PROGRAMMAZIONE DEI FONDI SULLA POVERTÀ SdS ZONA PISANA
PREMESSA IL TERRITORIO DELLA ZONA PISANA, ATTRAVERSO LA SOCIETÀ DELLA SALUTE ZONA PISANA, HA SOLLECITATO LA COSTRUZIONE E LA STRUTTURAZIONE DI SPECIFICI SERVIZI E PROGETTI D’ INCLUSIONE SOCIALE, LAVORATIVA, SCOLASTICA ED ABITATIVA DELLE PERSONE MAGGIORMENTE VULNERABILI. NEGLI ULTIMI ANNI LE POLITICHE NAZIONALI (Prima il SIA poi il REI, ed il FONDO POVERTÀ) E LE POLITICHE REGIONALI (con il PSR, i bandi del POR FSE, i progetti MELT 2, INSERTO E TEAMS) HANNO PERMESSO PERCORSI DI INCLUSIONE, SVILUPPANDO LE RISORSE PERSONALI, FAMILIARI E DELLA RETE INFORMALE PER SOSTENERE UN PERCORSO DI CRESCITA CHE POSSA PORTARE ALLA DIMINUZIONE DELLO STATO DI BISOGNO E ALL’AUTONOMIA.
È IN QUEST’OTTICA CHE SI INTENDE PROCEDERE UTILIZZANDO LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE DA DUE IMPORTANTI INTERVENTI DI CARATTERE NAZIONALE : PROGETTO P.O.N INCLUSIONE – Fondo F.S.E. 2014/2020 FONDO POVERTÀ
IL PROGETTO P.O.N. INCLUSIONE - FONDO F.S.E. 2014/2020 – ANNO 2019 IL PROGETTO DELLA SOCIETÀ DELLA SALUTE È STATO AMMESSO AL FINANZIAMENTO CON D.D. 64 DEL 13/07/2017 ED È STATA FIRMATA LA CONVENZIONE TRA SdS ZP E MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI. LA DATA D’ INIZIO ATTIVITÀ È IL 22/01/2018. LE AZIONI POSTE IN ESSERE E PREVISTE SUL TERRITORIO:
IL FONDO POVERTÀ E LE RISORSE - PIANO PER GLI INTERVENTI ED I SERVIZI SOCIALI DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ - TRIENNIO 2018-2020 IL PRIMO PIANO PER GLI INTERVENTI ED I SERVIZI SOCIALI DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ È L’ATTO DI PROGRAMMAZIONE NAZIONALE DELLE RISORSE AFFERENTI ALLA QUOTA SERVIZI DEL FONDO POVERTÀ ED INDIVIDUA LO SVILUPPO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI NECESSARI PER L’ATTUAZIONE DEL REI COME LIVELLO ESSENZIALE DELLE PRESTAZIONI DA GARANTIRE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. LA SDS HA REDATTO IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE SULLA POVERTÀ,TALE PROGRAMMAZIONE SI SVILUPPA NEL TRIENNIO 2019/2021.
GLI OBBIETTIVI DA RAGGIUNGERE : 1) RAFFORZARE IL PROCESSO DI PRESA IN CARICO ATTRAVERSO: Il rafforzamento del Segretariato Sociale e delle azioni di Pre-assessment; L’implementazione delle Equipe Multidisciplinare con figure educative/sanitarie per il supporto alle famiglie per i percorsi personalizzati; Rafforzamento del Case Management. Supporto del servizio di Mediazione Culturale. 2) PROMUOVERE L’ATTIVAZIONE ED IL RAFFORZAMENTO DELLE RETI E DELLE RISORSE TERRITORIALI ATTRAVERSO: Costruzione dei Tavoli Territoriali (PISA -SGT e CALCI). Sottoscrizione dei Protocolli e Linee Guida. Azione di Welfare Community. Informazione e diffusione del Piano Regionale Povertà nella comunità territoriale e professionale. Formazione congiunta degli operatori/volontari.
