OMINAZIONE Classe 3 C Galileo Galilei San Donato Milanese 1.

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Transcript della presentazione:

OMINAZIONE Classe 3 C Galileo Galilei San Donato Milanese 1

FINO A POCHISSIMI ANNI FA SI PENSAVA CHE L’EVOLUZIONE DELL’UOMO FOSSE STATO UN PROCESSO LINEARE CON LE SPECIE CHE NASSCEVANO E SI EVOLVEVANO L’UNA DOPO L’ALTRA. 2

LA SCOPERTA DI NUOVI FOSSILI E ,SOPRATTUTTO,IL PROGRESSO NELL’ANALISI DEL DNA HANNO INVECE MOSTRATO UNA SITUAZIONE PIU’ COMPLICATA CON TANTE SPECIE VISSUTE CONTEMPORANEAMENTE E NON DISCENDENTI DIRETTAMENTE LE UNE DALLE ALTRE.

Una profonda frattura tettonica chiamata Rift Valley,formatasi circa 200 milioni di ani fa, suddivide l’Africa un due zone climatiche distinte. Circa 7 milioni di anni fa ad ovest della Rift Valley si estendeva la foresta equatoriale mentre nella parte orientale il clima era molto più secco permettendo la formazione di immense savane. Da quelle parti vivevano anche i nostri più lontani antenati che nel frattempo la faglia del Rift aveva separato in due gruppi: quelli che rimasero ad ovest, dove persisteva l'ambiente di foresta equatoriale, si sarebbero poi differenziati nelle attuali scimmie antropomorfe, mentre quelli che si trovarono ad est, in ambiente di savana, dettero origine agli Australopitechi.   6

Le scoperte più sensazionali di questi ultimi anni sono rappresentate dalla famosissima Lucy e dalle tracce dei passi che tre individui lasciarono sulla cenere ancora calda di un vulcano dell'Africa più di tre milioni e mezzo di anni fa. A tutti questi Ominidi venne alla fine assegnato il nome scientifico di Australopithecus afarensis (da Afar, il deserto etiopico in cui fu ritrovata Lucy). Dalla forma delle ossa del bacino si capisce che gli australopitechi erano in gradi di camminare in posizione eretta. Australopitecus afarensis INDIETRO

Nel 1963, nella gola dell'Olduvai sempre in Africa fu estratto un cranio del volume di 660 cm³, con a fianco alcuni ciottoli lavorati. La lavorazione della pietra fu attribuita all'Ominide di cui fu portata alla luce la calotta cranica, che pertanto fu chiamato Homo habilis, cioè "uomo abile" e quindi in grado di usare le mani con destrezza. Non è ancora chiaro di quale specie di australopiteco sia discendente homo habilis anche se la maggior parte dei paleontologi propende oggi per una derivazione da australopitecus africanus. Oggi i paleoantropologi hanno a disposizione reperti fossili sufficienti per ricostruire la struttura fisica dell’Homo habilis. Esso doveva essere un individuo alto un metro e mezzo e pesare una cinquantina di kilogrammi Aveva un'andatura perfettamente eretta, la capacità cranica era intorno ai 700 cm³ e la faccia appariva molto meno prominente di quella dell'Australopiteco. 11

Soprattutto una fronte molto ampia dava la sensazione di trovarsi in presenza di un essere umano, una sensazione che, nel caso dell'Australopiteco, non si era mai avuta. Anche la dentatura era molto simile a quella dell'uomo attuale e proprio ciò fa ritenere che l'alimentazione dell’Homo habilis fosse un po' meno vegetariana di quella dell'Australopiteco e che per tale motivo dovesse nutrirsi anche di carne. Con l'Homo habilis compare per la prima volta quella caratteristica che viene ritenuta una prerogativa fondamentale del genere umano, cioè la produzione di utensili Recenti scoperte hanno dimostrato che l'Homo habilis non solo fabbricava manufatti in pietra ma, molto probabilmente, che egli era anche in grado di costruire accampamenti. Ciò è stato dedotto dal ritrovamento ad Olduvai di un cerchio di pietre che rappresenterebbe i resti di una delle prime abitazioni costruite dall'uomo. INDIETRO 12

