Modello IS-LM Cap 22 A.A 2010-2011 VP
Equilibrio macroeconomico Lo scopo del modello IS-LM è di considerare contemporaneamente «lato» monetario e «lato» reale del sistema economico Il «lato» o mercato reale è dato dalle relazioni che descrivono l’equilibrio tra spesa e domanda aggergata Il «lato» monetario è dato dalle relazioni che determinano l’equilibrio tra domanda e offerta di moneta Due sono le variabili in comune tra i due «mercati»: quello reale e quello monetario. Sono il livello del reddito (Y) e il tasso di interesse (r)
Mentre il ruolo del livello del reddito è evidente nei grafici che riassumno mercato reale (domanda=offerate aggregata) e mercato monetario (domanda di moneta =offerta di moneta), invece il ruolo del taaso di interesse è implicito: passa attraverso altre variabili In particolare sul meracto reale (Y=C+I+G+NX) il tasso di interesse influenza prioritariamente(1) gli investimenti. Per ricordarlo scriviamo che: I=I(r) Spiegazione Sul mercaro monetario il tasso di interesse influenza la domanda di moneta attraverso la relazione: LL=kY-hr Spiegazione (rinvio cap 21) (1) In effetti influenza tutte le componenti della dumanda aggregata. Ma tradizionalmente si ritiene che l’influenza maggiore sia tramite gli investimenti
Mercato reale (1) retta a 45o SA0 =C+I(r0)+G+NX A Spesa aggregata Y1 B See Section 21-6 and Figure 21-7 in the main text. Y0 Y=Reddito Un aumento del tasso di intereesse (da r0 a r1 ) riduce gli investimenti e quindi la domanda aggragata (da SA0 a SA1)
Mercato reale (2): la funzione IS SA1 =C+I(r1)+G+NX A SA0 =C+I(r0)+G+NX Spesa aggregata B Y1 Y0 Y=Reddito r1 Tasso interesse r0 IS
Mercato monetario (1) L’equilibrio sul mercato monetario è dato dal punto d’incontro tra domanda e offerta di moneta. LL=kY1-hr Tasso di interesse r* LL=kY0-hr Quantità reale di moneta
Mercato monetario (2): la funzione LM LL=kY1-hr A Tasso di interesse r0 A Tasso di interesse r1 B B LL=kY0-hr Y1 Y0 Y=Reddito Quantità reale di moneta Una riduzione del reddito (da Y0 a Y1) determina una riduzione (spostamento) della domanda di moneta (da LL=kY0-hr a LL=kY1-hr). Fermo restando l’offerta di moneta, il tasso di interesse diminuirà (da r0 a r1) di quanto necessario per riportare l’equilibrio sul mercato della moneta al nuovo (diminuito) livello di reddito
Modello IS-LM e reddito di equilibrio Tasso di interesse r* IS Y* Al reddito di equilibrio Y* e al tasso di interesse di equilibrio r* sia il mercato reale, sia quello monetario sono in equilibrio
Spostamenti della IS La IS è espressa in termini delle variabili tasso di interesse e reddito. Quando è una di queste variabili a cambiare, la curva IS resta ferma e per sapere cosa succede all’altra variabile ci si muove «lungo» la curva IS Invece quando sono altre variabili (del mercato reale) a cambiare, per esempio una qualsiasi di quelle che compongono la domanda aggregata vi sarà uno spostamento della curca IS La domanda aggregata è data da: AD =C+I+G+NX Un aumento dei consumi, degli investimenti, della spesa pubblica per beni e servizi o delle esportanzioni nette determina uno spostamento verso destra della curva IS. Il contrario per una riduzione
Spostamenti della LM La funzione LM è espressa in termini di reddito e tasso di interesse. Quando è una di queste variabili a cambiare, per conoscere cosa succede all’altra ci si muoverà «lungo» la curva LM Invece, quando sono altre variabili (del mercato monetario) a cambiare, vi sarà uno spostamento della curva LM Tipicamente uno spostamento della LM è causato da una variazione dell’offerta di moneta. Lo stesso accade se vi sono cambiamenti che comportano variazioni del moltiplicatore monetario Inoltre uno spostamento della LM può essere generato da cambiamenti nei parametri che determinano la domanda di moneta (per es. se fossero vietate le carte di credito cosa succederebbe alla LM?)
