Regione Siciliana Ufficio di Bruxelles

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Regione Siciliana Ufficio di Bruxelles Europa 2020: il ruolo del Comitato delle Regioni Matilde Modica

I. EUROPA 2020 e politica di coesione Le priorità della politica di coesione dell’U.E. per il periodo 2014-2020 possono contribuire al successo delle priorità di Europa 2020: promuovere la conoscenza e l’innovazione (crescita intelligente) promuovere l’attrattività delle regioni (crescita sostenibile) promuovere più posti di lavoro e di qualità (crescita inclusiva)

I. EUROPA 2020 e politica di coesione Come rispondere ai bisogni specifici territoriali focalizzando la politica di coesione su poche priorità e pochi obiettivi? Come sfruttare il potenziale di sviluppo che ogni regione possiede per contribuire all’economia e alla società dell’U.E.?

II. Europa 2020 e Comitato delle Regioni La coesione territoriale è al centro della strategia Europa 2020 e il Comitato delle Regioni offre un sostegno e un contributo politico all'attuazione della strategia. L'osservatorio Europa 2020 del CdR intende essere uno strumento a disposizione delle amministrazioni regionali e locali per intervenire nel processo politico, proponendosi di: garantire una migliore attuazione delle politiche connesse agli obiettivi della strategia Europa 2020 esaminare l’evoluzione del rapporto tra strategia Europa 2020 e politica di coesione dell’U.E. individuare gli ostacoli cui le amministrazioni regionali e locali devono far fronte nell'attuazione della strategia Europa 2020 stimolare lo scambio di informazioni, esperienze e buone pratiche

III. Comitato delle Regioni – Il ruolo Il ruolo del Comitato delle Regioni (CdR) è quello di garantire che la legislazione dell'U.E. tenga conto della prospettiva regionale e locale. La Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo devono consultare il Comitato delle Regioni prima che l'U.E. prenda decisioni su temi di competenza delle amministrazioni regionali e locali già a partire dalla fase prelegislativa.

IV. Comitato delle Regioni – I membri Il Comitato delle Regioni (CdR) è costituito da 344 membri titolari e 344 membri supplenti provenienti dai 27 paesi dell'U.E. I membri sono nominati dal Consiglio su proposta dei paesi membri e il loro mandato dura cinque anni. Ogni paese sceglie i propri membri in maniera autonoma, ma le delegazioni riflettono l'equilibrio politico, geografico e regionale/locale del paese di origine. I membri del CdR sono rappresentanti politici eletti oppure rappresentanti di rilievo di enti locali o regionali nel loro paese di origine.

V. Comitato delle Regioni – La struttura Ogni anno si svolgono cinque sessioni plenarie, durante le quali il Comitato delle Regioni (CdR) definisce le sue politiche e adotta i pareri e risoluzioni riguardo a questioni politiche di attualità. Sei commissioni che si occupano di diversi settori politici e preparano i pareri da discutere nelle sessioni plenarie: Commissione Politica di coesione territoriale Commissione Politica economica e sociale Commissione Istruzione, gioventù e cultura Commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia Commissione Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni Commissione Risorse naturali Quattro gruppi politici che riflettono i principali schieramenti politici europei: Partito popolare europeo (PPE) Partito del Socialismo europeo (PSE) Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa (ADLE) Unione per l'Europa della nazioni - Alleanza europea (UEN-AE)

VI. La complementarità degli interventi nazionali ed europei per la riduzione degli squilibri nello sviluppo economico e sociale Al Comitato delle Regioni è stato chiesto di pronunciarsi sull’argomento dalla presidenza polacca dell’Unione europea (1° luglio – 31 dicembre 2011). Il parere si è inserito nell’ambito del dibattito collegato alla Quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale e della conseguente riflessione sulla configurazione della politica di coesione dell’Unione europea dopo il 2013.

VI. La complementarità degli interventi nazionali ed europei per la riduzione degli squilibri nello sviluppo economico e sociale La redazione della proposta di parere ha comportato un lavoro preparatorio che ha previsto la partecipazione e l’animazione di incontri ufficiali e riunioni ad hoc interni all’amministrazione regionale e con la presidenza polacca dell’Unione europea, la Commissione, il Parlamento, la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Istituzioni europee (ITALRAP), i rappresentanti delle associazioni degli enti locali e regionali, nonché delle regioni presenti a Bruxelles.

VI. La complementarità degli interventi nazionali ed europei per la riduzione degli squilibri nello sviluppo economico e sociale Il parere è stato presentato: alla delegazione italiana presso il Comitato delle Regioni (CdR) ai gruppo politici alla Commissione Politica di coesione territoriale (COTER) per la prima e la seconda lettura alla sessione plenaria del 12 e 13 ottobre scorsi, dove è stato discusso e approvato all’unanimità

VI. La complementarità degli interventi nazionali ed europei per la riduzione degli squilibri nello sviluppo economico e sociale Attraverso il parere, il Comitato delle Regioni (CdR) riconosce l'importanza della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva e sottolinea che la concretizzazione degli obiettivi fissati nella strategia dipenderà in larga misura da decisioni adottate a livello regionale e locale. Propone, pertanto, la stipula di veri e propri patti territoriali tra Commissione europea, Stati membri e regioni, che coinvolgano pienamente gli attori regionali e locali ed evidenzino i risultati tangibili finalizzati al raggiungimento della qualità della vita dei cittadini.

VI. La complementarità degli interventi nazionali ed europei per la riduzione degli squilibri nello sviluppo economico e sociale Ritiene che la politica di coesione possa dare un contributo importante alla strategia Europa 2020 tramite un quadro integrato di investimenti, ma che non debba essere assorbita all'interno di questa, e insiste sul suo ruolo di sostegno a uno sviluppo armonioso dell'Unione europea attraverso la riduzione degli squilibri economici e sociali tra i territori europei, come stabilito dall'art. 174 TFUE. I due processi di attuazione devono, pertanto, rimanere anche in futuro indipendenti, rispondendo ciascuno a finalità specifiche e non totalmente sovrapponibili, pur interagendo in un quadro di integrazione e complementarità.

Regione Siciliana Ufficio di Bruxelles Grazie per l'attenzione. e-mail: mmodica@regione.sicilia.it presidenza.bruxelles@regionesiciliana.be