FRIULI – VENEZIA GIULIA di Gianluca Schirato
Friuli - Venezia Giulia, regione amministrativa dell'Italia settentrionale, è situata nell'estremo nord-est del paese. Si affaccia sul mar Adriatico a sud e confina con l'Austria a nord, la Slovenia a est, il Veneto a ovest. POSIZIONE E CONFINI
TERRITORIO Oltre il 42% della superficie territoriale, che corrisponde all'intera sezione settentrionale della regione, è occupato da montagne; il resto è formato da colline e da una pianura (35% del territorio) orlata a sud dal mar Adriatico e a ovest dall'altopiano del Carso (per la massima parte incluso nella Slovenia).
La sezione montuosa della regione, comprende le Alpi Carniche e una parte delle Alpi Giulie. Qui il sistema alpino si presenta come una lunga serie di cime e creste in prevalenza calcaree, che toccano i 2700 m tra cui il monte Coglians, 2780 m, nelle Alpi Carniche, e il Jôf di Montasio, 2754 m, nelle Alpi Giulie.
Dalle Alpi Carniche prende il nome una vasta e pittoresca regione montana, delimitata a sud dal Tagliamento, la Carnia, i cui centri principali sono Ampezzo e Tolmezzo. Alcuni valichi, relativamente agevoli e poco elevati, consentono i collegamenti al di là del confine: il passo di monte Croce Carnico (1360 m) e la Sella di Camporosso, più nota come passo di Tarvisio (813 m), che collegano entrambi la regione con l'Austria, e il passo di Predil (1156 m) con la Slovenia. A sud del solco segnato dal Tagliamento e dal suo principale affluente, il Fella, si stendono le Prealpi, impervie e brulle, alte in media dai 1500 ai 2000 m, suddivise in due sezioni: le più imponenti ed elevate sono le Prealpi Carniche, con vette anche superiori ai 2500 m (Cima dei Preti, 2703 m), a ovest, mentre le Prealpi Giulie si trovano a est.
Si considerano delle Prealpi anche i rilievi del Carso Si considerano delle Prealpi anche i rilievi del Carso. Si tratta di un altopiano estremamente arido e roccioso, che nella sezione propriamente italiana sorge alle spalle del golfo di Trieste. Il territorio digrada, procedendo verso sud, in una fascia collinare (che si aggira sui 100-300 m di quota) che trapassa nella pianura. Questa corrisponde grosso modo al bacino inferiore del Tagliamento; si ripartisce, come nella Pianura Padana, in una zona settentrionale, chiamata alta pianura.
Dalla foce del Tagliamento fino quasi quella dell’Isonzo, le coste della regione sono orlate di lagune. Le più estese sono quelle di Marano e di Grado. Le coste si sviluppano per circa 150 km, dalla foce del Tagliamento alla località di Muggia, al confine con la Slovenia, in gran parte attorno al golfo di Trieste, situato nella sezione più settentrionale del mar Adriatico. I corsi d'acqua sono numerosi, generalmente dal regime torrentizio. Il maggiore è il Tagliamento (170 km), che nasce dalle Alpi Carniche e sbocca nell'Adriatico segnando il confine con il Veneto; gli altri corsi d'acqua importanti sono il Livenza (112 km), che funge per lungo tratto da confine con il Veneto, e l'Isonzo (136 km), che nasce in Slovenia, nelle Alpi Giulie.
CLIMA E AMBIENTE Situato tra le Alpi e l'Adriatico, il Friuli - Venezia Giulia ha condizioni climatiche che variano da zona a zona. Tipicamente alpino è il clima della Carnia, con inverni molto rigidi sui rilievi e anche nelle vallate interne, poiché le Prealpi Carniche, che raggiungono quote abbastanza elevate, costituiscono un ostacolo ai venti provenienti dal mare. Trieste ha registrato in questo secolo un eccezionale record estivo di 37 °C, temperatura notevolmente elevata per una località dell'Adriatico settentrionale. Ma è un vento freddo di nord-est, la bora, la caratteristica climatica del golfo di Trieste. Il Friuli - Venezia Giulia è comunemente ritenuta la più piovosa regione d'Italia. Relativamente poco piovosa è la bassa pianura. Le stagioni più piovose sono in pianura l'autunno e la primavera, sui rilievi nella stagione autunnale avvengono precipitazioni perlopiù nevose.
ECONOMIA Il Friuli - Venezia Giulia ha registrato negli ultimi decenni cambiamenti notevoli nelle strutture produttive. Terra di agricoltura poverissima, dove la popolazione era costretta all'emigrazione, la regione aveva storicamente il suo punto di forza nel porto di Trieste, fondamentale sbocco dell'Austria sull'Adriatico. Discreto ruolo hanno in pianura la produzione di mais e di barbabietole da zucchero, mentre nell'area collinare una viticoltura molto specializzata (vitigni Tocai, Pinot) garantisce vini e grappe di alta qualità. Anche l'allevamento del bestiame, bovino in prevalenza, ormai nettamente superiore al consumo locale e quindi destinato al commercio con le altre regioni.
