Latomo ieri ed oggi Giovanni Mastino ISAT- Istituto per le scelte ambientali e tecnologiche Roma, 15 Aprile 2011
Lord Ernest Rutherford affermava che lenergia prodotta dalla scissione dellatomo costituiva una potenziale fonte troppo modesta Lewis Strauss, Chairman dellUS Atomic Energy Commission, affermava che entro pochi anni i bambini avrebbero giocato in case alimentate con elettricità da fonte nucleare fornita a costo zero
Fonte: IAEA, 50 years of nuclear energy
IMPIANTI NUCLEARI NEL MONDO Fonte: elaborazione da: Nuclear Power Reactors in the World, IAEA 2010
Tipo di reattoreNumero di impianti PWR271 BWR92 CANDU46 RBMK15 FBR1 GCR18 TIPI DI IMPIANTI IN ESERCIZIO
Nel periodo che va da metà degli anni 50 a metà degli anni 70 lenergia nucleare ha conosciuto una stagione di grande sviluppo con la messa a punto di un nutrito numero di impianti diversificati per vari aspetti tecnologici (combustibile, raffreddamento, ecc,) In questi anni in numero di impianti nucleari ordinati e costruiti è andato crescendo con un ritmo del 30% lanno LUS Atomic Energy Commission prevedeva che negli USA nel 2000 sarebbero stati in funzione 1000 impianti nucleari
Malgrado alcuni tentativi, anche notevoli, non è mai stato raggiunto un adeguato livello di standardizzazione nella realizzazione di impianti nucleari che consentisse di sfruttare economie di scala Le procedure autorizzative e le prescrizioni di sicurezza hanno pertanto pesato in modo sensibile sui tempi di costruzione e messa in rete rendendo la realizzazione di questi impianti sempre meno conveniente dal punto di vista finanziario
Lo sviluppo di norme per la tutela dellambiente negli anni 70 ha portato a procedure di autorizzazione più complesse Lincidente alla centrale di Three Miles Island, nel 1979, ha avuto un forte impatto sullopinione pubblica La liberalizzazione del mercato elettrico negli anni 80, soprattutto nei paesi OCSE, ha posto le imprese private in condizioni economiche tali da non consentire la realizzazione di impianti nucleari
Attualmente (2010) la fonte nucleare assicura il 14% dellenergia elettrica prodotta nel mondo ed il 5,7% dellenergia totale utilizzata a livello globale La produzione ha luogo in 443 centrali localizzate in 39 paesi per una capacità totale installata di 375 GWe
Alcuni paesi (come la Francia ed il Giappone) hanno potuto completare un programma anche grazie ad alcuni elementi di standardizzazione da essi introdotti Altri paesi (USA, Regno Unito, Germania, Svezia, Spagna) hanno sospeso lo sviluppo del settore per evidenti problemi economici Altri paesi hanno bloccato ogni sviluppo Vari paesi di nuova industrializzazione hanno proseguito nello sviluppo di un consistente settore nucleare (Cina, Corea, India)
NellUnione Europea (e dintorni) la situazione è come segue: 2 paesi hanno un notevole (maggiore di 25) parco di impianti nucleari (Francia, Russia) e hanno programmi di ulteriore espansione 3 paesi hanno un discreto (maggiore di 10) parco di impianti nucleari (Germania, Regno Unito, Svezia) e non hanno programmi di ulteriore espansione 9 paesi hanno pochi impianti nucleari (Bulgaria, Finlandia, Olanda, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svizzera, Ungheria) e solo alcuni di essi hanno programmi di modesta espansione 14 paesi non hanno alcun impianto nucleare (Austria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Danimarca, Estonia, Grecia,Irlanda, Italia, Lettonia, Macedonia, Polonia, Portogallo, Norvegia, Serbia) e solo in tre casi (Italia, Lituania, Polonia) è stata proposta la realizzazione di impianti nucleari
Subito dopo lincidente di Fukushima molti paesi hanno dichiarato lintenzione di rivedere i propri programmi di sviluppo dellenergia nucleare e dellestensione della vita operativa degli impianti esistenti, anche in rapporto agli esiti di verifiche e stress test che dovranno essere effettuati In effetti sarà necessario del tempo per poter valutare compiutamente la dimensione di questo incidente, trarne tutti gli insegnamenti e tradurli in decisioni operative, sviluppi tecnologici e norme specifiche Tutto questo richiederà unulteriore riflessione di qualche anno prima di poter valorizzare tutti gli insegnamenti derivanti dal caso
In particolare, dovranno essere rivisitati non solo gli aspetti tecnologici ma soprattutto quelli economici al fine di dare attuazione ad una piena e trasparente dimensione commerciale del settore nucleare Esso a tal fine dovrebbe internalizzare tutti i costi relativi al ciclo completo, anche post esercizio e dello dei rifiuti, alle garanzie assicurative riguardanti anche le compensazioni in caso di incidente Fonte: Costanza R., Cleveland C., Cooperstein B. and Kubiszzewski I.: Solutions, vol.2, issue 3, april (
Secondo il famoso detto NOMEN OMEN si può riflettere sul fatto che in inglese NUCLEAR ENERGY può essere banalmente anagrammato in UNCLEAR ENERGY