diritto e regolazione pubblica dell’economia – II sem.

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Transcript della presentazione:

diritto e regolazione pubblica dell’economia 2016-2017 – II sem. lezione VII servizi postali

i servizi postali

temi Le vicende del monopolio postale La liberalizzazione Il servizio universale L’accesso al mercato L’autorità di regolazione

Le vicende del monopolio postale

Il monopolio postale I servizi postali erano tradizionalmente riservati ai poteri pubblici: per fini militari e di pubblica sicurezza come fonte di ricavi il monopolio consentiva di sussidiare le attività in perdita e garantire gli standard di servizio pubblico su tutto il territorio

Il monopolio postale La disciplina anteriore alla liberalizzazione È raccolta nel d.P.R. n. 156/1973 (c.d. codice postale, che sostituisce il r.d. n. 645/1936) Prevede la “appartenenza in esclusiva” allo stato dei servizi postali (corrispondenza, pacchi e colli) Il ministero è l’autorità di regolazione Il ministero esercita il servizio direttamente (con le proprie aziende) o a mezzo concessione Le concessioni possono essere rilasciate anche dai direttori provinciali delle poste riguardano servizi specifici (es.: posta espressa, pneumatica, pacchi di maggiori dimensioni) sono attribuite su base provinciale (servono a integrare la gestione pubblica)

La liberalizzazione La Corte di Giustizia, con la sentenza Corbeau del 1993 (C-320/91): ritiene legittimo il monopolio per quanto necessario a finanziare il servizio base il monopolio non può estendersi ai servizi a valore aggiunto che non incidono sull’equilibrio finanziario del servizio pubblico La Comunità liberalizza parzialmente il mercato con la direttiva 97/67/CE (recepita con d.lgs. n. 261/1999): Armonizza il contenuto del servizio universale Limita la riserva a quanto necessario al finanziamento del s.u. Stabilisce livelli comuni di qualità dei servizi La Comunità restringe progressivamente la riserva sino alla piena concorrenza direttive 2002/39/Ce e 2008/6/Ce

Il servizio universale Per promuovere la “coesione interna” alla CE, gli stati devono garantire il servizio universale Un’offerta di servizi, di qualità determinata, su tutto il territorio e a prezzi accessibili (orientati ai costi e non discriminatori) Il servizio in origine comprende: Una raccolta/una distribuzione di corrispondenza (a domicilio) Invii e pacchi (2 e 20 kg) Raccomandate e invii a valore dichiarato La direttiva fissa anche gli standard qualitativi Tempi di instradamento, regolarità, affidabilità Adr per reclami

Il servizio universale - la designazione del fornitore/dei fornitori Si possono designare: Uno o più fornitori per tutto il territorio nazionale Più imprese per i diversi elementi del servizio Più imprese per le differenti parti del territorio Le condizioni di affidamento sono trasparenti, proporzionate e non discriminatorie In Italia, il servizio universale è affidato ex lege a Poste Italiane per un periodo non superiore a 15 anni (art. 23, d.lgs. n. 261/1999; confermata dal d.m. 17 aprile 2000); poi, il d.lgs. n. 58/2011 prolunga l’affidamento fino al 2026

Il servizio universale - il finanziamento Primo modello (ante direttiva 2008/6/Ce): Il finanziamento arriva anzitutto dalla riserva di attività (sussidi incrociati) Se la riserva è insufficiente, lo stato può istituire un fondo finanziato dalle imprese autorizzate

Il servizio universale - il finanziamento II Modello attuale (post direttiva 2008/6/Ce): Aboliti tutti i diritti speciali ed esclusivi come fonti di finanziamento del servizio universale resta lo spazio per restrizioni basate su esigenze imperative: la moralità pubblica, la pubblica sicurezza, comprese le indagini criminali, e l’ordine pubblico. Il servizio universale può essere appaltato Il finanziamento del “costo netto eccessivo” avviene con: fondi pubblici/fiscalità generale; un fondo di compensazione alimentato da imprese che operano nel s.u. e/o consumatori Il fornitore finanziato separa la contabilità per le attività di servizio universale

L’accesso al mercato La regolazione dell’acceso al mercato può avvenire: per i servizi al di fuori del s.u., con autorizzazioni generali per i servizi inclusi nel s.u., con licenze individuali Nel d.lgs.n. 261/1999 prima della direttiva 2008/6/Ce, assegnazione del s.u. con concessione dopo la direttiva (d.lgs. n. 58/2011), il fornitore “designato nel rispetto del principio di trasparenza, non discriminazione e proporzionalità” Poste italiane fino al 2026

L’accesso al mercato - II Le autorizzazioni generali: non necessitano di una decisione esplicita nel d.lgs. n. 261/1999: l’attività può essere avviata contestualmente alla comunicazione per certi servizi, si attendono 45 gg. dal ricevimento l’atto di assenso formato illegittimamente è sempre annullabile con il d.lgs. n. 58/2011 si prevede anche l’imposizione di obblighi specifici di servizio universale Le licenze individuali: consentono di imporre diritti e obblighi specifici

L’autorità di regolazione Gli stati hanno l’obbligo di designare una o più autorità di regolazione La direttiva fissa i seguenti principi organizzativi: indipendenza dagli operatori chiarezza e trasparenza nelle competenze poteri d’informazione diritto di ricorso Le autorità nazionali: cooperano tra di loro e con la Commissione anche in sede di comitato o di gruppi di regolatori Il d.lgs. n. 261/1999 (con il d.lgs. n. 58/2011) designa l’ Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale (prima era designato il Ministero delle comunicazioni - dipartimento presso il Ministero dello sviluppo economico); l’Agenzia è soppressa dal d.l. n. 201/2011 e le sue funzioni sono trasferite all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni