Mario Romanelli1 Decreto 16 gennaio 2004, n. 44 Recepimento della direttiva 1999/13/CE relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
(TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA)
Advertisements

Direttiva 42/2001/CE “..Concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” Recepimento fissato originariamente entro.
Legge regionale 26 marzo 1990, n. 13 Art.14. (Classificazione degli scarichi civili) 1 Agli effetti della presente legge gli scarichi degli insediamenti.
COSA SUCCEDE IN CLASSE ?. TUTTO INIZIA DA QUI: IL PARLAMENTO APPROVA LA LEGGE 133.
La Direttiva IPPC: prevenzione e riduzione integrata dellinquinamento nellindustria ceramicaper le imprese Sassuolo 20Ottobre 2005 Graziano Busani Il piano.
Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualita dell'aria ambiente e per un'aria piu' pulita in.
Legge sulla trasparenza degli atti amministrativi
SERVIZI AMBIENTALI UNA PROPOSTA DI BILANCIO IDRICO AI FINI DEL MONITORAGGIO DELLAIA Dott. Eugenio LORENZI.
AMBIENTE CONTESTO NEL QUALE UN’ORGANIZZAZIONE OPERA, COMPRENDENTE L’ARIA, L’ACQUA, IL TERRENO, LE RISORSE NATURALI, LA FLORA, LA FAUNA, GLI ESSERI UMANI.
CAPO II – USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ART
Claudia Gistri Area Ambiente e Sicurezza CERTIQUALITY S.R.L. IL SISTEMA DI EMISSION TRADING PER I GAS AD EFFETTO SERRA Milano, 8 Marzo 2005 Inquadramento.
Claudia Gistri Area Ambiente e Sicurezza CERTIQUALITY S.R.L. IL SISTEMA DI EMISSION TRADING PER I GAS AD EFFETTO SERRA Milano, 8 Marzo 2005 La verifica.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Quadro normativo emissioni attività produttive
Art. 60. D.lgs 29/93 abrogato Orario di servizio e orario di lavoro. [1. L'orario di servizio si articola di norma su sei giorni, dei quali cinque anche.
La tutela dei dati personali
LA MISURA DELLA SOSTENIBILITÀ Le competenze degli auditor in tema di sostenibilità D.ssa Emilia G. Catto Vice Presidente Comitato Ambiente AICQ 26 gennaio.
Giornata di studio su D.M. 44/04 - Sandro Garro - ARPAT 1 Il D.M. 44/04 prevede: la determinazione delle emissioni puntuali e la stima delle emissioni.
Prime linee di indirizzo per lapplicazione del D.M. 44/ 04 di Dott.ssa R. Bocciolini.
Igiene e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro Rachele Rinaldi.
Impianti di combustione a scarti di legno – seminario tecnico Venerdì 9 Marzo 2012 Impianti di combustione a scarti di legno Controllo tecnico analitico.
Inquinamento idro-termico da centrali termoelettriche
CODICE AMBIENTALE PARTE V EMISSIONI IN ATMOSFERA REGIME AUTORIZZATIVO
PREVENZIONE E MANUTENZIONE
Sassuolo 7 ottobre 2004 Lapplicazione dellIPPC: la domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale Le BAT per le piastrelle di ceramica: linee guida nazionali.
Il settore ceramico nel Piano Nazionale di Assegnazione.
Servizio Gestione Integrata Sistemi Ambientali
Assopiastrelle Assopiastrelle Seminario sulla prevenzione e Seminario sulla prevenzione e riduzione integrata dellinquinamento Direttiva 96/61/CE (IPPC)
La conduzione delle attività di controllo nellambito della disciplina IPPC Sassuolo, Marzo 2009 Busani - Vivi La conduzione delle attività di controllo.
Attuazione normativa IPPC Tariffario per istruttorie e controlli programmati E. LANZI Le spese per il rilascio dellAutorizzazione Integrata Ambientale.
Autorizzazione integrata ambientale Stato al 31/12/2008 in Provincia di Reggio Emilia AttivitàDomandeConcluse Energetiche22 Acciaierie e fonderie109 Trattamenti.
La conduzione delle attività di controllo nellambito della disciplina IPPC Sassuolo, Marzo 2009 Busani - Vivi La conduzione delle attività di controllo.
