I BENI STRUMENTALI I beni strumentali sono beni a utilizzo ripetuto, che non scompaiono nel processo produttivo. Il codice civile li inserisce nelle immobilizzazioni.

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Transcript della presentazione:

I BENI STRUMENTALI I beni strumentali sono beni a utilizzo ripetuto, che non scompaiono nel processo produttivo. Il codice civile li inserisce nelle immobilizzazioni. Le immobilizzazioni sono attività che l'azienda possiede per un lungo periodo, oltre l'anno, e possono essere: - MATERIALI, - IMMATERIALI, - FINANZIARIE. Le IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI sono beni a utilizzo ripetuto che hanno una consistenza fisica come fabbricati, automezzi, impianti... Le IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI sono beni a utilizzo ripetuto che non hanno una consistenza fisica come brevetti, aviazione, marchio...

L’ACQUISIZIONE DEI BENI STRUMENTALI L'azienda acquisisce un bene strumentale quando ottiene la sua disponibilità. Ci sono diversi modi di acquisizione di un bene: - Acquisto dai fornitori, - Apporto da parte dell'imprenditore e dei soci, - Costruzioni interne, - Leasing.

Acquisto dai fornitori Quando si acquista un bene strumentale, si acquistano delle attività, di conseguenza non viene registrato come costo ma come attività che aumenta. N.B: I COSTI ACCESSORI come installazione e montaggi, costi di registrazione e miglioramento, aumentano il valore del bene strumentale e vengono registrati con il nome del bene strumentale come attività che aumenta. N.B: Il valore originale del bene strumentale è il COSTO STORICO ed è il costo che si supporta per acquisire il bene strumentale cioè bene strumentale più costo accessori.

L’acquisto delle immobilizzazioni immateriali L’acquisto delle immobilizzazioni immateriali, come per quelle materiali, deve essere registrato come incremento di attività. Vengono inseriti in questa categoria anche i costi che sono stati patrimonializzati cioè quei costi che vengono inseriti nelle attività. Si tratta di costi elevati che producono benefici per diversi anni in azienda come: costi di ricerca e sviluppo e costi per una nuova campagna pubblicitaria. Sono quindi attività che aumentano.

Apporto da parte dell'imprenditore o dei soci Si verifica quando è l'imprenditore o il socio a portare in azienda il bene strumentale, soprattutto nel momento della costituzione dell'impresa. Al momento della costituzione viene aperto un nuovo conto corrente bancario intestato all'azienda dove viene depositato il denaro apportato dall'imprenditore o dai soci. Si possono inoltre conferire beni e crediti. Quando si costituisce un impresa bisogna distinguere tra: - Costituzione di un'impresa individuale; - Costituzione di una società.

Costituzione di un'impresa individuale Quando si costituisce un'impresa individuale i beni, denaro, crediti, apportati dall'imprenditore vengono registrati come incremento di attività e formano il PATRIMONIO NETTO INIZIALE. Costituzione di un società Quando si costituisce una società i beni, denaro, crediti apportati dai soci costituiscono il CAPITALE SOCIALE che rappresenta il valore complessivo dei beni, del denaro e dei crediti conferiti al momento della costituzione della società. N.B: quando si costituisce un'impresa si sopportano dei costi di costituzione (es. spese notarili) e di registrazione dell'impresa nell'ufficio del registro delle imprese. Questi costi devono essere patrimonializzati cioè registrati con il nome di COSTI D'IMPIANTO nelle attività, in particolare nelle immobilizzazioni immateriali.

Modi di costituzione di un impresa Esistono due modi per costituire un' impresa: quando l’azienda non esiste precedentemente e nasce ex novo. quando l’imprenditore acquista un’impresa già esistente pagando un determinato prezzo, chiamato prezzo di cessione che dipende da due fattori: PATRIMONIO NETTO DELL’AZIENDA ACQUISTATA: cioè tutte le attività e le passività. AVVIAMENTO: cioè quando l’azienda ha un elevato numero di clienti o un elevato giro d’affari. Per calcolarlo bisogna sottrarre il prezzo di cessione al patrimonio netto.

Costruzioni interne Il terzo modo per acquisire un bene strumentale è quello di costruirlo. Si possono distinguere due casi: Quando l’azienda non ha ancora terminato di costruire il bene strumentale; Quando l’azienda termina di costruire il bene strumentale. Tutte le volte che l’azienda costruisce un bene strumentale evita di sostenere il costo d’acquisto e quindi c’è un mancato costo che in economia viene chiamato COSTRUZIONI INTERNE e registrato in avere.