3) RAFFORZARE L’INFRASTRUTTURA TERRITORIALE PER GARANTIRE IL REI COME LIVELLO ESSENZIALE DELLE PRESTAZIONI: Gli strumenti di valutazione del bisogno. Il supporto della ricostruzione della situazione personale ed famigliare con il coinvolgimento di altre figure professionali. Sostegno dei bisogni specifici di ogni famiglia e alle relative fragilità attraverso interventi domiciliari. Attivazione di tirocini finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia e alla riabilitazione. Attivazione di servizi educativi e di cura in età prescolare. La verifica dei percorsi attuati attraverso il monitoraggio (verifica del contratto d’aiuto, verifiche domiciliari, riunioni multi professionali,..). Il rafforzamento della fase di valutazione.
I DATI RISULANTI DALL’ATTUAZIONE DEL PON SIA – ANNO 2018 LA LETTURA DEI DATI CHE DALLA GESTIONE REI CI EVIDENZIA CHE SU 667 NUCLEI IN CARICO CIRCA 2/3 DEI NUCLEI (408/667) HANNO FIGLI E COMPLESSIVAMENTE 1/5 DEI (145/667) NUCLEI HA BAMBINI NELLA FASCIA 0-3, A CONFERMA CHE IL TARGET DELLA FAMIGLIA E DELLA RIDUZIONE DELLA POVERTÀ MINORILE, OGGETTO DELLA PRIMA SPERIMENTAZIONE SIA, HA SUL NOSTRO TERRITORIO UNA EVIDENZA NUMERICA. POCO PIÙ DELLA METÀ DEGLI UTENTI REI ERA GIÀ IN CARICO (361), DATO CHE FA RIFLETTERE TANTO RISPETTO AL RISCHIO DI CRONICITÀ’ DI ALCUNI PERCORSI, QUANTO SULLA NECESSITÀ DI INDAGARE PIÙ A FONDO L’AREA GRIGIA DEI NUCLEI POTENZIALMENTE ELIGIBILI PER VERIFICARE SE DAVVERO LA MISURA RIESCE A RAGGIUNGERE TUTTE LE PERSONE CHE NE HANNO DIRITTO. Dati anagrafici al 31/12/2018 Nuclei Totali 701 Uomini percettori di REI 358 donne percettrici di REI 343 Italiani 394 Stranieri 307 Minori italiani 435 Minori stranieri 314
I BISOGNI SEMPLICI SONO QUELLI MAGGIORMENTE RILEVATI (576) I BISOGNI SEMPLICI SONO QUELLI MAGGIORMENTE RILEVATI (576). TRA I BISOGNI, SIANO ESSI SEMPLICI CHE COMPLESSI, IL LAVORO (518) DA SOLO COPRE OLTRE LA METÀ ESATTA DELLA DOMANDA ED È’ IL TEMA PRINCIPALE IDENTIFICATO COME ELEMENTO DI BISOGNO, SEGUITO DALLA CASA E DALL’ASSENZA/DETERIORAMENTO DELLE RETI SOCIALI. NELL’AREA DEI CASI SEMPLICI SI EVIDENZIANO BISOGNI DI MEDIAZIONE FAMILIARE, DI PERCORSI IN INCLUSIONE, OLTRE A SITUAZIONI CHE HANNO ORIGINE DALLO STATO DI SALUTE. IN QUEST’AREA IL REI HA EVIDENZIATO COME RISPOSTA DA ATTIVARE, IL SOSTEGNO ALLE GIOVANI MADRI, CON SERVIZI SPECIFICI PER CONSENTIRE LORO DI ACQUISIRE COMPETENZE SPENDIBILI SUL MERCATO DEL LAVORO.
I CASI COMPLESSI INVECE SONO CIRCA IL 13% (91/667) E PREVALENTEMNTE RIGUARDANO L’AREA DEL LAVORO, L’AREA SANITARIA E L’INCLUSIONE SOCIALE. L’ASSISTENZA DOMICILIARE E L’INDIVIDUAZIONE DEL CAREGIVER RAPPRESENTANO UN BISOGNO EVIDENTE NELL’AREA COMPLESSA, COSI COME IL SOSTEGNO EDUCATIVO AI MINORI (23%). SEMPRE A FAVORE DEI MINORI SI EVIDENZIANO BISOGNI EDUCATIVI DI SOSTEGNO INDIVIDUALE. IN DEFINITIVA I BISOGNI PREVALENTI: TUTELA AI MINORI, LAVORO, CASA E RIQUALIFICAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI. COERENTEMENTE CON QUANTO GIÀ RILEVATO A LIVELLO REGIONALE E NAZIONALE.
