tra vincoli e opportunità

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Transcript della presentazione:

tra vincoli e opportunità L’OCM vino: tra vincoli e opportunità La sfida per la competitività

L’OCM vino: tra vincoli e opportunità Abstract Il settore del vino gode, storicamente, di un regime di trattamento particolare all’interno della PAC, che da sempre ha riconosciuto la specificità di questo prodotto, ritenuto strategico per l’economia agricola comunitaria. Nell’attuale configurazione della PAC tale regime di straordinarietà è stato conservato, prevedendone la sostanziale conferma anche per il periodo post 2020, come emerge dalle recenti proposte di riforma avanzate dalla Commissione UE. L’elemento più caratteristico del PAC a favore del vino è rappresentato dalla previsione di una dotazione finanziaria preassegnata, che è indirizzata non solo alla fase viticola del processo di produzione, ma in parte anche a quelle successive, con un approccio di filiera che non ha corrispondenti in altri comparti produttivi. Un’ulteriore particolarità della politica del settore è rappresentata dal fatto che la dimensione fisica del vigneto europeo resta ad oggi «controllata», seppure con l’introduzione di un significativo strumento di mitigazione, rappresentato della concessione di autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti, rilasciate ai produttori a titolo gratuito, entro una soglia massima corrispondente all’1% della superficie impianta risultante in ciascun anno.

Roberta Sardone E’ primo ricercatore al CREA – ente pubblico di ricerca vigilato dal MiPAAF – presso il Centro di ricerca Politiche e bio- economia, per il quale lavora dal 1995. La sua attività è incentrata sullo studio delle politiche agrarie, tramite numerose partecipazioni a gruppi di ricerca orientati a valutare le implicazioni per l'Italia dei processi di cambiamento attuati all’interno delle politiche comunitarie e nazionali. Il suo principale interesse si è focalizzato sul comparto del vino, del tabacco e sulle implicazioni del finanziamento della PAC per il bilancio comunitario. Dal 2012 coordina le attività di stesura dei rapporti sull'andamento congiunturale del sistema agro-alimentare italiano, rivestendo da oltre dieci anni anche il ruolo responsabile dell’Annuario dell’agricoltura italiana, edito fin dal 1947. @Roberta sardone roberta.sardone@crea.gov.it

Il comparto vino nella PAC Con la riforma del 2013, al comparto del vino è stato confermato un carattere di eccezionalità all’interno della Politica Agricola Comune Lo strumento di attuazione è il Piano di sostegno (PS) nazionale, composto da un menù di 8 misure Inoltre, le superfici vitate sono state rese eleggibili ai pagamenti diretti: opzione scelta dal nostro Paese

I più recenti cambiamenti Le novità più recenti hanno previsto: L’inserimento nel PS della nuova misura «innovazione» L’ampliamento del campo di azione delle misure: «promozione», a favore anche del mercato UE, per sole azioni di informazione sul consumo responsabile e sul sistema DO/IG «ristrutturazione e riconversione», per il miglioramento delle tecniche di gestione tramite l’introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile (impronta ambientale) «investimenti», per risparmi ed efficienza energetici e per trattamenti sostenibili L’introduzione del nuovo sistema autorizzativo per la gestione del potenziale di produzione: incremento annuo del potenziale nazionale/regionale entro un tetto massimo pari all’1% della superficie per uva da vino (Inventario)

Il plafond finanziario Fonte: elaborazioni CREA PB su dati Commissione UE Per l’attuazione dei PS nazionali, il comparto vino ha potuto beneficiare di un plafond di risorse «dedicato» pari a 6,2 miliardi di euro per l’intera UE nel periodo 2014-18 Nel 2016, questa dotazione ha rappresentato: il 2,3% della complessiva dotazione per il I° pilastro della PAC, nella media dell’UE-28 il 7,2% della complessiva dotazione per il I° pilastro della PAC, nel caso dell’Italia Al nostro paese è destinato circa 1/3 del totale comunitario

L’attuazione del PS in Italia Fonte: elaborazioni CREA PB su dati Commissione UE Nell’uso del PS italiano (2014-18) emerge la netta predominanza delle misure destinate al miglioramento della competitività (85%): Ristrutturazione e riconversione Promozione Investimenti

Il PS italiano: % regionale Fonte: RRN/ISMEA Il Friuli Venezia Giulia, nel periodo 2014-17, ha percepito il 4% della dotazione nazionale

Le scelte delle Regioni Fonte: RRN/ISMEA Il Friuli Venezia Giulia presenta una netta predominanza della spesa (2014 -17) a favore della «Ristrutturazione riconversione»: 64%, contro una media Italia poco oltre il 40% Tuttavia, dal 2000 al 2016, è stato ristrutturato circa il 27% del vigneto friulano, contro il 36% del valore medio per l’Italia (elevato costo dei vigneti)