Leasing Il leasing è un contratto ATIPICO, cioè non è regolato dal codice civile, che ha per oggetto la locazione dei beni strumentali. I contratti di leasing sono: LEASING OPERATIVO, LEASING FINANZIARIO, SALE AND LEASE BACK.

LEASING OPERATIVO Nel leasing operativo sono coinvolti due soggetti: l’utilizzatore, cioè colui che ha bisogno del bene strumentale e l’azienda cioè chi produce il bene. LEASING FINANZIARIO Nel leasing finanziario sono coinvolti tre soggetti: l’azienda produttrice che vende il bene alla società di leasing che lo affitta all’utilizzatore. SALE AND LEASE BACK Il sale and lease back si compone di due contratti: la vendita e l’affitto; e viene utilizzato soprattutto nel settore alberghiero. I vantaggi di questo contratto sono: - Canoni di leasing sono completamente deducibili mentre gli interessi passivi non completamente, - Vi ricorrono quando non ottengono il mutuo.

I vantaggi del leasing I vantaggi del leasing sono: Dilazionare il pagamento del bene; Alla fine del contratto posso decidere di non diventare possessore del bene cioè di non riscattarlo e iniziare un nuovo contratto con un nuovo bene. Conviene per i beni che vengono utilizzati molto o per i beni che diventano velocemente obsoleti cioè invecchiano dal punto di vista tecnologico.

Il contratto di leasing Il contratto di leasing è caratterizzato da tre fasi: Stipulazione del contratto di leasing, in questa fase l’azienda che da in affitto fa pagare all’azienda utilizzatrice il maxi canone iniziale; L’azienda paga i canoni di leasing mensili/bimestrali/trimestrali; Al momento della scadenza del contratto l’utilizzatore deve effettuare una scelta: Diventare proprietario del bene strumentale pagando il prezzo di riscatto Restituire il bene strumentale e stipulare un nuovo contratto. Il MAXI CANONE INIZIALE è pari al doppio/triplo del singolo canone che l’azienda utilizzatrice pagherà.

L’UTILIZZO DEI BENI STRUMENTALI I beni strumentali rimangono in azienda per diversi anni e concorrono quindi a produrre ricavi per l’intero periodo in cui si possiede il bene strumentale. Proprio per questo il costo storico, che l’azienda sostiene per acquistare il bene, non viene registrato tutto nell’anno in cui entra a far parte dell’azienda ma viene distribuito e quindi registrato nei diversi anni in cui si intende utilizzarlo. L’ammortamento è la quota di costo storico del bene strumentale che viene registrata ogni anno; viene registrato il 31/12.

Come si calcola l'ammortamento? Per calcolare l'ammortamento sono necessari quattro elementi: 1. Valore originale del bene strumentale (costo storico): è il costo che si sopporta per acquisire il bene strumentale; 2. Durata economica: è il tempo che il bene strumentale sarà utile ovvero in grado di produrre ricavi all'azienda. Per prevederla bisogna tener conto: - dell'innovazione tecnologica che rende il bene strumentale obsoleto cioè vecchio dal punto di vista tecnologico, - del suo utilizzo; più lo utilizzo più invecchia. 3. Presunto valore di vendita: il valore del bene strumentale al termine della durata economica; 4. Criterio utilizzato per l'ammortamento: esistono diversi criteri con cui si può calcolare l'ammortamento di un bene strumentale.

Criterio matematico Criterio funzionale Criterio economico Il criterio matematico consiste nell'applicare una formula matematica. Ad esempio nella formula a quote costanti, l’ammortamento si calcola sottraendo al costo storico il presunto valore di vendita e dividendo poi per la durata economica. Criterio funzionale Il criterio funzionale non consiste nell'applicare una formula matematica ma nell'ammortizzare il bene strumentale sulla base di quanto ho utilizzato il bene. Se prevedo di utilizzalo tanto l'ammortamento sarà elevato; i parametri utilizzati sono il chilometraggio e le ore di macchina. Criterio economico Il criterio economico consiste nell'ammortizzare il bene strumentale in base hai ricavi che ha prodotto. Il parametro utilizzato è la quantità di beni prodotti.

