Lo schema IS-LM.

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Lo schema IS-LM

Lo schema IS-LM Nel 1937, un anno dopo la pubblicazione della Teoria generale di Keynes, l'economista inglese John Hicks (1904-1989, premio Nobel nel 1972) pubblica un articolo in cui propone un'interpretazione della teoria keynesiana come caso particolare della teoria marginalista dell'equilibrio economico generale. L'interpretazione di Hicks, nota come schema IS-LM, è molto diffusa nei libri di testo di tutto il mondo.

differenze fra il pensiero dei neoclassici e quello dei keynesiani. In particolare, nello schema neoclassico l'equilibrio è assicurato dall'uguaglianza fra investimenti e risparmi: poiché sarà sempre possibile individua- re un saggio d'interesse che assicuri la loro uguaglianza, domanda ed offerta aggregata saranno sempre in equilibrio, assicurando la piena occupazione. secondo i neoclassici il mercato è sempre in grado di auto- regolarsi, di raggiungere in modo automatico il reddito di piena occupazione dei fattori produttivi.

Nello schema di Keynes … invece, questo automatismo non funziona: infatti, gli investimenti dipendono dal saggio d'interesse mentre il risparmio è funzione del reddito. Poiché risparmio ed investimenti dipendono da variabili diverse, manca un «prezzo» (che nello schema neoclassico era l'interesse) capace di rendere effettivo l'equilibrio nel mercato dei capitali. L'equilibrio che si otterrà sarà un equilibrio di sottoccupazione; l'unico strumento capace di stimolare la domanda aggregata è la spesa pubblica: un suo aumento, grazie all'effetto del moltiplicatore, permetterà di raggiungere la piena occupazione.

L'EQUILIBRIO NEL MERCATO DEI BENI (LA CURVA IS) La curva IS è costituita dall'insieme delle coppie di reddito (Y) e tasso d'interesse (/') per le quali il mercato dei beni è in equilibrio. L'equilibrio del mercato dei beni, infatti, è assicurato dall'eguaglianza fra risparmio (S) e investimenti (/).

Per i Keynesiani Per i keynesiani, però, mentre il risparmio è funzione del reddito, gli investimenti dipendono dal tasso d'interesse: il punto d'equilibrio, perciò, può essere determinato solo ricorrendo alle due variabili Poiché risparmio ed investimenti dipendono da variabili diverse, manca un «prezzo» (che nello schema neoclassico era l'interesse) capace di rendere effettivo l'equilibrio nel mercato dei capitali. L'equilibrio del mercato dei beni sarà dunque assicurato da diverse combinazioni di i e Y. Nello schema keynesiano il risparmio è una variabile residuale, ovvero corrisponde alla parte di reddito che non è stata consumata.

L'EQUILIBRIO DEL SISTEMA ECONOMICO (IL MODELLO IS-LM) Affinché il sistema economico sia in equilibrio occorre che siano contemporaneamente in equilibrio il mercato dei beni (uguaglianza investimenti risparmi) e quello della moneta (uguaglianza domanda-offerta di moneta). Il modello IS-LM individua, appunto, la coppia di livello del reddito (Y) e di saggio d'interesse (/) che assicura il contemporaneo equilibrio del mercato dei beni e del mercato della moneta. Notiamo subito che nel modello IS-LM non esiste la cosiddetta dicotomia neoclassica (la separazione fra il settore reale ed il settore monetario dell'economia): al contrario, variazioni della curva LM comportano immediate ripercussioni sull'equilibrio del mercato dei beni (curva IS).

condizione di equilibrio La condizione di equilibrio per il mercato dei beni è che l'offerta aggregata (che corrisponde al reddito nazionale) sia eguale alla domanda aggregata (che nel caso più semplice, qui considerato, di economia senza commercio con il resto del mondo e senza settore pubblico, è pari alla somma di consumi e investimenti).

Un modo equivalente di esprimere la stessa condizione di equilibrio è richiedere che i risparmi (le detrazioni dal flusso circolare del reddito) siano eguali agli investimenti (le immissioni nel flusso circolare del reddito).

versione stilizzata della teoria keynesiana i risparmi S sono funzione crescente del reddito Y, mentre gli investimenti I sono funzione decrescente del tasso d'interesse i Queste due funzioni, insieme alla condizione di equilibrio (eguaglianza tra risparmi e investimenti), forniscono un sistema di tre equazioni che rappresenta il funzionamento del mercato dei beni: S = fs(Y) I = fI(i) S = I.

Mentre le equazioni sono tre, le incognite sono quattro: S, I, Y, i. Non è possibile determinare l'equilibrio del mercato dei beni senza considerare quel che accade nel mercato della moneta, dato che una variabile monetaria, il tasso d'interesse, influisce sugli investimenti.

mercato della moneta Anche il mercato della moneta può essere rappresentato da tre equazioni, che esprimono in forma stilizzata alcune idee di Keynes. La condizione di equilibrio per il mercato della moneta è che l'offerta di moneta M (considerata esogena, cioè data dall'esterno, in quanto determinata dalle autorità monetarie) sia eguale alla domanda di moneta. Quest'ultima è pari alla somma della domanda di moneta a scopo di transazione e della domanda di moneta a scopo speculativo. La domanda di moneta a scopo di transazione, Ml, è funzione crescente del reddito Y; la domanda di moneta a scopo speculativo, M2, è funzione decrescente del tasso d'interesse i Abbiamo quindi: M1 = k Y M2 = fM(i) M = M1 + M2.

