La botanica pratica di Alessandro Manzoni

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Transcript della presentazione:

La botanica pratica di Alessandro Manzoni Lezione di Augusto Pirola. Sondrio 5 marzo 2012 Alessandro Manzoni 1785 – 1873 Letterato (scrittore e poeta) I campi di interesse nell’ambito della “botanica” Paesaggista Botanico Agricoltore e giardiniere Linguista della botanica

Paesaggista 2\dia nascosta L'opera maggiore e più nota (il romanzo I promessi sposi) contiene descrizioni di luoghi che comunemente si definiscono “paesaggi” Il romanzo del Manzoni è fondato su tre princìpi: 1. Il vero come soggetto: veri luoghi e veri eventi storici ricostruiti 2. L’utile per lo scopo: l’opera deve educare l’uomo ai valori etici 3. L’interessante come mezzo: argomento legato alla realtà contadina e operaia. (Da it.wikipedia.org/w/index.php?title=I_promessi_sposi). Come intendere il paesaggio? Francia, sec. XIV “Paysage” (it. paesaggio, panorama)  “vista panoramica” Dall’Ottocento: “una porzione del territorio considerata da un punto prospettico e descrittivo, con valutazione estetica o artistica”  Paesaggi pittorici, letterari  Paesaggi geografici (globali)  Paesaggi tematici (geologici, botanici, antropici ecc.), per la prevalenza di un tema descrittivo. Definizione sintetica attuale: “Un tratto di territorio giudicato dall’uomo”.

I luoghi e gli uomini. “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene ininterrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli … …il ponte che congiunge le due rive, in cui il lago cessa e l'Adda ricomincia …” (Prom.Sposi, Cap. I) La fuga notturna da Pescarenico “Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ...” (Prom. Sposi, Cap. VIII)

Il paesaggio e l’uomo che lo abita: l’innominato. Il castello dell’Innominato. Illustrazione di Francesco Gonin, nell’ediz. 1840. “Il castello dell’innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da una aspra giogaia di monti … congiunto ad essa da un mucchio di massi e di dirupi …” “… Era grande, bruno, calvo; bianchi i pochi capelli che gli rimanevano; rugosa la faccia … il lampeggiar sinistro degli occhi …”

Il passaggio dell’Adda fatto da Renzo Renzo raggiunge l’Adda di notte. “… arrivò dove la campagna moriva in una sodaglia sparsa di felci e di scope. Gli parve un … argomento di fiume vicino … … né un gelso, né una vite, né altri segni di coltura umana …” “… si trovò tra macchie più alte, di pruni, di quercioli, di marruche …” [attraversa un bosco] “… cominciò a sentire un rumore, un mormorío d’acqua … è l’Adda! – Fu il ritrovamento di un amico …” All’alba Renzo torna alla riva dell’Adda, sotto “… quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, …” [ma Renzo] “… badava alla sua strada … “ L’osservatore, Renzo, non vede tutto il paesaggio, ma solo il suolo che deve percorrere.

Paesaggi visti e descritti da Manzoni 6\dia nascosta Paesaggio percorso da Manzoni. 1827 da Genova a Livorno “… una vista quasi perpetua del mare e di bei monti, fra aranci, lauri, ulivi, fichi, viti, bei paeselli, una vera delizia…” 1856 verso Viareggio dalla figlia Vittoria “…Da Genova a Sestri dove s’entra nei monti, si passa sempre per un bagno di verdura: pini marittimi, ulivi, fichi, leandri, agave e vigne, campi, e orti…” Esempio di paesaggio rurale o vegetale in quanto descritto per l’evidenza delle piante mediterranee. Ha un interesse particolare per le coltivazioni: chiara azione umana inserita o sovrapposta alla natura. Manzoni riconosce l’elemento umano nel paesaggio mediante le piante (alberi) coltivate.

Un quadro delle conoscenze botaniche di Manzoni Paesaggi Sintesi di conoscenze di flora spontanea lombarda, di specie arboree dominanti che caratterizzano il paesaggio Conoscenze sulle esigenze delle piante [ecologia, fisiologia] Piante agricole: coltivate e infestanti (le “erbacce”) Parchi e giardini: la curiosità per le specie esotiche Il problema della denominazione delle specie (“nomenclatura botanica”) Quali fonti hanno dato a Manzoni queste nozioni?

