L’ ECONOMIA NEL PRAA David Tei Area di Coordinamento Prevenzione Integrata degli Inquinamenti e Programmazione Ambientale REGIONE TOSCANA David Tei
Il Consiglio Regionale ha approvato APPROVAZIONE DEL PRAA Il Consiglio Regionale ha approvato il PRAA 2007-2010 con delibera n.32 del 14/03/07 Questa previsione politica, d’altra parte, non trovava riscontro in una copertura legislativa che diveniva quanto mai opportuna ed urgente.
La nuova legge L.R. n. 14 del 19/03/07 “Istituzione del piano regionale di azione ambientale”. Istituisce il PRAA e ne definisce l’ambito di intervento e i contenuti; Art. 1 Oggetto della legge La presente legge istituisce il piano regionale di azione ambientale (PRAA) e ne definisce l’ambito di intervento ed i contenuti. Art. 2 Piano regionale di azione ambientale 1. Il PRAA costituisce attuazione del piano regionale di sviluppo di cui all’articolo 6 della legge regionale 11 agosto 1999, n. 49 (Norme in materia di programmazione regionale), e persegue le finalità di tutela, valorizzazione e conservazione delle risorse ambientali in una prospettiva di sviluppo durevole e sostenibile. 2. Il PRAA ha carattere di piano intersettoriale ai sensi dell’articolo 10 della l.r. 49/1999 ed è coordinato ed integrato con il piano di indirizzo territoriale di cui all’articolo 48 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio), contribuendo a determinarne gli obiettivi, gli indirizzi e le azioni progettuali strategiche. 3. Il PRAA dispone per un periodo corrispondente a quello del programma regionale di sviluppo (PRS), ha durata fino ai sei mesi successivi all’approvazione del nuovo PRS e può essere aggiornato annualmente. Questa previsione politica, d’altra parte, non trovava riscontro in una copertura legislativa che diveniva quanto mai opportuna ed urgente.
Relazioni/sinergie con altri Piani e Programmi Valenza strategica del PRAA: Collocato a livello intermedio tra Pianificazione strategica e Piani di settore Il PRAA ha una valenza strategica in quanto si configura da un lato come piano d’indirizzo per le politiche settoriali, e dall’altro come piano integrato, costituito da azioni trasversali alle tradizionali aree e settori relativi all’ambiente. Esso si pone pertanto ad un livello intermedio tra la pianificazione strategica ed i piani di settore. Al fine di garantire la massima coerenza con la programmazione regionale, il PRAA 2007-2010 tiene conto delle indicazioni contenute negli strumenti di programmazione sovraordinati: in primo luogo il Programma di governo, Programma Regionale di Sviluppo Il PRAA si caratterizza poi come piano di indirizzo per tutti i Piani ambientali di settore (Rifiuti, Acqua, Energia, etc..), mentre persegue una strategia di coordinamento e integrazione con i principali Piani e Programmi regionali (Sviluppo economico, trasporti, sanità etc…). Risorse Naturali Energia Acqua Aria Suolo Rifiuti
Una struttura semplice e coerente Quadro conoscitivo ECONOMIA AMBIENTE Principi ispiratori 4 Aree di azione prioritarie 14 Macrobiettivi Il PRAA intende rispondere a criteri di semplicità di lettura e si pone l’obiettivo di rendere il più ampiamente accessibili tematiche per loro stessa natura spesso articolate e complesse. Obiettivi specifici e territoriali Interventi Risorse UE - statali - regionali
freno o motore dell’Economia? Ambiente freno o motore dell’Economia?
Risponde il PRAA… L’ambiente come fattore di crescita L’ambiente non va più inteso come freno, ma come vero e proprio motore che ci permetta di affrontare le sfide del mercato globale difendendo, al tempo stesso, il patrimonio finito delle risorse naturali. Le politiche ambientali non possono e non devono essere considerate soltanto una parte marginale delle politiche di sviluppo, le politiche ambientali hanno infatti implicazioni sostanziali e profonde sulla stessa visione del nostro futuro poiché sottendono all’eredità che intendiamo lasciare alle generazioni future SVILUPPO SOSTENIBILE
Sviluppo sostenibile Sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri Gro Harlem Bruntland, 1987
Sviluppo sostenibile
DECOUPLING Il disaccoppiamento Fino ad oggi si osserva che la crescita economica va di pari passo con l’aumento degli impatti ambientali. La vera sfida del PRAA è quella di invertire questa relazione, ovvero il disaccoppiamento fra crescita economica e impatti ambientali. Il vero sviluppo innovativo e di qualità c’è solo se a fronte di uno sviluppo economico si ha anche una diminzione degli impatti ambientali e quindi uno sviluppo ambientale.
