SHOCK IPOVOLEMICO ED EMORRAGICO INDICAZIONI ALLA TRASFUSIONE

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Transcript della presentazione:

SHOCK IPOVOLEMICO ED EMORRAGICO INDICAZIONI ALLA TRASFUSIONE

VOLEMIA E VOLUME EMATICO FLUIDI UOMINI DONNE VOLEMIA 600mL/Kg 500mL/Kg VOLUME EMATICO 66mL/Kg 60mL/Kg PLASMA 40 mL/Kg 36mL/Kg ERITROCITI 26 mL/Kg 24mL/Kg

CLASSIFICAZIONE DELLE EMORRAGIE IN BASE ALL’ENTITA’ DELLA PERDITA EMATICA PARAMETRI CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV % di perdita ematica <15% 15-30% 30-40% >40% Frequenza <100 >100 >120 >140 Pressione arteriosa normale normale ridotta ridotta Escrezione urinaria >30 ml/h 20-30ml/h 5-15ml/h <5ml/h Stato mentale ansioso agitato confuso letargico

TRASPORTO DELL’OSSIGENO • Contenuto ematico di O2 CaO2 CaO2 = (1.34xHbxSaO2)+(0.003xPaO2) v.n. 19.7ml/100ml Trasporto O2 nel sangue arterioso DO2 DO2 = Qc x CaO2 x 10 v.n. 520-570 ml/min/m2 Assunzione di O2 dai tessuti VO2 VO2= Qcx 13.4 x Hb x (SaO2-SvO2) v.n.110-160 ml/min/m2 Frazione di estrazione di O2 O2ER O2ER= VO2/DO2 x 100 v.n. 20-30%

CONSEGUENZE DELL' ANEMIA RIDUZIONE DELLA VISCOSITÀ AUMENTO DEL FLUSSO ( legge di Hegen –Poiseuille) AUMENTO ESTRAZIONE DI O2 Trasporto di O2 (DO2 )= Gittata cardiaca x contenuto art. di O2 (CaO2) Consumo di O2 (VO2 )= Gitt. Cardiaca x (CaO2 - CvO2 ) FLUSSO GITTATA CARDICA DO2 (fino Hb 9gr/dl) Con valori di HB<9 gr/dl l’aumento dell’estrazione di O2 non è più sufficiente a mantenere un VO2 costante e l’ossigenazione tissutale comincia a diminuire.

EFFETTI DELL’ANEMIA ISOVOLEMICA PROGRESSIVA SUL DO2 , SU VO2 E SULLA FRAZIONE DI ESTRAZIONE DI O2 (O2 ER)

UN AUMENTO DELL’ESTRAZIONE DI OSSIGENO COSTITUISCE UN INDICE DI IPOPERFUSIONE SISTEMICA E INCREMENTI MASSIMALI DELL’ESTRAZIONE DI OSSIGENO POSSONO ESSERE SEGNO DI SHOCK IPOVOLEMICO SaO2 SvO2 SaO2 –SvO2 Normale >95% >65% 20-30% Ipovolemia >95% 50-65% 30-50% Shock ipovolemico >95% <50% >50%

CURVE DI DISSOCIAZIONE DELL’Hb

COMPOSIZIONE DEI FLUIDI CRISTALLOIDI ENDOVENOSI Fluido Na Cl K Ca Mg Tamponi pH Osmolarità mEq/l (mOsm/l) Plasma 141 103 4-5 5 2 Bicarbonato [26] 7.4 289 NaCl 0.9% 154 5.7 308 NaCl 7,5% 1283 2567 Ringer lattato 130 109 4 3 Lattato [28] 6.4 273 Normosol Plasma-Lyte 140 98 Acetato [27] Gluconato [23] 295

SOLUZIONE FISIOLOGICA…….. Contiene soltanto Na+ e Cl- in quantità equimolari (154 mmol/L di Na+ e 154 mmol/L di Cl-) Ha un PH inferiore rispetto al plasma (5.7 vs 7.4) E’ leggermente iperosmolare rispetto al plasma (308 mOsm/L vs 289 mOsm/L) Si equilibria tra ECF ed ICF, restando come tutti i cristalloidi per 1/3 nello spazio intravascolare (33.3 ml/100 ml infusi)

