IL RIENTRO NEI PAESI DI ORIGINE Regione Umbria INDAGINE SULLE NECESSITA’, ASPIRAZIONI E VOLONTA’ DEGLI IMMIGRATI SAHELIANI IN UMBRIA
Il concetto di migrante Risoluzione n. 45/158 del 18 dicembre 1990 dell’ONU – Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i Lavoratori Migranti e dei Membri delle loro Famiglie «il termine lavoratore migrante si riferisce a una persona che sarà occupata, è occupata o è stata occupata, in un’attività remunerata in uno Stato del quale non è cittadino» «il termine migrante deve comprendere tutti quei casi in cui la decisione di migrare è presa liberamente dal soggetto in questione, per ragioni di “convenienza personale” e senza l’intervento di un fattore persuasivo esterno»
Media-Friendly Glossary on Migration Bali, agosto 2014 - sesto forum globale dell’United Nations Alliance of Civilizations (UNOAC), conosciuto anche come «Processo di Bali» Presentato da Panos Europe Institute con il supporto di Open Society Foundation, e in collaborazione con giornalisti e organizzazioni che operano su differenti, ma complementari, aspetti della migrazione (IOM, UNHCR, Terre des Hommes, ILO, etc.), racchiude le definizioni di gran parte dei termini legati al concetto di migrazione.
Media-Friendly Glossary on Migration Migrazione forzata – tipo di migrazione involontaria dovuta ad un elemento coercitivo – disastri ambientali, disastri chimici e nucleari, carestie, tratte, guerre, conflitti, violazione dei diritti umani, etc. Migrante regolare – soggetti che sono entrati e/o soggiornano in un paese diverso da quello d’origine, essendo in possesso di un regolare visto di soggiorno - ottenibile per motivi di studio, turismo, lavoro o ricongiungimento familiare.
Media-Friendly Glossary on Migration Migrante irregolare – soggetto che entra o soggiorna all’interno di un paese senza autorizzazione, vittima di traffico di esseri umani, e/o richiedente asilo che non ha ricevuto la protezione internazionale decidendo comunque di non rispettare l’obbligo di rimpatrio (definizione elaborata dalla Commissione Globale sulle Migrazioni Internazionali – GCIM). Attualmente non esiste una definizione ufficiale universalmente accettata di migrante irregolare o, come spesso viene definito in Italia, «clandestino». Migrante irregolare ≠ migrante illegale (termine con forte connotazione criminosa molto usato dai media) - l’ingresso e/o il soggiorno irregolare sono illeciti amministrativi, non illeciti penali, e non implicano dunque nessun danno a persone, cose o alla sicurezza nazionale.
Media-Friendly Glossary on Migration Richiedente asilo – colui che è fuori dal proprio paese e presenta, in un altro stato, domanda di asilo per il riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, o per ottenere altre forme di protezione internazionale. Fino al momento della decisione finale da parte delle autorità competenti, egli è un richiedente asilo ed ha diritto di soggiorno regolare nel paese di destinazione. Non tutti i richiedenti asilo riceveranno il riconoscimento dello status di rifugiato, ma ciascun rifugiato ha inizialmente il riconoscimento di richiedente asilo.
Media-Friendly Glossary on Migration Rifugiato – chiunque nel giustificato timore d'essere perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori del suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi (Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 - modificata nel 1967).
Migranti regolari in Europa 01/01/2015 – 3,8 milioni di persone immigrate in uno dei paesi della zona UE, di cui: 1,6 milioni erano cittadini di paesi terzi, 1,3 milioni erano cittadini UE emigrati in un altro paese UE, circa 870.000 erano cittadini UE ritornati nei propri paesi di origine e circa 124.000 erano apolidi (dati EUROSTAT) Principali paesi di destinazione: Germania, Inghilterra, Francia, Spagna e Italia. Principali cause: ragioni socio-economiche.