LA STRUTTURA DELL’A.I.A. Determina dirigenziale Allegati tecnici
D.Lgs 59/2005 – IPPC Tariffe relative ai controlli Decreto interministeriale 24 aprile 2008 Delib. Giunta Reg. n.1913 del 17/11/2008 Sassuolo - 16 gennaio.
Centro Ceramico Bologna Lapplicazione di IPPC al settore ceramico – Assopiastrelle, 20 Ottobre 2005 LA PREDISPOSIZIONE DELLA DOMANDA DI AIA: Approccio.
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
T.d.P. Monica MINNITI & T.d.P. Carmine DI PASCA
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente INCONTRO FORMATIVO Terre e rocce da scavo Deliberazione della Giunta Provinciale.
1 ADEMPIENZE IN MATERIA DI EMISSIONI IN ATMOSFERA ERSATDUE - engineering-technoligies-services.
Le linee guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti FER
LA TARIFFA SUI RIFIUTI Assessorato ai Lavori Pubblici, Protezione Civile e Autonomie Locali.
1 IPPC (Integrated Pollution and Prevention Control)
Piano di Monitoraggio e Controllo
Tesi di Laurea POLITECNICO DI TORINO I Facoltà di Ingegneria
LE DISCARICHE DI RIFIUTI
Avv. Andrea Martelli – «Il Regime delle MPS» Il caso dei rottami metallici 8 Aprile 2011.
DECRETO-LEGGE 31 agosto 2013, n. 101 Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Decreto-Legge.
RIFORMA ISTITUTI ISTRUZIONE SECONDARIA II GRADO ATTUAZIONE NELLE SCUOLE PARITARIE.
A BACO Abaco s.a.s di Buttiglione & C.. A BACO Rispondere alle esigenze di gestione interna dei dati relativi alle Aziende soggette a normativa IPPC.
La direttiva macchine 2006/42/CE
La seguente presentazione è stata predisposta per aiutare i RSPP ad illustrare i contenuti del provvedimento sotto riportato; tenendo conto delle diversità
MATERIE PLASTICHE DA RICICLO: DISPOSIZIONI NAZIONALI ED EUROPEE
D. LGS. 152/05 spunti di riflessione …. E di lavoro
Mediazione: un caso Legge 69/ Art. 60. (Delega al Governo in materia di mediazione e di conciliazione delle controversie civili e commerciali) 1.
Un Piano Strategico per lo Sviluppo dei Sistemi ITS in Italia ROMA 13 Dicembre 2007 Prof. Giovanni Tesoriere I SISTEMI ITS A SUPPORTO DELLE POLITICHE SULLA.
RISCHIO IMPIANTI La Legge 22 Gennaio 2008 n.37 L’installazione La trasformazione L’ampliamento La manutenzione DEGLI IMPIANTI AL FINE DI GARANTIRNE LA.
DLG.s 81/2008 Titolo VIII: AGENTI FISICI Capo I: Disposizioni generali
VICENZA, 15 dicembre 2004 Composti Organici Volatili (COV) dm 16/1/2004, n. 44 OBBLIGO DI PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE TECNICA E DEL PROGETTO DI ADEGUAMENTO.
Dott.ssa Benedetta Dell'Anno
CAPO III – IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE
PROVINCIA DI VICENZA Dipartimento Ambiente
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
“I controlli dell’Autorità competente in materia di V.I.A. e A.I.A.”
ART. 63 d.lgs. 446/97 Canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche Testo: in vigore dal 18/08/2002 modificato da: L del 01/08/2002 n. 166 art. 10.
Norme e procedure per la gestione del territorio
La disciplina delle 11 ore di riposo giornaliero
Direzione Turismo Ambiente Energia Chieti 21 maggio 2004 “Prevenzione integrata dell’inquinamento e controlli: l’Autorizzazione Integrata Ambientale” Direzione.
Marco Belloli – IMQ – 15 marzo La norma EN in fase di verifica periodica Marco Belloli – IMQ S.p.A.
“Disciplina VIA e IPPC, norme di coordinamento ” Regione Abruzzo Direzione Parchi Territorio Ambiente Energia Servizio Politica Energetica, Inquinamento.
1 Prof. Fabio Murena Dipartimento di Ingegneria Chimica Università degli studi di Napoli “Federico II”
Transcript della presentazione:

