Capitolo 9 La produzione

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Capitolo 9 La produzione

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LA PRODUZIONE Le risorse che le imprese usano per produrre beni e servizi sono dette fattori produttivi o input I beni e i servizi realizzati dalle imprese sono definiti semplicemente prodotti o output La produzione trasforma un insieme di input in un insieme di output La produzione è in grado di creare utilità presente o futura Tra gli input più importanti vanno inclusi il lavoro, il capitale, la terra ma anche la conoscenza, la tecnologia, l’energia e l’organizzazione

LA FUNZIONE DI PRODUZIONE La funzione di produzione indica la quantità massima producibile di un prodotto dati i fattori produttivi disponibili L’impresa che cerca di ottenere la maggiore quantità di prodotto dati gli input opera in maniera tecnicamente efficiente La tecnologia determina la quantità di output che è possibile ottenere dato un insieme di input

Figura 9-2: Funzione di produzione

La tecnologia di produzione Funzione di produzione per due fattori produttivi: Q = F(K,L) Q = Produzione, K = Capitale, L = Lavoro La tecnologia F è data

La tecnologia di produzione Si consideri la produzione con due fattori di produzione: Lavoro (L) e Capitale (K) Ad ogni livello di K, la produzione cresce all’aumentare di L Ad ogni livello di L, la produzione cresce all’aumentare di K Con varie combinazioni di fattori produttivi si riesce ad ottenere la stessa produzione

LA FUNZIONE DI PRODUZIONE: BREVE E LUNGO PERIODO Il breve periodo e quel lasso di tempo nel quale uno o più fattori produttivi sono fissi Nel lungo periodo invece tutti i fattori produttivi possono variare Non esiste un arco temporale specifico che separa il breve dal lungo periodo L’arco temporale di riferimento varia a seconda del settore produttivo preso in considerazione

Figura 9-3: Funzione di produzione di breve periodo

Figura 9-4: Un’altra funzione di produzione di breve periodo

LEGGE DEI RENDIMENTI DECRESCENTI La tipica funzione di produzione di breve periodo inizialmente cresce in misura più che proporzionale, poi continua a crescere ma in misura meno che proporzionale Questo andamento rispecchia la legge dei rendimenti decrescenti secondo la quale man mano che si aggiungono ulteriori unità di un fattore produttivo (tenendo fissi tutti gli altri), in una prima fase il prodotto cresce più che proporzionalmente rispetto all’input Oltre un certo punto, il prodotto continua a crescere ma in misura meno che proporzionale

PRODOTTO TOTALE, MEDIO E MARGINALE Il prodotto totale, o semplicemente prodotto, misura la quantità di output prodotta dagli input Il prodotto medio di un fattore (AP) è dato dal rapporto tra il prodotto totale e la quantità di input utilizzata per produrre l’output Il prodotto marginale di un fattore (MP) è la variazione dell’output determinata da una variazione piccola (unitaria o infinitesima) dell’input, tenendo costante l’impiego di tutti gli altri fattori produttivi

La legge dei rendimenti decrescenti Produzione con un solo fattore produttivo variabile (lavoro) All’aumentare dell’impiego di manodopera, la produzione (Q) aumenta, raggiunge il suo massimo e successivamente diminuisce Il prodotto medio del lavoro (APL), ovvero la produzione per lavoratore, aumenta e successivamente diminuisce Il prodotto marginale del lavoro (MPL), ovvero il prodotto di un lavoratore addizionale, inizialmente aumenta ma poi diminuisce e diventa negativo

Produzione con un solo fattore produttivo variabile (lavoro) Quantità Quantità Prodotto Prodotto Prodotto di Lavoro di Capitale totale medio AP marginale (L) (K) (Q) (Q/L) (Q/L) 0 10 0 --- --- 1 10 10 10 10 2 10 30 15 20 3 10 60 20 30 4 10 80 20 20 5 10 95 19 15 6 10 108 18 13 7 10 112 16 4 8 10 112 14 0 9 10 108 12 -4 10 10 100 10 -8

Produzione con un solo fattore produttivo variabile (lavoro): la pendenza della curva del prodotto totale Livello di produzione al mese D 112 80 C Prodotto Totale 60 A: pendenza della tangente = MP B: pendenza di OB = AP C: pendenza di OC = MP = AP B 30 A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Lavoro al mese vedere E grafico successivo

Produzione con un solo fattore produttivo variabile (lavoro): la pendenza della curva del prodotto Livello di produzione per lavoratore E Prodotto Marginale a sinistra di E: MP > AP; AP crescente a destra di E: MP < AP; AP decrescente E: MP = AP; AP massimo 30 20 Prodotto medio 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Lavoro vedere C grafico precedente

Figura 9-6: Prodotto marginale di un input variabile

Figura 9-7: Curve di prodotto totale, marginale e medio

PRODUZIONE NEL LUNGO PERIODO Nel lungo periodo, come detto, tutti i fattori produttivi sono variabili Un isoquanto rappresenta tutte le combinazioni di fattori produttivi che garantiscono lo stesso livello di prodotto Una mappa di isoquanti rappresenta un insieme di isoquanti a ciascuno dei quali corrisponde un livello costante di prodotto

Produzione con due fattori di produzione variabili Lavoro Capitale 1 2 3 4 5 1 20 40 55 65 75 2 40 60 75 85 90 3 55 75 90 100 105 4 65 85 100 110 115 5 75 90 105 115 120

