L’IMPERO DA VESPASIANO Unità 2 | L’apogeo dell’impero Lezione 3 L’IMPERO DA VESPASIANO AI SEVERI M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 1
69 d.C.: l’anno dei quattro imperatori Dopo la morte di Nerone nel corso di un solo anno vengono proclamati ben quattro imperatori: Galba Ottone Vitellio Vespasiano Comandante delle legioni spagnole, sostenuto dal Senato Sostenuto dai pretoriani Comandante delle legioni in Germania Comandante delle legioni in Oriente M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 2
«Il segreto dell’impero» L’anno dei quattro imperatori rende evidente quello che Tacito definisce «il segreto dell’impero». Il Senato non controlla più la scelta dell’imperatore. La scelta dell’imperatore spetta di fatto all’esercito. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 3
La nascita della dinastia Flavia Dopo una breve guerra civile la vittoria arride a Vespasiano. Con lui inizia la dinastia Flavia (69-96 d.C.) che conta tre imperatori: Vespasiano (69-79 d.C.) Tito (79-81 d.C.) Domiziano (81-96 d.C.) M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
La dinastia Flavia: Vespasiano Proviene da una famiglia di cavalieri originaria di Rieti. Nel 70 d.C., con la Lex de imperio Vespasiani fissa i poteri del principe. Risana le casse dello Stato. Fortifica i confini dell’Impero rafforzando il limes. Abbellisce Roma con edifici pubblici come l’anfiteatro Flavio (Colosseo). Vespasiano 69-79 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 5
La dinastia Flavia: Vespasiano Durante l’impero di Vespasiano, suo figlio Tito reprime la rivolta scoppiata in Giudea. Piuttosto che arrendersi, i ribelli asserragliati nella fortezza di Masada si danno la morte. Il tempio di Gerusalemme viene distrutto. Molti ebrei lasciano la Palestina: inizia la diaspora del popolo ebraico. Le rovine della fortezza di Masada. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
La dinastia Flavia: Tito Figlio di Vespasiano: regna solo due anni. Tacito lo definisce «delizia del genere umano», ma il suo principato fu troppo breve per poterne dare un giudizio compiuto. Durante il suo impero, nel 79 d.C., ha luogo l’eruzione del Vesuvio che distrugge Ercolano e Pompei. Tito 79-81 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
La dinastia Flavia: Domiziano Fratello di Tito, governa in maniera assolutista e chiede di essere adorato come un dio. Prosegue la politica di risanamento economico e di rafforzamento dei confini. A causa della sua politica assolutista riprendono gli scontri col Senato. Viene ucciso nel corso di una congiura. Domiziano 81-96 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 8
Il principato adottivo (96-180 d.C.) Dopo la uccisione di Domiziano, il Senato nomina imperatore l’anziano Cocceio Nerva. Nerva governa appena due anni (96-98 d.C.) e indica come proprio successore Traiano. Né Traiano, né i suoi successori avranno eredi maschi. Ogni imperatore indicherà quindi il proprio successore: al principato dinastico si sostituisce quello adottivo. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Il principato adottivo I vantaggi del principato adottivo. Salgono al potere persone capaci e competenti. Il nuovo imperatore è scelto all’interno del ceto senatorio ed è gradito all’esercito. L’imperatore è scelto sulla base non della nascita ma del merito. Si evita l’ascesa al potere di personalità eccentriche come Caligola o Nerone Non ci sono scontri al momento della successione. Rivive l’idea augustea del principe come primus inter pares. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Il principato adottivo: Traiano Di origine spagnola è il primo provinciale a diventare imperatore. Con una serie di campagne militari amplia i confini dell’Impero facendogli raggiungere la sua massima espansione. Nel 115 d.C., mentre si trova in Oriente, scoppia una nuova rivolta ebraica. Nel 117 d.C. muore mentre stava tornando verso Roma. Traiano 98-117 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 11
Il principato adottivo: Traiano Le conquiste di Traiano: l’Impero raggiunge la sua massima espansione. Dacia Armenia Assiria Arabia Petreia Mesopotamia 12
