articolazione e della formazione di parole astratte. Un’altra area cerebrale, l’area di Wernicke, è invece responsabile per la comprensione e forse anche per l’imitazione della lingua.

Le ricerche filosofiche, 1953 Almeno la prima lingua è appresa in modo inizialmente inconsapevole e pare che venga socialmente «scimmiottata». La sua funzione essenziale sta nel comprendere e nell’essere compresi. Sia la grammatica sia il contesto decidono se una cosa è comprensibile o meno. La frase «Vedo nero», per esempio, può significare che sto davanti a un quadro nero e ne descrivo il colore, ma anche che sono pessimista riguardo a una determinata faccenda. La lingua pullula di affermazioni ambigue. Il significato di una frase deriva dall’ uso delle parole

Wittgenstein e Sraffa Il libro, pubblicato soltanto nel 1953, ossia due anni dopo la morte di Wittgenstein, abbandona non solo la sua vecchia concezione della lingua, ma perfino l’idea che sia possibile comprenderla soltanto con i mezzi della logica.

«Possiamo guardare la nostra lingua, il nostro linguaggio, come un’antica città: un groviglio di vicoletti e di piazze, con case vecchie e case nuove, con strutture aggiunte costruite in diverse epoche: e tutto ciò circondato da numerosi sobborghi con strade dritte e regolari e con case costruite tutte allo stesso modo». Poiché i giochi linguistici non avvengono in uno spazio vuoto, bensì nelle comunità umane, bisogna spiegarli non in chiave logica, ma psico-logica.

Il modo in cui gli uomini sperimentano il mondo non può prescindere dal loro linguaggio. Non esistono esperienze «pure» dei sensi che non siano appannate da un pensiero (che è basato sul linguaggio) E non esiste nessun significato chiaro, dato che la lingua è sempre ambigua. La filosofia analitica cerca di farsi strada in questa giungla di percezioni sensorie e di linguaggio che si permeano a vicenda.

La linguistica ha ripreso la teoria dei giochi linguistici sviluppata da Wittgenstein e ha rivolto la propria attenzione al significato della parola nel contesto in cui si parla. l’inglese John L. Austin; lo statunitense John R. Searle teoria degli atti linguistici. Chi parla «fa qualcosa». Essenziale per la comprensione delle frasi non è chiedersi se qualcosa è vero o falso, ma verificare se la comunicazione riesce o non riesce in base alle intenzioni di chi parla. Il linguaggio umano è un mezzo di comunicazione

Il pensiero e il linguaggio non catalogano la realtà «in sé», perché sono dei modelli tesi a spiegare il mondo in funzione di proprie regole di gioco. Chi percepisce cose diverse, fa delle esperienze diverse. Chi fa delle esperienze diverse, pensa diversamente. E chi pensa diversamente, usa un altro linguaggio. Individui differenti hanno differenti modi di pensare e di parlare: vera discrepanza tra l’uomo e gli altri animali. I confini della percezione sensoria e i confini del linguaggio sono i confini del nostro mondo.

Il linguaggio è stato «fatto» per «costituire» la realtà e il mondo secondo le esigenze della specie umana.

Ernst Mach, David Hume Esiste l’Io?

Mach, L’analisi delle sensazioni, 1886 “Il mondo e il mio Io mi apparvero come una massa coerente di sensazioni che nell’Io erano soltanto più strettamente collegate” Empiriocriticismo: conta solo ciò che può essere comprovato dall’esperienza o può essere verificato mediante calcoli matematici Criterio della verificabilità fisica (neopositivismo) Contro il dualismo cartesiano: la vita delle sensazioni del corpo e la vita delle idee dello spirito sono fatte della stessa identica materia: tutto ciò che esiste nel mondo è composto dagli stessi elementi (fatti psichici e fatti fisici)

La morte dell’Io L’Io non è una unità immutabile ben determinata e chiaramente delimitata Grande confusione di sensazioni, in uno scambio continuo col mondo esterno

Hume, Trattato sulla natura umana, 1739 L’anima e l’Io non sono oggetti afferrabili con l’esperienza Per percepire sensazioni, emozioni e concetti, l’uomo non ha bisogno di alcun Io L’io non è niente di reale: è un’idea come un’altra L’io come composizione delle percezioni

Che cos’è l’Io? Piccola mansarda dove entrano ed escono tutti i miei atti mentali ed emozionali Imponente fortezza che sopravvive agli alti e bassi della vita Film senza tagli in cui continuo a vedermi come la stessa persona

William James, psicologo Flusso di coscienza L’io è qualcosa di derivato. Derivato da cosa? Da sensazioni (sentimento dell’Io ) e da idee (idea dell’Io)? L’Io e il Sé Il Sé come centrale della nostra volontà e dei nostri giudizi L’io percepisce (come percepiamo noi stessi), il Me giudica (sentimento del valore di Sé)

Neurofisiologia C’è una regione, un’area, un centro del cervello che gestisce e produce l’Io? Ma un centro non lavora indipendentemente, ma è collegato ad altri centri L’io come complesso meccanismo elettrochimico (neuroni, trasmissione di impulsi elettrici, reazioni chimiche) Un tale centro non esiste affatto (Rudolf Virchov) Un’anima o un Io da dividere nelle sue singole componenti?

