E L’IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO

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Transcript della presentazione:

E L’IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO Unità 5 | La crisi della polis e l’ascesa della Macedonia Lezione 12 LA MACEDONIA E L’IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 1

La crisi della Grecia Guerra del Peloponneso Fine dell’egemonia ateniese. Inizio dell’egemonia di Sparta Sparta non possedeva né il prestigio culturale, né la forza economica di Atene Sparta impose governi oligarchici malvisti dai cittadini delle polis Fine dell’egemonia spartana Lotte per l’egemonia Indebolimento della Grecia M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 2

La Macedonia Il suo territorio era per lo più montuoso e poco adatto all’agricoltura. I Greci disprezzavano i Macedoni, che parlavano un dialetto molto diverso dalla lingua dell’Attica. La Macedonia era un regno per cui i suoi abitanti erano sudditi non cittadini. Il potere del re era però limitato dall’aristocrazia. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 3

Filippo II (359-336 a.C.) re di Macedonia Limitò il potere dell’aristocrazia Riforma l’esercito Conquista la Tracia (357 a.C.) Disponibilità d’oro Rafforzamento della Macedonia Espansione verso la Grecia M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 4

Le riforme militari di Filippo II Nacque la “falange macedone”: i fanti erano armati con una lunga lancia (sarissa). Quando i soldati alzavano le loro sarisse creavano un muro impenetrabile. La cavalleria aggirava gli schieramenti nemici per colpirli sul fianco. Molte vittorie macedoni furono merito delle cariche della cavalleria. Filippo ordinò ai migliori ingegneri militari del tempo di progettare nuove macchine per gli assedi. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018

La conquista della Grecia Filippo non si presentò ai Greci come un conquistatore, ma come colui capace di porre fine alle guerre. Ad Atene Demostene denunciò la minaccia di tentativi espansionistici di Filippo. A Cheronea (338 a.C.) i Macedoni sconfissero le città greche: finì l’indipendenza della Grecia. Demostene raffigurato in atteggiamento di grande concentrazione. (Roma, Villa Medici) M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018

La conquista della Grecia Perché Filippo II non si presentò come un conquistatore? Filippo sapeva che i Greci, ancora intrisi dell’ideale della polis, non avrebbero mai accettato di diventare sudditi. In che modo Filippo controllò la Grecia? Creò un’alleanza militare – la Lega di Corinto – che riuniva tutte le città greche e ne assunse il comando. Dopo la conquista macedone i Greci erano diventati sudditi? Formalmente no, le poleis mantenevano teoricamente la propria indipendenza, ma in realtà i governanti delle poleis obbedivano al re macedone. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 7

Alessandro Magno Nel 336 a.C. Filippo venne ucciso nel corso di una congiura. Gli successe il figlio Alessandro, detto Magno (il Grande), che all’epoca aveva appena vent’anni. Alessandro, che aveva avuto come precettore il filosofo Aristotele, si era distinto al comando della cavalleria macedone a Cheronea. Alessandro Magno a cavallo atterra un avversario. Rilievo del III sec. a.c. (Taranto, Museo Nazionale Archeologico) M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018

Il viaggio di Alessandro Magno Nel 334 a.C. Alessandro lasciò la Macedonia diretto verso l’Asia. Negli anni successivi Alessandro e i suoi uomini giunsero oltre i limiti del mondo noto ai Greci. Alessandro creò un impero esteso dal Mediterraneo sino alle rive dell’Indo. Alessandro morì nel 323 a.C. a Babilonia, senza aver mai fatto ritorno in patria. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 9

Alessandro Magno: le conquiste L’esercito persiano e quello macedone si affrontarono lungo il fiume Granico; grazie alle cariche della cavalleria, la vittoria arrise ai Macedoni. Alessandro si impadronì delle città sulle coste dell’Egeo. L’imperatore persiano Dario III assunse personalmente il comando dell’esercito, ma nel 333 a.C., a Isso, le sue truppe furono sbaragliate da quelle macedoni. Alessandro conquistò il Libano e la Siria: molte città gli si sottomisero volontariamente. Quelle che resistettero, come Tiro, furono assediate a distrutte. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 10