Produzione con due fattori di produzione variabili Capitale per anno Mappa di isoquanti E 5 4 Gli isoquanti sono derivati dalla funzione di produzione per livelli di produzione pari a 55, 75, e 90. 3 A B C Verificare la coerenza dei punti con i dati della tabella precedente 2 Q3 = 90 D Q2 = 75 1 Q1 = 55 1 2 3 4 5 Lavoro all’anno

Figura 9-8: Rappresentazione parziale della mappa degli isoquanti per la funzione di produzione Q = 2KL

Produzione con due fattori produttivi variabili La sostituibilità dei fattori di produzione L’impresa deve scegliere quale combinazione di fattori della produzione usare Deve quindi confrontarsi con il trade-off tra i fattori di produzione La pendenza degli isoquanti esprime il rapporto di sostituzione tra due fattori di produzione per un dato livello della produzione

Produzione con due fattori produttivi variabili La sostituibilità dei fattori di produzione Il saggio marginale di sostituzione tecnica di lavoro e capitale è uguale a

Saggio marginale di sostituzione tecnica Capitale 5 Come le curve di indifferenza, gli isoquanti hanno pendenza negativa e sono convessi. 2 4 B 1 3 1 1 C 2 Q3 =90 2/3 1 1/3 Q2 =75 1 1 Q1 =55 Lavoro 1 2 3 4 5

Saggio marginale di sostituzione tecnica Analisi dell’isoquanto Q2 = 75 L’incremento delle unità di lavoro da 1 a 5 produce una diminuzione del MRTS da 2 a 1/3 La diminuzione del MRTS si verifica per effetto dei rendimenti decrescenti ed implica la convessità degli isoquanti

PRODUZIONE NEL LUNGO PERIODO Il saggio marginale di sostituzione tecnica (MRTS) misura la quantità addizionale di un fattore produttivo necessaria all’impresa per continuare a produrre la stessa quantità di output in seguito alla riduzione di un secondo fattore produttivo In altri termini esso è il saggio al quale è possibile sostituire un fattore con un altro senza far variare la produzione Il saggio marginale di sostituzione tecnica è pari al rapporto tra le produttività marginali dei fattori produttivi ovvero al valore assoluto della pendenza dell’isoquanto

Saggio marginale di sostituzione tecnica MRST e Produttività Marginale la variazione della produzione causata da una variazione del lavoro è espressa da la variazione della produzione derivata da una variazione del capitale è espressa da se la produzione è costante e il lavoro aumenta, allora

Figura 9-9: Saggio marginale di sostituzione tecnica

Figura 9-10: Mappe degli isoquanti nel caso di sotituti perfetti e di complementi perfetti

FUNZIONE DI PRODUZIONE A TRE DIMENSIONI Una funzione di produzione Q = F (K, L) può essere rappresentata in uno spazio a tre dimensioni come il profilo di una montagna Fissando il livello dell’output ad un livello predefinito Q0 ed immaginando di proiettare verso il basso il bordo del piano che passa per Q0 che risulta parallelo al piano K-L e che interseca la funzione di produzione tridimensionale, si ottiene l’isoquanto corrispondente al livello di output Q0

Figura A9-1: Funzione di produzione a tre dimensioni

Figura A9-2: Mappa degli isoquanti derivata dalla funzione di produzione a tre dimensioni

ALCUNI ESEMPI DI FUNZIONI DI PRODUZIONE Funzione di produzione di Cobb-Douglas: Q = mKL m>0, >0, >0 Funzione di produzione di Leontief (o a coefficienti fissi): Q = min (aL, bK) a>0, b>0 Funzione di produzione lineare: Q = aL + bK a>0, b>0

Figura A9-3: Mappa degli isoquanti per la funzione di produzione di Cobb-Douglas Q = K½L½

Figura A9-4: Mappa degli isoquanti per la funzione di produzione di Leontief Q = min (2K, 3L)

RENDIMENTI DI SCALA Il concetto di rendimenti di scala è applicabile esclusivamente al lungo periodo I rendimenti di scala sono legati a variazioni proporzionali di tutti i fattori produttivi contemporaneamente I rendimenti di scala costituiscono un elemento fondamentale nel determinare la struttura di un’industria Come varia il livello produttivo dell’impresa quando tutti i fattori produttivi variano nella stessa proporzione (ad esempio dell’1%)?

RENDIMENTI DI SCALA Se tale incremento comporta un incremento della produzione maggiore dell’1%, allora la funzione di produzione esibisce rendimenti di scala crescenti Se l’incremento della produzione è esattamente uguale all’1%, allora la funzione di produzione presenta rendimenti di scala costanti Infine, se l’incremento corrispondente della produzione è inferiore all’1%, allora la funzione di produzione ha rendimenti di scala decrescenti

Figura 9-11: Rendimenti di scala sulla mappa degli isoquanti

RENDIMENTI DI SCALA E LEGGE DEI RENDIMENTI DECRESCENTI Si osservi che i rendimenti di scala decrescenti non hanno nulla a che vedere con la legge dei rendimenti marginali decrescenti Il prodotto marginale dei singoli fattori può essere decrescente, ma la funzione di produzione può avere rendimenti di scala decrescenti, costanti o persino crescenti