Mario Romanelli1 Decreto 16 gennaio 2004, n. 44 Recepimento della direttiva 1999/13/CE relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili di talune attività industriali, ai sensi dellarticolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n marzo 2005 – Giornata di Studio Mario Romanelli – Regione Toscana - Settore Qualità dellaria, industrie a rischio e prevenzione e riduzione integrata dellinquinamento

Mario Romanelli2 Decreto 16 gennaio 2004, n. 44 u Il decreto si propone di prevenire e di ridurre gli effetti diretti e indiretti delle emissioni di composti organici volatili sull'ambiente, in particolare sull'aria, nonché i rischi potenziali per la salute umana derivanti dalle stesse emissioni. F Recepisce una direttiva della U.E. ( 1999/13/CE ) che fa parte della linea strategica comunitaria per la riduzione dei precursori dellozono troposferico F Viene adottato come una linea guida settoriale prevista dal DPR n. 203/88 e quindi è coerente con i suoi contenuti e costituisce il requisito minimo per il D.lgs n. 372/99

Mario Romanelli3 Decreto 16 gennaio 2004, n. 44 Introduce degli elementi innovativi prevedendo la gestione dei solventi nellimpianto - tutti gli input di solventi nel ciclo produttivo - tutte le possibili fonti emissive, compreso le emissioni diffuse e F vincolando il potenziale inquinante dellimpianto/attività ( valore limite di emissione totale annua di COV ) F le autorizzazioni, le modalità di rilascio e le sanzioni sono quelle previste dal DPR n. 203/88 e dal D.lgs n. 372/99 F le attività ricadenti nel suo campo di applicazione sono quelle dellallegato I

Mario Romanelli4 Ambito di applicazione F Il decreto disciplina: F i valori limite, i criteri temporali di adeguamento e i metodi di analisi e valutazione delle emissioni prodotte dagli impianti, come definiti allarticolo 2, comma 1, lettera r), che nellesercizio delle attività individuate allallegato I superano le soglie di consumo di solvente indicate nello stesso allegato. per impianto si intende un'unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività di cui all'allegato I e qualsiasi altra attività direttamente associata che sia tecnicamente connessa con le attività svolte nel sito e possa influire sulle emissioni.

Mario Romanelli5 Alcune definizioni connesse al campo di applicazione F capacità nominale la massa giornaliera massima teorica di solventi organici immessi in un impianto, se l'impianto funziona in condizioni di esercizio normale e alla potenzialità di prodotto prevista a livello di progetto; F la capacità nominale è una grandezza caratteristica dellimpianto o delle sue modalità di utilizzo definita al momento della progettazione e prescinde dai dati storici di utilizzo o di uso attuale F Coerenza con la Direttiva 96/61/CE ( IPPC )

