Dialogo e relazione di aiuto

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Transcript della presentazione:

Dialogo e relazione di aiuto Dr.ssa Vittoria Manani

Relazione di aiuto E’ la relazione tra un aiutante preparato e una persona in cerca di aiuto. E’ un rapporto tra due persone, NON tra una persona e un problema.

Finalità della relazione di aiuto Attraverso le attitudini personali e tecniche appropriate, l’aiutante si prefigge di favorire a livello psicologico, relazionale e spirituale, la crescita della persona aiutata. Richiede una verifica dopo un periodo di accompagnamento.

Prestazione professionale E’ l’intervento dell’esperto in uno specifico settore, in possesso di un attestato di abilitazione a garanzia della sua professionalità. Per quanto riguarda il malato i settori potrebbero essere: CLINICO: medico, tecnico di laboratorio… ASSISTENZIALE: infermiere, fisioterapista… SOCIALE: assistente sociale, INAIL, camera del lavoro… PSICOTERAPEUTICO: psicologo, psicanalista… RELIGIOSO: ministro di culto…

Counseling E’ la consulenza fatta da un operatore preparato, volta ad individuare assieme al “cliente” le strade percorribili e più opportune nell’affrontare il suo specifico problema.

In base a ciò che pare più opportuno, Aiuto Occasionale E’ l’espressione spontanea di soccorso davanti ad una persona che si trova in difficoltà. In base a ciò che pare più opportuno, si offrono esortazioni, valutazioni, consigli, prestazioni di tipo medico-assistenziale, sociale-economico, psicologico, religioso, educativo…

N.B.: In alcune forme di intervento possono essere attivati contemporaneamente più modelli di aiuto

Il processo della comunicazione Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale Canale Messaggio verbale Messaggio Messaggio emesso arrivato non verbale EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione EMITTENTE Filtrazione Messaggio da emettere Codificazione RICEVENTE Filtrazione Messaggio ricevuto Decodificazione INTERFERENZE FEED - BACK FEED - BACK FEED - BACK FEED - BACK FEED - BACK FEED - BACK

ZONA DELLA COMUNICAZIONE EFFETTIVA ZONA DEL SENSO Organizzazione del mio pensiero Organizzazione del suo pensiero ZONA DELLE IMMAGINI Immagini che ho dell’altro Immagini che ha di me Immagini che credo l’altro abbia di me Immagini che crede io abbia di lui Immagini che vorrei dare di me Immagini che vorrebbe dare di sé Immagini reali-ideali che ho di me Immagini reali-ideali che ha di sé ZONA DELLE PULSIONI Paure e desideri MESSAGGIO CHE VORREI INVIARE MESSAGGIO RICEVUTO

FEED-BACK E’ il “messaggio di ritorno” che il ricevente rimanda all’emittente Dimostra in che misura la comunicazione è stata efficace Può essere positivo o negativo

LE REGOLE DEL FEED-BACK Iniziare con feed-back positivi Spiegarne le motivazioni Scegliere il momento opportuno Dosare i feed-back negativi Essere concreti nella formulazione Verificare se è stato capito correttamente

Dimmi che postura hai e…

Te lo dico senza tante parole Qual è il messaggio che ognuna di queste persone sta esprimendo?

C’è modo e modo di stringere la mano In punta Chi si tira indietro e non vuole darsi In punta Chi si tira indietro e non vuole darsi In punta Chi si tira indietro e non vuole darsi In punta Chi si tira indietro e non vuole darsi In punta Chi si tira indietro e non vuole darsi A pesce morto Flaccida e fredda, molto poco invadente Possessiva Bisogno di sicurezza e contatto più intimo Tendente al controllo Le mani ruotano in modo che la nostra sta sopra La morsa di ferro E’ il bisogno di mostrarsi fino quasi a procurare dolore Protettiva Si chiude in un sandwich la mano dell’altro Paritaria Entrambe sono verticali e coi pollici uniti: la stretta è dolida ma rilassata

Posizioni Segnali chiari e segnali complessi Un “segnale chiaro” si trasmette quando pensieri, corpo e parole combaciano. Quando c’è disaccordo tra pensieri, corpo e parole, allora abbiamo un “segnale complesso”.

ESEMPI DI SEGNALI CHIARI Una persona che sia padrona della situazione tenderà a stare in posizione eretta (figura A). La posizione indica che questa persona conosce il suo lavoro, è contenta e non nasconde nulla.

ESEMPI DI SEGNALI CHIARI Una persona che cerca di dominare gli altri o di sottolineare con insistenza un’affermazione tenderà ad avere una posizione inclinata in avanti (figura B). ES: Un genitore che ordina qualcosa al proprio figlio. Il leader di un gruppo cerca di imporre la sua idea.

ESEMPI DI SEGNALI CHIARI La posizione inclinata all’indietro indica una persona sulla difensiva o reticente (figura C). ES: Una persona che afferma di volere un incarico nella consapevolezza che non si impegnerà a fondo.

ESEMPI DI SEGNALI COMPLESSI La posizione incurvata (figura E) indica reverenza/servilismo oppure un comando dato senza troppa convinzione o, in caso di contatto fisico, che il rapporto non va oltre un certo grado di amicizia. ES: Un impiegato davanti alla porta del capo ufficio, in particolare se ha delle richieste da fare. Un genitore che dice “Ora smettila”, anche se pensa “So che non dovrei sgridarti continuamente, ma se non ti sgridassi tu continueresti a comportarti male”

ESEMPI DI SEGNALI COMPLESSI La posizione spezzata indica un modo di “indietreggiare”, un proporsi con riserve (figura D). ES Qualcuno che “flirta” o che è timido ed incerto ( è possibile leggere tra le righe un doppio messaggio, come ad esempio: amicizia e contemporaneamente incertezza)

ESEMPI DI SEGNALI COMPLESSI Una posizione spesso adottata dalle persone alte, consapevoli di sé, ma problematizzate dalla loro statura (Figura F). ES Adolescenti

ESEMPI DI SEGNALI COMPLESSI E’ l’atteggiamento, spesso assunto dalle persone di piccola statura, che vorrebbero apparire più grandi. Inconsciamente cercano di gonfiarsi per sentirsi importanti (figura G).. ES Un funzionario di limitato potere che cerca di darsi importanza