Criterio civilistico Quando un’azienda calcola l’ammortamento deve seguire le regole contenute nel codice civile e cioè il criterio civilistico. Lo scopo di queste norme è di impedire le politiche di bilancio. I criteri relativi all’ammortamento sono contenuti nell’articolo 2426 del cod. civile: «Il costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione».

Il codice civile contiene tre parole chiave: L’ammortamento deve essere sistematico: ciò significa che l’ammortamento deve essere effettuato secondo un piano di ammortamento che va seguito per l’intero periodo di utilizzo del bene strumentale. Non è quindi possibile effettuare le politiche di bilancio. Ogni esercizio: l’ammortamento va effettuato in ogni esercizio cioè ogni anno. Questo significa che anche se non utilizzo il bene strumentale devo comunque registrare l’ammortamento previsto dal piano di ammortamento. Residua possibilità di utilizzazione: l’ammortamento va effettuato in base alla residua possibilità di utilizzazione cioè l’ammortamento deve essere calcolato in base alla durata economica. Il codice civile vieta le politiche di bilancio e l’art. 2426 ha questo scopo. L’azienda è libera di adottare il criterio di valutazione che desidera, il codice civile non pone grandi vincoli di scelta alle aziende.

Le politiche di bilancio Le politiche di bilancio sono strategie che influenzano il bilancio, in particolare il conto economico e servono per celare la perdita o ridurre l’utile pagando cosi meno imposte. Un modo per attuare le politiche di bilancio è attraverso l’ammortamento, modificando la durata economica o il presunto valore di vendita. La legge vieta le politiche di bilancio; questo divieto è contenuto nell’articolo 2423 del codice civile. Questo principio afferma che «il bilancio deve essere redatto in modo chiaro, corretto e veritiero». Per CHIARO si intende che il bilancio deve essere comprensibile a chi lo legge; CORRETTO cioè che deve riportare tutte le voci senza alcuna alterazione; VERITIERO cioè deve essere il più possibile vicino alla realtà economica, finanziaria e patrimoniale dell’azienda..

Il reddito d’esercizio: Il reddito d’esercizio è l’utile/ la perdita che viene determinato nel conto economico come la differenza tra ricavi e costi, calcolati secondo le regole del codice civile. Le imprese devono calcolare e pagare ogni anno l’imposta sul reddito rappresentata dall’ IRPEF (nel caso felle società di persone e delle imprese individuali)o dall’ IRES (per le società di capitali). Per calcolare l’imposta bisogna moltiplicare il reddito imponibile per l’aliquota diviso cento. Il reddito imponibile: Il reddito imponibile si calcola applicando al bilancio la legge fiscale, contenuta nel testo unico delle imposte sul reddito (TUIR). Le aziende devono quindi modificare il loro bilancio e il reddito d’esercizio in base alle norme fiscali. Si può dire che il reddito imponibile è uguale al reddito d’esercizio aggiunte o tolte le variazioni previste dalla legge fiscale.

Criterio fiscale Per calcolare il reddito imponibile cioè il reddito su cui si calcola l’imposta sul reddito è necessario redigere il bilancio seguendo le norme previste dal TUIR. Queste norme definiscono anche il criterio fiscale che deve essere seguito dalle aziende per calcolare l’ammortamento. L’art. 102 del TUIR afferma che le aziende devono calcolare l’ammortamento sulla base do coefficienti definiti dal ministero del tesoro in base al tipo di imprese e al tipo di beni da ammortizzare. Le norme fiscali sono estremamente rigide, in quanto non danno possibilità di scelta alle aziende, per impedire le politiche di bilancio.

Il fondo ammortamento Come si registra? Il fondo ammortamento è una passività che misura la riduzione del costo storico a causa dell’uso e dell’innovazione tecnologica. La differenza tra il costo storico e il fondo ammortamento è il valore contabile cioè il valore del bene strumentale che risulta dal bilancio. Il fondo ammortamento non è costante ma aumenta alla fine di ogni anno in quanto il valore del bene strumentale si riduce sempre più con il passare del tempo. Come si registra? Ci sono due modi per inserire il fondo ammortamento nello stato patrimoniale: Metodo a imputazione indiretta: inserire il fondo ammortamento nelle passività; Metodo a imputazione diretta: inserire il fondo ammortamento delle attività con il segno meno.

