Corso per Tecnico Superiore Retail e Marketing Intelligence

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Corso per Tecnico Superiore Retail e Marketing Intelligence Civitanova Marche 12-14 Dicembre 2011 MODULO TECNICA COMMERCIO INTERNAZIONALE Il PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DEL COMMERCIO iINTERNAZIONALE Le sorti del DOHA ROUND PIER ALBERTO CUCINO

Storia del processo di liberalizzazione del Commercio Internazionale Il processo di liberalizzazione del commercio internazionale, fattore essenziale per l’avvento della globalizzazione, è iniziato alla fine della 2° guerra mondiale Il 30 ottobre 1947, 23 paesi firmano a Ginevra il GATT (General Agreement of Tariffs and Trade) per creare una sistema multilaterale finalizzato alla progressiva liberalizzazione del commercio internazionale, ovvero la rimozione delle barrriere tariffarie e non poste dai vari Paesi Il GATT era un accordo, non un’organizzazione internazionale, tanto che i paesi erano parti contraenti e non paesi membri Dal 1948 al 1994, il GATT è stato l’ambito nel quale i sono state negoziate e poi applicate le norme di regolamentazione del commercio internazionale In particolare, nel corso dei decenni, sono stati regolamentati i rapporti tra Stati Uniti e Comunità Europea/Unione Europea, e gli altri Paesi a economia di mercato partecipanti al GATT

Il principio base del GATT Principio Base: clausola della nazione più favorita: Art. 1: “Tutti i vantaggi, favori, privilegi, o immunità, concessi da una Parte contraente a un prodotto originario da ogni altro Paese, o a esso destinato, sranno estesi immediatamente e senza condizioni, a tutti i prodotti congeneri, originari del territorio di ogni altra Parte contraente, o a esso destinati.”

I rapporti tra GATT e Comunità Europea/Unione Europea art 113 del Trattato di Roma istitutivo della Comunità Europea del 25 marzo 1957 – modificato dal Trattato di Maastricht istitutivo dell’Unione Europea del 7 febbraio 1992 – regola nel diritto comunitario i rapporti con il GATT, con competenza esclusiva dell’UE nella politica commerciale: “la poltica commerciale comune è fondata su principi uniformi, specialmente per quanto concerne le modificazioni tariffarie, la conclusione di accordi tariffari e commerciali, l’uniformazione delle misure di liberalizzazione, la politica di esportazione nonché le misure di difesa commerciale, tra cui quellle da adottare in casi di dumping e di sovvenzioni….. “Qualora si debbano negoziare accordi con uno o più Stati o organizzazioni internazionali, la Commissione presenta raccomandazioni al Consiglio Europeo, che l’autorizza ad aprire i negoziati necessari …i negoziati vengono condotti dalla Commissione….”

I negoziati in ambito GATT I cicli di negoziati del GATT vengono definiti “Round”: ogno Round ha segnato un progresso del processo di liberalizzazione del commercio internazionale; dal 1948 ad oggi 9 Round di negoziati: 1948: Geneva Round: entrata in vigore del GATT – riduzione delle barriere tariffarie prodotti specifici 1949: Annecy Round: riduzione delle barriere tariffarie prodotti specifici 1951: Torquay Round: riduzuìione delle barriere tariffarie prodotti specifici – strategie GATT nei confronti dei PVS contraenti 1960-61: Dillon Round: riduzione delle barriere tariffarie prodotti specifici 1964-67: Kennedy Round: riduzione GENERALE delle barriere tariffarie – misure antidumping (poi respinte da Congresso USA) 1973-1979: Tokio Round: riduzione barriere non tariffarie – riduzione barriere tariffarie beni manufatturieri 1986-1994: Uruguay Round: Creazione del OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO – Ginevra) – riduzione delle barriere tariffarie, dei sussidi all’exp, servizi, rafforzamanto proprietà intellettuale, disciplina delle controversie internazionali, Dal 2001: Doha Round: liberalizzazione del commercio di prodotti industriali, agricoli e dei servizi

