Pasetto Simone Maron Eddy Giacomo Leopardi La vita e la Poetica Pasetto Simone Maron Eddy Viviani Mattia Ottaviani Gioele
INDICE La nascita Le sue conversioni Dalle prime pubblicazioni agli ultimi anni Opere e fonti I temi La riflessione sulla natura Leopardi e la cultura dell’Ottocento
1.La nascita Giacomo Leopardi nasce il 29 giugno 1798 a Recanati da una famiglia nobile in decadenza economica. A causa della solitudine affettiva, si dedica ad uno studio “matto e disperatissimo”: gli causa danni al fisico, infatti, si ammala di scoliosi e soffre di continue febbri. ->Torna all’indice
2. Le sue conversioni 1816 1818 1819 Si avvicina alla poesia Conversione letteraria Abbandona la semplice erudizione 1816 Abbraccia l'idea patriottica dell'Italia Conversione politica Abbandona l'ideologia conservatrice e reazionaria del padre 1818 Professa ateismo e materialismo Conversione filosofica Abbandona la fede religiosa molto forte nei genitori 1819 -> Torna all’indice
3. Dalle prime pubblicazioni agli ultimi anni Nel 1822 soggiorna a Roma che gli suscita una grande delusione. Un anno dopo torna a Recanati e scrive le sue prime venti Operette morali. Nel 1825 soggiorna a Bologna poi a Milano, dove prepara un commento alle Rime di Petrarca. Nel 1826 si innamora di Teresa Carniani-Malvezzi, non contraccambiato. Nel 1827 soggiorna a Firenze, ove conosce Manzoni. Nel 1828 è a Pisa, dove vive i mesi più sereni della sua vita. -> Continua
E' costretto però a ritornare a Recanati a causa di ristrettezze economiche gravi. Nel 1829 compone i Grandi Idilli. Nel 1830 lascerà per sempre Recanati e si trasferisce a Firenze, dove si innamora di Fanny Targioni Tozzetti. Nel 1836 a Napoli la censura borbonica sequestra le Operette morali, opera ritenuta atea e contro la morale. Si stabilisce infine a Torre del Greco, dove nel 14 giugno 1837, muore per un'improvvisa crisi cardiaca. -> Torna all’indice
4. Opere e fonti Tra le sue ultime opere in prosa spicca lo Zibaldone, cioè il registro della sua vita intellettuale: la fonte più importante per ricostruire l'origine della poesia leopardiana. Le Operette morali sono state scritte in un momento di abbandono della poesia. Nelle Operette Leopardi satireggia chi crede di conoscere il vero e non si accorge di che cos'è realmente la vita. -> Torna all’indice
5. I temi L'infelicità dell'esistenza umana: fonte del suo pessimismo. La ricerca del piacere: ricerca la gioia intima come soddisfazione profonda di sé e del mondo. Felicità irrangiungibile: più felici di lui sono gli uomini comuni che non conoscono la verità e quindi coltivano le illusioni. -> Continua
Il sapere accresce il dolore: esso è preferibile all'ignoranza Il sapere accresce il dolore: esso è preferibile all'ignoranza. Chi sa che la felicità è irraggiungibile, prova spesso una “noia” per la vita. Tale noia può sollecitare azioni eroiche e aspirazioni grandi. La polemica contro coloro che si accontentano di false speranze: nutrono fede in un avvenire che è destinato a deludere. -> Torna all’indice
6.La riflessione sulla natura 1a FASE La felicità è vivere in comunione con la natura “benigna” 2a FASE Tutto è male: la natura “matrigna” ci inganna con le illusioni 3a FASE Presa di coscienza del dolore degli uomini e della natura avversa Tuttavia storia e cultura ci allontanano dalla natura Bisogna recuperare le certezze della ragione Bisogna lottare contro il fato e l'empia natura Pessimismo storico -”Idilli” Pessimismo cosmico -”Operette morali” -”Grandi idilli” Pessimismo eroico -”La ginestra” -> Torna all’indice
7. Leopardi e la cultura dell’Ottocento Leopardi fu uno dei maggiori filosofi dell’Ottocento: esplorò tematiche ben diverse rispetto alle filosofie dominanti nel suo secolo, ma destinate a divenire temi centrali nel ‘900: L’esperienza individuale: sottolinea la “noia” quale esperienza conoscitiva e segno di distinzione sociale; sottolinea la mancanza di un fondamento oggettivo dei valori. ->Continua
Il nichilismo, la convinzione che l’universo e la vita siano “nulla” Questi pensieri innovativi lo resero solo, soprattutto in Italia, ai margini delle correnti europee. Inoltre, a sottrarlo alle idee condivise nell’ 800 erano soprattutto due fattori: Il nichilismo, la convinzione che l’universo e la vita siano “nulla” Il materialismo, l’idea che quanto esiste sia solo “materia” -> Torna all’indice