L’impero persiano e il conflitto con la Grecia Le guerre persiane L’impero persiano e il conflitto con la Grecia
Le conquiste di Ciro Durante il regno di Ciro il Grande le città greche vennero in contatto con il popolo persiano. In meno di vent’anni Ciro conquistò i regni di Media, Lidia e Babilonia creando un impero che si estendeva dalla Persia alle coste orientali del mar Egeo.
Le origini del conflitto Morto Ciro (530 a. C.) gli successe il figlio Cambise. Alla morte di Cambise si verificò una lunga lotta di successione che vide vincitore Dario. Dario impose alle città conquistate un controllo severo e pesanti tributi. Nel 499 a. C. la città di Mileto cercò di ribellarsi a Dario (dando inizio alla rivolta ionica) chiedendo aiuto alle poleis della madrepatria. Accolse la richiesta solo Atene che, per carenza di flotte, non riuscì a contrastare l’esercito persiano. Dario riconquistò velocemente Mileto nel 494 a. C.
La prima guerra persiana Re Dario, dopo la riconquista di Mileto, volse la sua attenzione alle poleis greche. Inviò una richiesta di «acqua e terra» ad Atene. Atene negò la richiesta e chiese aiuto a Sparta per contrastare l’attacco dei Persiani. Sparta negò l’aiuto con il pretesto dei giochi in onore di Apollo Dario inviò una spedizione per punire Atene. L’esercito persiano (sotto consiglio di Ippia) si schierò sulla piana di Maratona per permettere alla cavalleria di muoversi più agilmente. L’esercito ateniese, sotto la guida di Milziade, si schierò stretto in falange sulle colline che dominavano la piana di Maratona. Nel 490 a. C. l’esercito persiano fu sconfitto da quello ateniese; Fidippide portò l’annuncio della vittoria ad Atene.
La politica di Temistocle Temistocle, uno dei più importanti uomini politici dell’epoca capì che Atene non era esente da un altro attacco da parte dei persiani. Attuò una soluzione strategica: ampliò la flotta navale e costruì i triremi.
La seconda guerra persiana Dopo la morte di Dario nel 485 a. C. gli successe Serse. Nel 480 a. C. inviò due spedizioni (una via terra, una via mare) per conquistare la Grecia. Atene e Sparta si allearono e crearono una doppia linea di difesa: una alle Termopili, una a nord dell’isola Eubea. La flotta ateniese a Eubea dovette ritirarsi; alle Termopili solo Leonida e i suoi «trecento» cercarono di fermare l’avanzata persiana ma morirono tutti. Dopo aver interpellato l’oracolo di Delfi ed aver ricevuto una risposta emblematica («dovete difendervi con mura di legno») Temistocle portò i triremi nella baia di Salamina e spinse la flotta persiana a seguirlo. Le agili navi greche tentarono un inversione di rotta e riuscirono ad uscire dalla baia; le navi persiane, invece, si speronarono le une con le altre sancendo la sconfitta dell’esercito persiano. L’anno successivo i resti dell’esercito persiano furono definitivamente abbattuti a Platea sotto la guida dello spartano Pausania.
La lega di Delo Nel 487 a. C. venne costituita una nuova lega da cui rimasero fuori Sparta e le città a lei legate. Questa lega (lega di Delo) aveva come obiettivo la costituzione di una sorta di cassa comune per mantenere la flotta efficiente e pronta a fronteggiare qualunque altro attacco. Mentre Sparta, dopo la sconfitta dei persiani, tornò ad occuparsi dei propri territori, Atene conobbe una rapida ascesa e cercò di costituire una vera e propria città fortificata che comprendeva la poleis e il Pireo.
Temistocle e Cimone Temistocle intuì che Atene poteva diventare la nuova guida della Grecia a patto di sconfiggere i persiani e Sparta. Il progetto naufragò per l’opposizione degli aristocratici e Temistocle venne ostracizzato. Cimone, nuovo esponente politico, inviò degli aiuti agli Iloti (che nel 461 a. C. dopo un violento terremoto cercarono di rivoltarsi a Sparta). I rapporti tra Atene e Sparta si inasprirono del tutto.