RINGER LATTATO….. E’ una soluzione polielettrolitica, contiene Na+, Cl-, K+, Ca2+ E’ lievemente iposmolare rispetto al plasma (273 mOsm/L vs 289 mosm/L) Ha un PH superiore alla SF, anche se ancora inferiore a quello plasmatico (6.4 vs 5.7 vs 7.4) Essendo un cristalloide si distribuisce per 1/3 nello spazio vascolare Contiene LATTATO che è una fonte lenta e progressiva di GLUCOSIO e BICARBONATI

RINGER LATTATO….. I DUE PROCESSI CONSUMANO H+ E LASCIANO LIBERO OH- CHE LEGANDOSI A CO2 PRODUCE H2CO3 CHE HA UN EFFETTO TAMPONANTE L’EVENTUALE ACIDOSI

GLUCOSIO?....no grazie L’infusione di SG significa somministrazione di H2O libera (priva di elettroliti), poiché il glucosio è rapidamente metabolizzato dalle cellule L’H2O libera rapidamente si equilibria tra ECF ed ICF, restando nello spazio INTRAVASCOLARE 7.5 ml/100 ml infusi (1/13) Determina IPERGLICEMIA che peggiora un possibile stato di acidosi con formazione di ACIDO LATTICO per metabolismo anaerobio del glucosio, in corso di IPOSSIA (aumenta il rischio di danno cerebrale) L’iperglicemia, determinando glicosuria (glc>150 mg/dl), provoca diuresi osmotica IPOGLICEMIA neonato < 30 mg/dL bambino < 50 mg/dL

CARATTERISTICHE DEI FLUIDI COLLOIDI ENDOVENOSI Fluido Peso molecolare medio (in Dalton) Pressione oncotica Espansione volume plasmatico Emivita sierica Albumina 5% 69000 20 mmHg 0,7-1,3 16 h Albumina 25% 70 mmHg 4,0-5,0 Hetasarch 6% 30mmHg 1,0-1,3 17 gg Pentastarch 10% 120000 40mmHg 1,5 10h Destrano-40 10% 26000 1-1,5 6 h Destrano-70 6% 41000 0,8 12 h

COLLOIDI…… Esistono diversi tipi di colloidi sintetici: gelatine, HESs (derivato dell’amilopectina), destrani Sono costituiti da molecole ad alto peso molecolare, che infuse nel plasma ne espandono il volume, ma vengono metabolizzate ed escrete a livello renale (IR controindicazione relativa) Complicanze più frequenti sono rappresentate da reazioni anafilattoidi e disturbi della coagulazione (si legano al F VIII e Vw) Pochi studi in ambito pediatrico: dose max raccomandata 35 ml/kg/die

SOLUZIONI SALINE IPERTONICHE ALBUMINA E’ l’unico plasma expander non sintetico disponibile Determina 80% della pressione colloidosmotica del plasma Ha un emivita plasmatica di circa 16 ore Un volume di 500 ml di albumina espande il volume plasmatico di 400 ml Dose raccomandata nella correzione dell’ipovolemia è: albumina 5% 1 ml ogni ml di volume da rimpiazzare SOLUZIONI SALINE IPERTONICHE Soluzione ipertonica al 7.55 è una soluzione osmoticamente attiva pertanto induce la migrazione dell’H2O dallo spazio intracellulare all’extracellulare Ogni ml di SF 7.5% espande il volume plasmatico da 2 a 4 ml L’espansione ha una durata molto breve 30 60 minuti e può incrementare la sodiemia

