FUTURISMO
- Fotocopia caratteristiche Futurismo - Manifesto Futurismo - Manifesto dei pittori futuristi
Filippo Tommaso Marinetti Alessandria d’Egitto 1876 – 1944 Bellagio
Nike di Samotracia
1882 Reggio Calabria – 1916 Verona Umberto Boccioni 1882 Reggio Calabria – 1916 Verona
- 1900 si stabilisce a Roma dove frequenta lo studio del più anziano Giacomo Balla - 1907 Venezia e poi Milano - 1910 conosce Marinetti e collabora alla stesura dei manifesti futuristi
La città che sale 1910 – 1911 New York, MoMa
Boccioni vuole: “portare l’osservatore al centro del quadro”: è la poetica della sensazione dinamica: lo spettatore non deve osservare il movimento, deve sentirlo, deve esserne travolto.
STATI D’ANIMO: 1. Gli addii 2. Quelli che vanno 3 STATI D’ANIMO: 1. Gli addii 2. Quelli che vanno 3. Quelli che restano Di tutti e tre i dipinti esistono due versioni tutte del 1911 (per un totale di 6 tele) di misure quasi uguali 70 x 95 cm circa prima e dopo l’incontro con il Cubismo.
Stati d’animo Gli addii 1911 New York, MoMa
CONCETTI IMPORTANTI: - simultaneità della visione che caratterizza l’epoca moderna - sintesi tra visione ottica (percezione)e visione mentale(conoscenza) [ripreso dai Cubisti] - compenetrazione (sensazione) dinamica: sollecitazione di più sensi contemporaneamente
Stati d’animo: partire e rimanere Anche gli altri due dipinti della serie Quelli che vanno e Quelli che restano ebbero due versioni, la seconda delle quali reca traccia della scomposizione cubista Volti, oggetti e case traspaiono dalla trama dei segni orientati orizzontalmente con un senso di forte dinamismo Si è ridotta la gamma cromatica e i volti hanno profili sfaccettati e ravvicinati come fotogrammi successivi Quelli che vanno, I versione Quelli che vanno, II versione Una cortina di pennellate verdi verticali e altre oblique di verde più scuro che descrivono sagome di figure umane Anche qui la fitta trama di tocchi verticali blocca il movimento ma la plasticità delle figure è rimarcata dalle superfici contornate Quelli che restano, I versione Quelli che restano, II versione
Forme uniche della continuità nello spazio 1913 bronzo, 126,40 cm altezza Milano, Museo del Novecento
Giacomo Balla 1871 - 1958
Dinamismo di un cane al guinzaglio 1912 Buffalo, Albright – Knox Art Gallery
1913 Torino, Pinacoteca Agnelli Velocità astratta 1913 Torino, Pinacoteca Agnelli
Velocità astratta + rumore 1914 Venezia, Peggy Guggenheim
Dinamismo di un’automobile 1912 – 1913 Parigi, Centre Pompidou Luigi Russolo 1885 - 1947 Dinamismo di un’automobile 1912 – 1913 Parigi, Centre Pompidou
Ballerina in blu 1912 Venezia, Peggy Guggenheim Gino Severini 1883 - 1966 Ballerina in blu 1912 Venezia, Peggy Guggenheim
La pittura non vuole più essere descrizione di una realtà ma essa stessa un evento.