Esempio di spostamento della IS: aumento della spesa pubblica SA1 =C+I+G1+NX B ΔG SA0 =C+I+G0+NX Spesa aggregata A Y1 Y0 Y=Reddito r0 Tasso interesse IS1 IS0
Esempio di spostamento della LM: riduzione dell’offerta di moneta LM1 LM0 Tasso di interesse r0 B B A Tasso di interesse r1 A LL=kY-hr Y Y=Reddito Quantità reale di moneta Una riduzione dell’offerta di moneta (da M0 a M1) determina un spostamento della LM (da LM0 a LM1)
Effetti su IS-LM di un aumento della spesa pubblica per beni e servizi Gli effetti sono diversi a seconda di come viene finanziata l’aumento di spesa. Vi sono tre principali modi: A) mediante un pari aumento del deficit pubblico. Ossia mediante l’emissione di titoli di debito pubblico B) mediante un pari aumento dell’offerta di moneta; C) Mediante un pari aumento di imposte. Esaminiamo i primi due lasciando il terzo per esercizio
A) Aumento di spesa pubblica per beni e servizi finanziata in deficit 1)Mercato reale (IS): l’aumento di spesa determina uno spostamento verso destra della curva IS; 2) Mercato monetario (LM): offerta e domanda di moneta non cambiano. Quindi non vi è spostamento della LM
A.1) Mercato reale: spostamento della IS SA1 =C+I+G1+NX B ΔG SA0 =C+I+G0+NX Spesa aggregata A Y1 Y0 Y=Reddito Tasso interesse IS1 IS0
A.2)Mercato monetario: nessun spostamento della LM Tasso di interesse Tasso di interesse LL=kY-hr Y1 Y0 Y=Reddito Quantità reale di moneta L’aumento dei titoli del debito pubblico non cambia né l’offerta di moneta, né la domanda di moneta. Quindi la Lm non si sposta
A.3) L’equilibrio IS-LM LM Tasso di interesse r1 r0 IS1 IS0 Y0 Y1 Un aumento di spesa pubblica per beni e servizi finanziata con debito pubblico determina un aumento di reddito e un aumento del tasso di interesse
A.4)Spiegazione La ragione per la quale vi è un aumento del tasso di interesse è che per «collocare» i nuovi titoli del debito pubblico è necessario che le Famiglie detengano meno moneta. A questo fine è necessario un aumento del tasso di interesse (che è il costo opportunità di detenere moneta) affinchè le Famiglie riducano la moneta detenuta e così possono acquistare i nuovi titoli del debito pubblico
B) Aumento di spesa pubblica per beni e servizi finanziata mediate un pari aumento di offerta di moneta 1)Mercato reale (IS) : l’aumento di spesa determina uno spostamento verso destra della curva IS (come già visto nel caso A); 2) Mercato monetario (LM): l’aumento dell’offerta di moneta, a fronte della stessa domanda di moneta, determina uno spostamento verso destra della curva LM
Mercato monetario: spostamento della LM LM0 LM1 Tasso di interesse A B r0 Tasso di interesse LL=kY-hr Y0 Y1 Y=Reddito Quantità reale di moneta Un aumento dell’offerta di moneta per finanziare l’aumento di spesa pubblica (quindi ΔM= ΔG), determina uno spostamento della LM verso destra: un reddito più elevato è necessario per ristabilire l’equilibrio sul mercato monetario
L’equilibrio IS-LM LM0 Tasso di interesse LM1 B r A IS1 IS0 Y0 Y3 Un aumento di spesa pubblica per beni e servizi finanziata con una espansione monetaria determina un aumento di reddito maggiore di quello determinato da un finanziamento in deficit (Y2 >Y1)
L’equilibrio IS-LM a parità di tasso di interesse Y0 Y3 Un aumento di spesa pubblica per beni e servizi finanziata con una espansione monetaria tale che il tasso di interesse resti costante determina un aumento di reddito ancora più grande (Y3 >Y2)
Le implicazioni della politica fiscale e della politica monetaria Nello schema IS-LM: per politica fiscale si intendono quelle azioni del Governo che mediante la modifica delle imposte o della spesa pubblica determinano uno spostamento della IS; per politica monetaria si intendono quelle azioni delle autorità monetarie (banca centrale) che determinano uno spostamento della LM Studiare le implicazioni delle due politice vuol dire esaminare, per dato livello di reddito nazionale, la diversa composizione del reddito nazionale a seguito dell’una o dell’altra politica
Implicazioni per la politica fiscale LM0 LM1 Tasso di interesse B A r IS1 IS0 Y0 Y1 Un aumento di spesa pubblica, fermo restando la LM, determina un aumento del reddito e del tasso di interesse