INFLUENZA DI COLLOIDI E CRISTALLOIDI SUL VOLUME EXTRACELLULARE

Legge di Starling

INFLUENZA DELL’EMORRAGIA ACUTA E DELLE INFUSIONI SULL’Hct

UN METODO SEMPLICE PER LA DETERMINAZIONE DEL VOLUME DI FLUIDO NECESSARIO PER LA RIANIMAZIONE Sequenza Descrizione Valutazione del normale vol. ematico (VE) Valutazione della percentuale di perdita del VE (P%) Calcolo del deficit di volume (DV) DV= VE x P% Determinazione del volume di rianimazione (VR) VR sangue int. =DV VR Colloidi =1.5 x DV VR Cristalloidi = 4 x DV

CO2 TELESPIRATORIA

TERAPIA TRASFUSIONALE

Mortalità e morbidità non aumentano se Hb> 7 mg/dl Consensus statement on red cell transfusion: Proceedings of a consensus conference held by the Royal College of Physicians of Edinburgh, May 9-10,1994. Br J Anaesth 73:857,1994 Il decorso perioperatorio è maggiormente influenzato dalla CAUSA piuttosto che dalla GRAVITÀ dell’ANEMIA Irving GA: Perioperative blood and blood component therapy. Can J Anaesth 39:1105, 1992 La trasfusione di globuli rossi concentrati in pazienti critici normovolemici ed anemici non migliora gli indici di ossigenazione tissutale e non ha effetti sulla tonometria gastrica. La correzione non è un supporto utile nei pazienti critici Walsh TS et al.: Does the storage time of transfused red blood cells influence regional or global indexes of tissue oxygenation in anemic critically ill patients? Critical Care Medicine 32(2): 364; 2004

LINEE GUIDA PER IL BUON USO DEL SANGUE Nascono per ottimizzare la gestione degli emocomponenti con lo scopo di evitare o ridurre le trasfusioni negli interventi di chirurgia maggiore programmati Vengono stilati protocolli aziendali basati sulle linee guida internazionali

Fattori che alterano la fisiologica risposta all’anemia isovolemica

LA TRASFUSIONE NON E’ INDICATA Per mantenere il benessere del pz. Per accelerare la guarigione Per espandere il volume intravascolare In un pz. NON SINTOMATICO

LA TRASFUSIONE E’ INDICATA VO2 inferiore a 100 ml/min/m2 Indice di estrazione dell’ossigeno pari a 0.5 in pz con bassa gittata cardiaca

INDICAZIONI ALLA TRASFUSIONE British Journal of Haematology 2001 La trasfusione di GRC non è indicata con Hb > 10 g/dl. La trasfusione di GRC è indicata con Hb< 7 g/dl. 7< Hb< 10 g/dl ?

SANGUE conservato tra 1-6° in CPD INTERO Ht 30-40% GRC Ht 60-80% Hb 23-27 g/dl Hbpost= Hbpre+ (unità trasfusex70/peso)-[(perdite ematichexHbpre)/(pesox70)] VOLUME EMATICO 70 ml/kg

RISCHI DELLA TRASFUSIONE Intossicazione da Citrato Variazioni dell’equilibrio acido-base Diminuzione del 2,3-DPG Iperkaliemia Ipotermia Formazione di microaggregati Reazioni immuno-mediate immunomodulazione emolisi immediata emolisi tardiva reazione alle proteine plasmatiche Problemi infettivi

RISCHIO INFETTIVO INFEZIONI RISCHIO X UNITA’ REFERENCE DI SANGUE Epatite A 1/1000000 Dodd 1994 Epatite B 1/170000 Regan 2000 Epatite C 1/200000 Regan 2000 Hiv <1/2000000 Regan 2000 Parvovirus B19 1/10000 Dodd 1994 Infezioni batteriche 1/500000 Sazama 1990

EMORRAGIA ACUTA MASSIVA Ripristinare il volume circolante 1. Posizionare ago-cannula 14 G 2. Somministrare cristalloidi-colloidi o sangue riscaldati 3. Mantenere PA e Diuresi >30 ml/h 4. Riscaldare il pz

