Le Guerre puniche e la conquista dell’oriente

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Transcript della presentazione:

Le Guerre puniche e la conquista dell’oriente 1

Roma e il Mediterraneo Finché Roma rimase una potenza terrestre, i rapporti con Cartagine furono pacifici La conquista romana dell’Italia meridionale pose le basi di un conflitto destinato a durare circa un secolo (264-146 a.C.) Dopo le guerre contro Cartagine, Roma divenne la maggiore potenza del mondo antico Alla fine del II sec. a.C. controllava un territorio vastissimo che andava dalla Spagna e dall’Africa settentrionale alla Grecia 2 2

La potenza di Cartagine Cartagine fu fondata nell’814 a.C. da coloni fenici provenienti da Tiro La prosperità commerciale consentì a Cartagine la creazione di una fitta rete di colonie in tutto il Mediterraneo occidentale Resti archeologici, colonia di Tharros, Sardegna Il dominio cartaginese sul Mediterraneo era ostacolato dai Greci La più antica colonia cartaginese fu Ibiza, fondata nel 654 a.C. La Sicilia era il principale terreno di scontro 3 3

La società cartaginese Economia mercantile Potenza navale Roma Economia fondiaria Potenza militare terrestre Cartagine era governata da due magistrati annuali detti suffeti (giudici), affiancati da un Senato e da un’assemblea popolare L’estensione dei domini cartaginesi richiedeva l’impiego di eserciti mercenari Nave da guerra fenicia (IV sec. a.C.)

La religione cartaginese A Cartagine le divinità principali erano due Baal Hammon Signore e protettore della città Tanit Dea lunare della fertilità I Cartaginesi praticavano sacrifici umani In situazioni di estrema gravità venivano sacrificati anche bambini Tanit

I rapporti tra Roma e Cartagine Finché Roma rimase una potenza terrestre, i rapporti con Cartagine furono amichevoli Stabiliva le diverse sfere d’influenza: l’Italia a Roma, il Mediterraneo a Cartagine Il primo trattato tra Roma e Cartagine risaliva al 509 a.C. Il secondo trattato fu stipulato nel 348 a.C., alla vigilia della Prima guerra sannitica Nel 279 a.C. Roma e Cartagine si allearono contro Pirro (terzo trattato) Dama di Elche (IV-III sec. a.C.)

Verso lo scontro Con la conquista dell’Italia meridionale, Roma entrò inevitabilmente in conflitto con gli interessi di Cartagine Roma e Cartagine erano separate solo dallo stretto di Messina Nel 264 a.C. Roma accolse la richiesta di alleanza di Messina contro Siracusa L’intervento romano fu considerato dai Cartaginesi un’ingerenza indebita e provocò lo scoppio della Prima guerra punica (264-241 a.C.) Paesaggio marino, Pompei (I sec. d.C.)

La Prima guerra punica Il console Appio Claudio attraversò lo stretto e conquistò Messina Nave da guerra romana (II-I sec. a.C.) Roma allestì la sua prima flotta e annientò quella cartaginese nelle acque di Milazzo (260 a.C.) Il tiranno di Siracusa Gerone si alleò con i Romani in cambio dell’indipendenza Le navi romane erano dotate di corvi, ponti mobili che consentivano l’abbordaggio Nel 256 a.C. Attilio Regolo sconfisse i Cartaginesi presso capo Ecnomo e penetrò in Africa, ma fu sconfitto nella battaglia di Tunisi 8 8

La vittoria romana e il trattato di pace Nel 241 a.C. la flotta romana sconfisse definitivamente quella cartaginese al largo delle isole Egadi I Cartaginesi cedettero la Sicilia, liberarono i prigionieri e si impegnarono al pagamento delle spese di guerra Pagamento di tributi, bassorilievo, foro romano La Sicilia fu la prima provincia romana I provinciali erano tenuti a pagare un tributo, la cui riscossione era appaltata a società di esattori Sudditanza a Roma sotto il governo di un magistrato romano 9 9

Roma dopo la vittoria Sconfitta Cartagine, Roma estese e consolidò i suoi domini in Italia Colonna celebrativa della vittoria su Cartagine I Romani strapparono a Cartagine anche Sardegna e Corsica Nel 222 a.C. sconfissero i Galli presso Casteggio e si impadronirono dell’Italia settentrionale Fondazione delle colonie di Cremona e Piacenza Negli stessi anni Roma occupò l’Illiria, da cui partivano le incursioni dei pirati ai danni delle coste italiche

Cartagine dopo la sconfitta Dopo la sconfitta, a Cartagine si fronteggiarono due fazioni: la fazione espansionista (sostenuta dai mercanti) la fazione pacifista (sostenuta dai grandi proprietari terrieri) Nel 237 a.C. il generale Amilcare Barca sottomise gran parte della penisola iberica Spingeva per l’espansione in Africa Guerriero punico, complesso scultoreo rinvenuto a Osuna, Spagna (III-I sec. a.C.) Secondo un trattato stipulato con Roma, il territorio ispanico a sud del fiume Ebro era sotto il dominio cartaginese

La Seconda guerra punica Allo scopo di provocare la guerra, il generale Annibale Barca attaccò la città di Sagunto, che, pur trovandosi nella sfera d’influenza cartaginese, era alleata di Roma Il suo piano era portare la guerra in Italia e provocare la sollevazione degli alleati di Roma Con una mossa a sorpresa, Annibale condusse attraverso le Alpi un esercito numeroso composto anche da elefanti da guerra Annibale Annibale era animato dall’odio contro i Romani e dalla convinzione che fosse giunto il tempo del riscatto per Cartagine

