Swap-200
Shedler-Westen Assessment Procedure (SWAP) di Shedler & Westen (200 items, metodo Q-sort) [edizione italiana: Drew Westen, Jonathan Shedler & Vittorio Lingiardi, La valutazione della personalità con la SWAP-200. Con allegato un CD-ROM per Win/Mac. Milano: Raffaello Cortina, 2003]
I 200 items della SWAP vengono distribuiti in 8 raggruppamenti secondo una scala da 0 a 7 (da “per niente descrittivo” a “molto descrittivo”). Il numero di items distribuiti non è libero ma forzato (fisso) allo scopo di ovviare al bias di molti clinici di collocare gli items, senza riflettere a sufficienza, spesso agli estremi del continuum (andando da 0 a 7, ecco la distribuzione fissa: 100, 22, 18, 16, 14, 12, 10, 8).
Il computer calcola i punteggi della SWAP e standardizza in “punti T” (media 50, varianza 10) la correlazione tra il profilo emerso dalla SWAP e i seguenti due prototipi: - i prototipi SWAP di pazienti ideali con disturbi di personalità nell’Asse II del DSM-IV (il cosiddetto PD factor) - i prototipi di stili di personalità derivati empiricamente attraverso la stessa SWAP applicata a 496 pazienti reali (il cosiddetto Q factor)
Per il PD factor, si parla di disturbo di personalità quando i punti T superano il valore di 60, cioè una deviazione standard più della media; se i punti T sono tra 55 e 59 si parla di “forti tratti” di disturbo di personalità, quindi si vede che con la SWAP si può fare diagnosi sia categoriale che dimensionale.
I punti T non vengono paragonati solo ai prototipi dei disturbi dell’Asse II, ma anche a un fattore di “alto funzionamento”, cioè al profilo SWAP del prototipo di un paziente ideale sano. Va sottolineato che questo fattore di “alto funzionamento” è diverso dalla Global Assessment of Functioning (GAF), cioè dall’asse V del DSM-IV, perché misura aspetti psicologici sofisticati, non solo il funzionamento sociale (ad esempio contiene items di questo tipo: “Riesce ad ascoltare una notizia minacciosa sul piano emotivo […] e sa usarla e trarne beneficio” [item 82]).
I due PD factors che si correlano maggiormente col fattore di “alto funzionamento”, cioè i due disturbi di personalità che risultano meglio adattati e più “funzionali” alla nostra società occidentale, sono quello ossessivo e quello narcisistico.
Lo studio dei PD factor ha mostrato che alcuni disturbi di personalità del DSM-IV non sono facilmente distinguibili, ad esempio quello sadico, antisociale e narcisistico risultavano molto vicini, e ancor più sovrapponibili erano i disturbi schizoide, schizotipico ed evitante (e quest’ultimo, a sua volta, era molto sovrapponibile a quelli dipendente, depressivo e autofrustrante).
Si è allora provato a utilizzare la SWAP su 496 pazienti reali che avevano ricevuto una diagnosi di asse II, e dalle loro SWAP si sono estratti i Q factor tramite la Q-analysis, che è una variante dell’analisi fattoriale in quanto raggruppa non degli items simili tra loro ma dei casi caratterizzati da punteggi simili nelle stesse variabili (in precedenza la Q-analysis era stata usata solo in zoologia e per lo studio di personalità “normali”).
I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sull’American Journal of Psychiatry nel 1999, ed è probabile che avranno una certa influenza nella costruzione dell’Asse II del futuro DSM-V, previsto per il 2011. Sono emersi 7 Q factors. Il primo (definito “Disforico”) comprendeva il 20% del campione, per cui questo primo fattore è stato ulteriormente scomposto con una Q-analysis di secondo ordine e diviso in 5 sottofattori, arrivando a un totale di 11 fattori Q.
Gli 11 Q factors emersi dalla SWAP (il “Disforico” include 5 sottofattori): Disforico: Evitante Disforico: Depressivo-nevrotico ad alto funzionamento Disforico: Emotivamente disregolato Disforico: Dipendente-masochistico Disforico: Ostile (con esteriorizzazione dell’ostilità) Antisociale-psicopatico Schizoide Paranoide Ossessivo Istrionico Narcisistico
Non è emersa alcuna personalità schizotipica, il che fa pensare che gli schizotipici del DSM-IV siano in realtà degli schizoidi con disturbo del pensiero, quindi rientrabili nell’Asse I (scelta, come è noto, già fatta dall’ICD-10, che ha incluso la personalità schizotipica nella schizofrenia).
Non è emersa alcuna personalità borderline, dato che i borderline del DSM-IV rientrano nel fattore Istrionico e nei due sottofattori disforici Emotivamente disregolato e Dipendente-masochistico. In altre parole, si potrebbe dire che i borderline siano individui che fanno fatica a regolare le proprie emozioni e si possono dividere in tre gruppi: quelli che vivono la disregolazione delle loro emozioni in modo egodistonico (gli emotivamente disregolati), quelli che vivono la disregolazione delle loro emozioni in modo egosintonico (gli istrionici), e quelli che cercano di regolare le loro emozioni facendosi abusare dagli altri (i dipendenti-masochistici).
Per quanto riguarda il fattore Q narcisistico, alcune ricerche avrebbero rilevato che i narcisisti si suddividerebbero in “grandiosi/maligni” e “fragili”.
Le 12 dimensioni della personalità emerse da una analisi fattoriale dei 200 items della SWAP: Salute psicologica Psicopatia Ostilità Narcisismo Disregolazione emotiva Disforia Orientamento schizoide Ossessività Disturbo del pensiero (schizotipia) Conflitti edipici (sessualizzazione istrionica) Dissociazione Conflitti sessuali
Uno degli aspetti interessanti della SWAP è che permette di colmare il gap tra diagnosi e formulazione del caso: componendo in forma narrativa il testo degli items che hanno ricevuti i tre punteggi più alti (5, 6 e 7), e integrandoli con altre informazioni sul caso, si può facilmente arrivare a una formulazione narrativa del caso contemporaneamente alla valutazione diagnostica.
La SWAP applicata a pazienti affetti da disturbi alimentari ha evidenziato tre sottotipi di personalità (ciascuno con diverse risposte alla psicoterapia, diversi livelli di serotonina, diverse storie psichiatriche e di sviluppo): Perfezionistico/ad alto funzionamento Coartato/ipercontrollato Disregolato/ipocontrollato