Chiedere aiuto a MEDICO DI GUARDIA MEDICO REPERIBILE ANESTESISTA TRASFUSIONALE Arrestare il sanguinamento CHIRURGIA PRECOCE DIAGNOSI RADIOLOGICA, RADIOLOGIA INERVENTISTICA Indagini di laboratorio EMOCROMO, QE, FIBRINOGENO BIOCHIMICO, EGA, RIPETERE OGNI 4 ORE O DOPO AVER RIMPIAZZATO 1/3 VOLUME PERSO O DOPO INFUSIONE DI EMOCOMPONENTI

UTILIZZA DEVICE PER TRASFONDERE SANGUE RISCALDATO E A RAPIDA INFUSIONE Richiedere sangue EMERGENZA 2 unità 0 NEG non crociato ( Rh POS solo a maschi o donne dopo la menopausa) ABO non crociato se gruppo noto (richiedere gruppo e compatibilità) UTILIZZA DEVICE PER TRASFONDERE SANGUE RISCALDATO E A RAPIDA INFUSIONE

TECNICHE AUTOTRASFUSIONALI Tecniche in cui il paziente “dona sangue” a se stesso ed in caso di necessità riceverà il proprio sangue. Predeposito Emodiluizione acuta preoperatoria Recupero intraoperatorio di sangue

Predeposito Durante le settimane precedenti all’intervento chirurgico, il paziente dona sangue a se stesso. Il sangue raccolto in sacche apposite viene conservato in frigoriferi a temperatura costante (emoteche) e potra’ essere trasfuso al paziente, se sara’ necessario, durante o dopo l’intervento chirurgico.

Predeposito Indicazioni Tecnica Interventi in elezione che prevedono perdite ematiche > 600 ml Tecnica Possono essere eseguiti fino a tre prelievi con intervallo minimo di almeno 3-4 giorni. Devono trascorrere almeno 72 ore tra l’ultimo prelievo e l’intervento

Emodiluizione acuta preoperatoria Consiste nella diluizione di tutti i componenti ematici Si esegue sostituendo una quota della massa ematica con un liquido privo di cellule. Viene definita normovolemica se condotta in maniera tale da mantenere entro limiti fisiologici il volume ematico. Viene definita acuta se eseguita immediatamente prima di un atto chirurgico.

Recupero intraoperatorio Durante gli interventi chirurgici esiste sempre un certo sanguinamento, che viene raccolto aspirando dal campo operatorio. Il sangue così raccolto viene sottoposto a separazione, filtrazione e lavaggio prima di essere reinfuso, ad opera di una macchina (autotrans). Il sangue reinfuso ha un ematocrito leggermente inferiore a quello del paziente al momento della perdita.

INDICAZIONE ALLA TRSFUSIONE DEI COMPONENTI EMATICI PIASTRINE INDICAZIONI < 100000/mm3 disfunzione piastrinica, fans, uremia, Glanzmann’s tromboastenia < 40000/mm3 trasfusione massiva < 20000/mm3 depressione midollare < 10000/ mm3 porpora trombocitipenica idiopatica 1 UNITA’ PIASTRINICA INCREMENTA LA CONTA DI 7500-10000 1 UNITA’ OGNI 10 Kg CONTROINDICAZIONI Porpora trombocitopenica immunomediata Profilassi nelle trasfusioni massive

INDICAZIONE ALLA TRSFUSIONE DEI COMPONENTI EMATICI PLASMA INDICAZIONI Deficit dei fattori della coagulazione Porpora trombotica trombocitopenica Trasfusioni massive DOSE EMPIRICA 5-10 ml/Kg CONTROINDICAZIONI Trattamento dell’ipovolemia Carenze nutrizionali IL PLASMA E’ IL PRODOTTO EMATICO PIU’ UTILIZZATO IN ASSENZA DI INDICAZIONI REALI FACENDO AUMENTARE IL RISCHIO INFETTIVO