Migranti regolari in Europa Gli Stati membri UE con la più alta percentuale di cittadini stranieri (in proporzione alla popolazione residente): Lussemburgo 43% Malta 20% Cipro 19,5% Lettonia 15,2% Estonia 14,9% Austria 12,5% Irlanda 11,8% Belgio 11,3% Spagna 10,1% (dati EUROSTAT al 01/01/2015)
Migranti regolari in Europa Gli Stati membri UE che in termini assoluti ospitano il maggior numero di popolazione straniera: Germania 7,5 milioni Regno Unito 5,4 milioni Italia 5 milioni Spagna 4,5 milioni Francia 4,4 milioni (dati EUROSTAT al 01/01/2015)
Migranti regolari in Europa Il più grande numero di stranieri residenti in ciascuno Stato membro dell’UE è cittadino di un altro Stato membro UE o di un paese limitrofo. Comunità marocchina la più numerosa - 2,3 milioni di persone nate in Marocco e residenti in UE, pari allo 0,5% della popolazione UE (508,2 milioni). Altre comunità: Turchia (0,4%), Russia (0,4%), Algeria (0,3%), Ucraina (0,2%), l’India (0,2%), Bosnia Erzegovina (0,2%), Albania (0,2%), Kazakhistan (0,2%), Cina (0,2%), Pakistan (0,1%), Stati Uniti (0,1%), Tunisia (0,1%), Brasile (0,1%), Ecuador (0,1%), Colombia (0,1%), Svizzera (0,1%), Serbia (0,1%), Filippine (0,1%) e Argentina (0,1%). (dati EUROSTAT al 01/01/2015)
Migranti regolari in Italia Primo trimestre 2016 – 5.026.153 cittadini stranieri regolarmente residenti (circa l’8,3% della popolazione nazionale), di cui 2.644.666 donne (52,62%) e 2.381.487 uomini (57,38%). 69,8% cittadini non comunitari 30,2% cittadini comunitari Zone di residenza: Nord 1.839.276 cittadini stranieri (58,64%) Centro 1.278.594 cittadini stranieri (25,45%) Sud 569.666 cittadini stranieri (11,33%) Isole 230.617 cittadini stranieri (4,58)
Migranti regolari in Italia Le principali comunità straniere in Italia: rumena – 1.151.395 persone (22,9%) albanese – 467.687 persone (9,3%) marocchina - 437.485 persone (8,7%) cinese - 271.330 persone (5,4 %) ucraina - 230.728 persone (4,6%) Comunità stabilitesi nel corso degli ultimi 25 anni, e con forte tendenza all’insediamento stabile.
Migranti regolari in Italia Mercato del lavoro 2015 – gli stranieri rappresentavano il 10,5% degli occupati, sia residenti in Italia che lavoratori stagionali, impiegati per lo più nel terziario e nei lavori manuali non qualificati (manovalanza, facchinaggio, servizi alla persona e domestici, agricoltura). Nella maggior parte dei casi (40,9%) gli immigrati svolgono lavori inferiori alle loro capacità e livelli d’istruzione (ciò vale soprattutto per quelli provenienti dall’Est Europa).
Migranti regolari in Italia La crisi economico-finanziaria ha avuto effetti negativi più importanti sulle comunità straniere, rispetto agli autoctoni – dal 2008 il tasso di disoccupazione tra gli stranieri è aumentato del 7,7%, in confronto ad un aumento del 3,4% del tasso di disoccupazione degli italiani. Come una sorta di «risposta» all’aumento della disoccupazione da lavori dipendenti, cresce il numero delle imprese a conduzione straniera nel 2015 – con un aumento dello 0,5% rispetto al 2014. Nei primi mesi del 2016 erano 550.000 – il 9,1% del totale – le aziende i cui titolari sono nati fuori dall’Italia – concentrandosi nel settore dei servizi, del commercio e dell’industria.
Migration crisis e migranti irregolari in Europa Report Global Trends (UNHCR) 2015: «il totale delle persone sfollate ammontava a 65,3 milioni (1 persona su 13) a causa di conflitti e persecuzioni, con un aumento di 10 milioni di unità rispetto al 2014» I flussi migratori attuali più importanti (per numero di persone) al mondo: Messico Stai Uniti d’America Africa/Medio Oriente Europa
Migration crisis e migranti irregolari in Europa Principali paesi di origine di migranti e/o rifugiati a livello mondiale nel 2015: Siria, per un totale di 4,9 milioni, escludendo i 6,7 milioni di sfollati interni Afghanistan con 2,7 milioni di persone Somalia con 1,1 milioni di persone Paesi di accoglienza di migranti e/o rifugiati a livello mondiale nel 2015: Turchia (in termini assoluti) con 2,5 milioni di persone accolte Libano (in relazione alla popolazione autoctona) con 183 rifugiati ogni 1000 abitanti
Migration crisis e migranti irregolari in Europa Principali rotte per raggiungere l’Europa nel 2015: rotta del Mediterraneo orientale (873.179 persone giunte via mare dalla Turchia sulle spiagge delle isole dell’Egeo) rotta balcanica (764.038 persone hanno attraversato i confini di Macedonia, Serbia, Ungheria, Croazia e Slovenia per raggiungere l’Europa Occidentale) rotta del Mediterraneo occidentale (153.946 persone giunte via mare dalla Libia sulle coste italiane)
Migration crisis e migranti irregolari in Europa Oggi – a livello comunitario manca un’omogenea politica di accoglienza e integrazione dei migranti, e in molti paesi UE si assiste ad una ghettizzazione dei «nuovi» migranti, costretti a vivere ai margini della società di arrivo. Vertice di Bruxelles del 7 marzo 2016 (tra i rappresentanti dei 28 Stati membri UE e il governo turco) – soluzione alla migration crisis respingimento dei migranti in Turchia, siriani compresi, e apertura di canali umanitari; in cambio di sostegno economico alla Turchia, liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi e una sempre più vicina adesione della Turchia all’UE.
