Contrat social libro I cap. vii
Reciprocità e impegno Dal patto (come in I vi) impegno reciproco (engagement réciproque) tra il pubblico (la comunità) e i singoli. L’impegno è reciproco perché: 1) ciascuno contratta con se stesso (vs. tesi del contrattualismo classico) 2) questo implica un impegno duplice ( a. come membro del sovrano verso i sudditi; b. come suddito verso il sovrano) 3) differenza tra impegnarsi verso se stessi e impegnarsi verso un tutto di cui si è parte
Obbligo I sudditi sono obbligati verso il sovrano Ma il sovrano (i cittadini nel loro insieme) non si può obbligare verso se stesso (= come i singoli non si possono obbligare verso se stessi) Quindi nessuna legge è obbligatoria verso il sovrano, nemmeno il patto sociale ( la comunità dei cittadini, in quanto sovrano, può esentarsene) N.B. il sovrano, come corpo, verso altri corpi simili (altri sovrani, altri Stati) si può impegnare perché è nella condizione di un singolo verso altri singoli. In ogni caso, da ciò che il patto sociale prevede, il Sovrano non può mai derogare, fino a che il patto rimane valido.
Danno e interessi Il corpo sociale subisce un danno anche se solo uno degli elementi che lo compongono (uno dei membri) viene danneggiato da un altro necessità della cooperazione tra i vari membri per il bene di tutti e di ciascuno. Perciò: A) l’interesse del sovrano coincide con quello di tutti coloro che lo compongono (cittadini) e ne fanno parte (sudditi) = il sovrano non deve offrire garanzie ai sudditi sul suo comportamento; B) l’interesse dei sudditi non coincide con quello del sovrano, che quindi deve potersi assicurare la loro fedeltà = le volontà particolari possono essere diverse dalla volontà generale.
On le forcera d’être libre Il patto sociale ha senso solo se tutti obbediscono alle sue leggi; quindi: se un particulier si rifiuta di obbedire alle leggi, sta operando contro l’interesse suo e dell’intero corpo sociale; questo dunque lo obbligherà a obbedire, il che significa che l’obbligherà a essere libero, perché la libertà sta nel seguire i dettami della volontà generale. da qui le più insistite critiche a JJR da parte degli studiosi liberali del secondo dopoguerra (in JJR ci sarebbe: a. soffocamento della libertà individuale; b. predominio della comunità totalizzante su qualsiasi libera iniziativa dei singoli),