“Le Dipendenze da Gioco”

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Transcript della presentazione:

“Le Dipendenze da Gioco” Istituto Magistrale Statale di Rieti “Elena Principessa di Napoli” Anno Scolastico 2011 - 2012 Liceo delle Scienze Sociali STAGE FORMATIVO Classe: 4° sez. A “Criminalità e Devianza nel mondo dei minori e degli adolescenti.” “Le Dipendenze da Gioco”

Nella storia dell’umanità il gioco ha sempre rappresentato una manifestazione dell’agire umano. Il significato del gioco ha diversi e importanti significati nelle diverse età della vita, perfino negli animali si riscontra un’attività che l’uomo interpreta in termini di gioco. Giochi diversi hanno avuto significato e valore diverso in società e culture lontane nel tempo e nello spazio. Ciò che oggi è interprato come un gioco, ieri poteva riguardare attività di significato diverso. Caravaggio, I bari, 1594 ca.

Tante sfaccettature per indicare spesso un’unica attività. Il gioco a volte si confonde con l’attività sportiva, altre volte rimanda alla sola componente agonistica dimenticando quella del divertimento. Tante sfaccettature per indicare spesso un’unica attività.

Il gioco potrà anche arricchirsi di elementi legati alla competitività, svolgere funzioni riferite alla crescita umana, favorire processi di apprendimento o di socializzazione, ma non si parla di gioco quando l’attività non è più gestita dal giocatore ma “gestisce” il giocatore, cioè quando siamo di fronte ad una conclamata dipendenza.

Il gioco è un’attività volontaria e intrinsecamente motivata, svolta da adulti, bambini, o animali, a scopo ricreativo, a volte di tipo anche tipo competitivo, caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definite.

La dipendenza si intende un’alterazione del comportamento che da semplice e comune abitudine diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi, sostanze, comportamenti che sfociano nella condizione patologica, ovvero nell’incapacità del soggetto a fare meno di tale comportamento. La persona dipendente perde ogni possibilità di controllo sull'abitudine. Dal punto di vista degli effetti è utile suddividere la dipendenza in dipendenza fisica (alterato stato biologico) e dipendenza psichica (alterato stato psichico e comportamentale).

La dipendenza da gioco è sempre esistita La dipendenza da gioco è sempre esistita. Molti sono i casi di personaggi più o meno importanti che hanno manifestato comportamenti di dipendenza dal gioco. Oggi questo fenomeno si sta diffondendo con velocità e dimensioni mai prima registrate.

Il gioco, compreso quello d'azzardo, è un'attività ludica di per sé normale. Il gioco diventa una necessità, qualcosa di più forte di noi stessi. Non si è più liberi di giocare, si è costretti a farlo. La sensazione di costrizione nell'attività di gioco, il non poterne fare a meno, è quindi l'indicatore di maggiore importanza.

Il gioco d’azzardo è il comportamento che espone il giocatore ai maggiori rischi. Azzardo deriva dall'arabo az-zahr, che significa dado, infatti, i più antichi giochi d'azzardo si facevano utilizzando dei dadi. Il gioco d'azzardo consiste nello scommettere denaro o altri beni sul futuro esito di un evento: per tradizione le quote si pagano in contanti, e il saldo di eventuali debiti deve avvenire entro le 24 ore. Il giocatore d'azzardo può essere chiunque.

In linea di principio qualsiasi attività che presenti un margine di incertezza si presta a scommesse sul suo risultato finale, e quindi può essere oggetto di gioco d'azzardo. In genere questo evento, può essere un gioco di società come la roulette o l'ordine di arrivo di una gara, come le corse dei cavalli, ecc.

Nella rete, il gioco d'azzardo prospera: oltre ai casinò virtuali esistono siti con le recensioni di questi ultimi, comunità di giocatori e forum di discussione dedicati ad appassionati scommettitori.

Il gioco d'azzardo patologico è considerato come una vera e propria forma di “dipendenza senza droga”.

Il gioco d'azzardo può diventare in alcune persone una vera e propria patologia, detta “gioco d’azzardo patologico”, che le spinge a giocare in maniera compulsiva per vivere l'eccitazione del rischio, che spesso è tanto più forte quanto più alta è la posta.

Anche se queste persone sanno perfettamente come funziona il mondo del gioco d'azzardo, continuano a giocare senza riuscire a fermarsi, che stiano vincendo o perdendo, finché non hanno perso tutto quello che potevano giocare. Per questo molto spesso si dice che chi è malato di gioco d'azzardo in realtà non gioca per vincere, ma per perdere.

Il D.S.M. IV (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) propone i seguenti criteri diagnostici per il "comportamento mal adattivo legato al gioco d'azzardo", e devono essere presenti almeno 4 dei sintomi seguenti: - Coinvolgimento sempre crescente nel gioco d'azzardo (ad esempio, il soggetto è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a valutare o pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare modi per procurarsi il denaro con cui giocare).

- Bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato - Irrequietezza e irritabilità quando si tenta di giocare meno o di smettere - Il soggetto ricorre al gioco come fuga da problemi o come conforto all'umore disforico (ad esempio, senso di disperazione, di colpa, ansia, depressione) - Quando perde il soggetto ritorna spesso a giocare per rifarsi ("inseguimento" delle perdite) - Il soggetto mente in famiglia e con gli altri per nascondere il grado di coinvolgimento nel gioco

- Il soggetto compie azioni illegali (ad esempio, reati di falso, truffa, furto, appropriazione indebita) per finanziare il gioco. - Il soggetto mette a rischio o perde una relazione importante, un lavoro, un'opportunità di formazione o di carriera a causa del gioco. - Confida negli altri perché gli forniscano il denaro necessario a far fronte a una situazione economica disperata, causata dal gioco (una "operazione di salvataggio"). Si sta esaminando la possibilità di introdurre un altro criterio. - Reiterati e inutili sforzi di tenere sotto controllo l'attività di gioco, di ridurla o di smettere di giocare

Gioco d’azzardo e allarme sociale La massiccia invasione di poker-machines, l’enorme crescita dell’offerta di possibilità legali di scommettere (lotto e super-enalotto, “gratta e vinci” , scommesse sull’ippica, centri scommesse della Snai ,) alimenta le speranze illusorie di vincere somme enormi che risolvono tutti i problemi della propria vita. Vincere significa davvero smettere di giocare ? Gioco d’azzardo e allarme sociale

È impensabile intervenire sulle problematiche legate al gioco d’azzardo attraverso un’ottica proibizionista. Le politiche sociali di rigoroso proibizionismo non fanno che alimentare lo sviluppo di circuiti clandestini illegali alternativi . L’idea risulterebbe non solo impopolare ma priverebbe lo stato di ingenti risorse economiche, visto che le entrate per il gioco del lotto ed affini costituiscono una vera e propria forma di tassazione parallela.

Se pensiamo al problema del giocatore compulsivo in analogia al problema delle tossicodipendenze, appare evidente che lo “spacciatore” più importante risulterebbe lo Stato stesso, mentre il giocatore che cade in rovina sarebbe la persona da aiutare.

La Progressione Giocatore occasionale, Abituale, A rischio, Progressiva perdita della capacità di porre dei limiti al coinvolgimento nel gioco, perdite economiche frequenti e sempre più vistose, assorbimento sempre più esclusivo nell’attività di gioco. Giocatore occasionale, Abituale, A rischio, Compulsivo.

In una significativa analogia con la dipendenza da sostanze, sono state evidenziate forme di assuefazione (bisogno di scommettere cifre sempre più alte,) e di astinenza (sudorazione, tremori, tachicardia, ansia,) in giocatori ai quali il gioco stesso viene impedito (ad es. a causa di ospedalizzazione o detenzione).

Il Nucleo generatore della patologia L’inseguimento della perdita porta al desiderio di rifarsi comportamento compulsivo del giocatore vorticoso disastro economico

Compaiono fenomeni quali: frequenti menzogne in famiglia volte a nascondere la reale situazione economica, richiesta di prestiti la scarsa attenzione o il disinteresse per l’attività lavorativa Richiesta di prestiti. crisi personali con suicidi o tentativi di suicidio

Ipotesi sulle cause Crisi depressiva negata, reazione ad un incombente abbattimento d’umore. Tentativo ossessivo per affermare la propria superiorità sul destino, sinonimo di immaturità e deresponsabilità. Espressione narcisistica di provare un’eccitazione data da un allucinatorio godimento della propria onnipotenza.

Il gioco d'azzardo deve limitarsi ad essere un divertimento. La dipendenza da gioco é un problema molto serio. Le persone che ne sono coinvolte devono assolutamente ottenere un’assistenza professionale, tuttavia, non dobbiamo neppure dimenticare che il gioco é stato inventato per costituire una forma di divertimento. Il gioco d'azzardo rimane un'esperienza eccitante e divertente finché rimane sotto il nostro completo controllo! Il gioco d'azzardo deve limitarsi ad essere un divertimento.

GLI INTERVENTI Gruppi di aiuto - aiuto. Coinvolgimento della famiglia. Psicoterapia individuale Terapia comportamentista