Pina di Vito.

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Transcript della presentazione:

Pina di Vito

L’elettrone di conduzione in un metallo è in una buca di potenziale U energia di legame degli elettroni nel reticolo metallico Ecin energia cinetica dell’elettrone nel metallo Ei energia totale dell’elettrone nel metallo Ei=Ecin+U Ue energia potenziale dell’elettrone libero Ue W Ei Ecin U Il lavoro di estrazione W è la minima energia che deve essere fornita all’elettrone affinché abbandoni il metallo. W = Ue - Ei Esso dipende dal tipo di metallo (U) e dalla sua temperatura (Ecin) Pina di Vito

Potenziale di estrazione di alcuni metalli metallo Potenziale di estrazione V espresso in volt Lavoro di estrazione DE espresso in elettronvolt eV Lavoro di estrazione DE espresso in joule Cesio Cs 1,9 V 1,9 eV 1,9V.1,6.10-19C= =3,04.10-19J Sodio Na 2,28 V 2,28 eV 2,28V. 1,6.10-19C= =3,6.10-19J Zinco Zn 4,27 V 4,27 eV … Rame Cu 4,48V 4,48 eV Potassio K 2,0 V 2,0 eV Ferro Fe 4,63 V 4,63 eV Pina di Vito

Estrazione di elettroni da un metallo illuminato Prime osservazioni Hertz 1857 Esperimento di Lenard – 1902 Spiegazione teorica di Einstein - 1905

Meccanica classica: onde Secondo la teoria ondulatoria l’energia trasportata da un’onda è proporzionale alla sua ampiezza Hanno la stessa energia Pina di Vito

Previsioni della meccanica classica L’energia cinetica degli elettroni emessi non dipende dalla frequenza della radiazione incidente L’energia cinetica degli elettroni emessi dipende dell’intensità della radiazione incidente Qualunque radiazione, di qualunque frequenza , può causare l’emissione di elettroni. Se essa è poco intensa ci vorrà un po’ di tempo (ritardo) perché gli elettroni accumulino l’energia sufficiente per uscire dal metallo Pina di Vito

Fenomeno osservato da Hertz (1857) Illuminando con luce visibile la superficie di alcuni tipi di metalli si può manifestare emissione di elettroni dalla superficie stessa e Anche una debolissima luce blu è capace di strappare elettroni da un metallo, mentre un faro da 1000 watt giallo non ci riesce Pina di Vito

Lenard 1902 : Schema dell'apparato sperimentale http://www.fis.unical.it/pls_fisica/lo/fotoelettrico/fotoelettrico/percorso/approfondimenti/lenard/lenard.htm Pina di Vito

Lenard 1902 : risultati sperimentali http://www.fis.unical.it/pls_fisica/lo/fotoelettrico/fotoelettrico/percorso/approfondimenti/lenard/lenard.htm Pina di Vito

Osservazioni sperimentali di Lenard Il fenomeno presenta una frequenza di soglia f0 (detta soglia fotoelettrica) al di sotto della quale non si ha emissione L’energia cinetica degli elettroni emessi è indipendente dall’intensità della radiazione incidente Il n° di elettroni emessi aumenta con l’intensità della radiazione L’energia del singolo elettrone aumenta al crescere della frequenza della radiazione incidente Questi risultati non si spiegano se gli elettroni ricevono energia da una radiazione descritta in termini classici! Pina di Vito

Grafici dei risultati sperimentali dell’effetto fotoelettrico Nell’esperimento di Lenard l’energia cinetica massima dei fotoelettroni viene misurata mediante il potenziale di arresto Pina di Vito

Grafici dei risultati sperimentali dell’effetto fotoelettrico Energia cinetica dei fotoelettroni Frequenza della radiazione Cu Na Cs 4,7.1014Hz 5,5.1014Hz 10,8.1014Hz Frequenza di soglia dei metalli riportati in grafico indicata usando il colore della luce monocromatica corrispondente Pina di Vito

Potenziale di estrazione, frequenza di soglia n0 e lunghezza d’onda l0 metallo Lavoro di estrazione W espresso in elettronvolt Energia di soglia del fotone hn 0 Frequenza di soglia n o Lunghezza d’onda l0 espressa in nanometri Cesio Cs 1,95 eV 3,12.10-19J 4,7.1014Hz 638nm arancio Sodio Na 2,7 V 4,32.10-19J 5,45.1014Hz 550nm verde Rame Cu 4,48 V 7,16.10-19J 10,8.1014Hz 277nm ultravioletto Pina di Vito

