SPAGNA, INGHILTERRA E FRANCIA NEL CINQUECENTO Le vicende politiche delle tre monarchie nazionali nell’Europa del Cinquecento
LA SPAGNA DI FILIPPO II Filippo II d’Asburgo viene eletto re di Spagna nel 1556, dopo l’abdicazione del padre Carlo V in seguito alla firma della Pace di Augusta – 1555 - . Dopo la pace di Cateau – Cambrèsis – 1559 – è il re più potente di Europa e il suo potere si estende su alcune delle aree più sviluppate del continente europeo: Paesi Bassi Porto di Anversa Ducato di Milano manifatture tessili e siderurgiche Sicilia e Regno di Napoli produttrici ed esportatori di cereali Spagna e i possedimenti americani afflusso di metalli preziosi dalle miniere d’argento dei territori americani Portogallo, conquistato nel 1580 insieme alle colonie portoghesi nell’America meridionale
CARATTERISTICHE DELLA MONARCHIA SPAGNOLA MOTIVI DI FORZA ACCENTRAMENTO DEL POTERE: l’amministrazione del regno è affidata a vicerè o a governatori e si espleta nei Consigli della Corona DIFESA DELL’ORTODOSSIA RELIGIOSA: il re introduce varie misure repressive, rafforzando l’Inquisizione e perseguitando gli eretici e i moriscos nella convinzione che l’unità religiosa sia il presupposto dell’unità politica
CARATTERISTICHE DELLA MONARCHIA SPAGNOLA MOTIVI DI FORZA POTENZA MILITARE: il re organizza un potente esercito e una formidabile flotta, strumenti efficaci per accrescere il prestigio della Chiesa nella lotta contro gli infedeli, affermare il potere e rafforzare i domini della Spagna in Europa e
CARATTERISTICHE DELLA MONARCHIA SPAGNOLA MOTIVI DI DEBOLEZZA INCAPACITÀ DI RINNOVARSI IN SENSO MODERNO: lo Stato non è capace di sfruttare la ricchezza proveniente dalla miniere americane TASSAZIONE INEFFICACE: lo Stato impone pesanti tasse ai ceti borghesi e popolari, mantenendo privilegi per il clero e l’aristocrazia AGRICOLTURA POCO PRODUTTIVA SCARSO SVILUPPO DEL COMMERCIO, reso ancora più stagnante dopo l’espulsione dei moriscos, una forza economica vivace.
I NEMICI DELLA SPAGNA IMPERO OTTOMANO, sconfitto nella battaglia di Lepanto – 1571 – dalla flotta organizzata dalla LEGA SANTA, alleanza promossa da papa Pio V che unisce Stato pontificio, Venezia, Spagna, Genova e il Ducato di Savoia. PAESI BASSI, ribellatisi nel 1566 per il forte malcontento contro la Spagna a causa della pesante pressione fiscale e dell’opposizione spagnola al calvinismo con l’emanazione di editti, situazione resa ancora più grave da una improvvisa e dura crisi economica. La repressione spagnola è guidata dal duca d’Alba, ma la lotta continua fino alla dichiarazione d’indipendenza delle sette province settentrionali – 1579 - .
INGHILTERRA DI ELISABETTA I Dopo la morte senza eredi di Maria Tudor, detta la Sanguinaria per la dura repressione degli anglicani nel tentativo di ripristinare il cattolicesimo, si apre una fase di lotta per la successione al trono tra Maria Stuart, regina di Scozia e moglie del futuro re della Francia, e Elisabetta, figlia di Enrico VIII ed Anna Bolona. Elisabetta diviene regina d’Inghilterra nel 1558 e il suo regno dura 45 anni: 1558 - 1603
INGHILTERRA DI ELISABETTA I PACIFICAZIONE RELIGIOSA, necessaria a dare solidità al regno inglese. PROGRESSO ECONOMICO ottenuto grazie alla colonizzazione dell’America settentrionale, allo sviluppo dei commerci nell’Atlantico, verso l’India e verso il Mediterraneo. AUMENTO DELLA POPOLAZIONE, con la crescita della borghesia commerciale e agraria. GRANDE FIORITURA DELLA CULTURA, in particolare con William Shakespeare.
LA GUERRA FRA SPAGNA E INGHILTERRA Nel 1585 Elisabetta I invia truppe nei Paesi Bassi a sostegno dei rivoltosi. Nel 1587 la cattolica Maria Stuart viene mandata al patibolo. Filippo II interviene attaccando l’Inghilterra con l’Invincibile Armada. La potente flotta spagnola viene sconfitta dalle navi inglesi, più veloci e più agili, guidate da Francis Drake. Con la vittoria inglese la Spagna prede il predominio dei mari e si avvia ad una fase di declino ed Elisabetta ottiene un altissimo prestigio.
LA FRANCIA DIFFUSIONE DEL CALVINISMO: la religione riformata si diffonde in tutti gli strati della popolazione e trova il sostegno dei nobili e dei grandi signori – conte di Coligny e la famiglia Borbone- che si ribellano per avere l’indipendenza dal re. REGGENZA DI CATERINA DE MEDICI: alla morte improvvisa e senza eredi di Enrico II di Valois la reggenza viene assunta dalla vedova Caterina de Medici che avvia una politica di conciliazione religiosa verso gli UGONOTTI nella convinzione che la coesistenza religiosa porti ad una stabilità politica INDIGNAZIONE DEI CATTOLICI RADICALI: la posizione di apertura di Caterina trova la forte opposizione dei cattolici intransigenti, guidati dal duca Francesco di Guisa.
LA GUERRA CIVILE IL MASSACRO DI VASSY nel 1562 è l’inizio della guerra di religione che porta la Francia in una situazione di caos e violenza. L’episodio più grave è il massacro di ugonotti nella notte di San Bartolomeo – 24 agosto 1572- accorsi a Parigi per il matrimonio di Enrico di Borbone, capo dei calvinisti francesi. La responsabilità della strage cade sul duca Guisa e su Caterina de Medici, che cambia posizione: non più un atteggiamento di apertura verso gli ugonotti, ma una chiusura per impedire al conte Coligny di mettersi in contatto con i rivoltosi dei Paesi Bassi.
LA FINE DELLE GUERRE DI RELIGIONE La corona francese alla morte di Enrico III deve passare a Enrico di Borbone, re di Navarra, leader politico e militare degli ugonotti. Opposizione cattolica attraverso la LEGA CATTOLICA, guidata da Enrico di Guisa: Enrico III viene cacciato dalla capitale dopo lo scoppio di violenti disordini. Enrico di Borbone si elegge re di Francia con il nome di Enrico IV – 1590- e pone la capitale sotto assedio. Intervento esercito spagnolo dai Paesi Bassi: per paura di un’egemonia di Filippo II, Enrico IV si converte al cattolicesimo – 1593- , trovando l’appoggio del popolo francese, stanco delle violenze continue.
Nel 1598 Enrico IV promulga l’EDITTO DI NANTES. Il re concede libertà di culto agli ugonotti, vietando solo il culto pubblico nella città di Parigi; afferma la completa parità giuridica degli ugonotti nei confronti dello Stato, dando loro la possibilità di accedere alle cariche pubbliche dopo un giuramento di fedeltà; concede agli ugonotti 151 piazzaforti rette da governatori protestanti e difese da soldati protestanti