Management della severa emorragia

SQUILIBRI DI FLUIDI ED ELETTROLITI Sindromi ipertoniche ed ipotoniche

NaCl 0.9%= 154 mEq/L Na+ + 154 mEq/L Cl- = ATTIVITA’ OSMOTICA La capacità da parte del soluto di richiamare acqua in funzione della concentrazione delle particelle di soluto Per gli ioni monovalenti, l’attività osmotica è equivalente alla concentrazione degli ioni in milliequivalenti. NaCl 0.9%= 154 mEq/L Na+ + 154 mEq/L Cl- = 308 mOsm/L OSMOLARITA’(attività osmotica per volume di soluzione) mOsm/L OSMOLALITA’(attività osmotica per volume di acqua) mOsm/Kg H2O PER I FLUIDI CORPOREI SI CONSIDERANO EQUIVALENTI (il volume di acqua è molto più grande del volume di soluti)

Il Na si considera x 2 perché comprende anche il Cl; TONICITA’ La relativa attività osmotica di due soluzioni separate da una membrana che consente il passaggio dell’acqua ma non quello dei soluti OSMOLALITA’ / OSMOLARITA’ PLASMATICA 2 X Na + Glc/18 + BUN/2,8 = 290 mOsm/L Il Na si considera x 2 perché comprende anche il Cl; Poiché la concentrazione di UREA contribuisce in modesta misura e passa liberamente attraverso le membrane può essere omessa dalla formula IL Na E’ IL PRINCIPALE DETERMINANTE DELL’OSMOLALITA’ DEL FLUIDO EXTRACELLULARE

Il movimento di H2O attraverso i vari compartimenti dipende dalla concentrazione delle particelle OSMOTICAMENTE ATTIVE Il cambiamento della TONICITA’ di due soluzioni produrrà un movimento di H2O dal compartimento a minor osmolarità a quello con maggiore osmolarità LA CONCENTRAZIONE PLASMATICA DI Na+ RISULTA LA PRINCIPALE DETERMINANTE DEI VOLUMI RELATIVI DEI FLUIDI INTRA ED EXTRA CELLULARE

DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA NEI VARI COMPARTIMENTI POTASSIO K+ è il maggior determinante osmotico dell’ICF (140 mmol/L) SODIO Na+ è il maggior determinante osmotico dell’ECF (140 mmol/L)

IL SODIO

IPERNATRIEMIA Concentrazione plasmatica di Na+ > 145 mEq/L PERDITA DI FLUIDO IPOTONICO Si verifica quando si perde più acqua di Na+ (ovvero fluidi con basso contenuto di Na+) INCREMENTO DI FLUIDO IPERTONICO Si verifica quando si somministrano abbondanti quantità di soluzioni ipertoniche: RIANIMAZIONE CON SOL. IPERTONICHE INFUSIONE DI SODIO-BICARBONATO

IPERNATRIEMIA IPOVOLEMICA Perdita di fluidi ipotonici DISIDRATAZIONE IPERTONICITA’ DELL’ECF DISIDRATAZIONE CELLULARE H2O si sposta dall’ICF all’ECF DIURESI con <10 mEq di Na DIARREA (40 mEq Na) VOMITO (55 mEq Na) SUDORE (80 mEq Na) DIURESI DA FUROSEMIDE DIABETE INSIPIDO Questa condizione NON si verifica quando si perdono secrezioni del piccolo intestino e pancreatiche perché hanno una concentrazione di Na+ uguale all’ECF (145 mEq/L)

IPERNATRIEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE ENCEFALOPATIA METABOLICA Edema cerebrale e conseguente aumento della pressione intracranica: Deprssione coscienza Convulsioni Segni neurologici focali

IPERNATRIEMIA IPOVOLEMICA TRATTAMENTO RIMPIAZZARE IL DEFICIT DI VOLUME Può essere guidato dalle pressioni di riempimento cardiaco, dalle variabili cliniche o dal calcolo del rimpiazzo di acqua libera TBW effettiva = TBW normale x (140/Na+ effettivo) 50% Kg DEFICIT = TBW normale – TBW effettiva Il volume dovrebbe essere rimpiazzato lentamente, nell’arco di 48-72 ore, con CRISTALLOIDI: SOLUZIONE SALINA ISOTONICA per evitare L’IPERIDRATAZIONE CELLULARE