Le basi culturali di A. Manzoni A 18 anni, interessi per le scienze, in particolare botanica e agricoltura, con riferimenti a Virgilio (Georgiche). Sismondi S. - Tableau d'agriculture toscane 1801. Testo di orientamento. Precondizioni al periodo di attività del Manzoni (‘700) Illuminismo: lotta all’ignoranza Sviluppo delle scienze (chimica, fisica, botanica) cercano campi di applicazione Enciclopedia: Diderot e D’Alembert Raccolgono, ordinano e diffondono le conoscenze disponibili Agricoltura: Montesquieu (teoria), Voltaire (gestisce le sue terre) Milano: Pietro Verri e Cesare Beccaria scrivono sull’economia agraria La botanica diventa una scienza di moda (collezioni di piante rare) L’agricoltura assume un ruolo socio-politico Nel tempo di Manzoni (‘800) Repubblica Italiana, Regno d’Italia (1802-1814) (Orti Botanici nei licei,Economia rurale e Orto agrario all’Università di Pavia (dall’illuminismo (teorico) al positivismo (pratico) La botanica applicata continua anche dopo la restaurazione (1815) A Milano Rivista “Biblioteca agraria” (1826-1844)

La vigna di Renzo e le erbacce. “ … E andando passò davanti alla sua vigna; e già dal di fuori poté subito argomentare in che stato la fosse. … se qualcosa si vedeva, era tutta roba venuta in sua assenza … povera vigna! ortiche* Urtica dioica felci Pteridium aquilinum logli* Lolium temulentum o L. multiflorum gramigne Cynodon dactylon e/o Agrpyron repens farinelli Chenopodium album avene selvatiche Avena fatua e/o A. sativa amaranti verdi Amaranthus lividus o A. chlorostachys radichelle Cichorium intybus o Crepis sp. pl. acetoselle Rumex acetosella panicastrelle* Setaria viridis uva turca* Phytolacca decandra tasso barbasso Verbascum thapsus cardi Cirsium vulgare vilucchioni* Convolvulus sepium zucca selvatica Bryonia dioica rovo* Rubus fruticosus * toscano L'elencazione delle piante insediate per l'abbandono della vigna dà al lettore il senso di disordine in contrasto con la coltivazione ordinata. M. pone Renzo che osserva e ci dispone a guardare con i suoi occhi.

Botanico e agricoltore La gestione dei poderi era mediata da fattori. I prodotti in parte per uso familiare e (verosimilmente) come reddito agricolo Cereali di vario genere Ortaggi Legna da ardere (piantagioni di castagni) Prodotti per l’industria tessile Gelsi e allevamento dei bachi da seta Cotone (1812) Viticoltura Importa vitigni francesi per migliorare il prodotto italiano Parchi e giardini Alberi da giardino, piante erbacee perenni e annuali Richiede semi o pianticelle dai vivai italiani e francesi, anche attraverso amici, le coltiva in vivaio.

Note per la dia 10 11/nascosta Ortaggi: da una lettera della madre Giulia risulta un fitto elenco dei prodotti inviati al nipote Pietro: ortaggi diversi, polli, anatre, uova, conigli, ecc. Gelsi. coltivazione come foraggio per i bachi da seta. M. scrive all’amico Fauriel e dice di aver iniziato l’allevamento dei bachi e pensa di diventare un bravo bigattiere. Migliorò contratti con i contadini per la partecipazione agli utili della vendita delle foglie. Purtroppo la produzione della seta subì la concorrenza per l’importazione di semilavorati dall’oriente. Cotone. Intensa ricerca del seme migliore. Scarso prodotto. Viticoltura Intende produrre un vino pregiato, importa vitigni francesi. Le allusioni degli amici (lettere) inducono a pensare che non abbia ottenuto risultati apprezzabili. Per tutte queste attività e altre, raccolse manuali e trattati specializzati.

12/nascosta La coltivazione diretta delle terre era un fatto frequente. Per investimento e per il fatto che la ripresa economica era basata principalmente sulla ripresa agricola. Dal 1802 la tassazione dei redditi agrari continua a salire fino al32% nel 1852. L’agricoltura cresce e mantiene anche ville di campagna, giardini e parchi Le proprietà: poderi, giardini e case della famiglia, nobili ma coltivatori diretti tassazione elevata sulle terre Interessi per utilità, ma anche per cultura Stabilisce rapporti con Agronomi e con Botanici, ma solo personali. Non entra in associazioni

Botanico e giardiniere Importazione di alberi e arbusti ornamentali per i giardini annessi alle proprie case. Liquidambar Liriodendron Taxodium distichum

Giardiniere 14/nascosta Progetta un parco intorno alla villa di Brusuglio Richieste di semi di alberi (produzione in vivaio!) specialmente esotici Piante erbacee perenni e annuali Sceglie da cataloghi francesi e italiani, grandi quantitàdi semi e di pianticelle Forse tra i primi a coltivare le ortensie Dedizione come se costruisse un orto botanico Questo è un M. che fa architettura dei giardini Al parco della Villa di Brusuglio di aggiunge per acquisto il giardino della casa di Via Girolamo Morone (Piazza Belgioioso) I giardini sono meno regolari, più “naturali” nell’intenzione, ma del tutto artificiali e “costruiti”. Manzoni in piena sintonia con il suo tempo (e con le famiglie abbienti milanesi). Però segue i giardini da vicino e ha una competenza, a giudicare dalle opere botaniche possedute, molto profonda. Casa di Stresa Rosmini, ecc.

