Fare impresa: dall’idea ai fatti

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Transcript della presentazione:

Fare impresa: dall’idea ai fatti Il Business Plan

Una buona idea è importante, ma da sola non basta.

Che cosa e’ e a cosa serve E’ un documento volto a rappresentare, in un’ottica prospettica, il progetto di sviluppo imprenditoriale Serve a fare chiarezza sui contenuti del progetto e sulla sua fattibilità: Ci aiuta a comprendere se la nostra idea imprenditoriale sia realizzabile, con quali mezzi, tempi e costi

La forma Deve essere scritto in modo chiaro e conciso Va arricchito con tavole, grafici e tabelle illustrative Vanno indicate le fonti dei dati inseriti Deve presentare una veste grafica “allettante” Deve contenere un indice con i capitoli in esso contenuti con l’indicazione delle pagine numerate Deve contenere una sintesi del progetto (executive summary) Deve illustrare le previsioni economico- finanziarie Deve svilupparsi su un periodo di 5 anni

L’Executive Summary E’ la sintesi dei contenuti del business plan (max 3 pagine) e deve contenere: Descrizione sintetica dell’azienda Descrizione sintetica del progetto con particolare attenzione a: Obiettivi Azioni Principali risultati attesi

L’impresa In questa sezione vanno indicati tutti i dati aziendali relativamente a: Profilo aziendale Cenni storici sull’impresa (se si tratta di un’azienda già esistente) Assetto proprietario Soggetti promotori Mission aziendale Dati economico-finanziari (se l’azienda esiste già)

Come produrre (come organizzare la propria attività) Il Progetto Che cosa vendere A chi vendere Come produrre (come organizzare la propria attività)

2. Che cosa vendere Descrizione del prodotto/servizio che l’azienda intende realizzare/offrire Descrizione del bisogno che si intende soddisfare Descrizione degli elementi che compongono il prodotto/servizio (descrizione fisico-tecnica, livello qualitatico, aspetti tecnologici, prezzo, gamma, servizi accessori e complementari, ecc.) Descrizione degli elementi innovativi del prodotto/servizio rispetto al mercato attuale Motivi per cui l’offerta risulta vantaggiosa per il cliente

In caso di aziende di “prodotto”: Presenza di eventuali brevetti o licenze Stadio di sviluppo del prodotto (progetto/prototipo/prodotto realizzato) Eventuale descrizione del processo produttivo

2. A chi vendere L’analisi del mercato E’ fondamentale conoscere il mercato e quindi “il cliente”: prima di vendere qualcosa, devi sapere cosa desidera il cliente: occorre partire dai suoi bisogni “Non vendere ciò che vuoi produrre, ma produci ciò che puoi vendere”

L’analisi del mercato di riferimento è indispensabile per raccogliere le informazioni sugli “altri” concorrenti: analisi della domanda sia qualitativa sia quantitativa; prodotti offerti dai concorrenti; tecniche di marketing; i mezzi per rendere il prodotto più appetibile; valutazione della clientela di riferimento (per tipologia); individuazione dei bisogni dei clienti; zone geografiche.

Come vendere Le strategie di marketing vengono utilizzate per vendere il prodotto/servizio dall’azienda al consumatore finale: le “leve del marketing”, (marketing mix) sono: prodotto; prezzo; promozione; distribuzione; risorse umane.

Il Prodotto E’ importante definire tutte le caratteristiche e i pregi del prodotto o servizio che si intende commercializzare, indicando anche gli eventuali punti forti che ne determinano un aumento del valore.

Il Prezzo va considerato come elemento decisivo nella scelta del consumatore; è importante confrontarlo anche con il prezzo normalmente praticato dalla concorrenza e rispetto ai costi di produzione.

L’attività promozionale consiste in una serie di strumenti come: pubblicità, marketing diretto, relazioni pubbliche, vendite promozionali, che servono a comunicare al cliente potenziale l’esistenza di quel prodotto e i vantaggi rispetto ad altri analoghi prodotti della concorrenza.

I canali di distribuzione Per la scelta dei canali di distribuzione sarà necessario valutare la natura del mercato di riferimento e i vantaggi connessi a ciascun canale: Organizzazione della forza vendita Distribuzione fisica dei prodotti Accordi di commercializzazione/distribuzione

Le Risorse umane sono molto spesso la chiave di successo di una idea imprenditoriale: è fondamentale utilizzare collaboratori esperti e capaci di rapportarsi con la clientela e provvedere costantemente alla loro formazione.

Tecnologie e processi produttivi Nel business plan l’imprenditore deve indicare quali tecnologie e processi produttivi utilizzerà e in particolare: cosa verrà prodotto internamente all’azienda e cosa invece attraverso servizi esterni (outsourcing); tecnologie e processi produttivi (macchine e impianti); dimensione degli impianti; immobilizzazioni materiali (macchinari, impianti, immobili, terreni, capannoni, automezzi); immobilizzazioni immateriali (software, brevetti, licenze).

E’ fondamentale definire: il piano degli investimenti e quello di ammortamento per le tecnologie utilizzate; il programma di insediamento con costi e tempi per l’installazione degli impianti; i processi per gli approvvigionamenti dei fattori produttivi (forniture).

Le previsioni economico-finanziarie Il Piano Economico-finanziario è la parte più complessa del business plan. In questa sezione sarà calcolato il fabbisogno finanziario (fonti interne ed esterne) del progetto e si dovranno analizzare le diverse fasi: piano degli investimenti; piano delle fonti di finanziamento; ricavi e costi; bilancio previsionale; flussi di cassa.

A) Il piano degli investimenti serve a quantificare il capitale necessario per la costituzione dell’impresa e il suo funzionamento: prevede gli investimenti effettuati in immobilizzazioni (materiali ed immateriali) e in capitale circolante (liquidità, scorte crediti verso clienti).

b) Il Piano delle fonti di finanziamento indica attraverso quali fonti l’imprenditore acquisterà i beni necessari per avviare l’impresa: fonti interne (capitale fornito dai soci) o fonti esterne (prestiti o finanziamenti agevolati). Medio lungo termine vs. breve termine.

C) Il piano di costi e ricavi Serve per valutare se l’impresa è in grado di produrre un utile, calcolando il punto di pareggio (Break Even Point, il volume di produzione minimo che un’impresa deve raggiungere per conseguire un utile). Ricavi (di vendita o altri); Costi (es. materie prime, stipendi, energia, affitti, telefono).

d) Il bilancio previsionale E’ composto da: Conto Economico (stime dei ricavi che l’imprenditore presume di ottenere e dei costi da sostenere per la produzione nell’arco di un anno solare); Stato patrimoniale che si compone di Attivo (beni presenti e loro valore) e Passivo (fonti di finanziamento ed eventuale utile); Piano dei flussi di cassa (liquidità dell’impresa per evitare improvvise carenze di risorse finanziarie). E’ necessario stimare mensilmente entrate e uscite; dalla differenza tra le due si ottiene il saldo netto mensile.