Relazione tra fondo ammortamento e ammortamento L’ammortamento è la quota di costo del bene strumentale, il fondo ammortamento è la riduzione del valore del bene strumentale. Entrambi dipendono dalla durata economica cioè dall’uso e dall’obsolescenza, questo spiega perché ogni anno il fondo ammortamento aumenta in misura pari all’ammortamento. Il piano di ammortamento Il piano di ammortamento è un prospetto non obbligatorio per legge che riporta le informazioni importanti legate al bene strumentale come: Durata economica; Costo storico; Ammortamento; Fondo ammortamento; Valore contabile.

Dismissione del bene strumentale Per dismissione del bene strumentale si intende eliminazione del bene strumentale dall’azienda e quindi dal bilancio. Dal punto di vista contabile significa eliminare, dalle attività, il costo storico del bene strumentale e, dalle passività, il fondo ammortamento. Ci sono quattro modi per dismettere il bene e sono: CESSIONE A TITOLO ONEROSO; CESSIONE A TITOLO GRATUITO; RADIAZIONE O ROTTAMAZIONE; PERDITA PER DISTRUZIONE O SOTTRAZIONE.

Cessione a titolo oneroso: vendita Premessa: l’azienda prima della vendita possedeva il bene strumentale e quindi aveva aperto due conti di natura patrimoniale: il costo storico e il fondo ammortamento. Quando vende il bene strumentale l’azienda non ha più questi due conti. Di conseguenza tutte le registrazioni che devono essere fatte hanno come obbiettivo quello di chiudere i due conti. Quando si fa la vendita bisogna sempre aprire i due conti di mastro e calcolare il valore contabile al momento della vendita cioè costo storico – fondo ammortamento. La cessione a titolo oneroso è quando l’azienda cede il bene strumentale in cambio di un prezzo.

Minusvalenze e plusvalenze Le MINUSVALENZE sono dei costi e si verificano quando si vende il bene strumentale ad un prezzo inferiore del suo valore contabile. Le PLUSVALENZE sono dei ricavi e si verificano quando si vende il bene strumentale ad un prezzo superiore del suo valore contabile. La differenza tra minusvalenze e plusvalenze ordinarie e straordinarie dipende dalla ragione per cui viene venduto il bene strumentale. Se il bene viene venduto perché è vecchio a causa dell’uso e dell’obsolescenza, l’eventuale minusvalenza o plusvalenza è ordinaria mentre, se il bene viene venduto per una ragione eccezionale o imprevedibile, l’eventuale minusvalenza o plusvalenza è straordinaria.

La radiazione o rottamazione Si rottama un bene strumentale quando il suo valore contabile è pari a zero o prossimo allo zero. Possiamo distinguere due casi: 1. Quando il valore contabile è pari a zero devo solo chiudere il fondo ammortamento del bene strumentale. 2. Quando il valore contabile è prossimo allo zero bisogna aggiornare il fondo ammortamento in modo che il valore contabile risulti pari a zero. Per farlo bisogna registrare la l’ammortamento che si effettua normalmente il 31/12. Successivamente, si chiude il fondo ammortamento.

Sopravvenienze Le sopravvenienze attive/passive sono ricavi o costi causati da eventi straordinari, del tutto imprevedibili ed eccezionali. Per evitare di avere sopravvenienze l’azienda può «auto assicurarsi» contro questi eventi accantonando del denaro in un fondo chiamato FONDO RISCHI E ONERI. Questo fondo viene utilizzato per coprire i costi di natura imprevedibile. Il fondo rischi e oneri esiste per il principio della prudenza contenuto nel codice civile che afferma: «si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio». La registrazione relativa all’accantonamento del fondo rischi e oneri viene fatta il 31/12.

Perdita per distruzione o sottrazione Si verifica quando l’azienda perde la disponibilità del bene strumentale per una causa del tutto straordinaria che non dipende dalla propria decisione o volontà. Come nel caso della vendita, l’obbiettivo delle registrazioni è quello di chiudere i due conti patrimoniali legati al bene strumentale cioè fondo ammortamento e il costo storico. Possiamo distinguere due casi: 1. Quando non c’è il fondo rischi e oneri; 2. Quando l’azienda è stata prudente e c’è un fondo rischi e oneri. 1.Nel primo caso l’azienda registra la sopravvenienza passiva straordinaria. Se è assicurata contro la perdita del bene strumentale, quando l’assicurazione paga si verifica un’entrata causata dall’evento straordinario chiamata sopravvenienza attiva (ricavo). 2.Nel secondo caso l’azienda non registra la sopravvenienza passiva perché ha il fondo rischi e oneri.