I principi ispiratori del PRAA tra le politiche ambientali regionali tra le politiche ambientali e le altre politiche tra i diversi livelli istituzionali interna esterna principio di sussidiarietà Il principio di integrazione tra i diversi soggetti istituzionali, economici, sociali governance cooperativa Integrazione delle politiche pubbliche e strategia di governance sono, dal punto di vista metodologico, i due aspetti fondamentali del nuovo PRAA. Il Piano promuove l’integrazione orizzontale delle politiche ambientali con le altre politiche regionali (sviluppo economico, salute, trasporti, etc), sottolineando la necessità di interagire dal punto di vista ambientale con tutti i piani e programmi che possono avere effetti rilevanti sull’ecosistema. In senso verticale, invece, l’azione del PRAA promuove l’integrazione delle politiche relative ai diversi settori ambientali (aria, energia, rifiuti e così via) per superare l’approccio settoriale (e quindi frammentato) per la risoluzione dei problemi ambientali . Il principio di integrazione si realizza anche attraverso il coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali (comuni, province, regione e tutti gli altri livelli istituzionali), in attuazione del principio di sussidiarietà istituzionale, e delle varie componenti della società toscana, secondo un modello di governance cooperativa. Il principio di governance ha infatti un particolare valore in campo ambientale dove, per far sì che qualsiasi intervento di politica ambientale risulti realmente efficace, occorre che tutti i soggetti interessati siano coinvolti nell’elaborazione e attuazione delle politiche: non soltanto le istituzioni pubbliche, ai diversi livelli, ma anche gli attori economici e sociali, per intervenire su temi che coinvolgono comportamenti, modalità di consumo, stili di vita, relativi al singolo cittadino, alla piccola comunità locale, fino al sistema delle imprese.
L’Economia nel PRAA è ovunque L’integrazione dell’Ambiente con le altre politiche regionali Ambiente e Salute Ambiente e industria Ambiente e mobilità Ambiente agricoltura e foreste Ambiente e turismo Ambiente e istruzione Ambiente e sistema marino e costiero Ambiente e montagna
Ambiente e Industria Competitività imprese e salvaguardia ambiente Modelli di produzione sostenibile (favorire la diffusione degli strumenti di adesione volontaria) Garantire migliore informazione sui prodotti (marchi ecologici) Promuovere aziende turistiche verdi Diffusione AIA Distretti ecologicamente attrezzati Spesa verde Finanza verde …..
Investire nell’Ambiente conviene L’esempio tedesco: Investire in fonti rinnovabili 45 milioni di tonnellate di CO2 + 214.000 posti di lavoro
Investire nell’Ambiente conviene Ricerca sui vantaggi economici e ambientali dei Sistemi di Gestione Ambientale Iso 14001/EMAS e del marchio di Qualità Ambientale Ecolabel in Toscana (2005) Ripensare in termini di efficienza ambientale la propria produzione produce un risparmio finale
“Prevenire è meglio che curare” Investire oggi a tutela della risorsa ambientale significa non dover affrontare domani i costi relativi ai possibili danni ambientali
“Prevenire è meglio che curare” Due esempi GLOBALE Il rapporto Stern LOCALE La prevenzione del rischio idrogeologico dell’ARNO Investire l’1,8 % della finanziaria 2008 Risparmiare un’intera finanziaria domani Investire il 2% di PIL oggi Risparmiare il 20% del PIL domani
Nuovo rapporto di Greenpeace Working for the Climate: Rinnovabili ed efficienza energetica possono fruttare 8 milioni nel mondo entro il 2030. Secondo lo scenario presentato da Greenpeace, seguendo un modello di sviluppo che mira a tagliare le emissioni nel settore energetico, si potrebbe raggiungere un livello di occupazione di gran lunga superiore rispetto a quello garantito oggi da carbone e nucleare. Entro il 2030, 6,9 milioni di persone potrebbero trovare lavoro nel settore delle rinnovabili mentre altri1,1 milioni lavorerebbero nell'efficienza energetica
Nuovo rapporto di Greenpeace Working for the Climate: In Italia entro il 2030 oltre 100 mila persone potrebbero lavorare nell'energia elettrica. Il 73 per cento dei lavoratori del settore sarebbe occupato nelle rinnovabili mentre per il 22 per cento si tratterebbe di nuovi posti di lavoro creati grazie agli investimenti in efficienza energetica.
La “green economy” del PRAA Risorse stanziate dal PRAA 2007-2010 per fonte (milioni di euro)
Risorse per macro-obiettivo
La dimensione economica del PRAA analisi IRPET Solidità della crescita economica in termini di - PIL (valore aggiunto, n. imprese) - Innovazione - Saldo commerciale Coesione sociale in termini di - Distribuzione del reddito Equilibrio della finanza pubblica in termini di - Sostenibilità finanziaria Equilibrio del mercato del lavoro - Incremento Tasso di occupazione - Innalzamento profilo qualitativo dell’occupazione
Impatto economico-occupazionale della spesa PRAA Impatto economico-occupazionale della spesa
Impatto economico-occupazionale della spesa PRAA Impatto economico-occupazionale della spesa Se analizziamo gli effetti sul piano settoriale il più grosso impatto si è avuto nel terziario con il 61% delle unità di lavoro attivate, mentre per l’industria un forte ruolo è rivestito dal settore delle costruzioni.
Grazie per l’attenzione