CORSO DI ECONOMIA POLITICA 4° parte Docente Prof. GIOIA La scelta dell’impresa Il lungo periodo I Semestre a.a. 2005-06
L’equilibrio di lungo periodo Il lungo periodo è quell’intervallo di tempo in cui possono essere modificati gli impianti o costruiti nuovi impianti Le imprese che fanno perdite escono dall’industria Se nell’industria si registrano profitti più alti dell’interesse nuove imprese entrano nel mercato Aumenta l’offerta aggregata dell’industria e diminuiscono i prezzi Il processo va avanti finché i profitti non si annullano Nell’equilibrio di lungo periodo in concorrenza perfetta non si registrano né profitti né perdite
Isoquanti Analogamente alle curve di indifferenza possiamo definire gli isoquanti Gli isoquanti rappresentano le differenti combinazioni di capitale e lavoro con cui è possibile ottenere la stessa quantità di prodotto Gli isoquanti hanno un’inclinazione negativa (se diminuiamo l’uso di un fattore produttivo dobbiamo aumentare l’impiego di un altro per ottenere la stessa quantità di prodotto) Gli isoquanti hanno una forma concava verso l’alto per il principio della produttività marginale decrescente L’inclinazione dell’isoquanto è il saggio marginale di sostituzione tecnica (DK/DL)
Il grafico K L Y1 Y2 Y3 K1 K2 K3 K4 L1 L2 L3 L4 Il grafico mostra come la stessa quantità di prodotto (Q1) può esser ottenuta con diverse combinazioni di capitale e lavoro (K1-L1, K2-L2, K3-L3, K4-L4). Le curve più alte indicano quantità più alte di prodotto Per il principio della produttività marginale del lavoro, un’unità di lavoro in più sostituisce una quantità alta di capitale quando il lavoro è poco utilizzato, ed una quantità piccola di capitale, quando il lavoro è utilizzato in grande quantità relativamente al capitale
L’isocosto Per utilizzare determinate quantità dei fattori produttivi, dati i prezzi, è necessario effettuare una spesa. Analogamente al vincolo di bilancio del consumatore, l’isocosto, posto r il prezzo dei servizi del capitale e w il prezzo dei servizi del capitale, è: Questa è l’equazione di una retta la cui pendenza è data dal rapporto w/r
Minimizzazione dei costi L’imprenditore vuole minimizzare i costi, data la quantità Y1 da produrre: sceglie l’isocosto più basso K L Y1 K1 L1
Massimizzazione del prodotto L’imprenditore vuole massimizzare il prodotto, dati i costi che può sostenere: sceglie l’isoquanto più alto In entrambi i casi massimizza il profitto In entrambi i casi eguaglia il rapporto tra i prezzi al SMST K L Y1 Y2 Y3 K1 L1
Il sentiero di espansione Quando l’impresa aumenta le dimensioni passa dalla combinazione a a quella b a quella g Possiamo calcolare le quantità e i costi
Curve dei costi di lungo periodo Costo medio e costo marginale di lungo periodo in concorrenza Ovviamente non esistono costi fissi - solo costi variabili
I rendimenti di scala Che succede se aumentiamo tutti i fattori nella stessa proporzione? Rendimenti di scala crescenti: il prodotto aumenta più che proporzionalmente Rendimenti di scala costanti: il prodotto aumenta proporzionalmente Rendimenti di scala decrescenti: il prodotto aumenta meno che proporzionalmente Nel primo caso abbiamo le economie di scala (i costi medi decrescono) Nel terzo caso le diseconomie di scala (i costi medi crescono)
Economie e diseconomie di scala Perché le economie di scala: Divisione del lavoro Indivisibilità delle tecniche Perché diseconomie di scala: Difficoltà organizzative e di comunicazione tra le parti Fattore “nascosto”scarso” – fattore manageriale
Equilibrio di lungo periodo Nel caso dei costi ad U Prima prevalgono le economie – poi le diseconomie Nel lungo periodo 1 le imprese adeguano la dimensione degli impianti alle condizioni del mercato 2 nuove imprese entrano nel settore attratte da alti profitti 3 le imprese che non riescono a coprire i costi escono dal mercato.
Il grafico Se ci sono extra-profitti entrano nuove imprese L’offerta aumenta Il prezzo cade Fino a che p=cmal=cmel
Importanza della posizione di equilibrio Punto minimo della curva dei costi medi significa: L’impianto è utilizzato in modo ottimo I costi sono minimizzati Il prezzo è il più basso possibile Prezzo = costo marginale Il prezzo riflette il beneficio marginale dei consumatori Beneficio marginale=costo marginale: i benefici legati al consumo del bene sono massimizzati Perciò importanza della concorrenza
La curva di offerta dell’impresa nel lungo periodo Curva di offerta dell’impresa: il tratto della curva dei costi marginali a partire dall’incontro coi costi medi Curva di mercato : somma orizzontale o delle quantità
Equilibrio del mercato Impresa rappresentativa Si curva di offerta dell’impresa Sn curva di offerta di mercato Sixn
Quante imprese? p*=cmel Nel mercato entreranno tante imprese in modo che l’offerta incontri la domanda nel punto corrispondente a p* La quantità è nY*