Alessandro Magno: le conquiste Dal Libano Alessandro raggiunse l’Egitto dove la popolazione lo accolse come un liberatore. Gli egiziani tributarono ad Alessandro gli onori riservati ai faraoni. In Egitto, alla foce del Nilo, Alessandro fondò una nuova città e la battezzò col proprio nome: Alessandria. Durante il suo viaggio Alessandro fondò una quindicina di città, sempre intitolate al suo nome. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 11

Alessandro Magno: le conquiste A Gaugamela nel 331 a.C., l’esercito persiano venne nuovamente sconfitto. Alessandro conquistò Babilonia e Persepoli: l’impero persiano fu suo. Dario venne ucciso da due nobili persiani. Alessandro fece condannare a morte i due assassini. 334 a.C. Battaglia del fiume Granico. Conquista delle coste dell’Egeo 333 a.C. Battaglia di Isso 333-332 a.C. Conquista del Libano e dell’Egitto 331 a.C. Battaglia di Gaugamela. Conquista della Mesopotamia e della Persia 330 a.C. Morte di Dario III M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 12

Alessandro Magno: le azioni Alessandro voleva costruire la pace. Punire gli assassini di Dario era un modo per sanare i contrasti con la classe dirigente persiana e mostrare rispetto per le usanze e le leggi persiane. Perché Alessandro punì i responsabili dell’omicidio di Dario? Perché sposò la figlia di un nobile persiano e spinse i suoi generali a fare lo stesso? Il suo scopo era creare una classe dirigente formata dall’unione dell’aristocrazia macedone con quella persiana. No, anche perché i Greci non avevano conoscenze certe di ciò che si estendeva oltre l’impero persiano. L’idea di raggiungere l’India si concretizzò durante le campagne militari. Al momento di lasciare la Macedonia, Alessandro aveva in programma di giungere sino in India? M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018 13

Alessandro Magno: le conquiste verso l’India Alessandro conquistò la Sogdiana, che corrisponde agli attuali Tajikistan e Uzbekistan. L’esercito macedone proseguì verso Oriente: conquistò l’Afghanistan quindi, attraversò l’Himalaya, raggiunse l’India. Nel 327 a.C. Alessandro sconfisse il re indiano Poro nella battaglia di Idaspe. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018

Alessandro Magno: il ritorno Alessandro avrebbe voluto spingersi ancora più a oriente, ma i soldati si rifiutarono di avanzare. Pur contro voglia, Alessandro accettò di fare ritorno in Persia: il viaggio durò due anni. Durante il percorso l’esercito macedone attraversò il deserto del Makram, ma le guide smarrirono la strada e la traversata si trasformò un incubo: molti soldati morirono di sete. Nel 324 a.C., dopo sei anni di assenza, Alessandro rientrò in Persia. Ma nel giugno 323 a.C., durante un banchetto, si accasciò a terra: morì pochi giorni dopo, ad appena 33 anni. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018

L’eredità di Alessandro Dalle lotte tra i generali di Alessandro si formarono i cosiddetti “regni ellenistici”. In tutti i regni ellenistici i re si presentarono come sovrani assoluti e di natura divina. Ebbe definitivamente fine l’esperienza della polis. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018

La ricchezza favorì la richiesta di opere d’arte. Il periodo ellenistico Nei regni ellenistici la civiltà greca si fonde a quelle locali. Il greco divenne la lingua della cultura in uno spazio che andava dalla Grecia alla Persia. L’urbanizzazione e la ricchezza dei ceti dirigenti favorirono lo sviluppo dei commerci. L’ampia circolazione delle idee favorì importanti acquisizioni culturali e scientifiche. Erastotene calcolò il raggio della Terra. Aristarco ipotizzò che la Terra girasse attorno al Sole. Archimede formulò il “principio di Archimede”. La ricchezza favorì la richiesta di opere d’arte. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 1 © Zanichelli editore 2018