Il cimento dell’armonia e dell’inventione

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Transcript della presentazione:

Il cimento dell’armonia e dell’inventione LE QUATTRO STAGIONI Vivaldi le scrisse a Venezia nel 1725, primi quattro concerti di una raccolta di dodici, dal titolo: Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8). Ciascun concerto si divide in tre movimenti: il primo e il terzo sono in tempo Allegro o Presto, l’intermedio in tempo Adagio o Largo. Questo schema è stato adottato dall’Autore per la maggior parte dei suoi concerti. Ogni concerto si riferisce a una stagione: Primavera, Estate, Autunno, Inverno. L'organico di tutte le parti consta di: violino solista, quartetto d'archi (violino primo e secondo, viola, violoncello) e basso continuo (clavicembalo o organo). Antonio Vivaldi (1678-1741) LE QUATTRO STAGIONI da Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8) Amsterdam 1725

Il cimento dell’armonia e dell’inventione LE QUATTRO STAGIONI Sono uno dei primissimi esempi di musica a carattere prettamente descrittivo. Ad esempio, l’Inverno è dipinto spesso a tinte scure e tetre; al contrario, l’Estate evoca l’oppressione del caldo, o una tempesta nell’ultimo movimento. Le quattro composizioni sono accompagnate da altrettanti sonetti descrittivi, scritti da un poeta anonimo (forse da Vivaldi tesso). Ascolteremo le composizioni in una brillante esecuzione dell’agosto 2015 della violinista Alexandra Conunova accompagnata dall’Orchestra Internazionale di Ginevra. (Video su YouTube) Antonio Vivaldi (1678-1741) LE QUATTRO STAGIONI da Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8) Amsterdam 1725

Il cimento dell’armonia e dell’inventione ALEXANDRA CONUNOVA È nata nel 1988 in Moldavia. Ha iniziato gli studi del violino all'età di sei anni. Ha studiato al Rostov College of Music and Theatre, alla Hochschule für Musik und Theater e al Conservatoire de Lausanne. Nel 2012 ha vinto il primo premio nel concorso internazionale Joseph Joachim ad Hannover. La giuria unanime ne ha elogiato tecnica, musicalità e virtuosismo. Attualmente suona un Guarnieri del Gesù di von Vecsey (ca. 1730). Antonio Vivaldi (1678-1741) LE QUATTRO STAGIONI da Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8) Amsterdam 1725

Il cimento dell’armonia e dell’inventione Allegro Giunt’è la Primavera e festosetti La salutan gl’augei con lieto canto E i fonti allo spirar de’ Zeffiretti Con dolce mormorio scorrono intanto Vengon coprendo l’aer di nero manto E lampi e tuoni ad annuntiarla eletti Indi, tacendo questi, gl’augelletti Tornan di nuovo al lor canoro incanto Largo E quindi sul fiorito ameno prato Al caro mormorio di fronde e piante Dorme ‘l caprar col fido can’ a lato Allegro Di pastoral zampogna al suon festante Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato Di Primavera all'apparir brillante Alfons Mucha - Primavera LE QUATTRO STAGIONI da Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8) Amsterdam 1725 Antonio Vivaldi (1678-1741) La Primavera

Antonio Vivaldi La Primavera (1678-1741) Alfons Mucha - Primavera Antonio Vivaldi (1678-1741) La Primavera Di pastoral zampogna al suon festante Danzan ninfe e pastor nel tetto amato Di primavera all'apparir brillante Vengon coprendo l'aer di nero manto e lampi E tuoni ad annuntiarla eletti Indi tacendo questi, gl'augelletti Tornan di nuovo al loro canoro incanto Giunt'è la Primavera e festosetti La salutan gl'augei con lieto canto E i fonti allo spirar de’ Zeffiretti Con dolce mormorio scorrono intanto E quindi sul fiorito ameno prato Al caro mormorio di fronde e piante Dorme 'I caprar col fido can a lato

Il cimento dell’armonia e dell’inventione Allegro Sotto dura stagion dal sole accesa Langue l’huom, langue’l gregge, ed arde’l pino Scioglie il cucco la voce e tosto intesa Canta la tortorella e’l gardellino Zeffiro dolce spira, ma contesa Muove Bora improvviso al suo vicino E piange il pastorel, perché sospesa Largo Toglie alle membra lasse il suo riposo Il timore de’ lampi e tuoni fieri E de mosche e mosconi il stuol furioso Presto Ah che pur troppo i suoi timor sono veri Tuona e fulmina il cielo grandinoso Tronca il capo alle spiche e a' grani alteri Alfons Mucha - Estate Antonio Vivaldi (1678-1741) L’Estate LE QUATTRO STAGIONI da Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8) Amsterdam 1725

Antonio Vivaldi L’Estate (1678-1741) Alfons Mucha - Estate Antonio Vivaldi (1678-1741) L’Estate Ah che purtroppo i suoi timor son veri Tuona e fulmina il ciel e grandinoso Tronca il capo alle spiche e a' grani alteri Toglie alle membra lasse il suo riposo Il timore de' lampi, e tuoni fieri E de mosche, e mosconi il stuol furioso! Zeffiro dolce spira, ma contesa Muove Bora improviso al suo vicino E piange il pastorel, perché sospesa Teme fiera borasca, e 'l suo destino Sotto dura stagion dal sole accesa Langue l'huom, langue 'l gregge, ed arde il pino Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa Canta la tortorella e 'l gardelino

Il cimento dell’armonia e dell’inventione Allegro Celebra il Villanel con balli e Canti Del felice raccolto il bel piacere E del liquor di Bacco accesi tanti Finiscono col sonno il lor godere Adagio molto Fa’ ch’ogn’uno tralasci e balli e canti L’aria che temperata dà piacere, E la stagion ch’invita tanti e tanti D’un dolcissimo sonno al bel godere Allegro I cacciator alla nov’alba a caccia Con corni, schioppi, e cani escono fuore Fugge la belva e seguono la traccia Già sbigottita e lassa al gran rumore De’ schioppi e cani, ferita minaccia Languida di fuggir, ma oppressa muore Alfons Mucha - Autunno LE QUATTRO STAGIONI da Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8) Amsterdam 1725 Antonio Vivaldi (1678-1741) L’Autunno

Antonio Vivaldi L’Autunno (1678-1741) Alfons Mucha - Autunno Antonio Vivaldi (1678-1741) L’Autunno I cacciator alla nov'alba a caccia Con corni, schioppi, e cani escon fuore Fugga la belva, e seguono la traccia Già sbigottita, e lassa al gran rumore De' schioppi e cani, ferita minaccia Languida di fuggir, ma oppressa muore Fa ch'ogn'uno tralasci e balli e canti L'aria che temperata dà piacere È la stagion ch'invita tanti e tanti D'un dolcissimo sonno al bel godere Celebra il vilanel con balli e canti Del felice raccolto il bel piacere E del liquor di Bacco accesi tanti Finiscono col sonno il lor godere

Il cimento dell’armonia e dell’inventione Allegro non molto Agghiacciato tremar tra nevi algenti Al severo spirar d'orrido vento Correr battendo i piedi ogni momento E pel soverchio gel batter i denti Largo Passar al foco i dì quieti e contenti Mentre la pioggia fuor bagna ben cento Allegro Caminar sopra’l ghiaccio, e a passo lento Per timor di cader girsene intenti Allegro Gir forte sdrucciolar, cader a terra Di nuovo ir sopra’l ghiaccio e correr forte Sin ch’il ghiaccio si rompe e si disserra Sentir uscir dalle ferrate porte Scirocco, Bora, e tutti i venti in guerra Quest’è’l verno, ma tal, che gioia apporte Alfons Mucha - Inverno Antonio Vivaldi (1678-1741) L’Inverno LE QUATTRO STAGIONI da Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opus 8) Amsterdam 1725

Antonio Vivaldi L’Inverno (1678-1741) Alfons Mucha - Inverno Antonio Vivaldi (1678-1741) L’Inverno Gir forte, sdruzzolar, cader a terra Di nuovo ir sopra 'l giaccio e correr forte Sin ch'il giaccio si rompe, e si disserra Sentir uscir dalle ferrate porte Sirocco, Bora e tutti i venti in guerra Quest'è 'l verno, ma tal, che gioja apporte Passar al foco i di' quieti e contenti Mentre la pioggia fuor bagna ben cento Caminar sopra 'l ghiaccio, e a passo lento Per timor di cader girsene intenti Agghiacciato tremar tra nevi algenti Al severo spirar d'orrido vento Correr battendo i piedi ogni momento E per soverchio gel battere i denti