Il principato adottivo: Adriano Imperatore colto, amante della filosofia e delle arti. Si dimostra un ottimo amministratore: trascorre 12 anni del suo impero a visitare le province. Con lui ha fine l’espansione dell’Impero. Abbandona l’Armenia, l’Assiria e la Mesopotamia. Rafforza i confini dell’Impero facendo erigere il Vallo di Adriano e il fossatum Africae. Adriano (117-138 d.C.) M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 13
Il principato adottivo: Adriano Perché Adriano abbandona i territori conquistati da Traiano? Perché erano privi di difese naturali e quindi difficilmente difendibili. Perché non ha più modo di espandersi: a sud confina con il Sahara, a ovest con l’Atlantico, a nord con le selve dell’Europa settentrionale, a est con l’impero dei Parti. Perché l’Impero cessa di espandersi? Quali conseguenze ha la fine dell’espansione? Smettono di arrivare i bottini di guerra. L’esercito diventa un costo che grava sul bilancio dello Stato. E’ una sistema di fortificazioni che attraversa la Britannia da est a ovest e che deve frenare le scorrerie delle popolazioni barbare Che cos’è il Vallo di Adriano? M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
La terza rivolta giudaica In Palestina si susseguono le rivolte ebraiche. Per punire gli Ebrei, Adriano ordina di costruire un tempio dedicato a Giove sul luogo ove sorgeva il Tempio di Gerusalemme. Inoltre Adriano decide di ribattezzare Gerusalemme Aelia Capitolina. Le decisioni provocano una violenta ribellione che, secondo le fonti, causa 600.000 morti. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Il principato adottivo: Antonino Pio Ottimo amministratore, attento al bilancio dello Stato. Come Adriano evita di intraprendere guerre di conquista. Il fatto che il suo principato sia privo di eventi significativi è prova del suo buon governo. Antonino Pio 138-161 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Il principato adottivo: Marco Aurelio Uomo colto, amante della filosofia e autore lui stesso di alcuni trattati: per questo è detto «l’imperatore filosofo». Capisce che l’Impero è troppo vasto per essere governato da un uomo solo per cui associa al potere Lucio Verro. Malgrado il buon governo il suo impero segna l’inizio di un periodo di crisi. Marco Aurelio 161-180 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Il principato adottivo: Marco Aurelio Nel 161 d.C. i Parti invadono la Siria e sono respinti solo dopo una lunga guerra. I legionari di ritorno dall’Oriente diffondono nell’impero una pestilenza che spopola intere regioni. A partire dal 166 d.C. deve fronteggiare le scorrerie delle tribù germaniche dei Quadi e dei Marcomanni. Marco Aurelio 161-180 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
Il principato dinastico: Commodo Alla morte Marco Aurelio lascia il potere a Commodo: con lui ha fine il principato elettivo. Col ritorno del principio dinastico si manifestano nuovamente i problemi emersi con la dinastia Giulio-Claudia. Commodo pretende di essere adorato come un dio e assume atteggiamenti eccentrici. Nel 192 d.C. viene ucciso nel corso di una congiura. Commodo 180-192 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
La dinastia dei Severi: Settimio Severo Conquista il potere dopo un breve periodo di lotte civili. E’ il primo imperatore di origine africana. Si assicura l’appoggio dell’esercito aumentando la paga dei legionari. Settimio Severo 193-211 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
La dinastia dei Severi: Caracalla Nel 212 d.C. con la Constitutio Antoniniana concede la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell’Impero. Governa in maniera assoluta scontrandosi con il Senato. Viene ucciso nel 217 d.C. nel corso di una congiura. Caracalla 211-217 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018
La dinastia dei Severi: Elagabalo e Severo Alessandro Elagabalo, salito al potere ad appena 14 anni, viene ricordato soprattutto per i comportamenti eccentrici. Elagabalo 218-222 d.C. Cerca di imporre a Roma il culto di una divinità orientale di cui era sacerdote. Nel 222 d.C. viene ucciso in una congiura. Severo Alessandro Gli succede il cugino Severo Alessandro, appena tredicenne, che viene a sua volta ucciso nel 235 d.C. 222-235 d.C. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018