REPORT COMUNE SAN GIULIANO T. DOMANDA PERVENUTE: 222 DOMANDE ACCOLTE: 85 (38%) DECADENZE: 14/85 (6%) UTENTI IN CARICO: 44/85 (19%) UTENTI NON IN CARICO: 41/85 (18%) BISOGNO SEMPLICE: -LAVORATIVO: 39/85 (17%) -NON LAVORATIVO: 10/85 (4,5%) BISOGNO COMPLESSO: 15/85 (7%) UTENTI ANCORA DA CONVOCARE: 21/85 (9%)
SE IL REI HA CERTAMENTE PERMESSO AI NUCLEI FAMILIARI DI TRARRE UN VANTAGGIO ECONOMICO E RITROVARE UNA MINIMA STABILITÀ ECONOMICA DOPO LUNGHI E DIFFICILI PERIODI DI ESTREMA INDIGENZA, CONSENTENDO AD ALCUNI DI REGOLARIZZARE LA LORO SITUAZIONE LAVORATIVA CHE PRIMA SI SVOLGEVA SANZA ALCUNA TUTELA, ULTERIORE SVILUPPO DEL SISTEMA DEVE MIRARE AD OPERARE PER FORNIRE UNA RISPOSTA PIÙ EFFICACE ED APPROPRIATA SU QUESTI TEMI.
CONTRASTO ALLA POVERTÀ MINORILE LA POVERTÀ ECONOMICA È SPESSO CAUSATA DALLA POVERTÀ EDUCATIVA. LE DUE SI ALIMENTANO RECIPROCAMENTE E SI TRASMETTONO DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE. I MINORI NON RIESCONO A EMANCIPARSI DALLE CONDIZIONI DI DISAGIO DELLE LORO FAMIGLIE E NON HANNO OPPORTUNITÀ EDUCATIVE E SPAZI PER SVOLGERE ATTIVITÀ SPORTIVE, ARTISTICHE E CULTURALI, CHE POTREBBERO FAVORIRE L’ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI RESILIENZA, RADDOPPIANDO LA POSSIBILITÀ DI MIGLIORARE LE PROPRIE COMPETENZE. NEGLI ULTIMI ANNI SONO STATI COMPIUTI ALCUNI SIGNIFICATIVI PASSI AVANTI PER CONTRASTARE LA POVERTÀ MINORILE, TRA CUI L’ADOZIONE DEL REDDITO DI INCLUSIONE E L’ISTITUZIONE DI UN FONDO SPECIFICO CON LEGGE DI STABILITÀ DESTINATO AL SOSTEGNO DI INTERVENTI FINALIZZATI A RIMUOVERE GLI OSTACOLI DI NATURA ECONOMICA,CULTURALE E SOCIALE; VOLTO A SPEZZARE QUESTO CIRCOLO VIZIOSO TRA POVERTÀ ECONOMICA ED EDUCATIVA CHE OGGI IPOTECA IL FUTURO DEI BAMBINI E CON LORO, QUELLO DI TUTTO IL PAESE.
BAMBINI DI OGGI il FUTURO DI DOMANI L’INFLUENZA DELLE COMUNITÀ TERRITORIALI SULLA RESILIENZA DEI MINORI CI INDICA LA NECESSITÀ DI ALLARGARE LO SGUARDO DELLE POLITICHE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ, OLTRE L’INDIVIDUO, LA FAMIGLIA E LA SCUOLA, VERSO IL TERRITORIO E GLI SPAZI DOVE IL BAMBINO CRESCE. CON IL LAVORO DI TUTELA E PREVENZIONE DELL’INFANZIA, NONCHÈ DI SUPPORTO FAMIGLIARE, SI PUÒ GARANTIRE UN FUTURO MIGLIORE AI BAMBINI E ALL’INTERA COMUNITÀ.