DALL’IMPERO ASBURGICO

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Transcript della presentazione:

DALL’IMPERO ASBURGICO TRIESTE DALL’IMPERO ASBURGICO AL REGNO D’ITALIA

GLI SCHIERAMENTI ALLA VIGILIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE LA TRIPLICE ALLEANZA La Triplice alleanza fu un patto militare difensivo stipulato il 20 maggio 1882 a Vienna da Germania e Austria-Ungheria e dal Regno d'Italia. Inizialmente fu voluta principalmente dall'Italia desiderosa di rompere il suo isolamento dopo l'occupazione francese della Tunisia alla quale anche Roma aspirava; successivamente, con il mutarsi della situazione in Europa, l'alleanza fu sostenuta soprattutto dalla Germania desiderosa di paralizzare la politica francese. LA TRIPLICE INTESA La Triplice intesa fu un accordo politico a cui aderirono l'Impero britannico, la Terza repubblica francese e l'Impero russo. Venutosi a creare in seguito ad una serie di accordi bilaterali, culminati nell'accordo anglo-russo del 1907, determinò la ripresa delle tensioni tra l'Impero russo e quello austro-ungarico per il dominio dei Balcani, e lo scatenarsi di un gioco di alleanze che avrebbe portato le maggiori potenze dell'epoca a scendere in campo in quello che sarebbe stato un conflitto sanguinoso e lacerante.

L’INIZIO DELLA GUERRA La prima guerra mondiale ebbe inizio il 28 luglio 1914, con la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia in seguito dell'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914. Si concluse quattro anni dopo: l'11 novembre 1918. Il conflitto coinvolse le maggiori potenze mondiali del tempo, schierate in alleanze contrapposte. Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo (60 solo in Europa), in quello che divenne in breve tempo il più vasto conflitto della storia, che causò oltre 9 milioni di vittime tra i soldati e circa 7 milioni di vittime civili. Tali perdite non furono dovute solo agli effetti diretti delle operazioni di guerra, ma anche alle carestie e alle malattie che si diffusero negli anni del conflitto. Militarmente il conflitto si aprì con l'invasione austro-ungarica della Serbia e, parallelamente, con una fulminea avanzata tedesca in Belgio, Lussemburgo e nel nord della Francia. In poche settimane, le alleanze – definitesi negli ultimi decenni dell'Ottocento tra gli stati europei – condussero i paesi della Triplice Intesa e della Triplice Alleanza ad entrare in conflitto. Negli anni successivi la guerra si sarebbe estesa su scala mondiale, con la partecipazione di molte altre nazioni, fra cui l'Impero ottomano e gli Stati Uniti.

L’ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA La rottura da parte dell'Italia della Triplice Alleanza venne sancita nel 1915 con il Patto di Londra, stipulato tra Italia, Inghilterra, Francia e Russia. Il governo italiano – che lo aveva firmato senza informare preventivamente il Parlamento, in cui vi era una maggioranza neutralista – doveva ottenere tuttavia l’approvazione dei deputati di Camera e Senato, perché l’Italia potesse entrare in guerra. Molte furono le manifestazioni di piazza a favore dell’intervento, Gabriele d’Annunzio arringò la folla, in una di queste; Salandra, dal canto suo, diede le dimissioni, respinte dal re, e ottenne che il Parlamento procedesse all’approvazione del patto. Il 24 maggio 1915, l'Italia dichiarava guerra all'Austria.. L’ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l'Italia assunse una posizione di neutralità, rimanendo coerente con quanto previsto dall'articolo 7 del trattato che univa l'Italia alla Germania e all'Austria. Questo prevedeva la discussione preventiva dei territori da dare in compenso al termine della guerra e l’intervento delle nazioni alleate solo in caso di aggressione ad una di esse. Poiché era stato l’Impero asburgico a dichiarare guerra alla Serbia, l’Italia potè rimanere – in un primo tempo – estranea al conflitto.

IL PATTO DI LONDRA TRIESTE RISULTATO DELLE LUNGHE E LABORIOSE TRATTATIVE CHE IL MINISTRO DEGLI ESTERI SIDNEY SONNINO CONDUSSE – TRA L’AGOSTO DEL 1914 E I PRIMI MESI DEL 1915 – CON LA FRANCIA E L’INGHILTERRA, IL PATTO PREVEDEVA: L’INGRESSO DELL’ITALIA NEL CONFLITTO AL FIANCO DEI PAESI DELL’INTESA. L’ACQUISIZIONE DA PARTE DELL’ITALIA, IN CASO DI VITTORIA, DEL TRENTINO, DI UNA PARTE DELLA DALMAZIA, DELL’ISTRIA E DI TRIESTE

LE BATTAGLIE ITALIANE IL CARSO CAPORETTO IL PIAVE La gran parte dei combattimenti si concentrò sulla direttrice per Gorizia e sul Carso ma la spinta fu distribuita lungo tutta la linea del fiume Isonzo. La Battaglia del Piave – 15-23 giugno 1918 – vide l’Italia resistere all’assalto austriaco e, ai primi di ottobre, sferrare un’offensiva. Il 3 novembre i soldati italiani entrarono a Trento, mentre i bersaglieri sbarcavano a Trieste. Il giorno seguente la guerra italiana si concludeva, grazie alla battaglia di Vittorio Veneto. Il 24 ottobre 1917, le forze austro-tedesche sfondarono il fronte dell’Isonzo a nord, accerchiando la II^ Armata Italiana. La battaglia passerà alla storia come la “rotta” di Caporetto.

IL TRATTATO DI PACE Con il Trattato di Saint-Germain-en-Laye – che segnava la dissoluzione dell’Impero austro-ungarico – l’Italia acquisiva i territori del Trentino, dell’Alto Adige fino al Brennero, della Venezia Giulia, di Trieste, dell’Istria e di parte della Dalmazia. Non veniva soddisfatta la richiesta avanzata dal presidente del Consiglio – Vittorio Emanuele Orlando – e dal ministro degli Esteri – Sidney Sonnino – di assegnare all’Italia Fiume (oggi Rijeka), abitata in maggioranza da popolazione di lingua italiana ma non prevista nel Patto di Londra. Il rifiuto darà vita al “mito della vittoria mutilata” e all’occupazione di Fiume da parte di Gabriele D’Annunzio, che vi instaurerà la Reggenza del Carnaro.

Autori FEDERICO CIOLLI PIETRO DI SILVIO Classe II Sezione G