SIADH Inappropriata secrezione di ADH Improprio riassorbimento di acqua senza Na+ IPEROSMOLARITA’ URINARIA (> 100 mOsm/kg) + IPOSMOLARITA’ PLASMATICA (< 290 mOsm/kg) Può essere determinata da infezioni, tumori, trauma cranico, ma anche da recenti stress come recenti interventi chirurgici

IPONATRIEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE ENCEFALOPATIA METABOLICA Edema cerebrale e conseguente aumento della pressione intracranica: Deprssione coscienza Convulsioni Segni neurologici focali LESIONI DEMIELINIZZANTI DIFFUSE (MIELINOSI CENTRALE PONTINA) Deriva da una troppo rapida correzione dell’iponatriemia

IPONATRIEMIA TRATTAMENTO La velocità di incremento del Na+ plasmatico NON dovrebbe superare gli 0.5 mEq/L/h La concentrazione finale di Na+ NON dovrebbe essere superiore ai 130 mEq/L CALCOLO DEL DEFICIT DI Na+ DEFICIT mEq = TBW (0.5Xkg)normale – (130-Na+ effettiva) In base al deficit di acqua si può scegliere tra soluzioni ipertoniche NaCl 3% (Na+ 513 mEq/L) o isotoniche NaCl (Na+ 154 mEq/L)

IL POTASSIO

IPOKALIEMIA DA DEPLEZIONE PERDITE RENALI Terapia diuretica Drenaggio nasogastrico Deplezione di magnesio (il Mg facilita il riassorbimento di K+ dai tubuli renali) EXTRARENALI Diarrea

IPOKALIEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE Debolezza muscolare Anomalie all’ECG: onde U prominenti, appiattimento o inversioni delle onde T, prolungamento dell’intervallo QT (segni non specifici) ARITMIE: da sola difficilmente causa aritmie, ma se combinata con deplezione di magnesio o con il trattamento con digitale si potenziano gli effetti proaritmici

IPOKALIEMIA TRATTAMENTO Si somministra CLORURO DI POTASSIO in soluzioni concentrate estremamente iperosmolari (devono essere DILUITE) VELOCITA’ MASSIMA DI RIMPIAZZO 20 mEq/h In ipok+ severe fino a 40 mEq/h Il fabbisogno giornaliero di K+ è di circa 1 mEq/kg

IPERKALIEMIA Pseudoiperkaliemia: emolisi da prlievo Mionecrosi, rabdomilisi (uso succinilcolina, crush syndrome) Trasfusioni massive Acidosi: aumenta il rilascio di k dalle cellule per favorire l’ingresso di H+ (non accertato che l’acidosi lattica e chetoacidosi possano produrre iperk) Insufficienza renale: se il filtrato glomerulare è< a 10 ml/min o se il flusso urinario è < 1 l/die Insufficienza adrenergica Farmaci: digitale, β-bloccanti, diuretici risparmiatori di k

IPERKALIEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE Rallentamento della conduzione elettrica a livello cardiaco Anomalie all’ECG:onda T alta ed appuntita, diminuzione dell’onda P con allungamento dell’intervallo PR ARITMIE: asistolia ventricolare

IPERKALIEMIA TRATTAMENTO MIGLIORAMENTO ELIMINAZIONE DIURETICI DELL’ANSA Furosemide RESINE A SCAMBIO IONICO Sulfonato di poliestere (Kayexalate) EMODIALISI PASSAGGIO INTRACELLULARE INSULINA + Sol. Glucosata 500 ml SG 5% + 15-20 U insulina BICARBONATO DI SODIO LIVELLO DELLE MEMBRANE CALCIO GLUCONATO 10% 10 ml ev in 3 minuti CLORURO DI CALCIO 10% 10 ML EV IN 3 MINUTI Il calcio antagonizza direttamente l’azione del k a livello delle membrane

