Michele A. Cortelazzo Linguaggi settoriali (27 maggio 2019) 1
Differenziazione per tipi di testo Nessuna lingua speciale è monolitica. Sotto lingua giuridica intendiamo realtà spesso ben diverse presenti in testi diversi: testi con cui si fissano i principi (testi legislativi) testi dell'attività giurisprudenziale (ordinanze, sentenze, ricorsi, memorie ecc.) testi accademici, scritti dagli studiosi di diritto (monografie, commenti a sentenze ecc.).
Lessico giuridico e lessico comune Lessico dei primi articoli del Codice Penale: il tasso di parole non appartenenti al vocabolario di base, cioè non appartenenti alle settemila parole più frequenti della lingua italiana, è del sette per cento. È una percentuale molto bassa per un testi formali.
Lessico giuridico e lessico comune Dove sta il confine tra le parole del lessico comune per le quali non si sente il bisogno di definire e di spiegare e quelle dei lessici specialistici quando sentiamo questo bisogno?
Lessico: valenze e reggenze L’uso di parole, in particolare di verbi, del lessico comune nel campo giuridico è spesso caratterizzato, oltre che da variazioni semantiche, da particolarità del regime sintattico. In particolare, si riscontrano verbi o aggettivi con valore giuridico che presentano reggenze difformi da quelle dell’uso comune. Alcuni esempi: contrastare qc. “contraddire” («in questa ipotesi il legislatore contrasta proprio l’esistenza del rapporto matrimoniale in sé»); deporre per “parlare per” («il principio che depone per l’autonomia dei due assegni»); interessato di “che si occupa di” («la legge anzidetta che nella incontestabile ritualità del tempestivo comportamento da parte degli uffici interessati dei procedimenti di notificazione loro incombenti garantisca alla parte privata l'esercizio del diritto d'impugnazione.»);
Lessico: valenze e reggenze interessato in “che ha interessenze in qualche attività economica” («direttamente interessati in società di corse»); ovviare qc. “rimediare a” («il tribunale ha ritenuto che la mancata statuizione (...) possa essere ovviata con l’ordinanza si correzione di omissione della sentenza»); rispondere a “essere responsabile per” («il mittente risponde a tutte le spese e danni sopportati dal vettore»).
Lessico aulico sacri bronzi ‘campane’ congresso carnale ‘coito’ cennato appalesare facultare pretermettere obnubilare confliggere con inverarsi vulnerare artatamente altresì all’uopo
Sintassi enclisi del pronome clitico si al verbo di modo finito (dicasi, leggasi) o all’infinito retto di verbi servili («doveva applicarsi l’art. 286-bis c.p.p.») participio presente con valore verbale («atti aventi valore di legge», «obiezioni aventi per denominatore comune la tutela dei diritti del singolo imputato»; «il danno derivante da ingiusta sospensione o riduzione degli ordini») cancellazione dell’articolo quando si voglia indicare la classe anziché l’individuo («il procedimento disciplinare nei confronti di militare iscritto alla loggia massonica»)
Sintassi presenza dell’articolo davanti a nome proprio («esclude che il Debenedetti sia stato indotto a versare al Parrella e al Catapano le somme indicate per evitare il danno derivante da ingiusta sospensione o riduzione degli ordini») ordini frasali sintatticamente marcati per pure ragioni stilistiche (per esempio la posposizione del soggetto al verbo spesso con anticipazione in prima posizione dell’avverbio modale: «Bene fa il collegio nella succitata sentenza a richiamare la nostra sentenza»; «Bene quindi è stata respinta la domanda»; «Ritiene la Corte che ... »).