URUGUAY ROUND Ad oggi è il Round più importante, con la partecipazione di ben 123 paesi, terminato il 15 aprile 1994 non solo con la creazione del OMC/WTO, ma anche con la ratifica di 3 accordi di grande importanza, che definiscono i principi generali nel campo del commercio e tariffe su prodotti e servizi e della proprietà intellettuale: GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) :accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio GATS (General Agreement on Trade in Services): Accordo generale sul commercio di servizi TRIPS: (Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights): Aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale)

I seguiti dell’URUGUAY Round Ratifica tra paesi partecipanti di numerosi accordi ( circa 50) su settori specifici Merci: impegni dei paesi all’accesso ai loro mercati dei prodotti esteri in relazione alle tariffe doganali applicate Prodotti agricoli: impegni dei paesi in relazione alla limitazione dei prezzi e delle quote di importazione Servizi: nell’ambito del GATS, impegni dei paesi relativi a servizi ( inseriti in una lista di eccezioni) per cui viene dichiarata la non applicazione della clausola della nazione più favorita.

il progresso “strutturale” del processo di liberalizzazione Nel GATT vi era un articolato sistema di quote import-export e di sussidi; Con il WTO e i nuovi accordi dell’Uruguay Round quote e sussidi vengono eliminati : unica limitazione consentita: barriere tariffarie e riduzione progressiva dei sussidi all’exp Brevetti: approvazione di 2 articoli su importazione forzata e registrazione parallela: diritto dei paesi con carenze finanziarie ad importare senza pagamento di copyright o in caso di rifiuto dei proprietari del brevetto a produrre senza pagamento di royalties i prodotti/servizi necessari: es.: produzione di farmaci ad alto costo e brevettati , al di sopra delle capacità economiche del paese

WTO (World Trade Organization) A differanza del GATT, che è un accordo, il WTO è un’organizzazione internazionale con sede a Ginevra che opera dal 1 gennaio 1995 153 paesi membri e 30 paesi osservatori che rappresentano il c.a. il 97% del commercio mondiale di beni e servizi Il WTO sostituisce il GATT, come strumento di regolamentazione e liberalizzazione del commercio internazionale ed ha recepito gli accordi GATS e TRIPS, con l’obiettivo di farli progredire Quindi “mission” del WTO più ampia del GATT: abolizione e/o riduzione delle barriere tariffarie e non tariffarie al commercio internazionale , relative a merci, servizi e protezione della proprietà intellettuale

Stuttura del WTO Conferenza dei Ministri , composta dai rappresentanti di tutti gli Stati Membri: prende decisioni circa tutti gli aspetti degli accordi multilaterali conclusi Consiglio Generale, composto anch’esso da rappresentanti degli Stati: esercita le funzioni della Conferenza dei Ministri, tra una riunione e l’altra di quest’ultima; esercita funzioni di conciliazione per la soluzione delle controversie Il Consiglio Generale ha funzioni di indirizzo nei confronti di: Consiglio per lo Scambio di Merci, sovrintende all’applicazione degli accordi relativi allo scambio di merci Consiglio per gli Scambi di Servizi, sovrintende all’applicazione dell’accordo GATS Consiglio TRIPS (proprietà intellettuale) Comitati specifici commercio e sviluppo – restrizioni per motivi di bilancia dei Pagamenti–bilancio, finanze e amministrazione Segretariato, diretto da un Direttore Fgenerale,: il DG è responsabile delle funzioni amministrative , a fronte delle funzioni politiche, a cura dellla Conferenza e del Consiglio Generale

WTO: funzioni: 1. negoziazione delle normative sul commercio internazionale Opera con il criterio del Consensus e non con quello di un voto per paese: non necessaria unanimità, è sufficiente l’assenza di opposizone manifesta da parte di Stati membri Vantaggio del Consensus: stimolo all’adozione di decisioni largamente condivise Svantaggi del Consensus: allungamento dei tempi decisionali e ricorso a linguaggio dei testi degli accordi che per motivi di compromesso possono prestarsi ad interpretazioni differenti Il processo di liberalizzazione del commercio internazionale è una lunga esperienza di stop & go: a lunghi momenti di stallo dei negoziati hanno fatto seguito dal dopoguerra ad oggi accordi che hanno segnato grandi progressi nel processo di liberalizzazione