Annibale Barca in Italia Annibale sconfisse i Romani sul Ticino e presso il Trebbia nel 218 a.C. Nel 217 a.C. distrusse l’esercito consolare di Flaminio presso il Trasimeno Nel 216 a.C. Annibale annientò presso Canne un esercito composto da 70.000 legionari Elefante da guerra (III sec. a.C.) Quella di Canne fu la più terribile sconfitta subita dai Romani

Lo stallo dell’esercito cartaginese Ad Annibale si unirono Siracusa e Filippo V di Macedonia: Roma dovette combattere su più fronti Prima guerra macedonica (215-205 a.C.) Il piano di Annibale di fomentare la rivolta degli alleati romani crollò contro la solidità della Lega italica Gli interessi comuni avevano cementato l’unione tra Roma e molti dei popoli italici Anfiteatro romano, Capua Nell’attesa di rinforzi da Cartagine, Annibale rinunciò all’assedio di Roma e si ritirò a Capua

La controffensiva romana Per riorganizzare l’esercito, Roma mobilitò tutta la popolazione e gli alleati Nel 212 a.C. Siracusa fu espugnata da Claudio Marcello Archimede sorpreso a Siracusa da un soldato romano, mosaico (I sec. a.C.) Publio Cornelio Scipione, inviato in Spagna, conquistò Cartagena nel 210 a.C. Nel 207 a.C. l’esercito cartaginese giunto in Italia in sostegno ad Annibale fu annientato presso il fiume Metauro

La vittoria di Roma Publio Cornelio Scipione portò la guerra in Africa Scipione sconfisse Annibale nella piana di Zama nel 202 a.C., ottenendo il soprannome di Africano In cambio della pace, Roma impose a Cartagine La consegna della flotta forti riparazioni di guerra la rinuncia ai possessi al di fuori dell’Africa il divieto di dichiarare guerra senza il suo consenso

Scipione l’Africano (III-II a.C.) Roma guarda a oriente Eliminata Cartagine dalla scena internazionale, Roma divenne la più grande potenza del Mediterraneo Quando il Regno di Pergamo e Rodi chiesero aiuto contro la Macedonia e la Siria, a Roma si formarono due fazioni: i conservatori, capeggiati da Marco Porcio Catone, che miravano alla difesa dell’economia fondiaria italica i fautori di una politica espansionistica, guidati da Scipione l’Africano Scipione l’Africano (III-II a.C.)

La Seconda guerra macedonica Le fazioni politiche romane giunsero a un compromesso e nel 200 a.C. dichiararono guerra alla sola Macedonia I Romani e la Lega etolica sconfissero i Macedoni presso Cinoscefale nel 197 a.C. I Romani imposero a Filippo V: Legionario romano la consegna della flotta la rinuncia all’espansione al di fuori della Macedonia una pesante indennità di guerra l’indipendenza delle città greche

La Guerra siriaca Dopo la vittoria su Filippo V, la Lega etolica chiese l’intervento di Antioco III di Siria contro la continua ingerenza romana nella politica delle città greche I Romani fermarono l’esercito siriano presso le Termopili nel 191 a.C. Antioco III fu definitivamente sconfitto presso Magnesia nel 190 a.C. Il trattato di pace del 188 a.C. stabiliva che i territori dei Seleucidi al di fuori della Siria andassero a Rodi e Pergamo Moneta raffigurante Antioco III (II a.C.)

La Terza guerra macedonica Alla morte di Filippo V (178 a.C.) il Regno di Macedonia passò al figlio Perseo, che divenne il punto di riferimento delle forze greche antiromane Dopo tre anni di guerra, nel 168 a.C. il console Lucio Emilio Paolo sconfisse i Macedoni a Pidna La Macedonia fu smembrata in quattro repubbliche soggette a Roma Lucio Emilio Paolo

La Quarta guerra macedonica Nel 149 a.C. Andrisco, presunto figlio di Filippo V, dichiarò guerra a Roma Nel 146 a.C. i Macedoni e i Greci furono sconfitti nuovamente a Pidna La Lega achea fu sciolta e Corinto venne rasa al suolo La Grecia, ribattezzata Acaia, fu unita alla provincia romana di Macedonia

La Terza guerra punica Dopo la Seconda guerra punica Cartagine aveva accettato il suo ruolo subalterno, ma a Roma prevaleva l’idea di distruggerla per occuparne il territorio Nel 149 a.C. i Romani dichiararono guerra a Cartagine con un pretesto Dopo tre anni di assedio la città fu rasa al suolo e il suo territorio divenne la provincia d’Africa (146 a.C.) Nave da carico romana (II sec. a.C.) Nel 133 a.C. anche la Spagna fu ridotta in provincia

L’organizzazione delle conquiste Prima delle Guerre puniche, i popoli sconfitti diventavano alleati di Roma (socii) Dopo la conquista della Sicilia, Roma ricorse a una nuova forma di organizzazione: la provincia Le province erano i territori romani fuori dalla penisola italica Resti di Corinto Erano governate da un proconsole o un propretore romano (ex-console ed ex-pretore) I provinciali erano sudditi

Guerra antica e guerra moderna Le guerre antiche solo raramente coinvolgevano direttamente la popolazione civile Molte guerre moderne sono finalizzate alla distruzione di popolazioni inermi L’apice della violenza ai danni dei civili fu raggiunto durante la Seconda guerra mondiale (1939-1945) Nel 1948 l’assemblea dell’O.N.U. ha varato la Dichiarazione dei diritti dell’uomo La dignità umana è fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo Soldati italiani nella ex-Jugoslavia nel 1941