IL MAGNESIO

Dopo il potassio è il catione intracellulare più abbondante (50-55% localizzato nelle ossa, 1% si trova nel plasma). Solo il 55% del Mg nel plasma è ionizzato, il resto è legato alle proteine plasmatiche o ad anioni bivalenti come fosforo o solfato Serve da cofattore in più di 3000 reazioni enzimatiche La pompa di membrana che genera il gradiente elettrico nei tessuti eccitabili è magnesio dipendente Regola il movimento del calcio all’interno delle cellule muscolari lisce

Rappresenta l’anormalità elettrolitica più sottodiagnosticata IPOMAGNESIEMIA Mg sierico < a 1.5 mEq/L Rappresenta l’anormalità elettrolitica più sottodiagnosticata TERAPIA DIURETICA: i diuretici dell’ansa, furosemide, inibendo il riassorbimento di Na interferiscono con il riassorbimento di Mg ANTIBIOTICI: aminoglicosidi, amfotericina DIGITALE: sposta il Mg all’interno delle cellule ALCOLISMO: malnutrizione DIARREA CRONICA DIABETE: perdita nelle urine per glicosuria

MANIFESTAZIONI CLINICHE IPOMAGNESIEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE ARITMIE: facilita la depolarizzazione delle cellule promuovendo le TACHIARITMIE, in particolare alla TORSIONE DI PUNTA (tachicardia ventricolare polimorfa) MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE: alterazioni coscienza, convulsioni, tremori, iperreflessia DEPLEZIONE ELETTROLITICA: spesso la deplezione di Mg è accompagnata alla deplezione ddi altri elettroliti, in particolare potassio, calcio e fosfato

IPOMAGNESIEMIA 1 mEq/kg in 24 ore TRATTAMENTO La preparazione ev è il SOLFATO DI MAGNESIO MgSO4 1 gr MgSO4 contiene 8 mEq di Mg elementare Sono soluzioni altamente iperosmolari, pertanto devono essere diluite 1 mEq/kg in 24 ore E’ importante la somministrazione in infusione continua Soltanto nelle ipoMg molto gravi si possono infondere 2 gr ev in 3 minuti

IPERMAGNESIEMIA Mg sierico > a 3.5 mEq/L EMOLISI INSUFFICIENZA RENALE: con clearance < 30 ml/min CHETOACIDOSI DIABETICA IPERPARATIROIDISMO

MANIFESTAZIONI CLINICHE IPERMAGNESIEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE E’ un CALCIO ANTAGONISTA fisiologico per cui le conseguenze principali sono dovute principalmente a questo antagonismo soprattutto a livello del sistema cardiovascolare ARITMIE:conduzione atrio ventricolare prolungata, blocco atrio ventricolare completo, arresto cardiaco MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE: alterazioni coscienza, iporeflessia

IPERMAGNESIEMIA EMODIALISI CALCIO GLUCONATO: in attesa della dialisi TRATTAMENTO EMODIALISI CALCIO GLUCONATO: in attesa della dialisi

IL CALCIO

E’l’elettrolita più abbondante del corpo umano, /½ kg in un adulto medio di 70 kg), il 99% è localizzato nelle ossa CALCIO PLASMATICO 50% legato alle proteine plasmatiche (80% legato all’albumina) 40-45% ioni liberi – fisiologicamente attivi 5-10% legato in anioni come fosfati e solfati ACIDOSI Diminuisce il legame del calcio all’albumina Ca++ ALCALOSI Aumenta il legame del calcio all’albumina Ca++

Ca++ ionizzato < 1.09 mmol/L IPOCALCEMIA Ca++ ionizzato < 1.09 mmol/L Ca sierico < 8.5 mg/dl DEPLEZIONE DI Mg: inibisce la secrezione di paratormone e ne riduce la risposta SEPSI: non nota la patogenesi TRASFUSIONI DI SANGUE: legame del calcio al citrato utilizzato come conservante del sangue FARMACI: eparina, teofillina, aminoglicosidi, cimetidina INSUFFICIENZA RENALE: per alterata conversione della vitamina D a livello renale e per ritenzione di fosfati PANCREATITE ACUTA