Migration crisis e migranti irregolari in Italia 2014 – boom degli sbarchi con circa 170.100 persone, giunte sulle coste italiane, provenienti principalmente dall’Africa Subsahariana (Africa Occidentale e Sahel), ma anche dall’Asia e dal Medio Oriente 2015 – 153.842 nuovi sbarchi (-9,5% rispetto al 2014) 2016 – 181.436 sbarchi (+17,94% rispetto al 2015 e più 6,66% rispetto al 2014) Paesi di provenienza - più del 50% di queste persone provengono dall’Africa Occidentale e Saheliana (Senegal, Nigeria, Ghana, Mali, Gambia, Niger, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea) e dal Corno d’Africa (Eritrea e Somalia)
Migration crisis e migranti irregolari in Italia Composizione - per lo più uomini giovani e giovanissimi – che fuggono da realtà di guerra, dittature, instabilità politica e militare, fame, povertà estrema – con l’intento, e la speranza, di riuscire a ricostruirsi un vita in Europa. Italia paese di transito, i paesi di destinazione finale sono i paesi nord continentali (Germania, Danimarca, Penisola Scandinava)
PROGRAMMI EUROPEI DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE MIGRANTI Asylum, Migration and Integration Fund (AMIF) – istituito dalla Commissione Europea per il periodo 2014-2020, stanziando 3,137 miliardi di euro, riunisce tutti i precedenti fondi destinati a progetti/programmi di accoglienza, integrazione e rimpatri di immigranti – il Fondo Europeo per i Rifugiati (FER), il Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi (FEI) e il Fondo Europeo per i Rimpatri (RF).
PROGRAMMI EUROPEI DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE MIGRANTI Il fondo mira alla realizzazione di azioni volte a: sostenere l’immigrazione di ritorno attraverso strategie eque ed efficaci, ponendo l’accento sulla sostenibilità e l’efficacia del processo di ritorno; rafforzare la reciproca solidarietà tra gli Stati UE, specialmente verso quelli più coinvolti dal fenomeno migratorio; rafforzare e sviluppare il sistema europeo di asilo; sostenere la migrazione legale verso gli Stati membri in linea con le esigenze del mercato del lavoro e promuovendo l’integrazione dei cittadini dei paesi terzi.
PROGRAMMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE MIGRANTI 3 agosto 2015 - approvato il Programma nazionale per l’Italia del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) con una dotazione finanziaria di 630.711.544,00 € (di cui un contributo comunitario pari a 315.355.777 € e un cofinanziamento nazionale del Ministero dell’Economia e delle Finanze pari a 315.355.777 €). Obiettivi riguardano: gestione domande d’asilo, integrazione di soggetti dei paesi terzi, gestione della migrazione regolare e irregolare, rimpatrio.
PROGRAMMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE MIGRANTI Accoglienza di primo livello Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo(CARA) Centri di Accoglienza (CDA) Centri di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE)
PROGRAMMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE MIGRANTI Accoglienza di secondo livello integrazione socio-economica dei «nuovi migranti» Sistema Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). Enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore – cooperative, ONG, associazioni, etc. – garantiscono interventi di accoglienza integrata che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico (nei limiti del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo).
PROGRAMMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE MIGRANTI Nel 2016 i posti finanziati dallo SPRAR sono stati 26.012, per un totale di 652 progetti attivi sul territorio nazionale di cui: 508 progetti ordinari, 99 per Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) richiedenti asilo, e 44 per disagio mentale e disabilità. 31/12/2016 – 176.554 immigrati beneficiari del sistema di accoglienza italiano (presenti nelle strutture temporanee, negli hot spot, nei centri di prima accoglienza, nello SPRAR) Dati – Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione
Dal Rientro Volontario Assistito al RVA&R Il progetto più noto che ha operato all’interno del settore del Rimpatrio Volontario Assistito (RVA) è stato la Rete Italiana per il Rimpatrio Volontario Assistito (RIRVA) – che ha riunito una serie di azioni realizzate tra il 2009 e il mese di giugno 2015: SAHEL SVILUPPO (progetto che mirava alla reintegrazione di cittadini maliani nei contesti d’origine) ERMES 3 REMPLOY III INTEGRAZIONE DI RITORNO II AUSILIM II PARTIR VI
Dal Rientro Volontario Assistito al RVA&R RIRVA ha fornito informazioni e ha favorito l’accesso alla misura del RVA tramite la messa in rete di enti pubblici e privati che lavorano a vario titolo a contatto con i migranti - collegando i territori e promuovendo in Italia una maggiore informazione ed una migliore attuazione della misura del Ritorno Volontario Assistito. Giugno 2015 – nel corso del convegno intitolato «Ritorno Volontario Assistito: il sistema di attuazione della misura del Ritorno in Italia alla termine del primo ciclo di programmazione del Fondo Europeo Rimpatri. Esiti e sfide» è stato messo in evidenza come il ritorno volontario si sia via via affermato, nel corso del tempo, come un’alternativa più umana e rispettosa della persona, rispetto al rimpatrio forzato
Dal Rientro Volontario Assistito al RVA&R Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) – principale organismo operante nel settore RVA dal 2009 al 2015. Principali paesi di origine/ritorno: Ecuador, Perù, Tunisia, Marocco, Brasile, Bangladesh, Nigeria, Ghana, Senegal e Pakistan. Dal 2009 a giugno 2015 3.697 migranti rientrati (90 diverse nazionalità) tra richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale rinunciatari o denegati, migranti disoccupati che non si sono visti rinnovare il permesso di soggiorno, vittime di tratta, migranti irregolari. Anno 2015 Ghana e Senegal al quarto posto con una percentuale di rientri del 6,19%, seguiti dalla Nigeria con un 4,72 % di rientri su un totale di 339 rientri.
Dal Rientro Volontario Assistito al RVA&R 2009/2013 – I progetti di RVA si limitavano alla realizzazione di attività di individuazione dei potenziali beneficiari sul territorio nazionale, assistenza e consulenza pre-partenza, assistenza per il rilascio dei documenti di viaggio, organizzazione dei viaggi e assistenza aeroportuale, erogazione ai beneficiari di una somma di denaro per la prima sistemazione pre-partenza. Risultava più simile alla pratica del rientro forzato, e non garantiva una vera e propria reintegrazione socio-economica nei contesti d’origine.
Dal Rientro Volontario Assistito al RVA&R PARTIR E REMPLOY – i primi due progetti di RVA che prevedevano un contributo – tra i 1000 ed i 3000 euro – sotto forma di beni e servizi nei paesi di origine, e l’individuazione e il monitoraggio del percorso di reintegrazione in loco. Dal 2013 – risulta evidente l’importanza di coinvolgere, nel processo ideazione e implementazione di progetti di RVA, soggetti che ben conoscano le realtà socio-economiche dei paesi di partenza/rientro (soggetti che operano nel settore della Cooperazione Internazionale).
Dal Rientro Volontario Assistito al RVA&R Oggi – la terminologia Ritorno Volontario Assistito è stata arricchita, diventando Ritorno Volontario Assistito e Reintegrazione (RVA&R). Destinatari: migranti vulnerabili – quali vittime di tratta, casi umanitari, malati, anziani, madri sole e/o famiglie con minori, rifugiati, titolari di protezione sussidiaria, attesa occupazione, altre situazioni di vulnerabilità; e cittadini di paesi terzi che godono del diritto di soggiorno, di soggiorno di lungo periodo e/o di protezione internazionale ai sensi della direttiva 2011/95/UE o di protezione temporanea ai sensi della direttiva 2001/55/CE in uno Stato membro.