HOMO ERGASTER I ritrovamenti fossili dimostrano che circa 2 milioni di anni fa da homo abilis era derivata una specie nuova : l'Homo ergaster. Esso aveva un cervello con un volume superiore a 1000 cm³, cioè di poco inferiore al nostro, e visse fra un milione e mezzo e 200.000 anni fa, L'Homo ergaster non solo era capace di scheggiare la pietra, cosa che faceva con più abilità del suo predecessore, ma sapeva anche servirsi sistematicamente del fuoco. L'uso del fuoco avvantaggiò notevolmente questo Ominide, perché gli consentì di spingersi alla conquista di luoghi freddi e anche perché gli permise di sfruttare e conservare meglio gli alimenti. Fino a pochi decenni fa a questa specie si attribuiva il nome di homo erectus; ora invece gli antropologi definiscono «erectus» un discendente di homo ergaster sviluppatosi dopo le migrazioni in Asia. Molto probabilmente l’homo ergaster è anche il primo ad utilizzare forma arcaiche di linguaggio per comunicare. Lavoro di: Mariachiara Bonomi Bibliografia: wikipedia 13

ergaster Fino alla comparsa dell'Homo ergaster la storia dei nostri antenati si svolge completamente in Africa infatti negli altri continenti non è mai stato trovato alcun fossile di australopiteci né di homo abilis ma circa 2 milioni di anni fa alcuni individui appartenenti al gruppo homo ergaster cominciano a spostarsi e gradualmente, nel corso di centinaia di migliaia di anni colonizzano l’intero pianeta. Ovviamente man mano che si spostano dal gruppo originario e vengono a contatto con ambienti diversi la pressione selettiva spinge verso cambiamenti che portano questi individui a diversificarsi sempre più profondamente dai progenitori e dagli appartenenti allo stesso gruppo rimasti in Africa INDIETRO 14

Fisicamente l’uomo di Neandertal doveva essere un individuo tarchiato, L'uomo di Neanderthal prende il nome dalla località in cui se ne sono scoperti i primi resti. Non si è capito subito che si trattava di una specie diversa. Fisicamente l’uomo di Neandertal doveva essere un individuo tarchiato, Sapiens neandertal alto circa un metro e mezzo, con uncranio lungo e stretto, ma con una capacità notevole(oltre 1.500 cm³), perfino superiore alla media dell'uomo attuale; esso presentava inoltre la fronte sfuggente, le arcate sopraorbitarie molto sporgenti a formare quasi un ”ripiano”sulla fronte. 16

Oggi sappiamo che l'uomo di Neanderthal non era affatto un essere bestiale, ma che aveva un'intelligenza e svolgeva un'attività molto simile alla nostra (conosceva ad esempio il fuoco e seppelliva i morti, dimostrando di possedere memoria dei defunti). Egli visse in un'epoca molto recente (dai 130.000 ai 35.000 anni fa) e viene attualmente considerato una specie evolutasi in Europa a partire da Ergaster migrati dall’Africa. Egli quindi non è un nostro antenato, ma piuttosto una specie di uomo che ha avuto un cammino evolutivo divergente rispetto al nostro e che si è estinto. INDIETRO

Mentre in Europa prosperava l’uomo di neanderthal, in Africa i gruppi di homo erectus che non avevano partecipato alle migrazioni continuavano ad evolvere separatamente e da essi intorno a 200.000 anni fa nacque una nuova specie l'Homo sapiens I resti fossili provenienti da alcune sepolture ritrovate nel Vicino Oriente dimostrano che gruppi di Homo sapiens partirono dal continente originario almeno 100.000 anni fa, per intraprendere nuove migrazioni che permisero di conquistare l'Asia e l'Europa. In quest'ultimo continente la specie sapiens giunse circa 40.000 anni fa, determinando nel giro di pochi millenni la rapida scomparsa di Homo neanderthalensis. Inoltre Homo sapiens approdò anche nel continente americano, attraverso la Siberia e l'Alaska, presumibilmente nel corso di diverse ondate, grazie al ponte naturale di terra che durante l'ultima glaciazione aveva congiunto i due territori (l'attuale stretto di Bering) e, per via marittima, in Australia e Nuova Guinea. Homo sapiens rappresenta la specie umana attuale, quella a cui l'umanità vivente appartiene. E’ una specie caratterizzata da una grande variabilità. Le principali modificazioni fisiche rispetto alle specie precedenti sono costituite da: cranio alto e breve,muso non sporgente, mento pronunciato, fronte verticale e priva della fascia orizzontale tipica dei neandertaliani, incisivi e molari ridotti 19