La regione ha saputo rendere più competitiva la sua agricoltura e avviare l'industrializzazione, per merito soprattutto dello spirito d'iniziativa delle genti friulane e del loro impegno sul lavoro. L'industrializzazione del Friuli-Venezia Giulia iniziò con lo sviluppo del settore dell'industria di base, con pochi grandi impianti (cantieri navali a Monfalcone e Trieste, complessi siderurgici e petrolchimici), concentrata sulla costa. L'industria pesante è oggi in fase di generale declino. Si è invece sviluppato con successo il modello dell'azienda manifatturiera medio-piccola, a struttura generalmente familiare, derivante dall'esperienza dell'artigianato e diffusa in ogni parte della regione.
Importanti sviluppi ha avuto parallelamente il turismo, soprattutto quello balneare di massa. Oggi il reddito per abitante, che supera i 30 milioni annui, supera la media nazionale ed è addirittura tra i più alti dell'Italia settentrionale. Si concentrano invece a Trieste le attività terziarie, i commerci, ma ancor più i servizi cosiddetti superiori, come le banche, le compagnie di assicurazione e gli istituti di ricerca tecnologica avanzata. Il turismo è essenzialmente balneare; sono soprattutto gli stranieri a visitare la regione. Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, e Grado, già celebre in epoca austriaca, sono tra le meglio attrezzate stazioni di villeggiatura d'Italia.
CAPOLUOGO E PROVINCE Con i suoi 224.506 abitanti, Trieste è una vera metropoli regionale. Nessun'altra città della regione tocca i 100.000 abitanti: li sfiora Udine, la seconda città per numero di abitanti e per importanza, dovuta alla sua posizione centrale tra pianura e montagna e al suo ruolo urbano di antica data. Un’altra provincia è Pordenone con il famoso Palazzo del Comune. L’ultima provincia è Gorizia dove passa il fiume Isonzo. Si ricordano le città di Monfalcone e di Cividale .
CURIOSITA’ Cose da mangiare In Friuli il primo è quasi sempre la minestra, che può essere una zuppa, una minestrina, un minestrone, dal sapore delicato oppure forte. La più caratteristica è la "iota" che conosce numerose varianti ma che nella sua essenza è fatta con crauti, fagioli, farina gialla, il tutto condito con il "pestat", un trito di lardo, cipolla, salvia, prezzemolo, aglio; vi si possono aggiungere carne e cotenna di maiale, oppure verdure e orzo. Molto diffusa è la polenta: "bisna", se condita con lardo e cipolla; "mesta", se cotta nell'acqua e latte. I "cialsons", un piatto della Carnia, sono agnolotti con un ripieno di spinaci, uvetta, cedro candito, cioccolato con erbe e spezie.
Che cosa vedere A Trieste, sicuramente la Piazza Unità d’Italia, attualmente la sede delle presidenza della Giunta regionale. A Pordenone si trova il Palazzo del Comune edificato tra il 1291 e il 1365, in stile gotico veneziano, presenta sulla facciata il portico a tre arcate e sulla parte centrale domina un orologio. Udine presenta il porticato di San Giovanni costruito nel XVI secolo, è sormontato dalla Torre dell’Orologio ed è affacciato sulla Piazza della Libertà, dove hanno sede alcuni tra i più notevoli monumenti architettonici della città. Ad Aquileia si trova il Foro romano risalente al II secolo a.C.
Nome e stemma Friuli deriva da forum julii, “mercato di Giulio Cesare”. Sempre da Giulio Cesare deriva il nome Venezia Giulia, l’altra parte della regione, abitata dai Veneti prima della conquista romana. Lo stemma riproduce un’ immagine allegorica della città Aquileia, che riceve aiuto e protezione dall’Italia.
Statuto Speciale Per la sua posizione geografica e per il fatto che la sua popolazione è costituita da gente con tradizioni e lingue diverse, il Friuli - Venezia Giulia nel 1963 ha ottenuto lo statuto speciale.
Prosciutto San Daniele del Friuli Prodotto tradizionalmente in modo artigianale, il prosciutto crudo di San Daniele, dal caratteristico sapore dolce e delicato, viene oggi perlopiù lavorato con criteri industriali in moderni e attrezzati stabilimenti. Le diverse fasi produttive comprendono la salatura delle cosce di maiale, la successiva essiccazione, di alcuni giorni, in apposite celle, e infine la stagionatura, della durata media di sei mesi, compiuta in ampi e ventilati ambienti dotati di grandi finestre a feritoria dalle quali penetra la tersa aria di montagna.
Palmanova Palmanova (Udine) è una delle città italiane più caratteristiche. Ha la forma di un poligono stellato a nove punte.