Mario Romanelli6 Alcune definizioni connesse al campo di applicazione la capacità nominale viene valutata, in generale, assumendo un esercizio dellimpianto continuativo pari a 24 ore/d. F eccezioni in caso di limiti tecnologici o in casi di definizione di limite legale della capacità potenziale dellimpianto ( dimostrazione da parte del gestore ) F soglia di consumo ( in t/a ) calcolata, in riferimento alla capacità nominale dellimpianto, in partenza tenendo conto di un funzionamento pari a 330 giorni/a o 240 giorni/a ( esercizio 7 o 5 giorni/settimana ) in condizioni di esercizio normali

Mario Romanelli7 Alcune definizioni n consumo il quantitativo totale di solventi organici utilizzato in un impianto per anno civile ovvero qualsiasi altro periodo di dodici mesi, detratto qualsiasi COV recuperato per riutilizzo. n emissione qualsiasi scarico di composti organici volatili da un impianto nell'ambiente; nemissioni diffuse qualsiasi emissione nell'aria, nel suolo e nell'acqua di composti organici volatili, ad esclusione delle emissioni contenute negli scarichi gassosi, nonché i solventi contenuti in qualsiasi prodotto, fatte salve indicazioni diverse contenute nellallegato II. Comprese le emissioni non convogliate rilasciate nell'ambiente esterno attraverso finestre, porte, sfiati e aperture similari.

Mario Romanelli8 Alcune definizioni Femissioni totali: la somma delle emissioni diffuse e delle emissioni negli scarichi gassosi. Fesercizio normale: tutti i periodi di funzionamento di un impianto o di un'attività, ad eccezione delle operazioni di avviamento, arresto e manutenzione delle attrezzature. Fimpianto esistente: un impianto per il quale lautorizzazione è stata rilasciata prima della data di entrata in vigore del presente decreto.

Mario Romanelli9 Alcune definizioni F migliori tecniche disponibili :la più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di esercizio indicanti lidoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e limpatto sullambiente nel suo complesso. Nel determinare le migliori tecniche disponibili, occorre tenere conto in particolare degli elementi di cui allallegato IV del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372.

Mario Romanelli10 Alcune definizioni F In particolare si intende per : tecniche, le tecniche impiegate e le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dellimpianto; disponibili, le tecniche sviluppate su una scala che ne consenta lapplicazione in condizioni economicamente e tecnicamente valide nellambito del pertinente comparto industriale, prendendo in considerazione i costi e i benfici, indipendentemente dal fatto che siano o meno applicate o prodotte in ambito nazionale, purché disponibili a condizioni ragionevoli; migliori, le tecniche più efficaci per ottenere un elevato livello di protezione dellambiente nel suo complesso;

Mario Romanelli11 Alcune definizioni modifica sostanziale: per un impianto che rientra nell'ambito di applicazione del D.lgs 4 agosto 1999, n. 372 la definizione ivi specificata; per un piccolo impianto, una modifica della capacità nominale che porti ad un aumento delle emissioni di composti organici volatili superiore al 25%; per tutti gli altri impianti, una modifica della capacità nominale che porti ad un aumento delle emissioni di composti organici volatili superiore al 10%; qualsiasi modifica che, a giudizio dell'autorità competente, potrebbe avere effetti negativi significativi sulla salute umana o sull'ambiente; qualsiasi modifica della capacità nominale che comporti variazione della soglia di consumo e conseguente variazione dei valori limite applicabili secondo lallegato II;

Mario Romanelli12 Alcune definizioni piccolo impianto un impianto dove sono svolte le attività di cui allallegato II, punti 1, 3, 4, 5, 8, 10, 13, 16 o 17 con una soglia di consumo di solvente inferiore o uguale al valore indicato nella terza colonna dello stesso allegato, ovvero le altre attività dellallegato II, con una soglia di consumo di solvente inferiore a 10 tonnellate all'anno; F valore limite di emissione la massa di composti organici volatili nelle emissioni che non può essere superata in un determinato periodo di tempo, espressa come fattore di emissione in riferimento a taluni parametri specifici, come concentrazione, come percentuale e/o come livello di emissione, calcolati in condizioni normali