Evoluzione dell’export FVG Fonte: elaborazioni CREA PB su dati ISTAT La spesa per la «Promozione» risulta in linea con la media nazionale Il tasso di incremento dell’export di vino friulano negli ultimi anni è stato «significativo»: In valori assoluti, il valore delle spedizioni è passato da 76 a 113 mio € (+48%) In peso regionale sul totale Italia è passato dall’1,5% all’1,8%, in un contesto di aumento nazionale dell’export di vino importante

Il peso FVG sul totale Italia Fonte: elaborazioni CREA PB su dati ISTAT Fonte: elaborazioni CREA PB su dati ISTAT Nonostante i significativi progressi, il peso dell’export friulano risulta ancora modesto rispetto all’importanza relativa della Regione: in Quantità, la produzione friulana pesa per oltre il 3% sul totale nazionale, mentre si ferma all’1,5% guardano ai volumi complessivamente esportati sui mercati esteri in Valore, il peso relativo delle spedizioni regionali migliora leggermente...

L’export FVG di vino: dettaglio Fonte: elaborazioni CREA PB su dati ISTAT Fonte: elaborazioni CREA PB su dati ISTAT Il comparto, con un peso di circa il 13%, riveste un ruolo strategico sull’export AA regionale La Regione presenta una spiccata caratterizzazione del proprio export di vino: I vini di qualità (spumanti+confezionato+sfuso) pesano per oltre l’85%: elevata valorizzazione I vini sfusi (bassa valorizzazione) pesano per poco oltre il 3%, contro il 6,2% della media Italia

Destinazione del vino FVG La spedizioni all’estero sono molto concentrate su un ristretto numero di mercati di destinazione Oltre il 60% è inviato verso 3 soli paesi : USA, Germania e UK I tassi di variazione nel medio periodo sono risultati più elevati in relazione ad alcuni mercati: Tra i paesi intra UE: UK, Francia e Belgio Tra i mercati emergenti: Giappone, Cina Brexit: elemento di incertezza per un importante mercato di riferimento Fonte: elaborazioni CREA PB su dati ISTAT

Il vigneto italiano: evoluzione Il nuovo sistema autorizzativo segna un’inversione di tendenza nell’evoluzione del potenziale di produzione nazionale Il Friuli Venezia Giulia presenta una crescita del proprio vigneto nettamente superiore alla media italiana: circa 10,7%, contro 1,6% L’importanza relativa della Regione sul totale Italia si è così progressivamente rafforzata, giungendo a pesare per il 4% Dei 1.240 ha impiantati, tra 2016 e 2017, solo una piccola parte è provenuta dal sistema di nuove autorizzazioni Le nuove assegnazioni sono infatti state pari a: 260 ha nel 2016 (circa 2,4% del richiesto) 281 ha nel 2017 (circa 1% del richiesto) Il trend delle richieste è in attesa di un «rallentamento» nel 2018, come conseguenza dei nuovi vincoli introdotti dal decreto ministeriale di attuazione del nuovo regime, resi possibili dalla revisione del regolamento Omnibus (tetto massimo alle richieste) Fonte: ns. elaborazioni su dati AGEA

Il futuro: PAC post 2020 Fonte: Commissione UE La proposta di riforma della PAC (giugno 2018) prevede una sostanziale conferma della politica a favore del vino: plafond finanziario dedicato e controllo delle superfici (sistema autorizzativo) E’ prevista una dotazione finanziaria leggermente minore rispetto al passato: cifre indicative per l’insieme delle misure di mercato La programmazione delle misure trova collocazione all’interno di un più ampio strumento di programmazione congiunta di I e II pilastro della PAC: il Piano Strategico Nazionale E’ posta una maggiore enfasi sugli obiettivi di sostenibilità ambientale delle produzioni e ambientali, coerentemente con la revisione della PAC nel suo complesso

Alcuni dettagli della proposta Relativamente alle misure attuali per il settore del vino: Viene divisa la promozione extra UE dall’informazione intra UE, rendendo chiara un’eventuale distinzione delle risorse E’ ammessa la promozione nei Paesi Terzi di vini anche non DOP/IGP Relativamente al regime di autorizzazione ai nuovi impianti, viene introdotta la possibilità di un doppio criterio per calcolare l’1%, modificabile di anno in anno: Sulla base della superficie vitata al 31/7 dell’anno precedente (criterio attuale) Sulla base della superficie vitata al 31/7/2015 a cui vengono aggiunti anche i diritti in portafoglio convertibili al 1° gennaio 2016: ipotesi che, data l’evoluzione delle superficie impiantata negli anni recenti, non comporta alcun vantaggio per il FVG Relativamente alle regole di produzione/etichettatura: E’ prevista la possibilità di classificare specie e varietà aggiuntive Viene introdotta la possibilità di utilizzare ibridi anche nella produzione di vini con DO (motivi ambientali e fitosanitari) Viene prevista la produzione di vino dealcolizzato