Partecipazione civica, beni comuni e cura della città Antonio Putini Dipartimento di Scienze Politiche, Sapienza antonio.putini@uniroma1.it
Partecipazione civica Motivazioni + Obiettivi + Strumenti Problema definitorio: Come distinguerla da altre forme di partecipazione? Come individuare i soggetti? Motivazioni + Obiettivi + Strumenti Agire fondato su motivazioni identitarie, di rapporto costi/benefici e di altruismo, finalizzato al perseguimento del bene pubblico generalizzato, condotto mediante organizzazioni non competitive.
Partecipazione civica: modalità di impegno non competitivo; Partecipazione politica: fondata su dinamiche competitive/conflittuali; Civismo politico: forme di partecipazione che nascono in una dimensione civica ma che vengono in qualche modo «assorbite» o coinvolte dalla/nella dimensione politica. Attivismo che presenta chiari connotati «ideologici» o animato da specifiche culture politiche.
Motivazioni alla base della crescita del fenomeno: Diminuzione del «peso» dei partiti politici; Bisogni identitari (vedi ricerca di identità su basi territoriali); Indicatori della partecipazione civica: Capitale sociale; Fiducia nelle istituzioni; Fiducia interpersonale;
Spazi pubblici, beni comuni e partecipazione civica Beni comuni come categoria alla base di pratiche di partecipazione civica e di gestione di spazi urbani. Funzione «evocativa» dei beni comuni: vettori di mobilitazione orientati alla creazione di una dimensione collettiva minacciata dalle conseguenze sociali dell’individualismo economicistico e dalla trasformazione delle istituzioni (crisi di rappresentanza e crisi di legittimità)
Approcci all’analisi dei Beni Comuni Giuridico – Istituzionale (Rodotà) Benicomunista (ideologico) (Mattei) Economico (neoistituzionalismo) (Ostrom) Amministrazione condivisa (Arena)
Approccio giuridico istituzionale Commissione Rodotà (2007) Definizione di BC: «cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e al libero sviluppo della persona» Focus su: Tutela delle generazioni future; Tutela e salvaguardia dei beni; Fruizione collettiva; Richiamo agli articoli 42 e 43 della Costituzione, in particolare alla FUNZIONE SOCIALE della proprietà privata.
L’Amministrazione Condivisa (G. Arena) Definizione di beni comuni: beni che se arricchiti arricchiscono tutti, così come il loro impoverimento equivale ad un impoverimento di tutta la società Approccio derivante dalla riforma del Titolo V della Costituzione Art. 118 c. IV: principio di sussidiarietà orizzontale Amministrazione: «favorisce» l’impegno civico dei cittadini; Cittadini: riconoscimento dell’autonoma iniziativa per attività di interesse generale;
Rivalità/Sottraibilità Approccio Economico (neoistituzionalismo) Elinor Ostrom Escludibilità Rivalità/Sottraibilità Bassa Alta Difficile Beni Pubblici Risorse Collettive Facile Beni di club Beni Privati Escludibilità: difficoltà nel limitare l’accesso alla risorsa Sottraibilità (rivalità): beneficio tratto dal singolo rispetto al consumo della risorsa sottratta al consumo di terzi Definizione: Common-pool resources (risorse collettive): sistema di produzione di risorse, naturale o artificiale, che sia sufficientemente grande da rendere costosa (ma non impossibile) l’esclusione di potenziali beneficiari dal suo utilizzo. (44)
Principi che garantiscono un esito positivo della gestione collettiva: sostenibilità, efficienza 1) confini chiaramente definiti (della risorsa, e della comunità); 2) regole precise su appropriazione e fornitura della risorsa; 3) modalità inclusive e orizzontali di auto-governo; 4) monitoraggio del funzionamento della common pool resource; 5) presenza di sanzioni progressive; 6) meccanismi di risoluzione dei conflitti; 7) riconoscimento (almeno parziale) dell’autodeterminazione della comunità da parte delle autorità di più alto livello; 8) presenza di un’organizzazione di tipo multi-livello in cui le diverse azioni/funzioni (appropriazione, fornitura, sorveglianza, applicazione delle regole, risoluzione dei conflitti) vengono articolate.
Approccio “Benicomunista” (Ideologico) Mattei: “Beni comuni. Un manifesto” (2011) Fondamento culturale del paradigma: superamento della logica proprietaria; Diritto di resistenza mediante l’azione popolare; Enclosures + Scoperta del Nuovo Mondo: riduzione dei «modelli proprietari» (da Sovrano/Signori/Commoners a Pubblico/Privato)
Approccio “Benicomunista” (Ideologico) Concezione «olistica» dei beni comuni: Non si HA un bene comune (relazione soggetto oggetto), bensì si è «parte» di un ecosistema. I beni comuni esulano sia da logiche pubblicistiche (delega di funzioni di gestione/decisione allo stato) che privatistiche. Principi di fruizione di un BC: titolarità diffusa; inclusività; governance orizzontale;
Marchetti: beni comuni fondati su dimensione relazionale. I beni comuni richiamano la dimensione della fruizione collettiva e delle relazioni sociali prodotte mediante l’azione di cura/gestione/uso del bene. Richiamo al concetto di condivisione, i b.c. si possono interpretare come «attivatori» di partecipazione civica peculiari rispetto alle tradizionali concezioni partecipative: Sviluppano pratiche «alternative» alla dimensione istituzionale della politica; Creano «nuovi spazi pubblici»;