CORSO DI ECONOMIA POLITICA 4° parte Docente Prof. GIOIA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Le imprese in un mercato concorrenziale
Advertisements

Produzione, costi, ricavi e profitti
Lezione 10 Il mercato del lavoro
Mercati non concorrenziali
Microeconomia Corso D John Hey. Questa settimana Martedì: Capitolo 11 e Capitolo 12. Giovedì: Capitolo 13 e Esercitazione 3. Voi dovete prepararvi per.
Massimizzazione dei profitti
Ottenere il profitto più alto
ESERCITAZIONE 14 novembre 2007
CORSO DI ECONOMIA POLITICA 7° parte Docente Prof. GIOIA
Antonio Messeni Petruzzelli DIMeG,Politecnico di Bari, Italia
Capitolo 10 Costi.
IST. ECONOMIA POLITICA 1 – A.A. 2012/13 – ES. CAP. 11 Docente Marco Ziliotti.
L’IMPRESA E I SUOI OBIETTIVI
MASSIMIZZAZIONE dei PROFITTI
Lezione 2 Ripesa dei temi trattati : grafici obiettivo
Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA Prof. SAVERIA CAPELLARI Offerta aggregata nel lungo periodo: la produzione.
La Concorrenza Perfetta e La
O biettivo dell I mpresa E' un problema non banale a)diversi tipi d'impresa: dal piccolo artigiano alla multinazionale b)possibili conflitti d'interesse:
Le funzioni di costo dell’impresa
Capitolo 7 I Costi di Produzione 1.
Lezioni di Microeconomia Lezione 11
Capitolo 6 Commercio internazionale in concorrenza perfetta



3. La domanda di lavoro.
Università di Torino - Facoltà di Economia A. A
14-Imprese e settori Davide VannoniIstituzioni di economia , Corso C 1 14 – Imprese in un mercato concorrenziale.
Microeconomia Corso D John Hey.
CORSO DI ECONOMIA POLITICA 5° parte Docente Prof. GIOIA
CORSO DI ECONOMIA POLITICA 3° parte Docente Prof. GIOIA
Dietro alla curva di domanda
Dietro la curva di offerta
CORSO DI ECONOMIA POLITICA 2° parte Docente Prof. GIOIA
1 La scelta dellimpresa Il lungo periodo 2 Lequilibrio di lungo periodo Il lungo periodo è quellintervallo di tempo in cui possono essere modificati.
Antonio Messeni Petruzzelli DIMeG,Politecnico di Bari, Italia
PARTE VII TEORIA DEI COSTI.
PARTE IX CONCORRENZA PERFETTA.
Lezione 16 Ist. di Economia Politica I – a.a Marco Ziliotti
Capitolo 9 Moneta, interesse e reddito. Il modello IS – LM La curva AD descrive lequilibrio nel mercato dei beni in relazione alla variabile PIL.
IMPRESE IN UN MERCATO CONCORRENZIALE
Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo 4
Sloman & Garratt, Elementi di economia, Il Mulino, 2010 Capitolo IV
Costi e minimizzazione dei costi
I costi di produzione Unità 10.
I costi di produzione.
ECONOMIA POLITICA E-I ESERCITAZIONI. 1.Giovanni consuma due beni i cui prezzi sono p 1 =10 e p 2 =15. Il suo saggio marginale di sostituzione è SMS =
Giuseppe De Arcangelis © Commercio internazionale in concorrenza perfetta.
Capitolo 13 Principi di Microeconomia N. Gregory Mankiw
LEZIONE 6 TEORIA DEI COSTI.
ECONOMIA POLITICA E-I ESERCITAZIONI. 2 Richiami di matematica – Funzioni Funzioni FUNZIONE: ogni regola matematica che permette di calcolare il valore.
La scelta dell’impresa
LA CONCORRENZA PERFETTA
Microeconomia Introduzione Teoria del consumatore Impresa e produzione
Microeconomia Introduzione Teoria del consumatore Impresa e produzione
Scelte di produzione: funzione di produzione, fattori, costi, ricavi e massimizzazione del profitto ECONOMIA POLITICA (C&S) PROF. PASCA DI MAGLIANO.
Economia e Organizzazione Aziendale
OFFERTA IN CONCORRENZA PERFETTA: IL LATO DEI COSTI ECONOMIA POLITICA LEZIONE 09.
Massimizzazione del profitto
Analisi della domanda -le scelte dei consumatori-
La struttura dei costi delle imprese Il lungo periodo.
1 Lezione 4 Scelta dell’impresa di come produrre ultimo aggiornamento 22 aprile 2010.
Il modello di Hotelling Davide Vannoni Corso di Economia Manageriale e Industriale a.a
I costi di produzione Nelle lezioni precedenti abbiamo considerato il funzionamento di un sistema di mercato. In questa lezione considereremo i costi di.
1 IMM 3. Microeconomia della produzione. 2 3 Introduzione  Lo studio del comportamento del consumatore è stato effettuato in 3 fasi: Preferenze del.
19 i costi di produzione NEL LUNGO PERIODO L’argomento: come cambiano le curve dei costi e d’offerta con le decisioni sul capitale Oggi impareremo i concetti.
Efficienza del mercato Surplus produttore Surplus consumatore P 0 Q Prezzo di equilibrio Quantità di equilibrio Offerta D A C B D E.
Concorrenza imperfetta Quando manca anche uno solo dei requisiti prima menzionati il mercato acquista caratteristiche di concorrenza imperfetta. Principali.
1.2 La domanda di lavoro. Outline Produttività marginale, costo marginale e ricavo marginale Domanda di lavoro nel breve periodo Approfondimenti  Monopolio.
INDUSTRIA (N = 100) p Q CM CU T CU V IMPRESAIMPRESA p q CORSO DI ECONOMIA POLITICA.
Transcript della presentazione:

CORSO DI ECONOMIA POLITICA 4° parte Docente Prof. GIOIA La scelta dell’impresa Il lungo periodo I Semestre a.a. 2005-06

L’equilibrio di lungo periodo Il lungo periodo è quell’intervallo di tempo in cui possono essere modificati gli impianti o costruiti nuovi impianti Le imprese che fanno perdite escono dall’industria Se nell’industria si registrano profitti più alti dell’interesse nuove imprese entrano nel mercato Aumenta l’offerta aggregata dell’industria e diminuiscono i prezzi Il processo va avanti finché i profitti non si annullano Nell’equilibrio di lungo periodo in concorrenza perfetta non si registrano né profitti né perdite

Isoquanti Analogamente alle curve di indifferenza possiamo definire gli isoquanti Gli isoquanti rappresentano le differenti combinazioni di capitale e lavoro con cui è possibile ottenere la stessa quantità di prodotto Gli isoquanti hanno un’inclinazione negativa (se diminuiamo l’uso di un fattore produttivo dobbiamo aumentare l’impiego di un altro per ottenere la stessa quantità di prodotto) Gli isoquanti hanno una forma concava verso l’alto per il principio della produttività marginale decrescente L’inclinazione dell’isoquanto è il saggio marginale di sostituzione tecnica (DK/DL)

Il grafico K L Y1 Y2 Y3 K1 K2 K3 K4 L1 L2 L3 L4 Il grafico mostra come la stessa quantità di prodotto (Q1) può esser ottenuta con diverse combinazioni di capitale e lavoro (K1-L1, K2-L2, K3-L3, K4-L4). Le curve più alte indicano quantità più alte di prodotto Per il principio della produttività marginale del lavoro, un’unità di lavoro in più sostituisce una quantità alta di capitale quando il lavoro è poco utilizzato, ed una quantità piccola di capitale, quando il lavoro è utilizzato in grande quantità relativamente al capitale

L’isocosto Per utilizzare determinate quantità dei fattori produttivi, dati i prezzi, è necessario effettuare una spesa. Analogamente al vincolo di bilancio del consumatore, l’isocosto, posto r il prezzo dei servizi del capitale e w il prezzo dei servizi del capitale, è: Questa è l’equazione di una retta la cui pendenza è data dal rapporto w/r

Minimizzazione dei costi L’imprenditore vuole minimizzare i costi, data la quantità Y1 da produrre: sceglie l’isocosto più basso K L Y1 K1 L1

Massimizzazione del prodotto L’imprenditore vuole massimizzare il prodotto, dati i costi che può sostenere: sceglie l’isoquanto più alto In entrambi i casi massimizza il profitto In entrambi i casi eguaglia il rapporto tra i prezzi al SMST K L Y1 Y2 Y3 K1 L1

Il sentiero di espansione Quando l’impresa aumenta le dimensioni passa dalla combinazione a a quella b a quella g Possiamo calcolare le quantità e i costi

Curve dei costi di lungo periodo Costo medio e costo marginale di lungo periodo in concorrenza Ovviamente non esistono costi fissi - solo costi variabili

I rendimenti di scala Che succede se aumentiamo tutti i fattori nella stessa proporzione? Rendimenti di scala crescenti: il prodotto aumenta più che proporzionalmente Rendimenti di scala costanti: il prodotto aumenta proporzionalmente Rendimenti di scala decrescenti: il prodotto aumenta meno che proporzionalmente Nel primo caso abbiamo le economie di scala (i costi medi decrescono) Nel terzo caso le diseconomie di scala (i costi medi crescono)

Economie e diseconomie di scala Perché le economie di scala: Divisione del lavoro Indivisibilità delle tecniche Perché diseconomie di scala: Difficoltà organizzative e di comunicazione tra le parti Fattore “nascosto”scarso” – fattore manageriale

Equilibrio di lungo periodo Nel caso dei costi ad U Prima prevalgono le economie – poi le diseconomie Nel lungo periodo 1 le imprese adeguano la dimensione degli impianti alle condizioni del mercato 2 nuove imprese entrano nel settore attratte da alti profitti 3 le imprese che non riescono a coprire i costi escono dal mercato.

Il grafico Se ci sono extra-profitti entrano nuove imprese L’offerta aumenta Il prezzo cade Fino a che p=cmal=cmel

Importanza della posizione di equilibrio Punto minimo della curva dei costi medi significa: L’impianto è utilizzato in modo ottimo I costi sono minimizzati Il prezzo è il più basso possibile Prezzo = costo marginale Il prezzo riflette il beneficio marginale dei consumatori Beneficio marginale=costo marginale: i benefici legati al consumo del bene sono massimizzati Perciò importanza della concorrenza

La curva di offerta dell’impresa nel lungo periodo Curva di offerta dell’impresa: il tratto della curva dei costi marginali a partire dall’incontro coi costi medi Curva di mercato : somma orizzontale o delle quantità

Equilibrio del mercato Impresa rappresentativa Si curva di offerta dell’impresa Sn curva di offerta di mercato Sixn

Quante imprese? p*=cmel Nel mercato entreranno tante imprese in modo che l’offerta incontri la domanda nel punto corrispondente a p* La quantità è nY*