WTO funzioni: 2. risoluzione delle controversie internazionali Il WTO costituisce il “ foro competente” per risolvere le controversie commerciali tra i paesi, ad esempio le “guerre” commerciali tra USA ed UE: un paese che ritiene di essere stato danneggaito dalla politica commerciale un altro paese membro può fare ricorso al WTO Il WTO giudica ed emette decisioni in merito a tali controversie,ma non dispone di poteri per far rispettare tali decisioni In caso di mancato rispetto delle decisioni WTO da parte dei paesi “soccombenti”, il WTO può autorizzare misure di ritorsione da parte del paese ricorrente, ma ciò può rivelarsi inefficace in via pratica: i paesi più sviluppati possono non tener conto dei ricorsi dei paesi in via di sviluppo che non hanno gli strumenti per applicare efficaci misure di ritorsione Esempio: la controversia Brasile-USA DS267 iniziata nel 2002 e che ha coinvolto altri 16 paesi come terze parti interessate, a seguito della quale il WTO ha dichiarato illegali i sussidi del governo USA ai produttori nazionali di cotone Marzo 2010: Brasile notifica la decisione di applicare misure ritorsive, ovvero la sospensione di alcune concessioni e obbligazioni nei confronti degli USA in base all’accordo GATT del 1994 sottoforma di maggiori tariffe doganali di vari prodotti importati dagli USA e la sospensione di alcune concessioni ed obbligazioni in base agli accordi GATS e TRIPS Agosto 2010: USA e Brasile informano di aver creato una “Struttura per la una soluzione condivisa della l controversia del cotone nell’ambito WTO.Tale struttura crea un meccanismo di consultazioni bilaterali, è attualmente operativa ed il Brasile ha acconsentito di non applicare le misure ritorsive nel periodo di attività di tale struttura.

La controversia DS267 Brasile-USA sul cotone 16 paesi: Argentina, Australia, Benin, Canada, Ciad, Cina, Taiwan, UE, India, Nuova Zelanda, Pakistan, Paraguay, Venezuela, Bolivia, Giappone, Thailandia. Settembre 2002: controversia sollevata da Brasile davanti a WTO Settembre 2004: “primo grado” a favore del Brasile Marzo 2005: appello richiesto dagli USA di nuovo sostanziamente a favore del Brasile Aprile 2005: affermazione degli USA dell’intendimento di rispettare la decisione WTO Agosto 2006: richiesta del Brasile per la costituzione di una Commissione di Conformità per obbligare gli USA al rispetto della decisione WTO Dicembre 2007: la Commissione di Conformità stabilisce il mancato rispetto di alcune delle obbligazioni assunte in sede WTO da parte degli USA, ovvero che i sussidi hanno favorito i produttori USA , causando un danno all’analogo settore in Brasile e gli USA non hanno preso le misure necessarie per rimuovere i sussidi , ma al contempo afferma che non vi è una conferma che tali sussidi abbaino portato ad un incremento della quota mondiale di mercato degli USA nel settore. Giugno 2008: nuova decisione in appello richiesto dagli USA contro decisone della Commissione di Conformità e nuova conferma sostanziale della decisione contraria agli USA. Agosto 2008: richiesta di riavvio di procedura arbitrale da parte del Brasile che consente misure ritorsive nei confronti degli USA Novembre 2009: Brasile richiede autorizzazione ad applicare decisioni arbitrali im materia di misure ritorsive Marzo 2010: Brasile notifica la decisione di applicare misure ritorsive, ovvero la sospensione di alcune concessioni e obbligazioni nei confronti degli USA in base all’accordo GATT del 1994 sottoforma di maggiori tariffe doganali di vari prodotti importati dagli USA e la sospensione di alcune concessioni ed obbligazioni in base agli accordi GATS e TRIPS Agosto 2010: USA e Brasile informano di aver creato una “Struttura per la una soluzione condivisa della l controversia del cotone nell’ambito WTO”.Tale struttura crea un meccanismo di consultazioni bilaterali, è attualmente operativa ed il Brasile ha acconsentito di non applicare le misure ritorsive nel periodo di attività della struttura

