Stimolazione vagale per il trattamento dell’epilessia farmacoresistente nell’adulto: esperienza dell’Ospedale di Careggi, dati di follow-up a lungo termine.

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Stimolazione vagale per il trattamento dell’epilessia farmacoresistente nell’adulto: esperienza dell’Ospedale di Careggi, dati di follow-up a lungo termine Dr.ssa Ylenia Failli Dipartimento di NEUROFARBA, Università degli Studi di Firenze CRR per Epilessia Neurologia II - AOUC ylenia.failli@unifi.it

Stimolazione nel nervo vago (VNS) nell’epilessia farmaco-resistente Opzione terapeutica nei pazienti senza indicazione a chirurgia dell’epilessia o dopo fallimento di questa VNS Epilessia farmacoresistente TERAPIA MEDICA (AEDs) CHIRURGIA DELL’EPILESSIA UTILIZZO DI DEVICES TERAPIA DIETETICA

Stimolazione nel nervo vago (VNS) nell’epilessia farmaco-resistente L’afferenza vagale sul nucleo del tratto solitario, attraverso le sue connessione col locus coereulus, i nuclei del rafe, la formazione reticolare e ad altri nuclei trnco-encefalici sarebbe in grado di modulare la suscettibilità corticale alla diffusione della scarica epilettica Wheless et al, «Vagus nerve stimulation (VNS) update». Epilepsy & Behavior 2018.

VNS nell’epilessia farmaco-resistente Efficace Riduzione crisi > 50% nel 55% dei bambini con epilessia focale o generalizzata Riduzione crisi > 50% nel 55% dei pazienti con sindrome di Lennox Gastaut Associata ad una maggior riduzione delle crisi a distanza di 1-5 anni dal posizionamento Alta stimolazione più efficace rispetto alla bassa stimolazione Ben tollerata Eventi avversi precoci e tardivi Disfonia, raucedine, tosse, dispnea, dolore, parestesie, nausea, cefalea Raucedine e dispnea soprattutto per alte stimolazioni Morris et al, “Evidence-based guidelines update: Vagul nerve stimulation for the treatment of epilepsy” American Academy of Neurology 2013 Panebianco et al, “Vagus nerve stimulation for partial seizures (review”) Cochrane Database of Systematic Reviews 2015

14 pazienti con epilessia farmaco-resistente e in poli-terapia (media 3,5 AEDs) sottoposti a VNS, con follow-up minimo di 2 anni Esordio: focale 71,4% generalizzato nel 28,6% Eziologia: strutturale 71,4% sconosciuta nel 28,6% Età media all’intervento di VNS 43,5 anni Durata media di epilessia all’intervento di VNS di 38,1 anni Alta frequenza di crisi: 78,6% crisi plurisettimanali o plurigiornaliere Esperienza del CRR per Epilessia dell’AOU Careggi, Firenze - dati di follow-up a lungo termine Studio retrospettivo monocentrico [1] Focale nel 71,4%, generalizzata nel 28,6% Deficit intellettivo nel 64,3% casi Cadute nel 92,8%

Efficacia VNS: follow-up a 2 anni [2] Nell’83,5% dei pazienti (5 su 6) è stato possibile ridurre il numero di AEDs Efficacia VNS: follow-up a 2 anni [2] Campione: n=14 n=6 A 2 anni si è osservato un miglioramento significativo nel 42,5% dei casi (n=6) e, di questi, l’83,3% (5 su 6) ha ridotto il numero diAEDs.In 3 pazienti il massimo follow-up coincide con la valutazione a 2 anni con conseguente esclusione dalle analisi successive. 3 pazienti su 14 avevano stimolazione subottimale, 2 non avevano avuto miglioramento 3 pz su 8 (37,5%): stimolazione subottimale per effetti avversi

Efficacia VNS: massimo follow-up disponibile [3] Campione: n=11 Max follow-up: 7.73 anni n=7 Il 71,4% dei pazienti (5 su 7) con beneficio significativo ha presentato una risposta positiva tardiva Nel 50% dei pazienti non migliorati (2 su 4), la VNS ha perduto efficacia dopo un iniziale beneficio significativo A fine follow-up 7 pazienti su 11(63,63%) presentavano un miglioramento significativo: di questi,2 hanno mantenutoil beneficio già osservato a 2 anni, 5 hanno invece presentato un miglioramento tardivo dopo un’iniziale mancata risposta.Quattro pazienti su 11 non hanno avuto benefici a lungo termine: in 2 di questi, dopo un’iniziale risposta a 2 anni, la stimolazione ha perduto efficacia; negli altri 2 casi non si è mai assistito ad un beneficio clinico. In 6 pz su 11 stimolazione subottimale, nella metà di questi (3) per impossibilità di aumento della stimolazione per effetti avversi

Safety VNS [4] Campione: n=14 EFFETTI AVVERSI TARDIVI nel 57,1% casi (n=8), SEMPRE TRANSITORI NESSUN EFFETTO AVVERSO PRECOCE 4 PAZIENTI: 2 EFFETTI COLLATERALI

Conclusioni [5] Riduzione significativa della frequenza delle crisi dopo 2 anni nel 42.5% dei casi Riduzione significativa della frequenza delle crisi al max follow-up nel 63.3% dei casi Aumento di efficacia a lungo termine, anche nei pazienti inizialmente non responders Buon profilo di tollerabilità. Effetti avversi tardivi più comuni: disfonia e tosse, transitori e mai tali da interrompere il trattamento (possono però impedire l’aumento della stimolazione). A fine follow-up 7 pazienti su 11(63,63%) presentavano un miglioramento significativo: di questi,2 hanno mantenutoil beneficio già osservato a 2 anni, 5 hanno invece presentato un miglioramento tardivo dopo un’iniziale mancata risposta.Quattro pazienti su 11 non hanno avuto benefici a lungo termine: in 2 di questi, dopo un’iniziale risposta a 2 anni, la stimolazione ha perduto efficacia; negli altri 2 casi non si è mai assistito ad un beneficio clinico.

Grazie per l’attenzione! CRR per Epilessia, AOU Careggi (Firenze): Dr. Marco Paganini, Dr.ssa Ylenia Failli, Dr.ssa Margherita Contento, Dr.ssa Martina Biggi, Dr. Matteo Magliani, Prof. Luca Massacesi Grazie per l’attenzione!