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TITLE [CENTURY GOTHIC, 35] TITLE [CENTURY GOTHIC, 35] A. AUTHORS [CENTURY GOTHIC, 24] Affiliations [Century Gothic, 24] Il legame profit-non proft: un cambiamento per la cooperazione allo sviluppo? [Calibri Bold, 20] INSTRUCTIONS Edit the poster header by adding TITLE, AUTHORS and AFFILIATIONS, slightly decreasing the font size only in case of very long texts. The left hand-side column text can be edited by typing no more than 4600 characters (spaces included). In addition, the dimensions of the column text cannot be changed, thus respecting the grid as in this template. To add your images, please respect the grid cells provided. You can use more than one grid cell to add your image and the related caption. Captions need to include the related credits (e.g. reference/page number or link). Captions can be added just below each image or can be gathered in a single text box. In the latter case, the text box can be placed just like this box of instructions or, alternatively, at the end of the your text in the left hand-side column. [Calibri, 20, 4600 battute] Questa sessione si propone di analizzare il legame tra profit e no-profit nella cooperazione allo sviluppo, in particolare il cambiamento portato in tal senso dalla Legge 125/2014, che apre nuovi scenari sia per aziende che sono invitate ad andare oltre i loro confini cogliendo nuove occasioni e sfide, sia per le organizzazioni di cooperazione internazionale che, accanto ai più classici interventi di cooperazione allo sviluppo, trovano nuovi interlocutori e partner e altre opportunità di promuovere i propri obiettivi di intervento. L’apertura al profit della Legge 125 ha fatto molto discutere. Se da una parte è stata accolta come un’opportunità per le aziende di operare in nuovi Paesi con criteri di eticità e di co-sviluppo in collaborazione con associazioni che lavorano in quei territori da anni e ne conoscono il contesto, le criticità e le possibilità e che possono offrire reti create in anni di relazioni, dall’altro viene percepita come un rischio, come una difficile sfida. Numerosi sono ancora i dubbi che emergono sulle modalità di coinvolgimento di un profit che deve essere attento al contesto secondo principi di eticità e non solo di mercato e concorrenza; sugli strumenti che la cooperazione mette (o prevedere di mettere) sul tavolo per agevolare queste nuove sinergie; sull’eticità di questo nuovo approccio; e sulla complementarietà tra due mondi apparentemente molto distanti. Nella sessione proposta si vuole anche presentare il caso concreto di come la legge sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo sia stata interpretata da un’organizzazione di cooperazione decentrata di comunità, ossia come ATB ha colto la sfida di inclusione del profit nella cooperazione tramite la Piattaforma 125, mettendo a disposizione di un sistema le relazioni, le reti, i contatti e la storia di un intervento che dalla fine degli anni ’90 del Novecento lega la comunità trentina a quelle dei Balcani in un trascorso che si è evoluto da un iniziale intervento di aiuto umanitario e che continua a mutare secondo le nuove necessità e opportunità di tutti i territori coinvolti. La Piattaforma 125, ideata dall’Associazione Trentino con i Balcani Onlus è una rete che consorzia oltre 20 tra imprese private e soggetti no-profit, della ricerca e istituzionali, operanti in Trentino e interessati a lavorare con i territori balcanici in concreti progetti di sviluppo ambientale sostenibile. Ciò nella prospettiva di supportare, attraverso una cooperazione economica ispirata ai principi di eticità e reciprocità nonché attraverso la condivisione ed il trasferimento di know how, il percorso di integrazione europea avviato dai Paesi dell’area e favorire una crescita inclusiva e rispettosa degli obiettivi comuni dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Obiettivo primario della P125 è di collaborare con i principali attori dei Paesi balcanici nella realizzazione di progetti legati ai settori delle infrastrutture ed opere pubbliche, dell’ingegneria civile e ambientale, dello studio, della tutela, della valorizzazione e della divulgazione ambientale e nel campo delle tecnologie a sostegno di una agricoltura sostenibile mettendo a disposizione, attraverso un’offerta unica ed integrata, le conoscenze e le esperienze operative accumulate dal Trentino. IMAGE 01 -https://event.unitn.it/cucs2019/it/#home [Calibri, 16] Il legame profit-non proft: un cambiamento per la cooperazione allo sviluppo? [Calibri Bold, 20] [Calibri, 20, 4600 battute] Questa sessione si propone di analizzare il legame tra profit e no-profit nella cooperazione allo sviluppo, in particolare il cambiamento portato in tal senso dalla Legge 125/2014, che apre nuovi scenari sia per aziende che sono invitate ad andare oltre i loro confini cogliendo nuove occasioni e sfide, sia per le organizzazioni di cooperazione internazionale che, accanto ai più classici interventi di cooperazione allo sviluppo, trovano nuovi interlocutori e partner e altre opportunità di promuovere i propri obiettivi di intervento. L’apertura al profit della Legge 125 ha fatto molto discutere. Se da una parte è stata accolta come un’opportunità per le aziende di operare in nuovi Paesi con criteri di eticità e di co-sviluppo in collaborazione con associazioni che lavorano in quei territori da anni e ne conoscono il contesto, le criticità e le possibilità e che possono offrire reti create in anni di relazioni, dall’altro viene percepita come un rischio, come una difficile sfida. Numerosi sono ancora i dubbi che emergono sulle modalità di coinvolgimento di un profit che deve essere attento al contesto secondo principi di eticità e non solo di mercato e concorrenza; sugli strumenti che la cooperazione mette (o prevedere di mettere) sul tavolo per agevolare queste nuove sinergie; sull’eticità di questo nuovo approccio;….