DAL BIENNIO ROSSO AL FASCISMO DI MUSSOLINI

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Transcript della presentazione:

DAL BIENNIO ROSSO AL FASCISMO DI MUSSOLINI

IL MILITE IGNOTO Dopo la Grande Guerra, gli Italiani commemorano i caduti con il monumento del Milite Ignoto sull’Altare della Patria, a Roma. Questa manifestazione di cordoglio collettivo crea un senso di unione tra tutti gli Italiani.

L’ITALIA DURANTE E DOPO LA GUERRA Durante la guerra, le donne proletarie iniziano a lavorare nei campi e nelle fabbriche per sostituire gli uomini impegnati al fronte. Per mantenere i contatti con i familiari lontani (in guerra o emigrati) aumenta l’alfabetizzazione. Nel 1917 iniziano le proteste proletarie, sul modello della Russia. Dopo la guerra, i nazionalisti parlano di vittoria mutilata perché il Patto di Londra non è stato rispettato integralmente.

IL BIENNIO ROSSO (1919 – 1920) 1919: Due partiti di massa vincono le elezioni: Partito Socialista Partito Popolare (fondato da Don Luigi Sturzo) 1919 – 1920: BIENNIO ROSSO Nelle campagne, proteste di braccianti organizzate in Leghe rosse. Nelle città, scioperi di operai, statali e ferrovieri. Occupazione delle fabbriche. Giolitti, il nuovo Presidente del Consiglio, cerca un compromesso, garantendo ai manifestanti alcuni diritti (orario di 8 ore, aumenti salariali etc. ). 1921: Antonio Gramsci (socialista) fonda il Partito Comunista che entra in contatto diretto con Mosca e Lenin.

GLI OBIETTIVI DELLA DESTRA I Partiti della Destra hanno 2 obiettivi: Vendicare la vittoria mutilata Eliminare la violenza bolscevìca Al primo obiettivo si dedica D’Annunzio con l’Impresa di Fiume: nel 1919 la città di Fiume viene occupata nel 1920 viene dichiarata Città Libera (con il Trattato di Rapallo) nel 1925 diventa italiana (con il Trattato di Roma) Al secondo obiettivo si dedica Mussolini: Durante il Biennio Rosso compie atti contro i manifestanti, guadagnandosi l’appoggio della classe media

I FASCI ITALIANI DI COMBATTIMENTO 1919 Mussolini fonda i Fasci italiani di combattimento, un’organizzazione paramilitare. I suoi membri, che indossano camicie nere e sono armati di manganelli e pugnali, vengono organizzati in squadre d’azione che perseguono 2 obiettivi: Nazionalismo Antisocialismo

I FATTI DI PALAZZO D’ACCURSIO (BOLOGNA) 1920 Mussolini conduce i Fasci a Bologna per scontrarsi con i Socialisti che stanno manifestando. Questi scontri diventano il pretesto per dare inizio a delle spedizioni punitive contro le Leghe rosse. Questi episodi, noti come Fatti di Palazzo d’Accursio (che è la sede del municipio di Bologna) vengono considerati dagli storici l’atto di nascita del Fascismo.

IL PARTITO NAZIONALE FASCISTA 1921 La Lista Fascista partecipa alle elezioni ed entra in Parlamento con 35 deputati. Dopo la caduta del governo Giolitti, Mussolini trasforma i Fasci italiani di combattimento in Partito nazionale fascista, che viene appoggiato dal re Vittorio Emanuele III. 1922 Il sindacato Cgl proclama uno sciopero generale e i fascisti si scagliano contro i manifestanti.

LA MARCIA SU ROMA 28 OTTOBRE 1922 Mussolini organizza la cosiddetta Marcia su Roma per ottenere il governo. 30.000 Fascisti giungono alle porte della Capitale. L’esercito li fronteggia ma Vittorio Emanuele III ordina di ritirarsi. I Fascisti entrano a Roma. Il re nomina Mussolini Presidente del Consiglio.

Discorso di insediamento 16 novembre 1922 “Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non vi abbandona dopo la vittoria. Con trecentomila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. (Approvazioni a destra). Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli...” . Benito Mussolini

LO STATO AUTORITARIO FASCISTA Giunto al potere, Mussolini mette in atto dei provvedimenti volti a trasformare lo Stato parlamentare in uno Stato autoritario: riduce il numero dei ministeri istituisce il Gran Consiglio del Fascismo che deve modificare lo Statuto albertino (la Costituzione dell’epoca) trasforma le squadre d’azione in Milizia fonda la CEKA (polizia politica segreta) modifica la legge elettorale per agevolare il Partito fascista Si fa chiamare DUCE (dal latino dux, guida, capo)

IL DELITTO MATTEOTTI 1924 Alle elezioni, il Partito Fascista ottiene il 65% dei voti grazie a gravi irregolarità nelle operazioni elettorali. Giacomo Matteotti, deputato socialista, chiede in Parlamento di annullare il voto. Pochi giorni dopo, Matteotti scompare. Due mesi dopo, viene ritrovato il suo cadavere. Questo omicidio è chiaramente di matrice fascista.

LA SECESSIONE DELL’AVENTINO 1924 I deputati dell’opposizione decidono di abbandonare il Parlamento. Secessione = separazione Aventino = colle romano dove i Plebei si ritirarono durante gli scontri con i Patrizi. Il re non prende posizione contro il Duce. Mussolini, che inizialmente si era dichiarato estraneo al delitto Matteotti, se ne assume la responsabilità politica, storica e morale. Il Duce toglie poi tutti i poteri al Parlamento.

IL REGIME FASCISTA 1926 Mussolini crea il regime fascista ed emana le Leggi fascistissime: Il capo del governo ha pieni poteri Tutti i Partiti vengono aboliti, tranne il Partito fascista. Lo Stato italiano viene identificato con il Partito fascista  tutti gli Italiani DEVONO iscriversi al Partito fascista. I Sindacati vengono sciolti e sostituiti dalle Corporazioni. Le Associazioni vengono sciolte. La libertà di stampa viene abolita. Tutti gli oppositori vengono definiti antifascisti e perseguitati (carcere, condanna a morte, confino).

I PATTI LATERANENSI 1929 Mussolini firma i Patti Lateranensi con il Vaticano per avere l’appoggio della Chiesa. Con i Patti Lateranensi, la religione cattolica diventa religione di Stato e fondamento dell’istruzione pubblica.

LA POLITICA ECONOMICA DEL FASCISMO 1925  Battaglia del grano: Mussolini impone di concentrarsi unicamente sulla produzione del grano, Però… causa danni alle altre colture; toglie manodopera all’industria. Bonifica delle terre paludose: si ottengono diversi successi, soprattutto nelle paludi pontine e nella valle del Volturno. Le corporazioni di lavoratori non hanno, invece, molto successo ma comunque costringono le diverse classi sociali a collaborare.

LA POLITICA ESTERA DEL FASCISMO Mussolini vuole trasformare l’Italia in un impero coloniale, per mostrare la sua egemonia sul Mediterraneo. 1935  Invasione dell’Etiopia. L’Etiopia è l’unico Paese africano (assieme alla Liberia) ad essere rimasto indipendente. La Società delle Nazioni condanna quest’impresa ma Mussolini non se ne cura. La Guerra in Etiopia (1935-36) si conclude con la vittoria dell’Italia. 1936: Vittorio Emanuele III si proclama Imperatore dell’Etiopia.