Economia e Governo delle Piccole Imprese

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Economia e Governo delle Piccole Imprese Le strategie di sviluppo quantitativo

SVILUPPO = CRESCITA DIMENSIONALE CRESCITA ACCOMPAGNATA DALL’AUMENTO DEL RENDIMENTO DEL CAPITALE INVESTITO FENOMENI DI COORDINAMENTO E SOVRAPPOSIZIONE TRA: STRATEGIE COMPETITIVE E STRATEGIE DI SVILUPPO ES: integrazione verticale Il successo della strategia competitiva può portare come fenomeno la crescita di dimensione ma agisce nella data area d’affari Le strategie di sviluppo comportano invece ADDIZIONE DI PRODOTTI E/O MERCATI DETERMINANTI DELLA CRESCITA DI DIMENSIONE: A) IL VANTAGGIO COMPETITIVO B) IL VETTORE SVILUPPO TUTTAVIA: - Anche le strategie competitive agiscono su aspetti qualitativi - Le addizioni possono non avere effetti sulla dimensione

Le strategie di espansione Fig. 11 (Brandt, 1981) Crescere quantitativamente esercitando idonee strategie competitive nei mercati tradizionali con i prodotti esistenti Creare rotture con il presistente a seconda del vettore di sviluppo. Strategie competitive Dirette a sfruttare un esistente potenziale di profitto: = Penetrazione del mercato L’impresa utilizza gli strumenti competitivi per aumentare le quantità vendute Strategie imprenditive Dirette a creare un nuovo potenziale di profitto: Entrata in nuovi mercati (sviluppo del mercato) Entrata in nuove produzioni (sviluppo del prodotto) Nuovi mercati e nuove produzioni (diversificazione) ANSOFF

Le strategie di diversificazione Tab. 15 (Ansoff, 1965) Il concetto di diversificazione comprende anche quello di integrazione verticale Entrambe producono un aumento della dimensione (del valore aggiunto; del fatturato) Diversificazione orizzontale: agisce nello stesso contesto competitivo usando Le sinergie legate all’uso degli esistenti canali di marketing Diversificazione concentrica: mantiene con le esistenti competenze collegamenti sinergici nel marketing e/o nella tecnologia Diversificazione conglomerale o eterogenea: non esistono collegamenti con le precedenti competenze

Le strategie di sviluppo e la piccola impresa - In generale l’obiettivo dello sviluppo quantitativo non è privilegiato - Tali strategie non appaiono coerenti con gli obiettivi delle PI - Quelle più utilizzate si circoscrivono ad operare sull’esistente e consentono l’impiego delle competenze distintive. OPERARE SULL’ESISTENTE = ESERCITARE SOPRATTUTTO STRATEGIE COMPETITIVE Nell’ambito di una strategia di nicchia sono privilegiate le strategie di: Sviluppo del mercato sviluppo del prodotto NO: integrazione verticale diversificazione conglomerale SI SPECIALIZZAZIONE: Focalizzazione su un solo gruppo di prodotti correlati Focalizzazione su una o poche fasi di un processo produttivo

DIVERSIFICAZIONE ? Dalla specializzazione alla diversificazione (Fig. 12) Due poli di un continuum in cui i comportamenti si distinguono per gradi di diversità delle attività prodotto/mercato Le PI possono dovere modificare la base competitiva, dotarsi di nuove capacità di mkting per sfruttare tecnologie/prodotti esistenti In nuovi mercati o investire in tecnologia ma più per “ringiovanire” la preesistente base competitiva, che per crearne una nuova COSA INTENDONO LE PI PER DIVERSIFICAZIONE ? CONCETTO DI DIVERSITA’: misurato in base al numero dei gruppi di clienti e al numero dei gruppi di prodotti -cambiamenti alla politica del prodotto SI -nuovi prodotti nella stessa industria; NO (poco) Nuovi prodotti di altri tipi di industria; NO (poco) Si privilegiano strategie che fanno leva sulle esistenti competenze Distintive I piccoli imprenditori sono poco propensi a strategie di diversificazione.