LA DINASTIA GIULIO-CLAUDIA Unità 1 | La Roma imperiale Lezione 1 1 M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 1
La dinastia Giulio-Claudia Augusto morì nel 14 d.C. In assenza di figli maschi, indicò come proprio successore Tiberio. Tiberio – figlio di Livia, moglie di Augusto – apparteneva alla gens Claudia. Nasceva la dinastia Giulio-Claudia che governerà Roma sino al 68 d.C. La successione di Tiberio non venne contestata: ormai i Romani avevano accettato la fine della Repubblica. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 2
Venne meno l’accordo tra imperatori e Senato. Le lotte per il potere Venne meno l’accordo tra imperatori e Senato. All’interno della dinastia si scatenarono sanguinose lotte per il potere. Ben tre dei quattro imperatori della dinastia Giulio-Claudia morirono di morte violenta. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 3
Le dinamiche dei complotti Alcuni imperatori cercarono di governare come sovrani assoluti, investiti del loro potere dagli dei. Si ruppe l’equilibrio che Augusto aveva creato tra il principe e il Senato. I senatori organizzarono complotti per uccidere e sostituire l’imperatore. L’imperatore accusava i senatori di lesa maestà: crimine che prevedeva la condanna a morte. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 4
Gli imperatori della dinastia: Tiberio Era un generale di provata esperienza. Salì al potere a 55 anni. Al momento della sua ascesa adottò e indicò come suo successore il nipote Germanico. Razionalizzò l’amministrazione dell’impero e risanò le finanza pubbliche. Grazie alle campagne militari di Germanico, i confini dell’Impero vennero rafforzati. Fu durante il suo impero che venne crocefisso Gesù Cristo. Tiberio 14-37 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Gli imperatori della dinastia: Tiberio Nel 19 d.C. Germanico morì improvvisamente: Tiberio venne sospettato di averlo avvelenato. Nel 26 d.C. Tiberio si spostò a Capri e da lì governò l’Impero. Il governo di Roma venne affidato a Seiano, prefetto del pretorio. Su ordine di Tiberio, Seiano scatenò un clima di terrore: i senatori sospettati di tramare contro l’imperatore furono processati e giustiziati. Tiberio 14-37 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Gli imperatori della dinastia: Tiberio Nel 31 d.C. Tiberio ordinò l’esecuzione di Seiano perché lo sospettò di essere implicato in una congiura. Dopo la morte di Seiano, le violenze proseguirono: la moglie di Germanico e due dei suoi figli furono costretti prima all’esilio, poi al suicidio. Prima di morire Tiberio indicò come proprio successore Caligola, figlio di Germanico. Tiberio 14-37 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 7
Gli imperatori della dinastia: Caligola Governò in maniera assoluta, secondo i modelli che aveva conosciuto durate gli anni trascorsi in Oriente. Introdusse a Roma i culti egizi e pretese che gli fossero tributati onori divini. Le sue scelte provocarono l’opposizione dei senatori: Caligola reagì accusandoli di lesa maestà e mandandoli a morte. Caligola 37-43 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Gli imperatori della dinastia: Caligola Dissestò il bilancio con le spese per costruire monumenti e per gli spettacoli destinati alla plebe. Diede scandalo con la sua condotta personale e per i molti eccessi. Nel 41 venne ucciso in una congiura organizzata dai senatori e dai pretoriani. Caligola 37-43 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Gli imperatori della dinastia: Claudio Persona schiva, priva di esperienza militare, sino a quel momento si era dedicato agli studi. Inoltre era zoppo e balbuziente. Si dimostrò un ottimo imperatore: risanò il bilancio, rafforzò la burocrazia, fece costruire strade e altre infrastrutture . Durante il suo impero vennero conquistati la Mauritania, la Tracia, la Giudea e la Britannia. Morì avvelenato dalla moglie Agrippina, che voleva assicurare il trono imperiale al figlio Nerone. Claudio 41-54 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Gli imperatori della dinastia: Nerone Salì al potere all’età di 17 anni sotto la tutela della madre Agrippina, di Seneca e del prefetto del Pretorio Afranio Burro. Per i primi anni del suo principato governò in accordo col Senato. Nel 58 d.C. allontanò da corte Seneca e Burro e fece uccidere la madre, accusandola di complottare contro di lui. Da questo momento assunse atteggiamenti autoritari e chiese di essere onorato come un sovrano orientale. Nerone 54-68 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Gli imperatori della dinastia: Nerone Assunse atteggiamenti da divo: partecipò alle gare di canto e si recò anche in Grecia per partecipare alle olimpiadi. Entrò in contrasto col Senato, ma si guadagnò il consenso della plebe che apprezzava le sue stravaganze. Varò una riforma monetaria, che sfavorì il Senato e avvantaggiò la plebe. Nerone 54-68 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 12
Gli imperatori della dinastia: Nerone Nel 64 d.C. un terribile incendio infuriò per nove giorni distruggendo interi quartieri e causando centinaia di vittime a Roma. Nerone accusò dell’incendio i cristiani presenti e fece giustiziare i santi Paolo e Pietro. Sul terreno lasciato libero dall’incendio, Nerone fece costruire la Domus Aurea, una fastosa reggia estesa per ben 80 ettari. Nerone 54-68 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 13
Nerone e l’incendio di Roma L’incendio di Roma fu doloso o accidentale? Accidentale. Gli incendi erano molto frequenti in una città costituita in gran parte da case in legno. È vero che mentre Roma bruciava, Nerone cantava accompagnandosi con la cetra? No. Al contrario Nerone, che quando scoppiò l’incendio era ad Anzio, rientrò subito a Roma e si prodigò per spegnerlo. Perché Nerone è spesso accusato di essere responsabile dell’incendio? Sulle responsabilità di Nerone nacquero dicerie prive di fondamento, che furono riprese dagli scrittori cristiani, i quali non gli perdonarono la condanna di San Pietro e San Paolo. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 14
Gli imperatori della dinastia: Nerone Nel 65 d.C. venne scoperto un complotto contro Nerone: molti senatori furono condannati a morte. Seneca, che era tra i condannati, preferì il suicidio all’esecuzione pubblica. Le legioni, a cui l’imperatore aveva prestato scarsa attenzione, si ribellarono: rivolte in Giudea, Spagna e Gallia. Nel 68 d.C. il Senato e i pretoriani dichiarano Nerone “nemico pubblico”: per non farsi catturare l’imperatore si fece uccidere da un servo. Nerone 54-68 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018