La situazione attuale del processo di liberalizzazione: il DOHA ROUND È iniziato nel 2001 ed è dedicato alla liberalizzazione del commercio di prodotti industriali, agricoli e dei servizi In 10 anni il Round è stato caratterizzato da una situazione di stallo, a causa dell’ assenza di un’intesa su tali temi che dividono i paesi avanzati da un lato ed i paesi emergenti ed in via di sviluppo dall’altro: i primi chiedono una riduzione delle tariffe doganali sui loro prodotti industriali applicate dai PVS; questi ultimi chiedono in contropartita una riduzione dei sussidi a favore dei prodotti agricoli nei paesi avanzati Negli anni 2000, il processo di liberalizzazione multilaterale in sede WTO è stato quindi sostitutito da accorsi bilaterali tra Stati: es: accordi di associazione dell’Unione Europea con singoli Paesi in via di Sviluppo; In realtà ai fini dello sviluppo del processo di liberalizzazione generale, l’approccio bilaterale dovrebbe INTEGRARE, non SOSTITUIRE quello multilaterle C’’è oggi spazio per uno sbocco positivo del DOHA ROUND?

2011: l’anno del DOHA ROUND? 1 Negli ultimi anni il Doha Round ha risentito inoltre delle differenti priorità del governo USA: l’Amministrazione Obama aveva bisogno di tutti i voti del Partito Democratico per far approvare i provvedimenti più importanti (es. “storica” riforma sanitaria) dal Congresso USA; molti esponenti di tale partito non sono favorevoli al processo di liberalizzazione; Dopo le elezioni al Congresso e la vittoria dei Repubblicani, Obama ha fatto scattare il “PIANO B”: puntare a sbloccare il DOHA Round per rilanciare il processo multilaterale guidato dagli USA e favorire un rilancio dell’occupazione nel settore industriale

2011: l’anno del DOHA ROUND? 2 Il nuovo atteggiamento degli USA non è l’unico fattore che sembrava in grado di superare lo stallo, gli altri fattori importanti sono: prezzi agricoli sono elevati , per cui i paesi avanzati potrebbero accettare riduzione dei sussidi al settore agricolo I paesi emergenti anni (Cina, India, Brasile, Russia, Turchia, ecc) sono in forte crescita economica e potrebbero accettare di ridurre le barriere doganali esistenti a protezione delle loro industrie A fine 2010, dopo il G20 di Seoul, costituito un “gruppo di alto livello di esperti in commercio” (Germania, Regno Unito, Indonesia, Turchia)

La prospettiva per l’accordo entro il 2011 sembra tramontata 2011: l’anno del DOHA ROUND? 3 Il periodo per il possibile accordo era la prima metà del 2011: per arrivare all’esame del Congresso USA entro l’estate ed evitare di essere rimandato dall’inizio della campagna per le elezioni presidenziali del 2012 Il rallentamento dell’economia mondiale nel corso dell’anno ha influito negativamente sulle sorti del DOHA ROUND La prospettiva per l’accordo entro il 2011 sembra tramontata potrebbe essere il fallimento definitivo del DOHA ROUND, visto che l’agenda dei negoziati, creata nel 2001 in un mondo molto differente da quello attuale, potrebbe non essere più attuale e praticabile nel prossimo futuro i paesi emergenti sono divenuti molto più importanti e hanno sufficiente potere contrattuale per richiedere un tavolo di negoziati più in sintonia con il loro maggiore potere

Alternativa è nuovo rinvio Ultimi sviluppi per evitare il fallimento del DOHA ROUND (Rapporto ICE 2010-2011) Consenso a concludere accordo con un impegno unico (single undertaking) accordo ristretto su alcuni temi specifici meno problematici (es. Trade Facilitation) e più connessi ai Paesi in via di Sviluppo Ipotesi di accordo di “early harvest” (raccolto anticipato) su alcuni temi in occasione della conferenza ministeriale del 15/17 dicembre Alternativa è nuovo rinvio

I costi dell’eventuale fallimento del DOHA ROUND aumento unicamente degli accordi bilaterali Nord –Sud, affermazione del “regionalismo del XXI secolo” mondo dominato dalle tradizionali (USA, UE) e nuove potenze (Cina, India, Brasile) regresso della cooperazione internazionale in molti settori impossibilità del WTO di dedicarsi alle liberalizzazioni di nuova generazione: nuove regole per disciplinare circolazione di beni, servizi, tecnologie e personale specializzato