Secondo la teoria ondulatoria l’energia trasportata da un’onda Perché la meccanica classica non fa previsioni corrette, in questo fenomeno? Ripassiamo la teoria delle onde Secondo la teoria ondulatoria l’energia trasportata da un’onda è proporzionale alla sua ampiezza Queste due onde hanno la stessa energia anche se hanno diversa frequenza Pina di Vito

e non alla sua ampiezza o intensità! Nell’effetto fotoelettrico è evidente che l’energia trasportata dalla luce è legata alla sua frequenza e non alla sua ampiezza o intensità! bassa frequenza bassa energia alta frequenza alta energia Ma siamo sicuri che la luce sia un’onda? Pina di Vito

I quanti di Planck La luce è quantizzata Grandezza continua Grandezza discreta Pina di Vito

Spiegazione dell’effetto fotoelettrico di Einstein (1905) Ogni volta che avviene, da parte della materia, emissione o assorbimento della radiazione elettromagnetica la quantità di energia scambiata è legata alla frequenza f della radiazione dalla relazione E=hf h=6.626 10-34 Js costante di Planck L’energia della radiazione elettromagnetica non è distribuita con continuità nello spazio, bensì è raccolta in pacchetti o quanti detti fotoni Pina di Vito

Grafici dei risultati sperimentali dell’effetto fotoelettrico Nell’esperimento di Lenard l’energia cinetica massima dei fotoelettroni viene misurata mediante il potenziale di arresto Nella spiegazione di Einstein l’energia cinetica massima è calcolata mediante la differenza tra la frequenza della radiazione incidente e la frequenza di soglia. Pina di Vito

Leggi dell’effetto fotoelettrico Se hf < W non si ha energia sufficiente per estrarre gli elettroni dal materiale  soglia fotoelettrica hf0=W Un elettrone può ricevere energia solo da un quanto  l’energia cinetica degli elettroni emessi non dipende dall’intensità della radiazione incidente Ecin= hf-hf0  L’energia del singolo elettrone aumenta al crescere della frequenza della radiazione incidente Aumentando l’intensità della radiazione aumenta il n° di pacchetti di energia  il n° di elettroni emessi aumenta con l’intensità W energia necessaria per estrarre un elettrone dal materiale hf energia fornita al materiale dal singolo fotone Pina di Vito

Dall’articolo sui quanti di luce pubblicato da Einstein nel 1905 sugli "Annalen der Physik" Dice Einstein: "Secondo l'ipotesi che voglio qui proporre, quando un raggio di luce si espande partendo da un punto, l'energia non si distribuisce su volumi sempre più grandi, bensì rimane costituita da un numero finito di quanti di energia localizzati nello spazio, che si muovono senza suddividersi e che non possono essere assorbiti o emessi parzialmente." Pina di Vito

Dall’articolo sui quanti di luce "La consueta concezione, per la quale l'energia della luce si distribuisce in modo continuo nello spazio irradiato, incontra, nel tentativo di spiegare i fenomeni fotoelettrici, notevoli difficoltà, che sono state fatte oggetto di uno studio particolarmente approfondito dal Signor Lenard [Einstein si riferisce all'articolo di Lenard del 1902]. Partendo dal principio che la luce eccitatrice è costituita di quanti di energia hf, l'emissione ... [di elettroni] si può spiegare nel seguente modo. I quanti di energia penetrano nello strato superficiale del corpo e la loro energia si trasforma, almeno in parte, in energia cinetica di elettroni... Inoltre va supposto che ogni elettrone, nell'abbandonare il corpo, debba effettuare un lavoro W (che è caratteristico del corpo considerato). Ad uscire dal corpo con la massima velocità normale [Kmax] saranno gli elettroni eccitati che si trovano direttamente alla sua superficie e che acquistano una velocità normale ad essa". Pina di Vito

Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi. Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi. In principio era previsto che diventassi ingegnere, ma il pensiero di dover spendere la mia energia creativa su cose che rendono ancora più raffinata la vita pratica di ogni giorno, con la deprimente prospettiva di una rendita da capitale come obiettivo, mi era insopportabile. Pensare per il piacere di pensare, come per la musica. Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna. Quando un uomo siede un’ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività. Albert Einstein