Dal Rientro Volontario Assistito al RVA&R Reintegrazione: «definizione del piano individuale di reintegrazione per ciascun soggetto/famiglia rimpatriata» «attuazione del piano di reintegrazione e specifica assistenza in loco definita nel piano individuale di reintegrazione per almeno 6 mesi a partire dalla data di rientro nel paese di origine» «monitoraggio ex post della reintegrazione: al fine di valutare l’esito del percorso, il proponente dovrà garantire il monitoraggio del processo di reintegrazione in itinere e a conclusione del percorso per mezzo di appositi report»
La presenza straniera in Umbria 2015 – popolazione straniera residente in Umbria era di 96.875 persone, rappresentando il 10,6% della popolazione umbra Calo dell’1,8% rispetto al 2014 dovuto a un gran numero di soggetti stranieri naturalizzati e alla perdita di attrattività del territorio 75,5% residente nella provincia di Perugia 24,5% residente nella provincia di Terni Principali comunità: i romeni (26.134 persone), gli albanesi (14.843 persone), i marocchini (9.829 persone), gli ucraini (4.961 persone), i macedoni (4.243 persone), seguiti da ecuadoriani, moldavi, cinesi, polacchi e filippini.
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro Ricerca qualitativa che mira a evidenziare la qualità di vita degli intervistati – dal momento dell’arrivo in Italia ad oggi, le condizioni lavorative attuali e la volontà o meno di rientro nel contesto d’origine. Campione di tipo non probabilistico reclutato su base volontaria. Somministrazione di interviste a 19 soggetti residenti sul territorio umbro, originari da paesi dell’Africa Occidentale (Senegal, Gambia, Costa d’Avorio, Mali, Burkina Faso, Nigeria, Repubblica di Guinea) e dell’Africa Centrale francofona (Camerun e Repubblica del Congo) – nel periodo che va da giugno a dicembre 2016.
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Paesi di origine Mali – 6 intervistati Senegal – 3 intervistati Costa d’Avorio – 3 intervistati Gambia – 2 intervistati Burkina Faso – 1 intervistato Guinea Conakry – 1 intervistato Nigeria – 1 intervistato Repubblica del Congo (Brazzaville) – 1 intervistato Cameroon – 1 intervistato
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Età intervistati Da un minimo di 21 anni ad un massimo di 46 anni
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Istruzione/Formazione Diploma – 8 non specificato, 2 perito commerciale Laurea – 1 laurea magistrale in linguistica, 1 non specificato, 1 laurea in lettere moderne Altro: 3 licenza media, 1 certificato qualifica mediazione linguistica, attestato di qualifica meccanico, 1 scuola coranica
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Esperienza lavorativa nei paesi d’origine
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Esperienza lavorativa in Italia
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Periodo di arrivo in Italia
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Status iniziale
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Status attuale
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Anagrafica Attuale situazione abitativa
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Accoglienza Cause migrazione Socio-economiche: povertà, lavoro saltuario, rifiuto matrimonio, ricongiungimento familiare, problemi personali legati alla famiglia, non specificato Sicurezza: conflitto in Casamance (regione del Senegal), detenzione forzata, motivi politici, non specificato Altro: studio, curiosità, motivi personali, non specificato
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Accoglienza Impatto iniziale: Positivo: rispecchiava (a grandi linee) l’idea che avevo prima del mio arrivo, società accogliente, etc. Negativo: vittima di episodi di razzismo, difficoltà di inserimento socio-economico, etc.
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Inserimento socio-lavorativo Attuale condizione lavorativa Lavoro stabile: lavoratore autonomo, mediatore culturale e linguistico, altro Altro: lavori saltuari/occasionali/a chiamata
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Inserimento socio-lavorativo Gli effetti della crisi economica hanno influenzato la tua condizione socio-economica?
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Inserimento socio-lavorativo Sei entrato in contatto con operatori, sportelli informativi, etc.? (per facilitare il percorso di inserimento socio-economico/reinserimento lavorativo) Sì: ARCI, Caritas, CGIL, sportello orientamento, etc.
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Rientro nel contesto d’origine Hai mai pensato ad un possibile reinserimento nel tuo paese d’origine? Sì: col passare del tempo (effetti negativi della crisi), subito dopo il mio arrivo (impatto molto negativo), per motivi familiare (mancanza affetti), etc.
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Rientro nel contesto d’origine Se sì, hai un progetto di rientro? Sì: avviare una micro-impresa (settore alimentare, agricolo, turistico, ristorativo), lavorare nel mondo della cooperazione allo sviluppo, supportare il dialogo istituzioni pubbliche – giovani, entrare in politica, etc.
Gli immigrati saheliani in Umbria e il rientro - Rientro nel contesto d’origine Di che genere di sostegno/aiuto necessiti per realizzare il tuo progetto?
Webdoc dell’Espresso « Va e torna, la strada dei migranti » http://video.espresso.repubblica.it/inchieste/va-e-torna-la-strada- dei-migranti-il-webdoc-in-esclusiva/9607/9700