Il parco della Villa di Brusuglio: un paesaggio costruito. La casa di Milano in via Gerolamo Morone, ora sede del centro studi manzoniani. Il parco della Villa di Brusuglio: un paesaggio costruito. Villa Stampa. Stresa

Case 16/nascosta Via del Morone e Piazza Belgioioso in Milano. Comperata con l’eredità lasciata dal padre di Enrichetta Blondel. Caleotto a Lecco Casa di Pietro Manzoni, ereditata da Alessandro, venduta nel 1818 perché di scarsa resa. Villa Stampa a Stresa . proprietà della seconda moglie

Linguistica botanica (Il problema dei nomi delle piante) 17/nascosta Manzoni acquisisce i nomi scientifici dai cataloghi dei vivai i nomi delle piante coltivate e delle erbacce dall’uso rurale (dialetto) apprende dai trattati di botanica che Linneo è criticato e si associa Scrive un saggio critico che resta inedito e incompiuto propone di dare un solo nome (sostantivo) alla specie perché il genere è incerto. Esempio: Prunus persica  Persica (Italiano: Pesco) Zea mays  Mays (italiano Mais) Evidente facilitazione per le piante molto note (coltivate) Impossibile per la maggior parte delle specie. I nomi popolari funzionano in accordo con Manzoni, ma generano equivoci. Ignora però le basi biologiche della nomenclatura – non riconosce il valore del genere e non accetta la posizione subordinata della specie. Binomio di Linneo: aforisma: il genere senza il nome della specie è come una campana senza il battacchio. Conclude che si lascino i nomi scientifici per i “dotti” e si adotti il suo sistema per “l’universale” (cioè la totalità degli uomini).

Linguistica botanica (Il problema dei nomi delle piante) Il Manzoni lasciò un inedito: “Della nomenclatura botanica”. Esempi: Prunus persica  Persica (Italiano: Pesco) Zea mays  Mays (italiano Mais) Conclude che si lascino i nomi scientifici per i “dotti” e si adotti un nome solo per la specie ad uso “dell’universale” (cioè la totalità degli uomini). L’idea però non è espressa in modo chiaro e lo scritto non è pubblicato. La prima flora italiana (preunitaria) A. Bertoloni (Bologna 1834) per ogni specie usava il nome scientifico (linneano) seguito da un nome italiano (dedotto dal nome popolare più diffuso o tradotto dal latino. Manzoni non conosceva questa opera. Nei congressi internazionali di botanica del 1892 (Genova) e del 1905 (Vienna) si conferma la validità del binomio linneano per indicare la specie.

Due letterati botanici a confronto: Goethe e Manzoni Somiglianze Frequentazione di ambienti culturali scientifici Interesse per la botanica come evasione dagli studi letterati La botanica (e le scienze): campo di espansione libera (le regole si scoprono dopo) Operano nella botanica con la stessa inventiva usata in campo letterario. Differenze Goethe: “…. amareggiato “… da oltre mezzo secolo sono conosciuto come poeta, …” [ma non si considera] “che mi sia dedicato a studiare la natura …” Fondò la “morfologia delle piante”, ma i suoi lavori in questo campo non furono raccolti. Manzoni: “…debbo però confessare candidamente che, se ho per le cose agrarie qualche passione, sto male assai di pratica, e di scienza peggio: una salute debole e bisbetica, e occupazioni d'un altro genere mi permettono appena di attendervi di quando in quando, più a fine di ricreazione che altro: ed ella sa troppo bene quanto corra dal divertirsi in una cosa al saperne rendere ragione” Da una lettera a G. Moretti Botanico a Pavia. Modestia e onestà. In realtà contribuì al consolidamento della botanica agraria e alla etnobotanica per i nomi italiani delle specie.

Ghisalberti F. – Il Manzoni gerogofilo e i suoi appunti inediti sulla nomenclatura botanica. Istituto Lombardo di Sc. e Lett. 1957: Corgnati M. e L. – Alessandro Manzoni “Fattore di Brusuglio”. Mursia, Milano 1984.