Villa adriana a tivoli
Introduzione Il progetto di Adriano Gli edifici
Introduzione La più grande e la più splendida delle ville imperiali romane sorge a circa 20 km da Roma, su di un basso pianoro a sud della città di Tivoli, una zona all'epoca molto rinomata, e caratterizzata da numerose residenze di famiglie aristocratiche. L'enorme complesso di edifici fu costruito (probabilmente tra il 118 e il 134 d.C.) per volontà dell’imperatore Adriano: personaggio inquieto ed intellettuale, incostante ed avventuroso, amante dei viaggi e della cultura greca, oltre che appassionato di architettura, egli partecipò di persona alla progettazione, ideando probabilmente molti degli edifici. Sorsero così, sparsi in un'area immensa (almeno 120 ettari), numerosi gruppi di costruzioni, disposti in maniera apparentemente casuale -ma in realtà attentamente studiata- e separati da vasti e lussureggianti giardini. Un imperatore filosofo, poeta … architetto. Un imperatore che aveva un sogno: Costruire una villa che trascendesse il tempo.
Il progetto di Adriano Villa Adriana risulta essere la più grande villa mai appartenuta ad un imperatore romano, testimonianza dello straordinario livello raggiunto dall’abilità dell’ d’architettura romana. Con un perimetro di 3 km occupava un’area di almeno 120 ettari, in parte costruiti, in parte sistemati a giardino, non tutti riportati alla luce. La villa sorge sul luogo di una precedente villa repubblicana e diventò il luogo della residenza imperiale . Le sue più antiche costruzioni risalgono alla fine del II sec. a.C. Adriano detestava l'affollamento, la promiscuità, gli intrighi e il caos di Roma, dove risiedette il meno possibile. La costruzione della villa tiburtina iniziò l'anno successivo alla sua ascesa all'impero, e lo accompagnò per il resto della sua esistenza. Amante del bello, Adriano era appassionato di architettura ed intervenne direttamente nel disegno e nella progettazione degli edifici, tanto che della villa non conosciamo gli architetti, mentre sappiamo che egli ne curò personalmente la progettazione e che pretendeva gli fossero sottoposti anche i problemi particolari della realizzazione e dell'ornamentazione. La complessità della residenza rappresentò la complessità della sua personalità, la magnificenza delle costruzioni la sua idea orientalizzante dell'immagine dell'imperatore nel suo tempo.
Gli edifici La villa di Adriano presenta l’aspetto di una vera città con giardini, piscine, fontane, ninfei, portici, bagni caldi e freddi, palestre, un ippodromo,uno stadio, teatri, basiliche e templi, oltre a caserme dei vigili del fuoco e delle guardie imperiali, alloggi per il personale di servizio e anche edifici più suntuosi per gli ospiti di riguardo ed altri di rappresentanza per uso esclusivo della corte e dell’imperatore.
Le grandi e le piccole Terme Le grandi Terme Sono molto vicine alle Piccole e sono di dimensioni maggiori ma meno originali architettonicamente. Qui è possibile trovare gli elementi tipici che costituisco le terme romane: tepidarium, calidarium, frigidarium con piscine per la natatio e la palestra. E’ infatti possibile rintracciare un ambiente rettangolare con pavimentazione a mosaico e davanti un cortile oggi privo di colonne. Le Piccole Terme Questo complesso termale è posto nella zona della villa a Sud. Hanno una forma insolita: la facciata rivolta a Nord è in opera reticolata per cui si evince che fu riutilizzata per volontà di Adriano una costruzione preesistente e presenta tre nicchie. La diversità delle dimensioni delle due Terme indica che diversi dovevano essere i destinatari: ospiti di riguardo e famiglia imperiale per le Piccole Terme, decorate con grande ricchezza e raffinatezza, e Personale addetto alla Villa per le Grandi Terme.
Il Pecile Si tratta di un monumentale quadriportico, delimitante un giardino con grande piscina centrale. La parte settentrionale di cui si conserva il muro di spina era costituito di un doppio portico sui quali poggiavano le colonne oggi scomparse. L’area era pensata come un luogo isolato, ideale per la meditazione in quanto gli alti muri che la racchiudevano impedivano la vista del resto della villa e la isolavano. Le Biblioteche Esse sono situate su un altura artificiale , un tempo destinata ad ospitare un giardino e contenuta da un massiccio muro di contenimento presentante nicchie e una bella scalinata centrale per permettere il collegamento tra due livelli. Sono due edifici affacciati sul cortile delle Biblioteche e collegati da un portico, indicati come Biblioteca Greca e Latina. La Greca presenta tre piani, l’ultimo dei quali dotato di impianto di riscaldamento. Nel piano intermedio non collegato con l’ultimo piano erano custoditi i “preafurnia” cioè l’ingresso delle bocche delle fornaci dove si trovavano locali di servizio. La Biblioteca Latina, a due piani, ha un impostazione simile all’altra.
Il Canopo Costituito da una stretta valle percorsa da un ampio bacino d’acqua, l’edificio è stato interpretato come un richiamo a Canopo(canale che collegava Alessandria all’omonima città situata sul delta del Nilo). Nel colonnato al lato ovest sono situate a posto delle colonne sei statue: 4 cariatidi e 2 Sileni canefori, cioè portatori di canestro. Tra gli intercolumni sono situate copie delle statue simboleggianti Atena,Ares,Hermes, due amazzoni ferite, Artemidia ed Efeso. Il Serapeo A sud il canale di Canapo termina con una piscina rettangolare, dietro il quale si apre un esedra a spicchi concavi. Il ninfeo a esedra è chiamato Serapeo dal tempio di Serapide , situato nella città di Canopo. Le statue rinvenute durante gli scavi sono conservate nell’Antiquarium del Canopo.
Il Teatro Marittimo L’edificio è tra i più noti e suggestivi della villa. E’ costituito da un corpo a pianta rotonda preceduto da un pronao rettangolare del quale restano solo le basi delle colonne. Il colonnato si riflette nelle acque di un canale che circonda un’isola artificiale collegata da due strutture girevoli in legno. I due ponti girevoli si trovavano vicino ai corridoi d’ingresso, fauces, situati esternamente di un atrio curvilineo. Sull’isola lo spazio interno è sfruttato in modo tale da creare una domus con atrio, triclinio, cubicula, latrina e piccole terme. Una residenza in miniatura destinata alla riflessione dell’imperatore che amava nuotava nel canale. L’ edificio è esemplare per quanto riguarda le innovazioni tecniche: l’alternarsi delle linee rette e curve, la particolare altezza della colonne e l’effetto della luce creano un effetto scenografico particolare.
Le cento camerelle Il Tempio di Venere Per superare il dislivello con la valle sottostante fu edificato un complesso sistema di costruzioni, costituite da ambienti contigui e sovrapposti fino a quattro piani. Questo cento camerelle erano abbastanza modeste, chiaramente destinate ad essere abitazioni del personale di servizio,come è testimoniato dalla presenza di latrine; tuttavia alcuni ambienti furono utilizzati anche come magazzini Questi ambienti erano estremamente poveri: il pavimento era di legno, la luce abbastanza scarsa provenendo dall’unica porta-finestra. Il Tempio di Venere Si tratta di un tempietto circolare dorico, affacciato sulla valle di Tempe, che custodiva una copia dell’afrodite Cnidia .Da notare i resti del pavimento realizzato in opera sectile, costituito da una spianata semicircolare su cui si ergeva questo tempietto in asse con l’ingresso ai lati del quale trovavano posto due absidi con fontane.
Realizzato da: Screpanti Sofia & Laudi Federica