I regni romano-barbarici
Le invasioni delle diverse popolazioni barbariche, trovarono tra il III ed il V secolo, un accordo con le autorità romane fino a giungere ad una integrazione tra le diverse etnie.
Quando nel 476 Odoacre depone Romolo Augustolo invierà le insegne imperiali a Costantinopoli, per far capire di voler governare in nome dell’imperatore d’Oriente Zenone.
Odoacre verrà poi sconfitto dal re dei Goti Teodorico (493), giunto in Italia per ristabilire l’autorità imperiale. « Teodorico era un uomo di grande distinzione e di buona volontà verso tutti e governò per trentatré anni. Per trent'anni l'Italia godette di tale buona fortuna che i suoi successori ereditarono la pace, poiché qualunque cosa facesse era buona. Egli governò così due stirpi, i romani e i goti, e- sebbene fosse un ariano- non attaccò mai la religione cattolica, organizzò giochi nel circo e nell'anfiteatro, sicché infine dai romani fu chiamato Traiano o Valentiniano, i cui tempi prese a modello; e dai goti, per il suo editto col quale stabiliva la giustizia, egli fu considerato sotto ogni punto di vista il loro re migliore » (Uno storico latino) Il mausoleo di Teodorico a Ravenna
I Longobardi invece, guidati da Alboino, si insediarono in Italia nel 568 e fino all’VIII sec. contesero il dominio sull’Italia all’Impero bizantino, cioè fino alla sconfitta, nel 774, da parte di Carlo Magno.
Ciò che favorì l’affermazione dei Franchi nella Gallia fu la precoce conversione del loro re, Clodoveo, avvenuta nel 496. Tale fatto determinò la loro integrazione col mondo gallo-romano e li distinse dagli altri popoli germanici che mantennero la loro fede ariana.
I Vandali invece continuarono a professare l’arianesimo, determinando così la scarsa integrazione con le popolazioni locali, e la fragilità del loro regno, che ebbe infatti breve durata e si concluse con l’intervento dell’imperatore Giustiniano (534).