MANIFESTAZIONI CLINICHE IPOCALCEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE IPERREFLESSIA: segno di Chvostek (non specifico), segno di Trousseau (non sensibile) CONVULSIONI GENERALIZZATE TETANO CARDIOVASCOLARI: ipotensione, diminuzione della gittata cardiaca, attività ventricolare ectopica

IPOCALCEMIA 1 mg/kg/h TRATTAMENTO Le preparazioni ev sono il CLORURO DI CALCIO 10% ( 1 fiala contiene 13.6 mEq = 272 mg di Ca++) e il CALCIO GLUCONATO 10% (1 fiala contiene 4.6 mEq = 90 mg di Ca++ , minore Osm) Sono soluzioni altamente iperosmolari, pertanto devono essere diluite ed infuse alla velocità di: 1 mg/kg/h dopo un bolo iniziale di 200 mg di Ca++ elementare E’ importante la somministrazione in infusione continua

Ca++ ionizzato > 3.5 mmol/L Ca sierieco totale > 14 mg/dl IPERCALCEMIA Ca++ ionizzato > 3.5 mmol/L Ca sierieco totale > 14 mg/dl La sua incidenza è molto bassa: < 1% nei pazienti ospedalizzati IPERPARATIROIDISMO NEOPLASIA MALIGNA FARMACI: diuretici tiazidici, litio

MANIFESTAZIONI CLINICHE IPERCALCEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE GASTROINTESTINALI: nausea, vomito, costipazione, ileo, pancreatite RENALI: poliuria, nefrocalcinosi NEUROLOGICHE: confusione e depressionedella coscienza fino al coma CARDIOVASCOLARI: ipotensione, accorciamento QT

IPERCALCEMIA TRATTAMENTO + IDRATAZIONE CON SF: la calciuria elevata provoca una diuresi osmotica FUROSEMIDE: per promuovere l’escrezione urinaria di calcio CALCITONINA: inibisce il riassorbimento osseo 4U/kg ogni 12 ore IDROCORTISONE PAMIDRONATO: è un bifosfonato che inibisce il riassorbimento osseo +

IL FOSFORO

Un adulto medio di 70 kg ha dai 500 agli 800 g di fosforo: l’85% è localizzato nelle ossa, il 15% si trova nei tessuti molli (la maggior parte è contenuto in molecole organiche come i fosfolipidi e le fosfoproteine)

PO43- ionizzato < 0.8 mmol/L IPOFOSFATEMIA PO43- ionizzato < 0.8 mmol/L PO43- sierico < 2.5 mg/dl

IPOFOSFATEMIA CARICO DI GLUCOSIO: il pasaaggio di glucosio all’interno delle cellule è accompagnato da un analogo passaggio intracellulare di fosforo. Osservabile in corso di rialimentazione in pazienti alcolisti, malnutriti, debilitati ALCALOSI RESPIRATORIA: aumenta il PH intracellulare con incremento della glicolisi e introito aumentato di glucosio e di fosforo Β2 AGONISTI: promuovono il passaggio del fosforo dentro le cellule FARMACI: assunzione di composti che legano il fosforo, come alluminio, sucralfato CHETOACIDOSI DIABETICA: perdita renale di fosforo per diuresi osmotica da glicosuria

IPOFOSFATEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE Alterata produzione di energia in tutte le cellule aerobiche DEBOLEZZA MUSCOLARE

IPOFOSFATEMIA TRATTAMENTO La somministrazione di fosforo avviene con la nutrizione enterale o parenterale, sottoforma di lipidi Esistono formulazioni per os, ma provocano diarrea che ne limita l’uso

Alterata escrezione dovuta ad insufficienza renale IPERFOSFATEMIA Alterata escrezione dovuta ad insufficienza renale

MANIFESTAZIONI CLINICHE IPERFOSFATEMIA MANIFESTAZIONI CLINICHE Formazione di complessi insolubili di calcio-fosfato che si depositano nei tessuti molli

IPERFOSFATEMIA Chelanti del fosfato: calcio acetato Emodialisi TRATTAMENTO Chelanti del fosfato: calcio acetato Emodialisi