dal latino modus, "misura" Il modulo dal latino modus, "misura"
L’uno che rappresenta il tutto La parola modulo ha numerosi significati. Genericamente significa qualcosa di prefissato, di standard, destinato ad essere ripetuto più volte. Nel linguaggio corrente un modulo è una formula prestabilita con la quale vengono redatti certi documenti, o un prestampato di un documento da completare in alcune parti con le scritte relative al caso singolo. In generale può anche significare una parte autonoma e separabile di un complesso. In senso figurato rappresenta un modello, un canone (es. modulo dell'arte classica).
IL canone di Policleto
Il modulo come unità di misura Nell'architettura greca, il modulo è il diametro massimo di una colonna, che veniva assunto come unità di grandezza per proporzionare tutte le altre parti di un tempio greco. Secondo Brunelleschi il modulo era l'intercolunnio (10 braccia fiorentine), secondo Vignola il raggio della colonna, ecc. In generale, si intende per modulo architettonico una misura di grandezza o una unità che viene ripetuta più volte in maniera da dare proporzioni equilibrate in un edificio o in un insieme di edifici.
Forme a misura d’uomo
Griglia modulare
Il modulo in natura
La sezione aurea
In matematica
Il Canone di Policleto e Fidia
I numeri frattali fractus (rotto, spezzato) Un frattale è un oggetto geometrico dotato di omotetia* interna: si ripete nella sua forma allo stesso modo su scale diverse, e dunque ingrandendo una qualunque sua parte si ottiene una figura simile all'originale. Si dice quindi geometria frattale, la geometria (non euclidea) che studia queste strutture, ricorrenti ad esempio nella progettazione ingegneristica di reti, nel moto brownino e nelle galassie. Questa caratteristica è spesso chiamata auto similarità oppure autosomiglianza. Il termine frattale venne coniato nel 1975 da Bernoit Mandelbrot nel libro Les Objets Fractals: Forme, Hasard et Dimension per descrivere alcuni comportamenti matematici che sembravano avere un comportamento "caotico", e deriva dal latino fractus (rotto, spezzato), così come il termine frazione; infatti le immagini frattali sono considerate dalla matematica oggetti di dimensione anche non intera. *similitudine
Immagini omotetiche
Frattali e natura l’uno e il tutto La natura produce molti esempi di forme molto simili ai frattali. Ad esempio in un albero (soprattutto nell'abete) ogni ramo è approssimativamente simile all'intero albero e ogni rametto è a sua volta simile al proprio ramo (l’uno e il tutto), e così via; è anche possibile notare fenomeni di auto-similarità nella forma di una costa: con immagini riprese da satellite man mano sempre più grandi si può notare che la struttura generale di golfi più o meno dentellati mostra molte componenti che, se non identiche all'originale, gli assomigliano comunque molto. Frattali sono presenti anche nel profilo geomorfologico delle montagne, nelle nubi, nei cristalli di ghiaccio, in alcune foglie e fiori. Secondo Mandelbrot, le relazioni fra frattali e natura sono più profonde di quanto si creda.
« Si ritiene che in qualche modo i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l'argomento più il mistero aumenta »
Struttura celebrale
Dov’è che entra in gioco il modulo
Applicazione
Attività didattica
Buon lavoro!