UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA Verso una nuova forma di affido

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UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA Verso una nuova forma di affido Piacenza 20 aprile 2012

Verso una nuova forma di affido “Perché aiutate solo me? Perché non aiutate anche i miei genitori? La mia famiglia ne ha bisogno quanto me” Un minore affidato “Una famiglia x una famiglia” è la sperimentazione di una nuova forma di affido diurno: una famiglia solidale sostiene e aiuta una famiglia in situazione di temporanea difficoltà, coinvolgendo tutti i soggetti di entrambi i nuclei. Un sistema familiare interagisce con un altro sistema familiare: in questa modalità di affido ogni membro del "nucleo solidale" offre specifiche competenze: ad esempio, il padre può aiutare in piccoli lavori, i figli nei compiti, la madre nelle incombenze quotidiane.

La centralità della famiglia intervenire il più precocemente possibile rispetto alle problematiche familiari per evitare l’allontanamento dei minori dal loro nucleo di origine (con collocamento in famiglia affidataria o struttura residenziale) FOCUS PROGETTO aumentare l’interazione strategica tra servizi sociali e realtà associative del territorio, nell’ottica di incentivare una prospettiva di intervento multidisciplinare e di consolidare una partnership sempre più efficace tra pubblico e privato sociale Uno sguardo diverso sulla famiglia, considerata non un problema, ma soprattutto una risorsa; ma anche un progetto di prevenzione per dare una risposta a nuove problematiche familiari, rafforzare la fiducia delle famiglie nei servizi e promuovere maggiore integrazione delle realtà che, a diverso titolo, ruotano attorno al tema dell’infanzia. L’incontro tra famiglie sostiene la famiglia senza dividere, spostando l’ottica dell’intervento non solo sul minore, ma sull’intero nucleo familiare.

Le origini e la diffusione del progetto Nel 2003 Fondazione Paideia ha pubblicato “La fatica di crescere”, ricerca sociale sul disagio minorile e mappatura delle risorse esistenti sul territorio torinese. Da questo studio è partito il bando “La fatica di crescere: un progetto per l’infanzia”, volto a sostenere idee progettuali innovative negli ambiti indagati. Una famiglia x una famiglia è stato presentato al bando dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Torino, in collaborazione con l’Ufficio Politiche familiari. La sperimentazione a Torino è iniziata nel 2003: l’affido da famiglia a famiglia è oggi una delle possibilità istituzionali di affido del Comune di Torino. Sono stati avviati circa un centinaio di affidi da famiglia a famiglia. La sperimentazione nel comune e provincia di Ferrara è iniziata nel 2008 e conclusa nel 2010, in collaborazione con l’Università di Ferrara. Da alcuni mesi sono state avviate le sperimentazioni in provincia di Como e nel comune di Verona, oltre a quella nel comune e provincia di Parma.

Le associazioni: una risorsa solidale La diffidenza verso le realtà istituzionali (ad esempio, per timore di interventi non efficaci o di allontanamento dei figli) è uno dei motivi principali per cui molte famiglie in difficoltà decidono di non rivolgersi ai servizi. Uno degli obiettivi principali di “una famiglia x una famiglia” è intervenire in tali situazioni in un’ottica preventiva, onde evitare che le criticità si radicalizzino, al punto da rendere opportuni interventi di tipo giudiziario: gli affidi sperimentali sono orientati a supportare il nucleo familiare in alcune difficoltà del suo percorso di vita e nel suo processo di integrazione sociale, sostenendo, laddove possibile, la coniugalità e la genitorialità. Le associazioni sono, conseguentemente, uno dei fulcri portanti del progetto sperimentale, poiché hanno un punto di osservazione e un accesso privilegiato nella relazione con nuclei familiari in situazione di fragilità non ancora conclamata e spesso non nota ai servizi. La rete associativa rappresenta un riferimento prezioso per far emergere un mondo di disagio sommerso che potrebbe facilmente raggiungere una soglia critica, ma, soprattutto, è portatrice di un mondo di solidarietà concreta, attiva, silenziosa che raramente si rende visibile.

Informale Professionale Aiuto a pagamento Gruppi di autoaiuto Affido diurno Affido residenziale Affido tra famiglie Volontariato Famiglia Minore Servizi specialistici Educativa domiciliare Educativa territoriale Servizio sociale Centro diurno Educativa domiciliare Comunità Professionale

Il modello operativo PAIDEIA affianca le organizzazioni offrendo, accanto al sostegno economico, un supporto professionale e strategico, partecipando alla progettazione e alla definizione delle linee operative. L’obiettivo è incrementare l’efficacia e l’efficienza dei modelli di intervento sociale sviluppando progetti pilota riproponibili su scala più ampia dopo un’attenta valutazione dell’impatto sociale. Fondazione Paideia Enti locali di riferimento e organizzazioni Enti co-promotori e co-finanziatori Ricerca e stimolo di partnership finanziarie Supporto strategico e consulenza tecnica per lo sviluppo Consolidamento del modello progettuale Diffusione buone prassi Accrescimento impatto sociale Impatto sulle politiche sociali

Gli strumenti per lo sviluppo Fase 1 Accordi di programma e costituzione èquipes Fase 3 Valutazione finale (1 anno di sperimentazione) e linee di indirizzo Fase 2 Avvio operativo, scelta famiglie, inizio sperimentazione Gruppo di progetto - referenti istituzionali Incontri periodici per valutazione strategica e comunicativa Gruppo tecnico - referenti di servizi e associazioni, tutor di progetto Analisi casi, valutazione in itinere, formazione, coordinamento generale Associazioni - tutor referente Segnalazione famiglie affidatarie e famiglie e in difficoltà; accompagnamento nuclei familiari, supervisione periodica Segreteria organizzativa Coordinamento riunioni e incontri di formazione, comunicazione interne e pubbliche Tutor di progetto Affiancamento di un tutor della Fondazione Paideia nelle diverse fasi della sperimentazione