L’Io Kant: l’Io è oggetto del senso interiore Il corpo è oggetto dei sensi esterni Non si parla dell’Io: lo si ha e basta. Il concerto di neuroni produce una melodia che non possiamo cogliere sul piano biologico, ma che è incontestabile sul piano psicologico La descrizione degli strumenti di un’orchestra non produce una sinfonia; i metodi dell’anatomia cerebrale non bastano per captare l’Io

Disturbi dell’Io: Oliver Sacks L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello Viaggiatori che visitano paesi inimmaginabili Cappello-moglie; parchimetri-bambini Aree del cervello che non funzionano in modo normale Esistono molte e differenti condizioni dell’Io: Io corporeo, Io di localizzazione, Io prospettico, Io percipiente, Io autoriale e di controllo, Io autobiografico, Io autoriflessivo, Io morale

Esiste più di un Io Il sapore di un singolo ingrediente non dice nulla sull’intero piatto Tutti cuociono nella stessa pentola A volte predomina uno, a volte un altro Nella coscienza quotidiana giocano tutti insieme e sono difficili da distinguere Alcuni Io sono ben avvertiti (Io prospettico, Io corporeo); altri sono costruiti (Io autobiografico, Io autoriflessivo, Io morale) Sono divisioni sensate, ma sono costruzioni: non possono essere separate come pezzi di un tronco d’albero corrente delle sensazioni dell’Io

Ricerche sullo sviluppo della personalità, dell’Io Come si costituisce la personalità Sistema limbico (fase embrionale) Contatti col mondo esterno: adattamento dei neuroni Sentimento dell’Io (18-24 mesi: specchio, fotografia) Persona sociale e giuridica, membro della società Le persone dicono Io per indicare se stesse Capacità innate (40-50 %) Esperienze vissute tra il I e il V anno di vita (30-40%) Fattori esterni: famiglia, scuola (20-30 %)

L’io come supervisore Questione complicata, forse suddivisibile Realtà sentita: Un quadro Gli uomini non hanno un vero Sé, che possa essere identificato da qualche parte come un oggetto Abbiamo un Io cangiante, fatto di molti strati, multiprospettico Processo cerebrale incredibilmente complicato

Aristotele, Bentham,. Kant CONCEZIONI ETICHE Aristotele, Bentham,. Kant

Utilitarismo e Kantismo Nell’utilitarismo (o conseguenzialismo ) il fine giustifica i mezzi: le azioni vengono giudicate in base ai risultati, non in base alle intenzioni o ai motivi che le muovono Nel kantismo ciò che conta è il motivo alla base di un’azione, non il risultato finale un’azione non può essere morale se non sono morali i motivi che stanno alla base di tale azione

Diamo per ovvio che si debba aiutare un individuo in difficoltà Etica utilitaristica (Bentham), deontologica (Kant) e della virtù (Aristotele) Diamo per ovvio che si debba aiutare un individuo in difficoltà Le ragioni addotte da teorie normative differenti sono differenti Etica utilitaristica: le conseguenze dell’aiuto devono massimizzare il benessere generale Etica deontologica: aiutare è in accordo con una norma morale cui si deve “rispetto” e che comanda in modo “categorico”, cioè incondizionato Etica della virtù: la disponibilità ad aiutare è un tratto caratteriale buono

Il principio di utilità Riconosce il ruolo fondamentale del piacere (pleasure) e del dolore (pain) nella vita umana Approva o disapprova un’azione sulla base della quantità di piacere o dolore prodotta (conseguenze) Equipara il bene con il piacere e il male con il dolore Asserisce che il piacere e il dolore sono quantificabili e quindi misurabili

Utilitarismo Conseguenzialismo: le azioni vengono giudicate non per sé, ma per le loro conseguenze Utilità: maggiore utilità per il maggior numero di persone Interesse: soddisfacimento ottimale degli interessi e dei bisogni umani Principio sociale: non il bene del singolo, ma di più individui possibile Ma: dove resta il povero, il debole, il malato?