A seguito dell’aumento di spesa pubblica la composizione della domanda aggregata sarà diversa rispetto a quella di partenza. In particolare vi saranno: - una maggiore componente pubblica (G); una minore componente privata, in quanto consumi e investimenti privati saranno diminuiti a seguito dell’aumento del tasso di interesse
Implicazioni per la politica monetaria LM0 LM1 Tasso di interesse A r C IS1 IS0 Y0 Y1 Un aumento dell’offerta di moneta, fermo restando la IS, determina un aumento del reddito e una diminuzione del tasso di interesse
Una politica monetaria espansiva determina un aumento del reddito a parità di spesa pubblica. Quindi la quota di questa sulla domanda aggregata diminuisce Inoltre determina una riduzione del tasso di interesse e per questa via spinge a un aumento degli investimenti
Politiche monetarie e fiscali nella stabilizzazione La politica di stabilizzazione del reddito è quella che intende mantenere il livello del reddito nazionale a livello del reddito potenziale (o pieno impiego) A questo fine la politica monetaria e la politica fiscale possono essere usate per neutralizzare gli effetti in termini di reddito nazionale di variazioni non desiderate dell’una o dell’altra politica Per esempio se l’offerta di moneta dovesse subire cambiamenti non desiderati dall’Autorità di politica monetaria (per es una crisi di fiducia sui titoli induce a deternere più moneta liquida), l’effeto in termini di reddito nazionale dello spostamento della LM potrebbe essere neutralizzato da uno spostammento simmetrico della IS
Politiche di stabilizzazione del reddito LM1 LM0 Tasso di interesse C B r0 A IS1 IS0 Y1 Y0 Un aumento della domanda di moneta determina uno spostamento in alto della LM. Per neutralizzarne gli effetti in termini di reddito nazionale il Governo potrebbe aumentare la spesa pubblica in modo che la IS si sposti in IS1
Alternativamente, se la spesa pubblica dovesse crescere più di quanto compatibile con la stabilizzazione del reddito nazionale, la politica monetaria potrebbe neutralizzarene gli effettti attraverso una restrizione monetaria: contrazione dell’offerta di moneta
Politiche di stabilizzazione del reddito LM1 LM0 Tasso di interesse C B r0 A IS1 IS0 Y1 Y0 Un aumento della spesa pubblica determina uno spostamento in alto della IS. Per neutralizzare gli effetti in termini di reddito nazionale il Governo potrebbe aumentare la spesa pubblica in modo che la IS si sposti in IS1
Imposte attese ed «equivalenza ricardiana» Le imposte future influenzano le decisioni di consumo corrente: gli individui pianificano il loro consumo secondo un vincolo inetertemporale In particolare una riduzione delle imposte future fermo restando le imposte attuali determina un aumento del consumo futuro e del consumo corrente Un vincolo intertemporale vale anche per lo Stato, lo impone la sua credibilità di debitore. La presenza di questo vincolo anche nel caso dello Stato cambia le indicazioni di sopra circa gli effetti a livello individuale di variazioni delle imposte correnti e future
Vincolo intertemporale 1
Vincolo intertemporale 2 Uno Stato è «affidabile» se il valore attuale delle entrare correnti e future è pari al valore attuale della spesa corrente e futura Da questa relazione si ricava che in termini di imposte complessive (correnti e future) non ha importanza per gli individui se il finanziamento della spesa pubblica avvenga con imposte correnti o con imposte future.
Vincolo intertemporale 3
Conclusione La conclusione è l’equivalenza ricardiana: per gli individui non importa se lo Stato decide di finanziare una data spesa pubblica con imposte attuali o con imposte future (i.e debito pubblico). Le imposte complessive restano le stesse, quindi anche il consumo resta lo stesso
Precisazioni e limitazioni L’ «equivalenza» non nega che un dato aumento di spesa per beni e servizi aumenti la domanda aggragata. Dice che non fa differenza se sia finanziata in debito o con imposte correnti. Dice che per un dato ammontare complessivo di spesa pubblica una riduzione delle imposte correnti comporta un pari aumento delle impostre future e quindi non vi sarà un aumento del consumo corrente
Non vuol dire che la spesa pubblica sia inutile L’equivalenza non vale completamente a causa del cambio di generazioni Non vale a causa della differenza tra tasso di intreresse applicato sul debito pubblico e tasso di interesse al quale gli individui «scontano» le imposte future