Dal punto di vista delle abilità manuali, homo sapiens era in grado di usare processi di scheggiatura molto più precisi dei predecessori per produzione di lame, anche di piccole dimensioni e in grande numero. Era inoltre in grado di legare le lame a supporti di legno o osso grazie a legacci di natura animale o vegetale. Ebbero notevole diffusione anche i manufatti ottenuti dalla lavorazione del corno o del palco e dalle ossa degli animali cacciati. Infine le testimonianze archeologiche dimostrano che l'uomo ha raggiunto una notevole maturità anche da un punto di vista ideologico. Si diffonde la pratica della sepoltura dei morti, associata a riti complessi, testimoniati fra l'altro dalla presenza di corredi ricchi e diversificati, che comprendono anche oggetti ornamentali ottenuti da diversi materiali (osso, avorio, conchiglie, pietre). Nasce anche un'abbondante produzione artistica, rappresentata sia da statuette sia da dipinti riprodotti sulle pareti di grotte o ripari con diverse tecniche (scultura, pittura, incisione e così via). 20

A partire da circa 10.000 anni fa, gli effetti dell'ultima glaciazione si esauriscono ed il clima si stabilizza sui valori attuali. In questo periodo, mentre nel continente europeo si sviluppano le ultime società di cacciatori e raccoglitori, già nel Vicino Oriente si comincia a coltivare vegetali e ad allevare piccoli animali.. Questo cambiamento, che si verificò indipendentemente e spontaneamente in almeno altre due aree geografiche, il sud-est asiatico e l'America centro-meridionale, fu destinato ad affermarsi ed a diffondersi in gran parte del mondo nell'arco di pochi millenni. L'adozione delle nuove strategie di sussistenza comportò profondi mutamenti. Innanzitutto, il sempre più intensivo sfruttamento delle risorse, determinato dalla necessità di disporre di nuove aree da sfruttare per l'agricoltura e l'allevamento e di legname per la costruzione di abitazioni portano, l'uomo "produttore" ad entrare sempre più in competizione con la natura, provocando una serie di mutazioni irreversibili nel paesaggio. Al tempo stesso, l'esigenza di seguire da vicino i campi e gli animali favorì un modo di vita sedentario, che condusse rapidamente alla costituzione dei primi villaggi. 21

A partire da circa 10.000 anni fa, gli effetti dell'ultima glaciazione si esauriscono ed il clima si stabilizza sui valori attuali. In questo periodo, mentre nel continente europeo si sviluppano le ultime società di cacciatori e raccoglitori, già nel Vicino Oriente si comincia a coltivare vegetali e ad allevare piccoli animali.. Questo cambiamento, che si verificò indipendentemente e spontaneamente in almeno altre due aree geografiche, il sud-est asiatico e l'America centro-meridionale, fu destinato ad affermarsi ed a diffondersi in gran parte del mondo nell'arco di pochi millenni. L'adozione delle nuove strategie di sussistenza comportò profondi mutamenti. Innanzitutto, il sempre più intensivo sfruttamento delle risorse, determinato dalla necessità di disporre di nuove aree da sfruttare per l'agricoltura e l'allevamento e di legname per la costruzione di abitazioni portano, l'uomo "produttore" ad entrare sempre più in competizione con la natura, provocando una serie di mutazioni irreversibili nel paesaggio. Al tempo stesso, l'esigenza di seguire da vicino i campi e gli animali favorì un modo di vita sedentario, che condusse rapidamente alla costituzione dei primi villaggi. 22

HOMO FLORESIENSIS L' Homo Floresiensis è il nome proposto da alcuni antropologi per dei fossili di ominidi vissuti fino a 50.000 anni fa, scoperti da un gruppo di ricercatori australiani e indonesiani nel settembre 2003. I tratti di questo ominide sono a intermedi tra quelli dei primi ominidi e del moderno homo Sapiens. Era alto poco più di 1m, e con una capacità cranica di soli 380cm³ ,molto inferiore non solo rispetto ai suoi contemporanei, ma anche a tutti gli ominidi conosciuti che hanno preceduto l' Homo sapiens. Con riferimento alla scarsa altezza, gli scopritori di fossili ribattezzarono informalmente Hobbit i membri di questa specie estinta. 25

Informazioni tratte da: Wikipedia pikaia.eu La straordinaria storia dell’uomo di P. Angela Vari libri di testo della scuola media