Mario Romanelli13 Relazione tecnica per impianti esistenti da presentarsi entro il 12 marzo 2005 F preliminarmente scelta di adeguamento allegato II e/o allegato III F contiene: - descrizione attività - descrizione tecnologie - quantità e qualità emissioni con riferimento alle prescrizioni applicabili - progetto di adeguamento ( se necessario ) - definizione procedure per raccolta dati e informazioni per elaborare e aggiornare piano gestione solventi

Mario Romanelli14 Vincoli coerenza con i contenuti dellautorizzazione già rilasciata ai sensi del DPR n. 203/88 F non peggioramento delle emissioni F fatte salve prescrizioni antecedenti che conseguono un maggior contenimento delle emissioni di COV rispetto a quanto indicato negli allegati II e III

Mario Romanelli15 Scelta adeguamento Il gestore può scegliere: F rispetto dei valori limite di emissione negli scarichi gassosi ( VLEsg ) e valori limite di emissione per emissioni diffuse ( VLEd ) ( allegato II ) oppure F rispetto valore limite emissione totale V.L.E.T. ( allegato II ). Per molte lattività vi è il rinvio allallegato III non essendo espresso un V.L.E.T. nellallegato II F Lemissione totale secondo lallegato III deve essere equivalente a quella che si otterrebbe applicando VLEsg + VLEd

Mario Romanelli16 Dimostrazione dellequivalenza Lequivalenza, da indicare nella relazione tecnica, si basa: F calcolo flusso volumetrico orario normalizzato per camino F calcolo flusso di massa orario di C emettibile ( VLEsg per V.L. allegato II ) F trasformazione flusso di massa orario espresso in C in f.m. espresso in COV F calcolo flusso di massa annuo di COV emettibile per camino ( n. ore/d e n. giorni/a coerenti con capacità nominale – autorizzata DPR n. 203/88 )

Mario Romanelli17 Dimostrazione dellequivalenza dalla sommatoria flussi di massa annui di COV per camino si ottiene il flusso di massa annuo di COV emettibile da scarichi gassosi F calcolo flusso di massa annuo di COV emettibile come emissione diffusa ( % input solventi rapportato alla capacità nominale impianto – allegato II ) F il valore limite di emissione totale annua di COV per limpianto/attività si ottiene come somma del flusso di massa annuo di COV relativo agli scarichi gassosi e quello relativo alla emissione diffusa

Mario Romanelli18 Contenuti dellautorizzazione nella autorizzazione devono essere fissati: - limiti in concentrazione e/o flusso di massa negli scarichi gassosi - limiti alle emissioni diffuse come % di input di solvente e/o come flusso di massa - limiti di emissione totale come fattore di emissione - lemissione totale annua ( tenendo conto della capacità nominale dellimpianto ) F periodicità di elaborazione aggiornamento del Piano di gestione solventi

Mario Romanelli19 Conclusioni n Il decreto determina un nuovo approccio sul controllo delle emissioni rispetto al DPR n.203/88 n E coerente con le norme IPPC n Responsabilizza il gestore ( piano di gestione dei solventi ) n Comporta un aggravio tecnico-amministrativo per lautorità competente ( nuove autorizzazioni ) n Dovrà essere coordinato con la Direttiva 2004/42/CE su solventi organici in pitture e vernici ….. n Persegue più obiettivi ambientali

Mario Romanelli20 Conclusioni n La scelta del gestore di rispettare i VLEsg ed i VLEd ( all. II ) ovvero i VLET ( all. III ) comporta differenti impegni dal punto di vista analitico. Quali ? n Procedure di raccolta e registrazione dati e informazioni per elaborare e aggiornare il Piano di gestione dei solventi ( all. IV ) – Necessità di linee guida ? n Rimangono vigenti le prescrizioni sugli autocontrolli già in essere

Mario Romanelli21 Grazie per lattenzione