Anche qui, come per il mercato dei beni, abbiamo tre equazioni con quattro incognite: M, M2, i, e Y (mentre M, l'offerta di moneta, è data, in quanto come si è detto è determinata dalle decisioni delle autorità monetarie). Non è possibile determinare l'equilibrio del mercato della moneta senza considerare quel che accade nel mercato dei beni, dato che una variabile reale, il reddito, influisce sulla domanda di moneta.

Tuttavia se consideriamo le sei equazioni simultaneamente, le incognite risultano sei, pari al numero delle equazioni. Infatti due incognite, i e Y, risultano presenti sia nel gruppo di tre equazioni che rappresentano il mercato dei beni, sia nel gruppo di tre equazioni che rappresentano il mercato della moneta.

La curva IS. Per comprendere meglio lo schema IS-LM si può ricorrere a una rappresentazione grafica, basata su due `quadrati' di quattro diagrammi ciascuno. Il primo quadrato rappresenta il mercato dei beni; il secondo rappresenta il mercato monetario. Nel primo quadrato tre diagrammi rappresentano rispettivamente la funzione del risparmio (equazione 1), la condizione di equilibrio (equazione 3), e la funzione dell'investimento (equazione 2) M1 Mi M'ì" quarto diagramma, ricavato - dagli altri tre, rappresenta l'equazione-sintesi del mercato dei beni (equazione 7).

Nel grafico (1), la funzione del risparmio è la più semplice possibile, cioè una retta che passa per l'origine degli assi cartesiani: S = s Y, con la propensione marginale al risparmio s eguale alla propensione media (e pari al coefficiente angolare della retta del risparmio, cioè alla tangente trigonometrica dell'angolo a).

Nel grafico (2), la condizione di equilibrio S = I è rappresentata da una retta a 45°: infatti tale retta ha la proprietà che in ogni suo punto l'ordinata (S) è eguale all'ascissa (I).

Nel grafico (3), la funzione dell'investimento è rappresentata da una retta decrescente. Contrariamente all'uso comune di riportare sull'asse orizzontale delle ascisse la variabile indipendente (nel nostro caso, il tasso d'interesse), e sull'asse verticale delle ordinate la variabile dipendente (gli investimenti), si riportano gli investimenti sull'asse delle ascisse e il tasso d'interesse sull'asse delle ordinate. In questo modo infatti la stessa variabile (investimenti) compare sull'asse delle ascisse nel grafico (2) e nel grafico (3).

In modo analogo abbiamo i risparmi sull'asse delle ordinate neI grafico (1) e nel grafico (2); abbiamo il tasso d'interesse sull'asse delle ordinate nei gra­fici (3) e (4); infine abbiamo il reddito sull'asse delle ascisse nei grafici (1) e (4). Queste corrispondenze a due a due tra i grafici che compongono il quadrato permettono di passare facilmente da un grafico all'altro.

La retta IS è decrescente a causa delle ipotesi keynesiane sulle funzioni del risparmio e dell'investimento. Infatti al crescere del reddito il risparmio aumenta, e quindi in equilibrio deve aumentare anche l'investimento; perché ciò accada, il tasso d'interesse deve diminuire. Perciò a livelli più elevati del reddito in equilibrio sono associati livelli meno elevati del tasso d'interesse

come si costruisce la retta IS sul quarto grafico, 'passeggiando' tra i quattro grafici. Innanzitutto, dato un livello del reddito sul gra­fico (1), Y,, si determina il corrispondente livello del risparmio, Si. Il secondo passo consiste nel riportare questo livello del risparmio sul grafico (2), per determinare - data la condizione di equilibrio - il corrispondente livello dell'investimento, h. Il terzo passo consiste nel riportare l'investimento I, sul grafico (3), per determinare il corrispondente livello del tasso d'interesse; i,. Infine, riportando nel grafico (4) il livello del reddito di partenza, Vi, e il li­vello del tasso d'interesse cui si è giunti dopo la `passeggiata' tra i primi tre grafici, il, si ottiene un punto P1, con ascissa Yl e ordinata il. Se partiamo nel grafico (1) da un altro livello del reddito Y2, e ripetiamo la stessa 'passeg­giata' tra i grafici, troviamo successivamente S2 nel grafico (1), quindi I2 nel grafico (2), i2 nel grafico (3), e infine il punto P2 nel grafico (4).

La curva LM . Per rappresentare il mercato monetario si procede in modo sostanzialmente analogo a quello seguito per rappresentare il mercato dei beni. Anche per il mercato monetario infatti si ricorre a un quadrato di quattro grafici. I primi tre rappresentano rispettivamente la domanda di moneta a scopo di transazione (equazione 4), la condizione di equilibrio (equazione 6), e la domanda di moneta a scopo speculativo (equazione 5). Il quarto grafico, ricavato dagli altri tre, rappresenta l'equazione-sintesi (equazione 8).

Lo schema IS-LM. Possiamo ora considerare simultaneamente, in un unico grafico, le rette IS e LM

Il punto d'incontro E tra le due rette corrisponde al livello di equilibrio del reddito, n, e al livello di equilibrio del tasso d'interesse. Infatti il punto E, trovandosi sulla curva IS, corrisponde a una coppia di valori per il reddito e il tasso d'interesse che assicurano l'equilibrio sul mercato dei beni; contemporaneamente, trovandosi sulla curva LM, corrisponde a una coppia di valori per il reddito e il tasso d'interesse che assicurano l'equilibrio sul mercato della moneta. Perciò “ e i “ assicurano simultaneamente l'equilibrio sul mercato dei beni e su quello della moneta.